CARO TRUMP TI SCRIVO …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Agosto, 2017 @ 4:53 pmDetto altrimenti: … così mi distraggo un po’ … (post 2817)
Dai, Trump, non perdere tempo a cercare di farti dare dai social network i nomi dei frequentatori dei siti che ti criticano (sii superiore … de minimis non curat pretor) … piuttosto guarda la Cina che sta combinando … sta cercando di comperarsi l’Europa! Ed allora, dai, dacci una mano anche tu … aiutaci a convincere i nostri governanti europei (GB compresa) a costituire di corsa gli USE-Unite States of Europe! Poi, USA e USE insieme potremo resistere meglio alla degenarazione planetaria, dai … che ti ci vuole? Non ti pare che sarebbe molto meglio concordare con noi le condizioni di equilibrio planetario piuttosto che vedere noi Europei semplicemente come acquirenti dei tuoi areoplanini o come tuoi  (ulteriori) antagonisti? Cerca di avere questa visione d’insieme del mondo e non fermarti alla percezione sensoriale dei tuoi 50 stati!
Grazie per avermi letto e saluti alla Signora
Riccardo Lucatti blogger
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TERREMOTO A ISCHIA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Agosto, 2017 @ 4:33 pmDetto altrimenti: fra i tanti aspetti, mi limito a sei sottolineature (post 2816)
1 – Il geologo Mario Tozzi: “Non è accettabile che un terremoto di questa limitata magnitudo provochi danni così rilevanti. Le case sono costruite maleâ€.
2 – Un ambientalista: “In tutti i terremoti sono evacuati anche gli ospedali che invece dovrebbero poter resistere alle scosse per curare i feritiâ€.
3 – I sindaci dell’isola congiuntamente affermano: “Non vi è nessun nesso fra l’abusivismo e i crolliâ€. Ah, ecco, allora siamo tranquilli! Cioè: per costoro il problema non è l’abusivismo (27.000 pratiche di condono su 60.000 abitanti, negli ultimi decenni!) ma che non si affermi che le case abusive crollano più delle altreâ€.
4 – Il presidente della regione Campania afferma: “Occorre demolire le costruzioni abusive edificate non per necessità “. Ah, ho capito, ora inizia la corsa alla certificazione di necessità … evvabbè, chi avrà un santo in paradiso avrà la sua bella certificazione, oppure no … facciamo così: creiamo due enti nuovi, uno per certificare ed uno per verificare chi certifica, ecco … così funzionerebbe, non pare anche a voi? E poi vuoi mettere … tanti bei nuovi posti di lavoro!
5 – La TV: “Per sistemare tutti gli edifici in Italia occorrerebbero 850 miliardi di Euro. Troppi”. Ed allora mal comune mezzo gaudio, alla via così … (Too big to finance it!) E’ un po’ come quando uno accumula un debito di centinaia di milioni verso il fisco e siccome sono tanti … be’ allora accontentiamoci di incassarne qualche decina, con un bel concordato … (too big to cash it, troppo grande perché lo si possa incassare).
6 - Io: Ischia fa parte di un pericoloso triangolo sismico, insieme ai Campi Flegrei e al Vesuvio. E se si svegliasse quest’ultimo, con tutte le case sui suoi versanti ed una intera città ai suoi piedi? Mi domando: ci siamo preparati a questa evenienza? Oppure anche in questo caso vale il too big to think about it? Troppo grande perché ci si possa pensare? Un mio amico napoletano verace mi dice che molte case a Napoli sono state costruite con i blocchi di tufo estratti da un’area sulla quale poi sono state edificate le case stesse, fatti salvi i muri perimetrali: praticamente fondamenta di … vuoto!
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PROVA MOTORI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Agosto, 2017 @ 4:08 pmDetto altrimenti: … in E-bike!        (post 2815)
Prima di partire per ferie non espressamente ciclistica (1), mi sono concesso una pedalata tanto per vedere l’autonomia dei miei due motori: 1) le gambe; 2) il motore elettrico della bici!
