FILOSOFIA DELLA POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Giugno, 2015 @ 5:42 am

Detto altrimenti: “filosofia” parola usata, abusata, incompresa … ma estremamente importante  (post 2076)

Parole. “Le parole sono pietre” scriveva Don Lorenzo Milani ad una professoressa …

La bocca della verità

La bocca della verità

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Filosofia, letteralmente (dal greco), amica della saggezza, del sapere … Quando me la fecero studiare al liceo (classico) forse non ero ancora “maturo” per capirne a fondo l’importanza. Di quegli anni mi resta una definizione della filosofia “ricerca attiva della verità”. Verità su cosa, mi chiesi allora. Oggi mi permetto di provare a dare una risposta a me stesso: verità come reale, essenziale significato di ciò pensiamo, facciamo, udiamo, desideriamo, diciamo, scriviamo … ovvero il “vero significato” delle cose, dei pensieri, delle azioni nostre e altrui.

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Mi spiego con un esempio politico: quando il premier pone la fiducia su una legge  – se non me la vogliono concedere, mi mandino pure a casa – in realtà il pensiero è il seguente:  “tanto me la concedono perché con la caduta del governo  a casa andrebbero anche loro”.  Voi potreste dire che il vostro blogger non approva l’operato del premier. E invece il vero  senso delle mie parole è il seguente: “indipendentemente dai contenuti e dal merito, mi piace capire la verità delle cose”.

Ma facciamo altri esempi, solo per quanto riguarda il metodo e non i contenuti.

Viene abolito il vitalizio ai parlamentari condannati in via definitiva per reati gravi esclusi i riabilitati. Il vero senso (filosofico) della decisione potrebbe essere questo: “manteniamo tutti i vitalizi con la sola esclusine di ….”. Anche qui, da pare mia nulla di personale né di politico contro questo governo.

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Ma la cosa che più avrebbe bisogno di vera filosofia è la seguente: “La legge è uguale per tutti”, perchè poi di fatto, l’enunciato andrebbe completato con “salvo le eccezioni di legge”. Il vero messaggio “filosofico”? Che la legge purtroppo non è uguale per tutti. Un esempio? Se taluno evade 100 milioni di euro di imposte viene ammesso al concordato e “patteggia” ad esempio per trenta. Per converso, io non posso essere ammesso a concordare l’eventuale evasione totale di qualche migliaio di euro (evasione che non ho mai fatto, intendiamoci bene! E si faceva per dire, e si faceva …ovvia!).

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E allora … che io sia un “filosofo”? Boh … fate voi. Un po’ critico e polemico si … quello si … lo ammetto, ma che ci volete fare … il mi’ babbo e gli era un toscannaccio di quelli “maledetti” da Curzio Malaparte, eppoi … a quest’età ormai chi mi cambia più?

 

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UN PO’ DI ORIENTE IN VIA MADRUZZO, A TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Giugno, 2015 @ 7:15 pm

Detto altrimenti: Trento, la Sala da Tè      (post 2075)

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Here I am, white dressed, taking a picture from outside …

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“Dite si al Noh”,  si legge entrando. Noh … mi azzardo: tè freddo hawaiano? Noh, sicuramente  il Teatro del Tè … Trento, Viale III Novembre appena iniziato, svoltate a destra (a piedi) e siete in Via Madruzzo: pochi metri e La Sala da Tè vi accoglie.

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Our guests

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All’interno, una tettoia dentro il locale, a imitare una capanna orientale, una casetta, la casetta del tè, forse un palcoscenico.

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Est, west, here tè is the best!

I gestori, Eleonora e Michele, ci spiegano che il loro è un tè “a freddo”, ovvero immergono le foglioline in acqua, due ore in frigo ed il gioco è fatto: una bevanda meno amara, non c’è bisogno di aggiungere zucchero. Le foglioline, mai le bustine,  questa è la differenza! E poi, gelati, cocktail e frappe “nuovi” da accompagnare a tramezzini e dolici assolutamente orientali! Evviva la novità! Evviva le culture diverse, evviva la diversità!

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Discussing …

.L’atmosfera è un po’ incantata, per la serenità che si respira, per la disponibilità della gente che frequenta il locale. Alcuni fanno merenda con dolci esotici, altri sono al computer (20 MB a tua disposizione!) ma tendono l’orecchio al nostro discuter di libri. Molti a piedi scalzi, all’uso orientale. noi no, non ancora, non abbiamo fatto in tempo a cogliere questo particolare. Sarà per la prossima volta.

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The booksblogger Mirna

Ci siamo ritrovati in una decina, per la consueta riunione di LibrIncontri condotta dalla Gran Lettrice Mirna Moretti (sui libri “discussi” leggete il blog di Mirna www.trentoblog.it/mirnamoretti). E’ la prima volta che utilizziamo questa Sala e ne siamo rimasti entusiasti. Sarà la novità, la cortesia dei due ospiti … che hanno voluto celebrare questa nostra “prima volta” offrendo a ciascuno di noi un bicchiere di Noh. Grazie, amici! Ritorneremo di certo alla ripresa delle nostre riunioni in autunno, in gruppo,  e anche prima, singolarmente!

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RICONVERTIAMO IL TURISMO ITALIANO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Giugno, 2015 @ 11:47 am

Detto altrimenti: anche attraverso la bicicletta!    (Post 2074)

Dati, fatti, numeri:

  • si vendono più biciclette che auto;
  • l’età media della popolazione si innalza;
  • grande boom delle biciclette elettriche;
  • il numero dei cicloturisti aumenta.

