I VIAGGI DI LUCIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Agosto, 2017 @ 6:25 pm

Detto: altrimenti: Lucia Bruni, a pedali da Roma a Bruxelles per celebrare i 60 anni dei Trattati di Roma, quelli che diedero l’avvio al processo di unificazione europea … (v. post precedenti) ma anche molto, molto altro!         (post 2806)

dav

                           Rovereto

Ciao raga! Sulla mia (ormai) amica Lucia Bruni avrete letto in molti post precedenti. In questi giorni è stata nostra ospite a Riva del Garda a sperimentare – ieri – un tipo di viaggio nuovo per lei, la navigazione a vela! E siccome da vela nasce cosa … mentre risalivamo l’Ora di bolina, dal nostro colloquiare sono emersi gli altri suoi viaggi, a denotare – mi permetto di dire – lo spessore della persona, i suoi interessi, il suo impegno su ogni fronte. Mi è sembrato interessante riferirne, soprattutto a vantaggio delle lettrici e dei lettori più giovani, quale esempio di un impegno e di una maturità che non tutti “noi adulti” abbiamo (Lucia ha solo 34 anni).

Lucia, come è nato il tuo interesse per il tuo primo viaggio?

Ho sempre avuto la sensazione che la visione del mondo in cui noi in occidente cresciamo e viviamo fosse faziosa e lacunosa. Ricomporre almeno qualche lato del poliedro della realtà, della storia, della contemporaneità, è sempre stato per me lo stimolo a partire per luoghi che mi offrissero una diversa prospettiva.

In ordine cronologico, i tuoi viaggi, così … semplicemente, un elenco, almeno sappiamo subito di cosa si sta parlando

Difficile da metterli in ordine, comunque direi Bosnia, Tanzania, Israele/Palestina, Croazia, Serbia, Romania, Austria e Germania, Siria, Montenegro…

La motivazione che ti ha spinto ad ogni singolo viaggio

dav

                                 Trento

Ho conosciuto la Bosnia inizialmente con alcuni viaggi studio e di volontariato, in cui con gruppi legati all’Azione Cattolica o a parrocchie della mia città siamo andati a conoscere le vicende della guerra degli anni ‘90, ad ascoltare i racconti delle persone, a vedere i luoghi colpiti e a portare un piccolo aiuto con piccoli lavori pratici o gestendo attività estive per bambini e ragazzi. La Bosnia in primo luogo e poi gli altri Paesi dell’ex Jugoslavia sono diventati per me una passione, davvero un punto di vista straordinario per leggere la realtà, la storia e l’attualità europea. Ci sono tornata almeno tre volte per studiare la lingua di quei Paesi,  solo per parlare della quale ci vorrebbe un libretto…

In Tanzania sono stata grazie al gemellaggio tra la Diocesi di Bologna e quella di Iringa. Sono decenni che da Bologna vanno e vengono persone e nel 2000 ci sono andata anche io, in un piccolo villaggio, con il pretesto di aiutare a intonacare il dispensario. Chiaramente il nostro contributo era poco più che simbolico, ma era soprattutto un’occasione di incontro con le persone e la loro vita. Ragazzi della nostra età (avevamo sui 18 anni) già genitori, che vivevano in capanne di fango, che hanno ricevuto in regalo i nostri scarponi usandoli come le scarpe della festa, della domenica. Acqua e polenta bianca come alimentazione quotidiana, ma mille astuzie e risorse per la sopravvivenza, in primis uno spirito allegro e resiliente.

WP_20170624_012

                               Bolzano

Anche il Medio Oriente esercita su di me un’attrazione particolare. È una regione cruciale per la storia dell’umanità, per l’importanza nelle vicende mondiali da più di un secolo, per ospitare i luoghi sacri dei tre grandi monoteismi, per il contrasto tra la spietatezza delle lotte per le risorse e il potere e la dolcezza dell’umanità che vi si può incontrare. Sono andata a Gerusalemme, in pellegrinaggio sui luoghi santi; a conoscere villaggi palestinesi nei Territori Occupati; a camminare nel deserto e a toccare pietre memoria di storia trimillenaria. Sono stata in Siria a coltivare un po’ di arabo, a conoscere la comunità di Mar Musa fondata da Paolo dall’Oglio, dove le pietre affrescate cantavano di una storia preziosa e fragile come l’equilibrio tra le comunità siriane. Era sette anni fa, prima dell’inizio di questa immane e interminabile tragedia di guerre concatenate.