- Ciclista: io, 73 anni, 78 kg (5 di troppo), 2700 km sino a qui nella stagione, di cui 700 con E-bike
- Bicicletta: Mtb
- Pneumatici da fuori strada
- Percorso: interamente asfaltato
- Motore: Bosch 400 Watt
- Batteria: 11AH
- Consumo elettrico: 98%
- Km. percorsi: 71,51
- Dislivelli totali in salita: 1100 m
- V max: 51,1 kmh
- V media: 14,9
- T: 4h 48’
- Soste: una al bar; due per due foto
- Alimentazione: una barretta, un tè, un litro e mezzo di acqua e sali
Oggi, martedì 22 agosto 2017, parto da Riva del Garda (h 08,15) e attacco subito la salita del Passo del Ballino sulla SP 37 (via Pranzo): 15 km per 700 metri di dislivello complessivi. Prima foto: salendo, ad un certo punto puoi immetterti su una ciclabile parallela alla strada. Attenzione: l’innesto non è assistito da alcuna segnaletica orizzontale! Raggiunto il Passo, indosso una ventina e scendo di volata sulla ex SS 421 sul versante opposto (sosta al bar dell’Hotel la Pineta), supero Fiavè (669 m) e raggiungo quota 600 m. Inizio quindi a salire sulla SP5 verso Cavrasto (732 m) e proseguo sulla SP 222 per altri 6 km fino al Passo del Duron (1004 m). Fino a qui ho utilizzato soprattutto la modalità tour e qualche volta la eco. Consumo complessivo, 75%. Inizio la discesa e il consumo sale all’80% (una sola “tacca†residua†su cinque), per cui disinserisco il motore e procedo a sola forza di pedali.
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Il programma iniziale prevedeva la mia discesa sul versante opposto fino a Tione, quindi – per evitare le gallerie della ex SS 237 fra Tione e Ponte Arche – la risalita da Tione sulla SP 34 a Ragoli – Stenico per ricongiungermi alla ex SS 237 subito dopo Villa Banale, in direzione Sarche-Riva del Garda, per un totale di 85 km. La scarsità di corrente elettrica mi ha suggerito di ridiscendere il Duron dallo stesso versante e raggiungere direttamente Ponte Arche per la SP 5. A quel punto avrei voluto avere una delle mie bici non elettriche non avrei esitato a finire il giro: ma a quel punto senza la E-bike io non ci sarei arrivato. Infatti spingere una E-bike (25 kg) anche a 20 kmh in pianura senza vento contrario mi riesce facile ma in salita o con il vento contro, quei 15 kg in più contano e non poco.
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Qui ho utilizzato un poco di aiuto elettrico per raggiungere il tratto di ciclabile che costeggia la strada ex SS 237. Attenzione, seconda foto: l’immissione su questo tratto di ciclabile non è assistita da alcuna segnaletica orizzontale! Nella foto, l’accesso alla pista è là , in corrispondenza del divieto di transito per tutti, ciclisti compresi,  così se ci scappa il morto … noi ve lo avevamo detto! Una vera “talianada”!
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Nelle due foto sopra, la diversità sta nei due cartelli stradali: uno di “Pista cilopedonale”; l’altro di pista (si scoprirà entrandovi, che è anch’essa ciclopedonale) alla quale è tuttavia vietato accedere in questa direzione, anche se poi, entrando, sull’asfalto sono segnate le due direzioni. Le accomuna la mancanza di strisce ciclopedonali di attraversamento.