E allora, che fare? All’estero (Austria) organizzano i tour lungo il Danubio o il Mountainbike Safari a valere su 16 funivie esistenti, messe in  rete.

E noi? Qui in Italia manca una politica di settore. Ma chi la deve ideare, progettare, realizzare? l’IRI, dico io. E non penso certo di risuscitare l’Istituto per la Ricostruzione Industriale, piuttosto propongo la creazione dell’ Istituto per la Riconversione Industriale, anche dell’industria del turismo! Riconversione, dalle grandi alle medio-piccole industrie, dal turismo solo a motore a quello anche in bicicletta.

Il Po a Torino

Il Po a Torino

Un esempio: con il costo di un solo cacciabombardiere F35 (€180.000.000) si potrebbe realizzare la pista ciclabile del Po, da Torino a Venezia. Proviamo a fare due conti: €180.000.000 presi a mutuo per 25 anni al tasso del 2% comportano una rata annua di €9.038.000. Orbene, se ipotizziamo che la Ciclabile del Po nel primo periodo sia percorsa annualmente anche solo da 30.000 cicloturisti, ognuno dei quali  nei 7 giorni medi  della pedalata spenda in alberghi e ristoranti una media di €300,00, ecco che la rata annuale è ripagata! E notate che ho ipotizzato una situazione minimale, ovvero un utilizzo bassissimo della ciclabile. Tuttavia il problema è che l’investimento lo farebbero le Regioni attraversate, mentre i ricavi andrebbero agli operatori economici della zona. Già, ma gli operatori pagano le imposte sulla loro attività. E allora … perchè no? Anche perchè appena la nuova ciclabile fosse conosciuta, i ciclisti annuali sarebbero molti, molti di più …

Io, per anni, sono stato nel CDA della Fiera di Genova e posso testimoniare che l’indotto in favore della città generato dal Salone Nautico è calcolato dieci volte superiore al volume dei costi-ricavi della manifestazione …

 

 

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NELLA VITA: TROPPO PRESTO, TROPPO TARDI … AL MOMENTO GIUSTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Giugno, 2015 @ 12:51 pm

Detto altrimenti: sul palcoscenico della vita, non bisogna sbagliare il tempo di ingresso né quello di uscita …   (post 2073)

th[9].

Una cara amica, Nadia Ioriatti, in un passaggio del suo bel libro “Io tinta di aria” (cfr. i numerosi post dedicatile) ha scritto di sé che nella vita è entrata “o troppo presto, o troppo tardi”. Questa osservazione mi ha colpito. Infatti ognuno di noi talvolta ha “sbagliato i tempi” della vita. Solo che una riflessione così esplicita forse nessuno di noi, care lettrici e cari lettori, non l’aveva ancora fatta. E di ciò dobbiamo ringraziare Nadia.

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th[3].

Capita. Capita troppo spesso di rimpiangere il passato (“ah … se io avessi fatto  … ah, io avrei dovuto fare …”) e/o di vivere “per un futuro” (“sicuramente andrà meglio la prossima volta …”), trascurando di capire (e apprezzare) il presente, il momento della nostra “entrata (/uscita) quotidiana” nella (/dalla) vita. E invece un onesto e sincero “carpe diem” ci aiuterebbe a vivere meglio. Carpe diem, ovvero: cogli ciò che il giorno ti offre, non nel senso di svalutare il nostro passato o di trascurare la costruzione del nostro futuro, ma capendo appieno del valore di ciò che  ogni giorno la vita ci offre. Di buono e non.

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th2EQC6L0A32 anni, ero un giovanissimo dirigente alla Stet-Società Finanziaria Telefonica p.A. Torino, responsabile della Finanza Italia della più grande finanziaria italiana. Uno dei gran capi, il dottor Luigi Rebaudengo, Vice Direttore Generale, andò in pensione. Benchè la società insistesse a che egli accettasse di continuare a fornire il suo prezioso contributo, egli diede immediatamente le dimissioni da tutte le Presidenze ed i Consigli di Amministrazione nei quali era stato inserito. Voleva cambiar vita, e lo fece. Si dedicò al giardinaggio e a tanti altri hobbies. Ed io? Io perdevo letteralmente le bave dalla bocca da quanto avrei desiderato essere coinvolto in quelle posizioni che lui stava rifiutando. Io non lo avevo capito. Io non avevo capito. Il giorno, quel giorno, quello del suo pensionamento, gli offriva un dono prezioso: una vita nuova, diversa … era un po’ come rinascere. Lui lo capì è prese al volo  l’occasione. Uscì dalla vita vecchia al momento giusto, per entrare – sempre al momento giusto – in quella nuova. Io no, io avrei voluto entrare  nella vita nuova …  troppo presto!

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.th4KT5UGO0Oggi, anzi, da cinque anni, il mio pensionamento. Ed io capisco, lo capisco, mi capisco. Infatti, anch’io sono riuscito a prendere al volo l’occasione di una vita nuova, fatta di mille interessi diversi da quel pensare al lavoro e per il lavoro. Non ho mantenuto, ricercato, accettato incarichi o consulenze di nessun genere. Ho altro da fare, da scoprire, da vivere: la famiglia, gli amici, il volontariato, lo sport, la cultura, i miei libri, il mio blog.