In Romania sono andata con un gruppo in seguito alla forte immigrazione a degli anni Duemila da quel Paese in Italia e a Bologna. Rimase celebre e controversa la politica di ferro di Cofferati allora sindaco che faceva sgombrare senza tregua gli accampamenti dei romeni/romeni e rom/romeni in particolare dal lungo Reno. Noi andavamo a trovarli, per trovare famiglie intere accampate nel fango, nelle stagioni piovose o fredde. Siamo andati in Romania per conoscere meglio questo popolo, la loro cultura, la loro provenienza, le ragioni che li spingevano a venire in Italia.

In Austria e Germania sono stata con un gruppo di amici sulle tracce dei testimoni della coscienza europea. Josef Mayr Nusser, sudtirolese, morto per essersi rifiutato di giurare a Hitler; Franz Jägerstätter, austriaco, ucciso per aver rifiutato di arruolarsi nell’esercito nazista. Hans e Sophie Scholl e gli altri ragazzi della Rosa Bianca, che facevano resistenza di pensiero e volantinaggio contro la propaganda nazista; Dietrich Bonhoeffer, pastore della chiesa protestante tedesca, straordinario teologo e pensatore contemporaneo, morto per aver partecipato alla congiura degli ufficiali per uccidere Hitler.

Cosa hai trovato e cosa riportato a casa da ogni viaggio

Ogni viaggio mi ha reso ancora più consapevole di quanto sia complesso e sfaccettato il diedro della realtà. Se prima di ogni viaggio partivo con l’intento di smontare almeno un pezzo di rappresentazione bianco-nera della realtà, con delle ipotesi da verificare, delle curiosità da sfamare, il desiderio di rendermi utile… ogni volta sono rientrata con meno certezze di quando partivo, con ancora più urgenza di dubitare in primo luogo delle semplificazioni che facevano comodo alla mia mente, di farmi domande.

Viaggiare … le barriere … ecco il collegamento con l’Europa Unita

bst

                      Sul fiume Sarca

Ho passato ore, mezze giornate o nottate alle frontiere tra l’Italia e i Paesi dell’ex-Jugoslavia. Prima che Slovenia e poi Croazia entrassero nell’UE, nei giorni in cui viaggiavamo (che erano i giorni in cui molti viaggiavano), tre frontiere a cui presentare i documenti, la carta verde, spiegare dove andavamo e perchè, ogni volta due volte, all’uscita da un Paese e all’entrata nell’altro. Per andare in Tanzania e Siria ho fatto e rifatto il passaporto, e chiesto il visto. Per andare e anche tornare da Israele, per non parlare di dopo che ero stata in Siria, interrogatori e indagini a mai finire nei miei effetti personali. Ma per quanto lunghi, stancanti, a volte intimidatori siano stati questi attraversamenti, i miei documenti italiani alla fine mi hanno sempre lasciato passare. E questa non è una cosa che si possa dire di molte persone su questo pianeta, che per questioni di vita o di morte dovrebbero poter passare delle frontiere, e non sono in condizioni di poterlo fare. I miei amici che conoscono il Medio Oriente mi raccontano che pochi decenni fa si poteva andare con i taxi collettivi su e giù per Israele, Giordania, Egitto… In pochissimo tempo il mondo si è blindato come mai prima d’ora. In Europa abbiamo abolito le frontiere interne, un grande passaggio che ha reso reale e tangibile la libertà individuale di circolazione, simbolo dei valori europei che al centro hanno la dignità della persona. Ma quello che ho imparato, soprattutto, è che i beni fondamentali sono indivisibili. Non potremo continuare a godere del bene della pace e della libertà se non lo condivideremo, se continuiamo a murare le frontiere esterne per tenere fuori il caos che anche noi abbiamo contribuito a creare.