Ripresa la ex SS 237 (innesto pericoloso!) dopo due km mi immetto (finalmente!) sulla splendida ciclabile del Maso Limarò (attenzione: nonostante la segnaletica, il Maso è chiuso!) e in volata, dopo altri 2,5 km di tornanti sulla stessa 237, raggiungo Sarche (sono a 25 km da Riva). Indi ciclabile: Sarche-Pietra Murata; ex SS 45 bis: Pietra Murata-Centrale Fies; Ciclabile: Centrale Fies-Dro-Ceniga Ponte Romano; semi ciclabile: Ponte Romano-Arco; ex SP 45 bis: Arco-Riva del Garda (la scelta del percorso da Pietra Murata a Riva vi sarà sembrata un po’ arzigogolata, ma è stata la più veloce, dovendo io rientrare a Riva del Garda per pranzo alle 13,30 dove poi sono arrivato alle 13.40.
Il tratto più faticoso? Le salite, direte voi! E invece no. La maggiore fatica l’ho provata nei 25 km da Sarche a Riva del Garda, con una bici da 25 kg, pneumatici da fuori strada su asfalto, nessuna assistenza elettrica e soprattutto un forte vento contrario (la famosa Ora del Garda!).
Morale: la E-bike mi consente di continuare a fare non dico le scalate d’una volta ma almeno qualche bella salita; oppure giri di oltre 120 km (purchè senza “salitacceâ€), pedalate che l’età e la salute non più perfetta (bronchitina cronica, % SpO2 = 92-95) non mi consentirebbero più di regalarmi.
Grazie, E bike!
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(1) Destinazione Metaponto, Macerata e dintorni, vacanza culturale non molto ciclistica ma un poco sì … perché la mia mountain bike Wilier non elettrica me la porto: hai visto mai …?
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P.S.: tant’è … oggi … 24 agosto … il giorno prima della partenza per il Sud … ho guardato la mia Willy (Wilier, fabbrica triestina: WILIER = W l’Italia Libera e Redenta. lo sapevate?) … l’ho vista un po’ triste … voleva uscire … ed allora detto fatto: una cinquantina di km: Riva del Garda-Torbole-Arco-Ceniga-Drò-Lago di Cavedine e ritorno, con sosta in spiaggia per una rinfrescatina. Splendida la salita dopo Drò: nessuno sulla pista, il sole sui monti, il fruscio delle foglie del bosco e delle acque del Sarca.
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Una foto all’una ormai matura …
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… ed una alla testimonianza dell’ultima tempesta di vento
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Good Wilier everybody!
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MOSTRA FIAB DI PITTURA E FOTOGRAFIA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Agosto, 2017 @ 6:47 amDetto altrimenti: This in Fiab too, Fiab è anche tutto questo!      (post 2814)
La FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta, organizza la sua prima mostra di pittura e fotografia. L’iniziativa è del socio FIAB pittore ad olio Giovanni Soncini, della sua collega acquarellista Nicoletta Briarava e del Presidente FIAB Guglielmo Duman. Io sono stato invitato ad esporre qualche mia bicifoto.
La mostra sarà allestita in Trento, Torre Mirana, Via Belenzani, 3 dalle ore 18,00 di Venerdì 1 settembre alla Domenica 10 settembre.
Ringrazio sin d’ora le amiche navigatrici e gli amici navigatori di questo blog che volessero farci visita.
Un cordiale saluto dal vostro biciblogger fiabbino Riccardo
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Oggi, 1 settembre,  dalla Basilicata ove mi trovo, vi allego la foto che ho ricevuto poco fa da Trento dall’amica Rina Pezzin circa la (anche) mia mostra che sto vivendo “in contumacia” causa vacanze: me ne scuso con il colleghi espositori Nicoletta e Giovanna, con il mio Presidente Fiab Guglielmo e con tutti voi che invece all’inaugurazione eravate presenti. Da destra: il pittore Fiab Giovanni Soncini, il Presidente Fiab Guglielmo Duman e dieto le mie foto Fiabbine.