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Io, pensionato, in divisa da lavoro …

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Un mio amico si è trovato in una posizione analoga. La differenza: a lui hanno offerto una Presidenza, un posto di consigliere di Amministrazione, un altro da Revisore, etc.. Lui ha accettato. Spesso lo incontro e, vedendolo in giacca e cravatta, gli dico “Come sei vestito male!” Ecco, questo mio amico sta vivendo una sola vita. Io due. Quando  si accorgerà di quello che sta perdendo, “entrerà” nella sua nuova, seconda vita. Forse però un po’ in ritardo…

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th[2]Anche negli affetti e nel sesso. Da giovani …  quanta fatica per commettere qualche sano “atto impuro” con la bella ragazza della quale eravamo sinceramente innamorati! (Che poi nostro Signore nei Suoi Comandamenti aveva condannato solo l’adulterio: bontà Sua, non aveva fatto nemmeno un cenno agli “atti impuri”, ma tant’è …). Ecco oggi – ripeto, oggi – possiamo dire che in allora eravamo considerati in anticipo sulla vita. E invece no: noi ragazzi del ’44  eravamo assolutamente puntuali all’appuntamento con la vita: solo che non lo sapevamo …

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IL CONVEGNO DEI GIOVANI INDUSTRIALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Giugno, 2015 @ 7:12 am

Detto altrimenti: … dei  figli (giovani) di industriali (vecchi)      (post 2072)

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Largo così …  così largo ai giovani? Si, vabbè … “ma però” … con juicio, per dirla con il Manzoni …

Eh già, perché come diceva Don Milani, “le parole sono pietre”, colpiscono, vanno usate con cautela … Già, perchè io stesso sono stato un imprenditore, un “industriale” di me stesso, avendo lavorato per tanti anni come manager e come tale dovendomi guadagnare in ogni momento il mio “mercato”, ovvero la fiducia dei “consumatori” del mio prodotto, ovvero di chi mi faceva lavorare apprezzando la mia managerialità. E in tale mio lavoro ne ho conosciuto di industriali “veri”, pubblici e privati, italiani ed esteri … ma nessuno era così “giovane” come quelli che vedo alla TV partecipare numerosi al convegno loro dedicato.

E allora mi sono detto: hai visto mai che quei ragazzi non siano solo “ figli giovani” di “industriali vecchi”? Ed ecco che io di quei convegni giovanili ne farei due: uno dei “Giovani Figli di Industriali (vecchi)” ed uno dei “ Giovani Veri Industriali”. Infatti, sia pure in numero molto inferiore ai loro colleghi finti, ne esistono anche di quelli veri.

Infine, care lettrici e cari lettori, qualcuno di voi mi sa dire qual è l’età alla quale si passa dall’essere un giovane industriale all’essere semplicemente un industriale? Grazie in anticipo.

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ALFONSO MASI E ESTER D’AMATO IN “LE ULTIME LUNE”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Giugno, 2015 @ 5:11 am

Detto altrimenti: ovvero. “Quando la felicità è nel passato”     (post 2071)

Presso l’Associazione Culturale “A. Rosmini” di Trento, presentati dal Vicepresidente …

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I preparativi del trasloco

Alfonso è un Amico. Collega dell’Accademia delle Muse. Grande Lettore, Letterato, Ricercatore di Letteratura, Amante della Storia della Letteratura, Archeologo della Letteratura, vero Attore Teatrale, Interprete di Sentimenti, scopre e riscopre “pezzi” di autentico valore, li adatta, li traduce per il teatro e ce li rappresenta. Noi suoi amici – e non solo noi – lo seguiamo spesso nelle sue opere – che sono tante – e sempre lo apprezziamo. Questa volta però – accompagnato da Ester D’Amato – ha superato se stesso. Il “pezzo” eseguito, un brano di Furio Bordon (1911-1980). L’Autore? Cercatelo in internet, è più semplice per voi e per me.

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Il dialogo con un aldilà “vivo per amore”

Il contenuto: un “vecchio” di 80 anni – ma poi, oggi, sarebbe così “vecchio” un ottantenne? – colloquia con la moglie, morta all’età di cinquant’anni, in occasione del proprio trasferimento da casa all’ospizio “Villa Letizia”.  Nel sottofondo, Mozart, Concerto per clarinetto e orchestra KV 622. La scena, la stessa scrivania-bancone dei conferenzieri; la valigia che il “vecchio” professore sta preparando per il suo triste trasloco; i libri che sta scegliendo come compagni di viaggio. E lei, la moglie, che dialoga dall’aldilà, seduta sullo stesso ripiano sul quale è appoggiata la valigia, rivolta più verso il pubblico che verso il marito.

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L’addio alla propria casa

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Il testo su certi quadernoni che però i due attori guardano distrattamente di tanto in tanto più che leggerli, dando l’impressione di conoscere la parte a memoria. il che ha aumentato il fascino teatrale della rappresentazione.

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La prima rappresentazione? Da parte di tale Marcello Mastroianni …

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Il senso dell’opera: il racconto della verità e delle bugie che l’interprete racconta a se stesso e che i suoi “altri” raccontano a loro stessi e a lui, nel momento in cui egli lascia “volutamente” (?) la propria casa e si trasferisce a Villa Letizia.  L’illusione che egli saprà vivere in modo diverso dagli altri “vecchi” questo trapasso, il suo necessario riconvertirsi  allo standard degli altri colleghi ormai assuefatti, il ricordo della “passata felicità del passato”.