In novembre sarai ospite dell’Accademia delle Muse a Trento. Che ne diresti anche di una serata Fiab Trento, ove il locale direttivo ti invitasse? Io lo sto proponendo da tempo, e poi un nostro associato Fiab che tu ben conosci, Fabio Martorano, in un recente passato ha ottimamente relazionato sulla Ven-To, il percorso ciclabile Venezia-Torino: potrebbe fare una cosa analoga per il tuo Roma-Bruxelles

Le grandi ciclovie hanno il merito di far visualizzare al grande pubblico la magia e il fascino della bicicletta. Per me è cruciale che dopo decenni di monocoltura automobilistica gli italiani tornino in massa a scoprire l’immenso potenziale della bicicletta anche e soprattutto per le esigenze quotidiane di mobilità. Sarebbe per me un piacere condividere il mio viaggio con le realtà che hanno collaborato a costruirlo, per continuare ad alimentare il progetto di rendere ciclabile l’Italia.

Scusa se ritorno sul tuo biciviaggio UE: qualche cenno sulle tappe più significative e soprattutto sul tuo arrivo a Bruxelles

L’Emilia del post terremoto 2012, di cui ho riscoperto la tenacia e la laboriosità di rimettersi in piedi. Il sudtirolo, architrave del multiculturalismo italiano, promemoria del fatto che l’identità nazionale è composta di tanti elementi e livelli. La valle della Saar, ieri teatro primario del conflitto franco-tedesco sul carbone e l’acciaio, oggi regione pacifica, industriosa, votata alle energie rinnovabili. Strasburgo, città stupenda e cuore della democrazia europea, uno degli ingredienti da continuare a mettere giù in abbondanza. Schengen, paese lussemburghese dove furono firmati tutti gli accordi sull’abolizione delle frontiere interne. Lussemburgo, alloggio della Corte di Giustizia europea. Maastricht, bellissima cittadina olandese, dove 25 anni fa fu firmato l’omonimo trattato. Bruxelles, città fatta di tanti comuni, complessa e affascinante, brulichio di popoli e culture oltre che di mille uffici e istituzioni europee.

Per finire, un tuo breve commento sulla veleggiata di ieri e della pedalata di oggi, due “viaggetti” trentini

sdr

                      Sul Lago di Garda

Sono andata a vela sul lago di Garda, un’esperienza per me totalmente nuova. La barca mi affascina soprattutto per la storia che contiene la sua tecnologia, epica, millenaria! L’ardimento umano di dominare l’acqua e il vento, la materia primaria che tuttavia non è il nostro habitat naturale, la fonte della vita ma capace di uccidere in un momento. Ho veduto decine e centinaia di persone venute a giocare in mille modi diversi con la superficie dell’acqua, il vento, le onde, la velocità, i muscoli e l’agilità. Mi sono resa conto che nonostante il passare del tempo l’essere umano resta uguale a se stesso nelle dimensioni fondamentali, per esempio nel desiderio di mettersi alla prova, superare i propri limiti, esplorare la natura. La pedalata poi … confesso … che mi ha messo un po’ di invidia per chi abita vicino a montagne, boschi, fiumi e laghi così belli, dove dovunque ti giri vedi uno spettacolo, dove mi sono resa conto che il Trentino non è una regione…è il paradiso degli sport all’aria aperta!!

Grazie Lucia e … avanti così, a tutta forza! E … torna in Trentino – sei invitata sin d’ora – per una pedalata con tanti amici Fiab!

Un commento. Maria Teresa scrive:

Conoscerti ed averti come amica, cara Lucia, è una grande ricchezza e una lezione anche per noi diversamente giovani, noi che abbiamo davvero molto bisogno di riflettere con energie mentali rinnovate su argomenti e fatti che ci scorrono intorno e a cui prestiamo insufficiente attenzione. Forse è perché ci pare “di averne viste tante… che non cambi mai niente…” ecc ecc. Ti aspettiamo presto ancora tra noi, ciao Lucia!

.

Comments Closed

MONTE BALDO IN E BIKE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Agosto, 2017 @ 2:19 pm

Detto altrimenti: non tutto … un assaggio (post 2805)

.dav

Ho voluto vedere. Vedere come sono cambiato. Una volta lo salivo con la bici da corsa, rapporti 39-28 e in discesa ogni tanto dovevo fermarmi e invertire la ruota anteriore perché le frenate su un pendio così ripido (15-18%) alla lunga facevano slittare il palmer sul cerchione. Sono passati tanti anni ed io ne ho 73. Oggi sono salito con la e-bike, un rampichino con motore Bosch da 400 watt.