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VISIONE D’INSIEME E PERCEZIONE SENSORIALE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Agosto, 2017 @ 7:15 amDetto altrimenti: proviamo a fare qualche riflessione … (post 2813)
Una scogliera sul mare: dall’alto, del mare hai un’ottima visione d’insieme e nessuna percezione sensoriale. Man mano che scendi la prima diminuisce e la seconda aumenta. Quando ti immergi in acqua, la prima è nulla e la seconda è massima. Una visione d’insieme del nostro piccolo-grande mondo? Proviamo a fare qualche riflessione.
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Globalizzazione al contrario tipo Graecia capta ferum victoren cepit, ovvero, la Cina – tanto per fare un esempio – che nell’800 noi Europei attaccammo con ben due guerre (le guerre dell’oppio) perché si era rifiutata di importare l’oppio inglese coltivato nella loro colonia India – oggi si sta comperando l’occidente.
La politica coloniale europea dei secoli scorsi ha impedito la maturazione democratica di quei paesi, nei quali oggi vige la violenza e la fuga dalla violenza (immigrazione).
La costruzione imperfetta dell’UE, troppo incompleta (la moneta unica, come una grande nave portaerei che non sia non adeguatamente scortata dalla necessaria flotta a sua protezione) e troppo accelerata (l’apertura a paesi non ancora adeguati) ha generato comportamenti contrari alla sua stessa missione.
Il terrorismo “fai da teâ€, Francia, Germania, Spagna … sembra inarrestabile. Data la giovane età dei criminali esecutori, giovani esaltati facilmente manovrabili dai guru di turno, sembra difficile riuscire a trovare in loro stessi la motivazione che li spinge a delinquere (percezione sensoriale). Piuttosto occorrerebbe trovare i loro mandanti (visione d’insieme).
Desertificazione, morte dei ghiacciai, icebergs giganteschi che si staccano dalla banchisa … ma tant’è, il signor Trump ha la percezione sensoriale della sua produzione di energia sporca (petrolio e carbone) e non invece la visione d’insieme del mondo.
E da noi, qui in Sud Tirolo, qualcuno ha pensato bene di avvelenare ben 2000 (duemila) piante di mele. Un delitto ad opera di chi? Mafiosi nostrani o dell’Est che poi chiederanno il pizzo agli altri coltivatori? Naturalisti esaltati che vogliono punire chi usa insetticidi a tutelare la propria produzione? Sicuramente un atto di terrorismo anche questo.
I cacciabombardieri i F35 ci stanno costando il doppio del previsto. Infatti il progetto è in ritardo di ben cinque anni per la sistemazione delle pesanti carenze tecniche note sin dall’inizio (!). La nostra Corte dei Conti lo rileva, ma aggiunge che uscire dal progetto costerebbe ancora di più, ed ecco che la sua apparente reprimenda (percezione sensoriale) è in realtà un sostegno al progetto (visione d’insieme). Ed eccoci prigionieri di un’altra percezione sensoriale (quella del progetto) senza potere conoscere (visione d’insieme) chi abbia la responsabilità di avere impegnato il paese in una simile spesa senza esserci garantito contro le eventuali imperfezioni di quanto stava acquistando. Qui, in questo semplice blog, fra i miei tanti semplici post, troverete l’elenco degli incredibili difetti del progetto F35. Ne cito solo quattro: il loro gancio di attacco al cavo frenante per l’atterraggio sulle navi portaerei non riesce ad agganciare il cavo; il ponte delle nostre navi portaerei non regge la spinta del loro decollo verticale; il carburante si trova in un serbatoio-camicia che circonda la fusoliera: basta una fucilata per …; tutta la visibilità è anteriore. Lateralmente il pilota non vede nulla, tutto è affidato ai segnali sulla visiera del casco. Se si guasta quello …
Una nuova moneta, l’ “F35”. Quanto costa rilanciare la ricerca ed evitare la fuga dei cervelli? Risposta: tot F35. Quanto costa completare le sistemazioni idrogeologiche? Risposta: tot F35. Quanto costa la ricostruzione immediata del dopo terremoto; quanto le sovvenzioni all’agricoltura disastrata da siccità e grandinate; quanto la sistemazione delle aree bruciate da incendi; quanto risanare e rilanciare veramente Alitalia dotandola di aerei e rotte internazionali per la “cattura” del turismo mondiale verso uno dei paesi più attraenti del mondo? Riposte: tot, tot, tot …  F35. Etc. La moneta F35 si compone di tante monetine più spicciole, gli F24. Un esercizio di matematica finanziaria per voi: quanti nostri F24 ci vogliono per fare un F35?