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Il giardino privato dell’interprete, a Villa Letizia

Grande la commozione fra i presenti, difficile nasconderla quando gli occhi lacrimano. Opera triste? No, a mio avviso opera viva, un inno alla gioia, a quella di ieri e di oggi, un inno all’amore sensuale, a quello coniugale, a quello familiare, un invito  assolutamente lecito e morale al “carpe diem”; un tendere la mano alla giovinezza di ogni età, anche a quella degli ottant’anni. E soprattutto, una condanna alla rinuncia, all’attesa di “chissaccosa” e infine una condanna dell’ipocrisia familiare e non.

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Giovanni, Alfonso ed Ester

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Bravo, Alfonso, brava Ester! E grazie per le emozioni e la lezione di vita che ci avete regalato!

Alla rappresentazione era presente … un quadro, opera di Giovanni Soncini, “I due tramonti”, dipinto che alla fine il Pittore (ingegnere elettronico, Gran Pedalatore FIAB!) ha regalato ad Alfonso! Bravo, Giovanni!

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Mi era rimasta una parentesi aperta … ecco … ci sono … ecco cosa ha richiamato alla mia mente il lavoro di Alfonso: la mia libera traduzione  di “Memory”:

Ricordi

 Mezzanotte.

Il marciapiede suona il silenzio.

E tu, Luna smemorata,

sorridi solitaria

e raduni ai miei piedi

foglie secche,

lampioni di luce,

sussurri di vento.

 

Ricordi.

Solo,

al chiaro di luna,

ricordo,

sorrido,

rivivo la bellezza felice d’un tempo.

 

Semafori,

artifici di lampi,

minacciosi ruggiti

lacrimano gocce di luce alla strada.

Ma presto sarà di nuovo mattino.

 

Il sole dell’Aurora

anima una nuova sfida di vita.

All’alba del giorno che avanza

la notte sarà soltanto ricordo.

 

Si spengono i fumi dei giorni bruciati.

Il freddo d’allora profuma di nuovo mattino.

Nascente albeggiare,

uccidi le luci di una notte sconfitta.

 

Abbracciami.

Non lasciarmi compagno soltanto ai ricordi dei giorni di sole.

Abbracciami, felice del tuo giorno nuovo.

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QUELLE FRASI CHE NON DICONO PROPRIO NULLA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Giugno, 2015 @ 3:19 pm

Detto altrimenti: “Il re è nudo!” gridò il bambino della fiaba ….  (post 2070)

Già, quel re era nudo ma tutti si erano convinti che fosse vestito di abiti preziosi … Orbene, proviamo a non considerare per buone banalità solo perchè a dirle sono i “re” odierni:

Italia

 Scoppia lo scandalo dei furti delle Onlus al meridione? La frase detta da un moderno “re” è stata “Se accade anche questo c’è di che restare esterrefatti”. Ma quel re – lo trovate citato qualche post fa – era ed è una persona preposta alla lotta per la corruzione: non vi pare un tantino  poco e comunque scontata un’affermazione simile?

 Trentino

  • 2) una famosa cantina cooperativa rischia il commissariamento. Il Gran Capo della Cooperazione (altro moderno “re”) afferma : “Poichè se ne continua a discutere, vuol dire che il problema esiste”. Evvabbè, dico io, che mi viene a significare la tua affermazione?
  • 3) In una Onlus: un consulente esterno (gratuito) propone la ristrutturazione per centri di costo e l’adeguamento dell’organizzazione del bilancio alle dimensioni raggiunte da quella associazione (di media impresa commerciale). Un consigliere – con nessuna esperienza di bilanci, società, organizzazione, funzionigrammi, centri di costo, centri di profitto, etc. – afferma: “No, bisogna porsi obiettivi raggiungibili”. Io traduco la sua frase così: “Poiché non sono in grado di capire e di gestire questo progetto, mi limito a condannarlo a priori con una frase generica”.

Che volete che vi dica, mi “scappava” da scriverle certe cose, e poi, blog è libertà, che non significa di scrivere ciò che si vuole, ma potere scegliere cosa scrivere, sempre nel rispetto degli Altri, s’intende, e soprattutto nel rispetto della intelligenza degli Altri (lettori e lettrici)!

 P.S.: fra tutti coloro che avranno indovinato chi sono i “re” di cui ai nn. 1 e 2 e chi è il consulente gratuito di cui al n. 3 sarà sorteggiato un cono gelato a tre gusti a scelta.

Uei, raga! Ieri ne ho sentita un’altra: per criticare chi al governo sta comunque attuando una serie di iniziative concrete e specifiche (giuste o sbagliate che siano e nel cui merito non intendo entrare), taluno se la è cavata con una frase generica che va bene in ogni occasione “Il governo non sta facendo alcunchè di ciò che serve”. Comodo, no?