.

.

.

davParto alle 07,30 da Riva e dopo 4,5 km di lungolago, raggiungo Torbole. Salgo la vecchia Torbole (15-18%). Arrivo a Nago e via, a destra si sale! Utilizzo sin dall’inizio la seconda modalità di aiuto elettrico (tour). Nei punti più ripidi passo alla terza (sport). Mai all’ultima (turbo). Ho deciso che non voglio soffrire. Pedalo in scioltezza alla velocità di 9-10 kmh. Ora inserisco quasi sempre il terzo livello (sport). Ogni tanto mi fermo per qualche foto, cosa che avrò poi fatto anche in discesa. Dopo 11 km di salita raggiungo Malga Casina (m. 1030), meta che avevo raggiunto anni prima con la citata bici da corsa. Proseguo per altri 200 metri di dislivello. In totale ho percorso 17,5 km fino a quota 1250 m.. Battito cardiaco: 100, ottimo. Mi fermo anche perché ho consumato l’80% della batteria (vabbè che poi è tutta discesa, ma tant’è, come prima volta può bastare).

.

.bst

Scendo. Pochi i ciclisti che salgono. Alcuni con la E-bike, altri senza aiuto elettrico. Arrivo all’altezza di Nago: bivio, prendo a sinistra verso “Tempesta-Busatte”: è per me un percorso nuovo, bellissimo, fra ulivi e praticelli ben curati che finisce alle Busatte (campo sportivo di Torbole), da cui si diparte la consueta, nota discesa che conduce a Torbole. Da qui, lungo lago e a casa. In totale 35 km..

.

.

davA cosa mi è servito questo “esperimento”? Oggi porto la mia bici al ciclista, moto i pneumatici scolpiti e appena potrò salirò ai 1760 m in funivia da Malcesine, in bici raggiungerò il Rifugio Altissimo Damiano Chiesa (m. 2060) e scenderò fino a ricongiungermi con la mia salita di oggi. Cosa? Questo giro da solo? No, preferirei avere con me un amico che conosca già un poco la zona: vuoi che fra i miei tanti colleghi fiabbini non ce ne sia uno? Ce ne sarà anche più d’uno … scommettiamo?

Good e-bike everybody!

.

.

Comments Closed

TEMPORALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Agosto, 2017 @ 5:28 am

Detto altrimenti: anzi, detto meglio, tempeste!   (post 2804)

(Post precedente, tardo pomeriggio-sera: vento forte da nord, forse foen, comunque anomalo …)

Alcuni post fa scrivevo delle nuove priorità, fra le quali la difesa dagli eventi atmosferici di particolare intensità. Dice … ma si sa … giù in Italia … non si sono presi cura del territorio … il rischio idrogeologico è grave … ma qui da noi … Qui da noi? Il 24 giugno sera e l’altro ieri: in Sud Tirolo soprattutto, ma ieri anche in Trentino: bombe d’acqua, trombe d’aria; fulmini; vento fortissimo; grandine, frane, alberi sradicati, tende divelte, etc.. Ieri due morti.

downloadUna vittima in montagna, colpita da un fulmine mentre era su una cresta molto esposta. Eppure le previsioni erano molto chiare: brutto tempo, temporali forti in arrivo. Forse non era il caso di avventurarsi in montagna, dalla quale peraltro non è poi così facile rientrare, ritirarsi. Ma si sa, la montagna è una sirena ammaliatrice, attrae. Ricordo noi, da ragazzi, 50 anni fa, con il CAI Sezione Ligure, Scuola di Alpinismo Bartolomeo Figari, Genova, prima da allievi, poi da istruttori. Non c’erano i telefonini e i computer, le previsioni del tempo erano molto meno precise e molto meno diffuse. Si andava e si sperava. Ma oggi, raga, oggi che con qualsiasi telefonino sei aggiornato in tempo reale, via …