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Dagli F 104 agli F 35 – Historia magistra vitae? Non pare, visto che 60 anni fa ci avevano rifilato gli F104 Starfighter, poi soprannominati “Bare volanti” poichè durante il volo spesso diventavano deportanti e precipitavano, pilota incluso. Comunque “costavano poco”, all’epoca un miliardo di lirette ognuno.
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(Mi sorge un dubbio: hai visto mai che tutte queste “F” stiano per “Fregatura”?)
L’Italia sta crescendo più del previsto (percezione sensoriale). Siamo “migliori†solo del Portogallo e della Grecia (visione d’insieme).
I nostri giovani migliori migrano all’estero (percezione sensoriale) e noi non ci poniamo un riordino delle nostre priorità (visione d’insieme) che potrebbe evitare questo impoverimento. E dire che si tratta di un “già vistoâ€, allorquando noi del nord conquistammo il sud del paese, spogliandolo delle sue ricchezze (acciaierie, riserve aure delle banche; fabbriche ferroviarie etc.), per cui le menti migliori migrarono da quelle terre impoverite … (nostra attuale mancata visione d’insieme).
Dice, ma tu, caro blogger, niente niente che tu fossi contrario al nostro sistema politico democratico? No raga, scialla, calma ragazzi: io sono assolutamente e fermamente sostenitore del sistema democratico, il quale, storicamente ed anche oggi, è il migliore sistema di governo fra tutti i “peggioriâ€. Mi spiego: la democrazia è un sistema imperfetto rispetto al quale la gente si pone in modo diverso: alcuni, fra i quali mi colloco io stesso, cercano di migliorarlo; altri sono ben lieti della sua imperfezione e “ci marcianoâ€.
Per non parlare dei colpi di stato finti-militari o di quelli narco-pseudo-costituzionali.
Concludo questa mia visione realistica (sì, realistica, non pessimistica). L’unica risposta che riesco a darmi si chiama Stati Uniti d’Europa, di quell’Europa culla e madre della civiltà occidentale, senza nulla togliere agli USA, per carità i quali sì che sono venuti in Europa per salvarci dal nazifascismo, ma che si sono mossi anche e soprattutto per salvare se stessi da quel pericolo (o no?) … senza nulla togliere agli USA, dicevo (per quanto … a queLli attuali …), che però quanto ad esperienza storica … lasciatemelo dire che la cosa più vecchia che hanno sono le pantofole della nonna. O no?
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BARCELLONA LA STRAGE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Agosto, 2017 @ 6:23 amDetto altrimenti: il giorno dopo …. (post 2812)
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Tutti unanimi nel condannare, nell’ “essere viciniâ€. E ci mancherebbe altro! Ma nessuno a dire che la migliore risposta a questi criminali vigliacchi assassini sarebbe la nascita, finalmente, degli Stati Uniti d’Europa. Una sola politica, un solo esercito, una sola polizia, una sola finanza, un solo fisco, una sola regola sui diritti umani, una sola voce nei confronti degli USA, della Cina, del terrorismo, del resto del mondo.