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ACCADEMIA DELLE MUSE, BUONA L’ULTIMA! (DELLA STAGIONE)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Giugno, 2015 @ 4:51 am

Detto altrimenti: chiude in bellezza l’attività annuale del circolo culturale privato                (post 2069)

A me, che sono un “immigrato in Trentino” da una trentina d’anni, talvolta dicono: “Si vabbè, ma Genova, Torino, Milano, Roma … ti avrebbero offerto di più…”. Quando mai? Rispondo io! Forse di più quale “ricettore” di iniziative altrui, ma sicuramente molto, molto di meno quale “attore” di tanti coinvolgimenti personali. E’ questa una delle tante “bellezze” del Trentino: la “prossimità” con gli Altri, sia essa politica, amicale, culturale, sportiva, etc. . Di ogni genere, insomma. Ma questa era solo l’anteprima. Ora possiamo iniziare.

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In seconda fila, la Presidente Cristina e Corrado Ruzza

L’Accademia delle Muse è un circolo culturale privato più volte da me “celebrato” su queste pagine. Lunedì scorso, 1 giugno 2015, l’ultima riunione della stagione, che va dall’autunno all’estate successiva. Ed io che dell’Accademia sono il  vicepresidente, non c’ero! Ma si può? Eh si … vabbè, ma se leggete due post fa vedrete che ero “trattenuto altrove per precedenti impegni istituzionali assunti”, ovvero alla tre giorni FIAB a pedali dal Trentino a Marghera … E allora, direte voi, come fai a scrivere della riunione? Dai che non è difficile, d’altra parte mia era stata l’idea di chiedere al M° Prof. Corrado Ruzza – Direttore del Conservatorio Bonporti di Riva del Garda – di portare alcune sue allieve a suonare in un concerto a Trento nel nostro circolo. Ed allora eccole, ve le presento: Anna Zeni, flauto; Maya Parisi, violino; Ludovica Lorenzini, violoncello; Virginia Benini, tredici anni (pianoforte). Questi deliziosi e bravissimi ragazzi hanno eseguito:

  • Georg Phjlip Telemann (1681-1767) – Triosonata n. 6 in Re Magg. (Prof. Ruzza al piano; Parisi, Lorenzini, Zeni).
  • Joseph Alois Schmittbaur (1718-1809) – Quartetto con pianoforte Op. 1 n. 3 (i quattro ragazzi)
  • F.J. Haydn – Sonata pr pianoforte in Mi min. Hob. Xvi 34 ; J. S. Bach, Allemonda dalla Suite francese n. 5 per pianoforte; C. Debussy, Reverie, per pianoforte (Benini).
  • Georg Philip Telemann, Triosonata n. 4 in Re Min. (i quattro ragazzi).
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Corrado Ruzza presenta il concerto rivano

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Bravissime! Dice, ma come fai a dirlo se non c’eri? Eh, scialla raga, calma ragazzi (traduco per i meno giovani): io due sere fa sono sceso a Riva del Garda per ascoltarle in un concertone nel cortile della Rocca! Dalle 21,00 alle 23,45! E senza intervallo! Allora … non dite più nulla? Posso ben affermare che queste ragazze sono semplicemente bravissime? Corrado (il Prof. Ruzza è un caro amico), dai, ripetiamo quest’evento a Trento, facciamolo diventare una consuetudine annuale dell’Accademia!

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Le due Cristine

Le due Cristine

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La serata accademica è proseguita con il consueto intervallo enogastronomico, seguito dall’esposizione dell’Accademica Cristina (omonima della Presidente) che ha illustrato le varie tecniche di ginnastica che lei stessa utilizza nei corsi presso la sua palestra, dedicati a noi diversamente giovani.

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A lato: prova d’ …..”orchestra”!

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Alla fine, la Presidente Cristina ha elencato quanto fatto nella stagione: standing ovation! L’Accademia, gruppo di amici della quale si entra a far parte solo per nostra chiamata, riprenderà le sue riunioni il prossimo autunno. Nel frattempo …

Attività prossime venture riservate agli Accademici

 Venerdì 24 luglio 2015: Festa di mezz’estate nel giardino della Presidente.

 Prossime iniziative aperte a tutti

Alla ripresa autunnale, a lunedì e martedì quindicinali alterni, Gruppi di Lettura rispettivamente di Mirna Moretti (chiedere a Mirna) e dei Classici di Maria Lia Guardini, Biblioteca di Trento (chiedere a Riccardo).

   Poichè molti Accademici sono anche ciclisti  “Fiabbini” ecco il programma provvisorio per il 2015 della FIAB –Federazione Amici della Bicicletta (cliccate “Fiab” o www.slowbiketrento.xoom.it,  e saprete tutti di noi pedalatori!)

  •  6 giugno – A Milano per l’Expo
  • 13 giugno – Famiglieinbici
  • 18 – 21 giugno – Cicloraduno italiano e internazionale sul Garda
  • 28 giugno – In bici Lago di Landro, Dobbiaco, Brunico, Vandoies
  • 5 luglio – Al Pordoi! Si scende fino a Molina di Fiemme
  • 19 luglio – Ciclabile Alta val di Non.
  • 24 – 26 luglio – Carinzia
  • 9 agosto – Famiglie in Val di Sole, da Marilleva in giù- Sosta nella piscina naturalistica di Monclassico
  • 30 agosto – Terra di Custoza, in bici da Bussolengo
  • 6 settembre – FAI in Val Rendena
  • 12, 13 settembre – Parco dell’Adda Nord
  • 16 – 22 settembre – Settimana europea della mobilità
  • 27 settembre – Città d’arte: da Mantova a Sabbioneta, 47 km in bici
  • 1, 2, 3, 4 ottobre – Maremma in bici!
  • 18 ottobre – Castagnata sociale
  • 23-25 ottobre – Fiera “Fai la cosa giusta”