images

          Una barca a vela “si difende” molto meglio dalla tempesta …

Il Garda. Ci avvertiva già Virgilio nelle Georgiche (II, 159, 160): “Anne lacus tantos’ Te Lario maxime teque, fluctibus et fremitu adsurgens Benace Marino?” (E che mai dovrei dire dei laghi così belli? Di te Lario, ma soprattutto di te, Benaco, che quando entri in tempesta hai onde e fremiti tipici del mare?”). Ieri, verso mezzogiorno, tempesta sul Garda. Da sud, le più pericolose. Navigarda dal basso lago lancia l’allarme. La Fraglia della Vela Riva lo raccoglie, fa rientrare tutti i suoi regatanti (di una regata internazionale). Dopo meno di un’ora, vento a oltre 50 nodi (100 kmh). Nessuna vittima. Ma a Navene (fra Malcesine e Riva del Garda) un piccolo motoscafo si rovescia (purtroppo si tratta di un “incidente tipico”, ricorrente … ma … allora?). Un bolzanino è disperso. Lo speaker TV “… non indossava il giubbotto di salvataggio …”. Non è la prima volta che piccoli motoscafi si rovesciano e fanno vittime. Al riguardo mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura.

images (1)In Germania (Baviera), sul Lago Chiemsee (si dirà, molto più piccolo del Garda, con un perimetro di 55 km contro i nostri 140) tutto intorno al lago, distanziati, sono collocati lampioni che si accendono con luce verde, gialla e rossa ad indicare la previsione della meteorologia locale. Su ogni barca d’affitto è affissa una targhetta che spiega il significato delle tre luci. Ora, qui da noi … non dico di fare la stessa cosa (sarebbe chiedere troppo, come troppo è chiedere che siano illuminate le gallerie delle gardesane, a vantaggio dei ciclisti) ma almeno, presso ogni porto, installare un pannello elettronico con gli “avvisi ai naviganti” sarebbe cosa buona e giusta.

Oggi “passata è la tempesta”, è tornato il sole, riprendono le ricerche del bolzanino che si spera abbia trovato rifugio in qualche punto della costa. Spes ultima dea …

.

.

Comments Closed

I PAESI-COMUNITA’ DEL TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Agosto, 2017 @ 8:47 am

Detto altrimenti: la volta di Grauno     (post 2803)

.

dav

Vabbè che noi della Fiab siamo pedalatori, ma quel 40% l’abbiamo fatto in auto!

.

.

Grauno (Gràun in dialetto cembrano) è un ex Comune trentino di 144 abitanti situato nella parte alta della Val di cembra. Il 1º gennaio 2016 si è fuso con Faver, Grumes e Valda per formare il nuovo comune di Altavalle. Val di Cembra, quasi parallela al Val Floriana, valli che a nord convergono alla base della salita al Passo del Manghen in località Molina di Fiemme. La strada più diretta per accedervi si diparte da Lavis, in Val d’Adige. Il paese si “arrampica” fra i 600 e i 1600 metri di altidudine, sviluppati su pendenza che raggiungono il 40%.

.

.

.

.

.

dav

                    Adriana al lavoro

Ogni anno la festa: “Na tonda entorn a Graun”, un giro per Grauno. E noi ci andiamo, noi della Fiab Trento, con il nostro Presidente Guglielmo Duman in testa, perché artefice delle “dolcezze” locali poi offerte ai visitatori è la nostra associata pedalatrice Adriana Cristofori. Festa paesana. Al riguardo la sottolineatura che mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione è la seguente: la compartecipazione di tutti, lo spirito di appartenza, l’ “heimat”, il sentire tutto il paese, tutta la sua terra come casa e cosa propria, privata. Il che si ripete in tanti altri paesi, ad esempio a Lavis con la sua “Festa dei portoni”.

.

.

sdrQueste “sensazioni altrui” me ne riportano alla mente una mia, in allora inconscia, oggi conscia: ero un ragazzino delle elementari. Abitavo a Genova e l’estate s’andava un mese dai nonni, in Toscana, a S. Angelo in Colle, frazione di Montalcino. In allora notavo l’interesse, l’attenzione e la cura di ogni paesano per ogni aspetto del paesello (350 abitanti, oggi 50) inteso come “casa e cosa propria” e mi saltava agli occhi la differenza rispetto a Genova, la grande città, nella quale il “mio” era solo la casa di ognuno: il bene collettivo, pubblico era di nessuno. Un aspetto  “toscano” della casa-cosa comune era che molti preferivano far colazione sul muricciolo esterno della propria casa per eventualmente condividerla con un amico che fosse passato di lì.