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UNA NUOVA FORMA DI SCHIAVITU’
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Agosto, 2017 @ 2:55 pmDetto altrimenti: non certo fra le più gravi, per quanto … (post 2811)
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“Ti ho cercato al telefono ma non eri raggiungibile, Come mai? Cos’hai da dire a tua discolpa?†Ecco, la “sconnessioneâ€, un reato “atipico†ovvero non (ancora) espressamente contemplato dalla legge penale. Certo che se la Costituzione prevedesse: “Tutti i cittadini devono essere immediatamente reperibili al telefonino. Ogni cittadino, indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla fede religiosa, dal grado di cultura e dal censo può accedere alle cariche pubbliche e politiche purchè sia sempre collegato anche via internet …†… ecco, se la legge fosse questa sarebbe tutto più semplice!
E invece … invece poi c’è “uozapâ€, una nuova diavoleria, perché ti permette di costituire i “gruppiâ€. Mi spiego, un gruppo è la famiglia allargata, ovvero le famiglie tua, dei figli, dei fratelli. Poi c’è quella degli amici del circolo sportivo, di quello culturale, etc.. Morale: ogni giorno ricevi una ventina di uozap circolari e per capire se fra i tanti vi è una comunicazione “vera†te li devi sbolognare tutti. Che poi nel telefonino le uozap appaiono in ordine cronologico e non logico, per cui vi è un rischio: se il partecipante “A†ti pone una domanda che presupporrebbe la risposta “X†ma prima della tua risposta in partecipante B te ne pone una che presupporrebbe la risposta “Yâ€, e tu rispondi solo “X†solo “Yâ€, almeno uno dei due lo sorprendi o anche scontenti!
Comunicazione vera? Cos’è mai? Ecco alcuni esempi: “Ho avuto un piccolo incidente in auto/bici etc. ma non mi sono fatto nulla, non vi preoccupate se tardoâ€, oppure “Sei convocato per una riunione di lavoro in data … alle ore …â€; oppure “Ho appena terminato un viaggio in auto di 500 km e sono arrivato beneâ€. Ma allora, le comunicazioni “non vere†quali sono? Quelle tutto sommato inutili, quelle di cui fino a ieri facevamo tranquillamente a meno: “Ho mangiato un’ottima frittura di pesce; qui piove e da voi? Ti scrivo per dirti che ti voglio comunicare che non ho alcuna novità da comunicarti …†etc..
E allora … amiche lettrici e amici lettori, se mi telefonate o mi uozappate e non vi rispondo subito on lain (on line) non vi preoccupate e soprattutto non me ne vogliate … non è certo mia intenzione mancarvi di riguardo … Solo che a tardare un po’ nelle risposte mi sento un poco più libero, un poco meno schiavo della comunicazione elettronica. Tutto qui. Grazie della vostra comprensione.
P.S.: che poi … se avete un’amante (lo so, è una cattiva abitudine, non si deve fare! Tuttavia avverto quei pochi o tanti che ce l’hanno, a fin di bene) se proprio volete avere un’amante, dicevo, vi conviene prenderne una con il nome molto diverso da quello di vostra moglie. Ad esempio sono da evitare le accoppiate Ada-Anna; Rina-Rita; Lucia-Luisa; Maria-Marina; Eva-Evia, etc.. Infatti ne ho visto io di famiglie rovinate per un errore di invio uozap!
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MAREMMALMARE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Agosto, 2017 @ 4:32 pmDetto altrimenti: Maremma al mare        (post 2810)
Foto che sembrano senza significato, e invece no: ognuna di esse ci dice qualcosa.
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Sullo sfondo: Castiglione della Pescaia le cui colline boscose sono state diligentemente solcate da disboscamenti tagliafuoco. Chissà , forse si potrebbe prendere esempio anche per Riva del Garda, per la montagna che sovrasta la centrale elettrica ….