Ed ecco il programma (residuo ad oggi) dei concerti dell’ Associazione Amici della Musica in Riva del Garda

  • Sabato 20 giugno, ore 20.45, Riva del Garda, Chiesa dell’Inviolata – Ensemble Conservatorio – Musiche per tre sculture sacre.
  • Venerdì 26 giugno,ore 20.45, Riva del Garda, Auditorium del Conservatorio – Recital del vincitore concorso pianistico internazionale Città di Verona.
  • Sabato 24 ottobre,ore 17.30, Riva del Garda, Auditorium del Conservatorio – Concerto dei migliori diplomati del Conservatorio.
  • Sabato 7/14? novembre, ore 17.30, Riva del Garda, Auditorium del Conservatorio – Trio Rezza-Turri-Romani, soprano, mezzosoprano, pianoforte, Sabrina Simonetto voce recitante – Donne in prima linea(Duetti d’Opera).
  • Sabato 21 novembre, ore 17.30, Riva del Garda, Auditorium del Conservatorio – Quartetto vocale e pianoforte a quattro mani – Brahms,
  • Martedì 8 dicembre, ore 18.00, Arco, Chiesa Collegiata – Camerata musicale Città di Arco – Concerto sinfonico.

  Buon Trentino a tutte e a tutti!

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GIULIANO VALER SU TRENTINOSOLIDALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Giugno, 2015 @ 8:18 am

Detto altrimenti: TS-TrentonoSolidale, parliamone un po’ … (post 2068)

th62SELSOM.

Amiche lettrici e amici lettori, lo sapete …  questo nostro blog è un “open blog”, ovvero aperto anche a contributi diretti di ognuno di voi. E allora … visto che recentemente si è celebrata l’Assemblea annuale di TrentinoSolidale Onlus, ve ne voglio parlare solo un poco, prima di dare spazio ad un intervento assembleare, quello dell’ Avv. Giuliano Valer, che a mio sommesso avviso rappresenta in modo migliore lo spirito dell’Associazione.

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thXSPFSJ9BTS, cosa fa? Da 16 anni, cosa fa? oggi raccoglie (dai supermercati) e distribuisce circa 1200 tonnellate di cibo che altrimenti andrebbe nei cassonetti e, in giornata (!),  le distribuisce a famiglie bisognose, da Affi a Vipiteno, ma soprattutto in Provincia di Trento.  Poi, si occupa anche di assistere chi, dimesso dal carcere per il decreto svuota carceri, deve trovare un lavoro socialmente utile. Ancora, dormitori per i senza tetto, interventi all’estero, etc.. Circa 950 soci di cui 300 attivi (ovvero: che lavorano fisicamente e gratuitamente); decine e decine di associazioni associate a TS.

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Da qui, a un lavoro socialmente utile

Da qui, a un lavoro socialmente utile

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Come si finanzia TS? Con quali denari acquista il gasolio necessario ai sui 15 furgoni che distribuiscono il cibo? Soprattutto con contributi pubblici che tuttavia sono via via diminuiti pur di fronte all’aumento dell’attività dell’Associazione. Contributi della Provincia e non (ancora) di Comune  e Regione.- Non ancora. Infatti, ci siamo mai chiesti quanto costerebbe smaltire 2.200 tonnellate di rifiuti umidi? Quanto costerebbe agli Enti pubblici remunerare 300 persone per svolgere gli stessi servizi? Quanto soffrirebbe la collettività ove venissero  mancare i servizi di TS?

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TS è ormai come un’azienda di medie dimensioni. infatti, sommando i suoi valori di bilancio a quelli che sarebbero i costi di un personale dipendente, si arriva tranquillamente a oltre €1.000.000,00! Ma veniamo all’intervento dell’Avv. Giuliano Valer:

“Intervengo, sollecitato dalla Presidente Ferrari, con la quale collaboro da anni, per manifestare la disponibilità a portare il mio circoscritto contributo alla causa che TrentinoSolidale sta perseguendo in modo esemplare. Mi chiamo Giuliano Valer, padre di due bimbe di due e tre anni,  avvocato del Foro di Trento, dottore di ricerca in diritto e procedura penale presso la locale Facoltà di Giurisprudenza di Trento, da sempre schierato alla tutela dei diritti degli ultimo, dei più deboli o dei “torteggiati”.

Mi permetto, in questa autorevole sede, di esprimere due concetti, entrambi a dimostrazione di come questa Associazione costituisca modello e paradigma di una tanto lodevole quanto preziosa attività nel contesto trentino (e non solo).