.

.dav

.

E allo stesso modo, il cibo offerto a Grauno da ogni casa, da ogni portone aveva il sapore della condivisione, una sorta di “comunione” laica di vita. Volesse il cielo che lo stesso sentimento abitasse in ciascun Italiano! In tal caso infatti il bene collettivo, pubblico (usufruito da tutti) diverrebbe Bene Comune (costruito da tutti).

.

.

.

Evviva, quindi, le feste di paese del Trentino!

 

 

Comments Closed

TROPPO CALDO PER USCIRE A PEDALARE E ALLORA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Agosto, 2017 @ 2:37 pm

Detto altrimenti: per par coindicio, dopo avere ironizzato sulla segnaletica ciclabile (v. post precedente), un po’ di autoironia/autocritica su di noi ciclisti … (post 2802)

 

.IMG-20170803-WA0003_LI - Copia

 

I cigni ci riescono, noi un po’ meno …

.

.

.

.

.

.

.

.

 

Comments Closed

E MO’ … CH’AGGIO A’ FA’?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Agosto, 2017 @ 2:05 pm

Detto altrimenti: “E adesso … cosa devo fare? “  (post 2801)

IMG_20170707_095313_resized_20170707_042813847_LIAh … ho capito … è semplice: provenendo da nord diretta a sud, mi fermo al mio stop. Indi, dando la precedenza a tutti avanzo di un metro,  mi immetto con estrema prudenza sul traffico che proviene dalla mia sinistra sulla strada carrozzabile e  volto a destra per un altro metro. Quindi, ridando la precedenza a tutti, mi immetto nella rotatoria stando molto attenta al traffico veloce che la percorre nei due sensi Arco-Riva del Garda-Arco. Dopo avere percorso in senso antiorario un angolo giro (360 gradi, n.d.r.), raggiunta la sponda opposta della pista ciclabile dalla quale sto provenendo (quella che ora nella fotografia sta esattamente di fronte a me, venti metri più avanti), con una inversione ad “U” mi reimmetto sulla pista ciclabile e proseguo la mia pedalata sicura verso sud. Semplice, che vi avevo detto?”

Firmato: una bicicletta

.

Comments Closed

PRIORITA’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Agosto, 2017 @ 8:27 am

Detto altrimenti: priorità di ieri e di oggi               (post 2800: ho a disposizione 138 giorni per pubblicare 200 post ed arrivare a quota 3000: ovvero, devo pubblicarne tre ogni due giorni)

images

                            Priorità

.

.

Priorità di ieri: cacciabombardieri F35; stipendi, vitalizi e pensioni d’oro; mazzette; sprechi per mancati controlli, etc.

Priorità di oggi: occupazione, terremoti, alluvioni, siccità, incendi, edilizia scolastica, fuga di cervelli, giustizia sociale, tempi della giustizia, certezza della pena, immigrazione, inadempienze europee, costruzione degli Stati Uniti d’Europa, etc.

O no?

.

.

Comments Closed

PER UN PUGNO DI DOLLARI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Agosto, 2017 @ 12:37 pm

Detto altrimenti: dollari  di ieri e di oggi  … (post 2799)

.

.download

.

.

Dollari di ieri …

.

.

.

 

 

.

.TRUMP

.

.

.

Dollari di oggi: ingrandendo l’immagine … quanti ne servono? Forse con meno di 500 dollari ce la caviamo … (cliccate sull’immagine, cliccate, si ingrandisce!)

 

.

.

.

.

.

.

.