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Onde … pericolose? Ma dai … il il fondale sprofonda gradualmente … che pericolo ci può essere? E invece … invece dove le onde frangono, l’acqua viene letteralmente portata verso terra. Ma la stessa acqua deve poi ritornare al mare, ed ecco che si scava un canale verso il largo – e qui le onde non frangono! – canale nel quale la corrente può raggiungere in direzione verso il largo la velocità di 8 nodi, impossibile da contrastare a nuoto. Ed ecco che il pericolo è proprio là , proprio dove le onde non frangono …
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Sullo sfondo il Promontorio dell’Argentario e l’isola del Giglio, quella vera. Luglio 1993: Giro d’Italia in vela (in regata). Noi Trentini mettemmo su un equipaggio alla bell’e meglio e facemmo da skipper a turno. Era il mio turno di timoniere-skipper. Si veleggiava verso sud, con il maestrale al traverso da destra. S’era fra le ultime posizioni. All’altezza del Giglio, le barche davanti a noi interpretarono il promontorio dell’Argentario come se fosse il Giglio e si infilarono, con andatura larga e spinnaker gonfi, verso la … spiaggia che al momento era invisibile, sotto la linea dell’orizzonte. Alla fine restai solo e “primo†sulla rotta corretta, con lo spinnaker strallato al massimo, velocissimo. Gli altri si accorsero dell’errore e dovettero risalire con bordi di bolina. Momenti di gloria, anzi, “il†momento di gloria!
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Aquiloni, senza parole … ci parlano i loro colori!
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ROCCATEDERIGHI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Agosto, 2017 @ 8:12 amDetto altrimenti: Maremma ricorda                (post 2809)
Maremma amara … sì, certo, molto amara. 1943, il “Capo della Provincia†di Grosseto, il fascista Alceo Ercolani, in un’ala del seminario vescovile di Roccatederighi presa in affitto dal vescovo Paolo Galeazzi, organizza un vero e proprio campo di concentramento di ebrei. Roccatederighi, frazione di Roccastrada, costruita sulla roccia, dalla quale ti affacci sulla ricca maremma grossetana a suo tempo paludosa prima della bonifica effettuata dai Lorena.
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I Lorena: Maria Teresa d’Austria sposa il Duca di Lorena, concede quel ducato alla Francia e ricompensa il marito con il Granducato di Toscana, dotandolo di Autonomia Amministrativa. Su queste basi il nuovo governo locale bonificò l’intera area, dando uno schiaffo morale ai Medici ai quali Leopoldo II di Lorena subentrò nel 1737, Medici che a suo tempo si erano limitati a istituire un “Ufficio de’ fossiâ€.
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Anche Dante cita la località (Inf. XXXV, 75 – 81)
Sì come ‘l Tederighi in su la rocca / guata la valle e tutta la comprende / ad evitar che sua ricchezza tocca / chi la rapina e poi altrui la vende, / così pur io lo sguardo mio fissai / dritto com’arco che sua corda tende / a che a noi non sovvenisser guai.
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A passeggio per il centro storico, salitelle del 40% ma le scarpe sono gommate e tengono bene. Il 14 agosto si terrà il Palio delle (piccolissime) contrade del paese: la corsa degli asini. Ne chiediamo ad un paesano seduto sull’uscio. Da cosa nasce cosa, ci invita nella sua minuscola cantina a bere un sorso del suo vino. Spartaco Mattioli il suo nome. Vive in paese tutto l’anno … “d’inverno poi, quando nevica, qui è bellissimo … ma voi … il 14 agosto … siete qui nei paraggi? Dai, venite e tifate per La Torre, la nostra contrada, i colori sono bianco e rosso …â€.
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Vedremo. Nel frattempo per farmi percepire da Spartaco “meno turista†e più “toscano†trovo il modo di citare l’origine toscana del mi’ babbo, che era di S. Angelo in Colle, paese famoso perché frazione di Montalcino (o è Montalcino ad essere famoso per avere una simile frazione?).
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Comunque sia … buon Brunello a tutte e a tutti!
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P.S.: Per la gioia dei bimbi, a Roccatederighi c’è … la spada nella roccia!