Prima riflessione: in genere, di fronte al bambino che sbaglia il genitore è chiamato a una scelta fra tre comportamenti. A) fare finta di nulla; B) punire severamente; C) spiegare la ragione dell’errore e dare la possibilità concreta e fattiva di rimediare allo sbaglio. L’atteggiamento del genitore, è, a grosse linee, quello della Giustizia nei confronti di chi compie un illecito, grave o lieve che sia. La criminologia insegna come il primo atteggiamento, ossia quello di non reagire e far finta di nulla, generi la recidiva instillando l’erronea convinzione di una generale irresponsabilità delle proprie azioni ed anzi, indirettamente incentiva a ripeterla. Il secondo tipo di reazione sviluppa senso di frustrazione e, ciò che è ancor più pericoloso, vendetta, avvertendo il bimbo – o fuor di metafora – l’adulto che  ha sbagliato il comportamento come una bieca manifestazione di forza sotto la quale piegarsi, privo di concreta portata valoriale. Il terzo modello, invece non solo sopprime quest’ultimo sentimento di ritorsione, ma addirittura conduce verso un doppio beneficio: tutela la collettività in prospettiva futura, scongiurando il ripetersi di episodi analoghi e – non meno importante – contribuisce ad una società di uomini e donne migliori, consapevoli che, per dirla con le parole di Giovanni Paolo II “non c’è pace senza giustizia, ma non c’è giustizia senza perdono” (Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace del 1° gennaio 2002). Ecco, Trentino solidale batte questa strada. Con il progetto 82 si consente a chi ha sbagliato, da qualunque estrazione sociale provenga, dalla strada o dalla reggia, di entrare a contatto diretto – come bene evocano le mani intrecciate del simbolo dell’associazione – con il bisogno altrui, con il prossimo, in una parola, la solidarietà.

Seconda riflessione: la parola solidarietà, offre lo spunto per il secondo pensiero. Solidarietà ha una portata semantica molto precisa: solidarietà è un sostantivo che deriva dalla parola francese solidarité che ha come suo significato principale una forma di impegno etico-sociale a favore di altri. Il termine indica un atteggiamento di benevolenza e comprensione che si manifesta fino al punto di esprimersi in uno sforzo attivo e gratuito, teso a venire incontro alle esigenze e ai disagi di qualcuno che abbia bisogno di un aiuto. In altri termini, farsi carico dei bisogni altrui, nella consapevolezza di essere avvinti – come in un ideale abbraccio, come quello, ancora una volta, raffigurato nelle due mani che si stringono dell’emblema sopra ricordato – da rapporto di comunanza tra i membri di una collettività pronti a collaborare tra loro e ad assistersi a vicenda. Oggi, con le recenti riforme sul terreno della giustizia penale è possibile dare corpo a questo atteggiamento solidale. E ciò non senza positive ricadute in termini di sviluppo e aiuto economico a favore di questa Associazione. Due esempi per tutti, tratti dall’esperienza del progetto 82: sfugge, forse, che Trentino solidale nel dare la possibilità di comprendere il disvalore dell’attività illecita commessa possa, in certi casi, consentire a chi è stato colto in stato di ebbrezza alla guida, di evitare la confisca del veicolo: sono spesso tanti soldi che si recuperano (pari, quantomeno, al valore di una vettura). Ancora. Con la nuova possibilità di sospendere il processo per messa alla prova, è consentito a chi ha sbagliato di svolgere un periodo di “volontariato” per dimostrare di potere meritare della fiducia dello Stato e di evitare anche la pena detentiva estinguendo il reato. Anche qui, con la evidente possibilità di un risparmio di energie umane, sofferenze e risorse economiche. E’ inoltre richiesto anche un gesto economico di natura riparatoria, che all’insegna della più genuina forma di manifestazione del concetto di Solidarietà, dovrebbe vedere come beneficiario proprio trentino solidale. Solidarietà, dunque non solo fra coloro che lavorano e operano in questa associazione, non solo fra i volontari ed i bisognosi, ma anche fra chi da Trentino solidale riceve aiuto e Trentino solidale stessa. Si tratta, in altri termini di risorse economiche che Trentino Solidale potrebbe chiedere e che sono destinate a dare frutto: come se una voce dicesse: “Ti aiuto; Tu aiutami ad aiutare gli altri”. Credo che una maggiore consapevolezza di questi nuovi modelli processuali e schemi giuridici possa ulteriormente contribuire a dare corpo alle attività che vengono quotidianamente gestite (giorno e notte, 365 giorni all’anno) da Trentino solidale.

A Francesca, ed a tutti coloro che hanno collaborato sin’ora, va il più sentito ringraziamento per quanto fatto e per quanto faranno. Grazie per l’attenzione. Cordialità”.

Ecco amici: credo che il mio consocio Avvocato Giuliano Valer  ci abbia fornito su che riflettere. Grazie, Giuliano!

 

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FIAB TRENTO IN VENETO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Giugno, 2015 @ 4:46 am

Detto altrimenti: tre giorni di pedalate, quasi 180 km … dalla Valsugana a Marghera    (post 2067)

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Il carico delle bici alla partenza da Trento

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FIAB TRENTO, FEDERAZIONE ITALIANA AMICI DELLA BICICLETTA, una delle sua tante uscite pedal-turistic-cultural-amical-musical-eno-grastonomiche-danzanti. FIAB: localmente siamo 160 iscritti e vi aspettiamo, aspettiamo voi tutte e voi tutti che ancora non siete dei nostri!

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Non occorre essere campioni del pedale! Ad esempio, il 13 giungo p.v. ci ritroviamo per la Famiglieinbici, da Trento a Nomi, 35 km andata e ritorno: andata per la ciclabile, pranzo al sacco, visita ad un biotopo e ritorno per vie poderali. Ma veniamo al noi, questa volta 22 Trentini e non i soliti 33!