Comments Closed

INCIDENTE AL FUN

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Agosto, 2017 @ 5:04 pm

Detto altrimenti: alla mia barca a vela, un FUN di nome Whisper ….. (post 2798)

sdr

Whisper ITA 526: ferite nastrate, ormeggio di fortuna all’albero …

E dire che era regolarmente ormeggiato di prua, al suo molo! Dal lato opposto del pontile un gommone che sta per ormeggiarsi di prua anch’esso, accelera troppo e fa un balzo in avanti. Il passeggero, un ragazzino, a causa dell’accelerazione cade sdraiato sul fondo del gommone e si salva. Si salva, perché il gommone si infila sotto il pontile e va a speronare violentemente di prua la prua della mia barca. Se il ragazzino non fosse scivolato sul fondo della sua imbarcazione, si sarebbe schiantato contro il bordo (metallico) del pontile. I miei danni: strappato un ormeggio, persa una molla di ormeggio, avulsa la bitta di sinistra, sradicati i tre attacchi del pulpito di prua, aperta la prua a livello del ponte. Prima rimettere tutto a posto, stante la stagione e la (in)disponibilità degli artigiani e dei cantieri, ci vorranno un paio di mesi. Domani mattina andrò a verificare se il danno ha inciso sulla tenuta dello strallo di prua, perchè in tal caso non si potrà navigare fino a riparazione avvenuta.

Pazienza. Tutto è bene ciò che finisce bene (penso a quel ragazzino …)

.

.

Comments Closed

RIGUGIO MALGA GRASSI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Agosto, 2017 @ 4:00 pm

davDetto altrimenti: in bicicletta da Riva del Garda       (post 2797)

Riva del Garda, 65 mlm, Malga Grassi 1056. Dai, per comodità diciamo che ci sono 1000 metri di dislivello, per 9 metri … ecchessaràmmai!

Partire presto, io alle 07,30 … con questi caldi … esco di casa ed è subito salita, direzione Passo del Ballino. Supero la località Deva, il paese di Pranzo (strettoia con semaforo)  e in un tornante a destra ecco la deviazione a sinistra per Campi, frazione di Riva del Garda. La strada pare spianare. Pare … perché dopo la galleria S. Martino (230 metri, molto bene illuminata!) iniziano gli strappi. Si arriva a Campi. Dopo il paese, a sinistra, una stradella che ti riporterebbe a Riva per altra via, sterrata e più ripida (non l’avrei poi fatta per visa che ho pneumatici non scolpiti, da asfalto). In quel punto, “però” a destra iniziano le salite vere, quelle “da omeni”. E allora via, pedala! Tornanti, strappi, salitacce (asfaltate), si supera la zona archeologica di S. Martino, tornantone a sinistra slargato per consentire l’inversione di marcia al pulmino in occasione degli eventi fra le rovine storiche, e alla via così. Poi inizia lo sterrato, là dove la strada spiana davvero. Pochi km e sono arrivato al Rifugio  Malga Grassi. In totale 1000 m. di dislivello, 16,5 km, 90 min., consumo elettrico 60% del totale.

dav

                   Pronti per il ritorno …

Maccome, direte, avevi la e-bike? Scialla raga, calma … ecchè? Mi volete morto? Non sapete che io sono un V.I.P.-Vecchietto In Pensione e che il mio medico mi ha suggerito di non fare un regalo all’INPS? Cosa? Mi chiedete se con la E-bike chiunque può fare questa salita? No, la sconsiglio a chi comunque non ha già un buon allenamento.

Malga Grassi, trovate sue notizie e i recapiti in internet. Vi si arriva comodamente anche in auto, ottimo punto di partenza per i fungaioli; chi vuole può salire in bici o a piedi, al sovrastante Rifugio Pernici e poi scendere dal versante opposto verso Bezzecca, la località famosa per l’ “Obbedisco” di Garibaldi. Con mia moglie Maria Teresa quella salita l’abbiamo fatta, anni fa a piedi: molto dura. Arrivati al rifugio ci stupimmo di vedere seduti a strafogarsi di cibo certi panzoni … maccome avranno fatto a salire fin qui con quei pesi? Il fatto è che dal versante di Bezzecca si sale in auto! Questo l’avremmo scoperto dopo!

Ma torniamo all’oggi. Partito da Riva alle 07,30, arrivato alla Malga alle 09,00, un tè e via: alle 10,30 ero già ripassato da casa, cambiato abito e bici ed ero  immerso nelle fresche acque del Lago di Garda, in questi giorni a 22-23 gradi!

Good bike & good lake everybody!

 

 

Comments Closed