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STEFANIA NEONATO A PALAZZO DUCALE (Genova)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Agosto, 2017 @ 6:47 pm
Detto altrimenti: musica a Genova      (post 2808)
L’ea za trent’anni forse anche ciù … Erano già trent’anni e forse anche più … così un verso della bella canzone genovese “Ma se ghe pensu†(riascoltatela cantata da Mina!). E anche di più sono gli anni trascorsi da quando io ho lasciato la mia città natale, Genova. Per lavoro. Genova, dove sono nato, cresciuto, studiato, sposato, diventato bi-padre. Ed ecco che ieri sera, nel cortile interno del Palazzo Ducale che si affaccia sulla bella ciassa (piazza) De Ferrari, la nostra cara amica Stefania Neonato, pianista su pianoforti moderni e storici, insegnante di pianoforte storico alla Hochschule di Stuttgart (città che raggiunge da Trento, dove risiede) improvvisamente, per la prima volta dopo tanto tempo, mi ha fatto sentire di nuovo partecipe e orgoglioso de la me Zena (già la camminata di avvicinamento aveva contribuito, a naso all’insù per le monumentali e nobili vie del centro: Da Piazza Tommaseo a Piazza Corvetto e a piazza De Ferrari: i nostri Champs-Elysées …)
“I notturni en plein air – Cinque pianisti per cinque nottiâ€, a cura de “Genova Palazzo Ducale – Fondazione per la culturaâ€. Il cortile maggiore pieno di gente, nella notte di San Lorenzo. E se guardando in su non abbiamo visto stelle cadenti, una stella per noi c’era, ed era Stella Stefania con la sua scia di note dolcissime che faceva emanare dal suo pianoforte a coda: una coda – appunto! – di note luminose e illuminanti. E fra la gente la mamma Mirna, orgogliosa e commossa, e noi, amici trentini, in prima fila, a restituire a Stefania un po’ del molto calore che ogni volta lei ci regala.
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Presentazione della musicista e dei brani e dei loro autori da parte del M° Pietro Borgonovo, Direttore artistico della GOG-Giovane Orchestra Genovese. Stefania ha suonato su un pianoforte del 1926, di Erard, la casa costruttrice storica di Parigi che ha attraversato la storia del pianoforte, da Beethoven a Debussy. Chopin anche usava pianoforti Erard nell’800…. La differenza qui risiede più che altro nel suono, come conseguenza di un progetto di costruzione non-standard, ancora peculiare di Erard.
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Quindi il programma eseguito:
Melanie Bonis, da “Femmes de legende: Phoebé op. 30- Claude Debussy, da Préludes I libro: Des pas sur la neige; Ce qu’a vu le vent d’Ouest
- Melanie Bonis, Melisande op 109
- Claude Debussy, da Préludes I libro: La serenade interrompue – La Cathedrale engloutìe
- Melanie Bonis, Viviane op. 80
- Claude Debussy, da Preludes II libro: La puerta del vino; Les fees sont d’exquises danseuses
- Fryderyk Chopin; Preludio in do diesis minore op. 45; Notturno in si maggiore op. 62 n. 1; Notturno in mi maggiore op. 62 n. 2
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Ogni brano è stato preceduto da una breve ed illuminante spiegazione da parte di Stefania, applaudita al pari dell’esecuzione. Solo un appunto: peccato che il concerto sia durato solo un’ora e mezzo!
Ancora brava, Stefania e un grazie anche a la me Zena ….
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 Un commento. Scrive Mirna: “Non riesco con questo PC a scrivere un commento. Letto il tuo post. Grazie Riccardo che riesci sempre a regalarci speciali atmosfere e vive emozioni. Che bello rivedervi tutti a Zena, questa magica città di mare. Ed avervi vicino durante il concerto di Stefania. Ci siamo sentite abbracciate dal vostro calore affettuoso. Aggiungo anche che i tuoi scritti fanno vivere più intensamente i momenti importanti della vita. Un abbraccio, Mirna.”











