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31 maggio, 57 km. Tempo fresco. Da Trento a Borgo Valsugana noi in treno le bici in furgone, indi si pedala. Sosta a Valstagna per visita al Museo Etnografico “Canal di Brenta”. Si prosegue per una sosta pranzo al sacco nei ristoranti-bar  in località Cornale (e intanto – saggiamente – si sfoga un temporale). Arrivati a Bassano del Grappa, diretti all’ostello – molto forse troppo spartano, ma una notte vabbè – Dopo cena, passeggiata con gelato. (Qui a lato: approfittiamo delle scale del museo per alleggerirci degli scaldamuscoli).

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A Bassano del Grappa  hanno scambiato il nostro gruppo per quelli del Giro d’Italia ed hanno voluto premiare il primo arrivato con il consueto schieramento di belle ragazze. E noi … ecchè, li avremmo dovuto deludere? Eh no, abbiamo fatto questo sacrificio!

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WP_20150601_11_55_19_Panorama1 giugno, 72 km. Sole e caldo, bene! Verso sud, Ciclopista del Brenta, bellissima ma poco e mal segnalata, peccato! Visitiamo, con guida, Villa Contarini, una delle più grandi ville venete. Di aspetto barocco, è situata a sfondo della piazza principale di Piazzola sul Brenta (PD). Notevole la “Sala della Musica” il cui soffitto arriva sino al tetto, e che in alto, sulle pareti laterali presenta una serie di balconate sull’ultima delle quali prendeva – invisibil agli sguardi – posto l’orchestra: il suono saliva verso l’alto, arrivava al soffitto e fungeva da cassa armonica, e quindi si diffondeva amplificato verso il basso a stupire gli ospiti.

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Arriviamo a Padova, all’albergo – ostello “Casa a Colori” Via del Commissario, 44 tel. 049 680332 info@casaacolori.org  www.casaacolori.org – Ottima sistemazione: camere ampie, con bagno, letti rifatti, asciugamani … e poi, la sala da pranzo! ! Uaoo! (o sarà che è quella della villa, ed io ho confuso le foto …)

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Over 60, loro e noi, but still going strong!

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Dopocena, appena fuori, festa della Parrocchia, con tanto di birra alla spina e orchestrina “Over 60”: dei musicisti di Vignola  “diversamente giovani” con un repertorio anni 60-70! Ragazzi, si aprono le danze! Ci siamo scatenati!

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Al nostro rientro in ostello dal ballo, verso le 23,00, noi ultrasessanteenagers abbiamo incrociato l’addetta alla reception la quale –  qualche anno meno di noi – alla stessa ora si apprestava ad “andare” a ballare: valli a capire ‘sti orari moderni!

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Tabelloni accattivanti ma. Ma poi, nei punti  critici, trovi solo l’indicazione per la ciclovia senza che sia indicato se quella direzione ti  porta verso nord o verso sud, e guardare il sole non serve, perchè può essere nuvolo. In ogni caso la pista fa molti ghirigori attorno ai campi, facendo impazzire la tua …  “bussola”!

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Mentre percorriamo l’argine sinistro del Brenta, veniamo salutati da un gruppo di ciclisti che pedalavano sull’argine opposto: hanno visto le nostre tre bandiere: “Siamo FIAB anche noi, FIAB Milano!” Grande festa! Cu ritroveremo più avanti nel corso della visita ad una villa.

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Le Ville Venete: splendido esempio di un’arte e di una politica “ricca”. Nel mio immaginario le vedevo situate nelle campagne, ma ormai le campagne di allora oggi sono strade asfaltate. Tuttavia ogni villa ha il suo paro e poi … l’acqua, i canali, il fiume … tutto contribuisce ad alleggerire l’ambiente.

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Le due guide

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2 giugno, 47 km. Sole e caldo, bene! Ci raggiungono le nostre “guide locali” Silvana, Michele e la loro amica, Morena, tutti  di Fiab Mirano,  e ci conduco lungo la Riviera del Brenta a riempirci gli occhi di molte Ville Venete. Michele ci ha illustrato per prima Villa Giovanelli.

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Pranzo – non al sacco – in un ristorantino locale, pesce fritto, polentina, vinello “bevimi bevimi”.

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Rientro in treno a Trento, Via Verona, con le bici che viaggiano sul furgone.

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Note e commenti

  • La stavo innalzando da solo, la nostra bandiera, ma poi ...

    La stavo innalzando da solo, la nostra bandiera, ma poi …

    Un vivo “Grazie”  alla VP Monika che ha organizzato il tutto; ai colleghi fiabbini Paolo e  Francesco che avevano fatto un sopralluogo; a Paolo che si è sobbarcato il ruolo di non farsi ingannare dalle scarse segnalazioni della ciclopista del Brenta (peraltro splendida!); agli amici di Mirano che ci hanno fatto da guida da padova in giù.

  • Il Parco di Villa Contarini merita già di per se’ una visita.
  • FS: sovraffollato e senza aria condizionata da Marghera a Verona. Bene il Verona-Trento, allietato dai nostri canti fra i quali ampio repertori di Fabrizio de Andrè.
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    … è venuto in mio aiuto Giovanni (un quadro come a Iwo Jima!)

  • Nessun incidente, una sola foratura.
  • Foto: io spesso ho precorso la carovana per scattare foto a tutti, foto che la mia macchinetta si è “mangiata”! Mi arrangio con quelle scattate con il telefonino e quelle passatemi dagli amici. Ma voi, fiabbini che mi leggete,  … mandatemi tutte le vostre, dai …

 

 

 

 

 

 

Alla prossima, dunque!

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