VERSO LA FINE DI UNA VACANZA A PEDALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Agosto, 2014 @ 11:13 am

Detto altrimenti: aiutato da un tempo che non induce troppo alla spiaggia … (post 1641)

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WP_20140828_002… continuo a pedalare. Giretti non troppo lunghi, 30-50 km, così alle 11,00 sto un po’ in spiaggia con Maria Teresa e quindi alle 12,30 in albergo per il pranzo. Questa mattina sul litorale romagnolo incombevano nubi scure scure ed uno scirocco mica male. Proviamo, mi sono detto, la consueta sgambatina nelle pinete vicine. Mal che vada rientro. E invece  … niente pioggia, solo vento e anche qualche raggio di sole. Così, dopo avere “pinetato” verso nord fino alla solita foce del Bevano …

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… sono andato a bighellonare verso sud alla foce del porto canale di Cervia dove ho fatto qualche scatto (no, non sui pedali, bensì con la macchina fotografica!). Quanti km? Pochi, solo 30 … A me – a dire il vero – oggi ne sarebbero bastati 20 per raggiungere quota (stagionale) di 3.000, che – stante il maltempo della stagionaccia – può essere soddisfacente.

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Più avanti la bici si è rifiutata di andare ...

Più avanti la bici si è rifiutata di andare …

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Domani pomeriggio si rientra in Trentino. E allora, come si fa a dire “fine di una vacanza” se si rientra a casa in un posto così bello?

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UN LIBRO A MILANO MARITTIMA, ANZI DUE, ANZI CINQUE!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Agosto, 2014 @ 6:14 pm

Detto altrimenti: “La gemella H” di Giorgio Falco (Einaudi – Stile Libero big)  (post 1640)

cop[1].

Recentemente sono stato ad Asiago alla presentazione dei cinque finalisti del Premio Campiello da parte degli Autori (la premiazione si terrà a Venezia il 13 settembre). Un autore è Giorgio Fontana, “Morte di un uomo felice” (Sellerio), ottimo romanzo verità che ho letto a Trento e che ho riscontrato essere una importante testimonianza dei nostri tempi al “passato prossimo”. Un altro è Giorgio Falco: il suo libro, “La gemella H”. Libro che inizia al “passato remoto” per finire al “presente” … l’ho letto in questa settimana di ferie a Milano Marittima …

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DSCN0777E parlo di quest’ultimo solo perché da circa un terzo è ambientato a Merano, città della mia attuale regione ove risiedo da 25 anni e perché da pagina 192 (circa la metà) a fine si svolge  a Milano Marittima e a Cervia, dove mi trovo in vacanza! Proprio una strana combinazione, non vi pare? La trama … il romanzo di una famiglia su tre generazioni, dal nazismo del 1933 in Germania agli anni 2008 e seguenti sulla riviera romagnola …Una famiglia e – sullo sfondo,  accennata quel tanto che basta – la vicenda storica: l’avvento del nazismo, la sua fine, il dopoguerra, il “tutti a casa”, il viaggio – trasferimento in Italia della famiglia protagonista, la questione Alto Atesina, l’inserimento a Merano e a Milano (Marittima e non), lo sviluppo dell’industria turistica in Adriatico.

Ma perché quell’ “H”? H di Hitler, del cognome Himmer delle gemelle protagoniste, dei loro nomi Hilde e Helga, dell’Hotel che il loro babbo (qui in Romagna si dice babbo, come in Toscana) alla fine apre proprio a Milano Marittima.

Questi gli aspetti “esteriori”. Interiormente l’analisi di un nazista minore, quasi distratto rispetto ai disvalori di fondo ma profittatore dei “valori” che riesce ad accaparrarsi, ma soprattutto l’analisi della interiorità delle due gemelle, una proiettata verso il mondo esteriore, l’altra alla continua ricerca introspettiva di se stessa. Mondi femminili che la  carissima amica  collega blogger Mirna Moretti – appena avrà letto il libro – saprà interpretare e rappresentare assai meglio di quanto io non mi azzardi a fare. Mirna, la GL-Grande Lettrice  che l’hanno scorso ha fatto parte della Giuria dei Lettori della precedente edizione del Campiello.

Ogni tanto il racconto è intersecato da storie “minori” che poi minori non sono, storie di attori e comparse rispetto al filone principale. Romanzi brevi nel romanzo principale.

L’Autore … un Italiano che fa esprimere ai suoi personaggi giudizi sugli Italiani della guerra e del dopoguerra … giudizi talvolta severi e crudi, ma che proprio per questo appaiono come se fossero pensieri veri del personaggio che li emette e non dell’Autore che lo fa esprimere.

L’Autore … non è nativo del Trentino Alto Adige ma appare sensibile e documentato sui problemi della parte bilingue della regione, al pari di un’altra Autrice, Francesca Melandri, con il suo “Eva dorme” (altro libro da leggere!).

L’Autore … merita di essere letto. Innanzi tutto dai residenti nel Comune di Cervia. Dai più vecchi, per ricordare; dai meno vecchi e dai più giovani, per imparare. Da tutti, per gustare un buon romanzo che ci aiuta a riflettere sulla nostra Storia, sulla Vita nostra ed altrui.

Buona “Morte di un uomo felice” e buona “Gemella H” a tutti!

P.S.: Per la par condicio, gli altri tre finalisti al Campiello sono: Michele Mari, “Roderick Duddle” (Einaudi); Mauro Corona, “La voce degli uomini freddi” (Mondadori); Fausta Garavini, “Le vite di Monsù Desiderio” (Bompiani).

 

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INCHIODIAMOLI SUL BAGNASCIUGA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Agosto, 2014 @ 1:18 pm

Detto altrimenti: come opporsi agli sbarchi (post 1639)

  • luglio 1943, sbarco in Sicilia (riuscito)
  • giugno 1944, sbarco in Normandia (riuscito)
  • agosto 2014, sbarco sulla riviera adriatica (respinto)

WP_20140825_010Come opporsi agli sbarchi? Riviera adriatica docet:  inchiodando il nemico sulla battigia, sul bagnasciuga. Se ci ci riesce. Per fortuna a suo tempo i Tedeschi non ci riuscirono. Ci riescono invece, tanti anni dopo, gli Italiani, ad “inchiodare” sul bagnasciuga i venditori ambulanti ed anche chi pensa che la battigia sia un bene demaniale, di libero accesso, inalienabile, liberamente fruibile, non privatizzabile.

 Ma … direte voi, come si fa? Ci si affida ai concessionari degli arenili ai quali di fatto si concede di:

  1. WP_20140825_007 collocare sedie e sdraio ed ombrelloni sino ad occupare anche la zona sabbiosa bagnata dal mare;
  2. collocare una prima fila di sedie ed ombrelloni “civetta”, cioè non occupati, non occupandi, non occupabili, ma solo “occupanti”;
  3. piantare recinzioni parallelamente al mare ed anche a 90° rispetto alla linea di costa;
  4. costringere i venditori ambulanti a piantare i loro tavolinetti su minipalafitte direttamente in acqua;
  5. WP_20140825_005costringere i bagnanti che vogliono compiere lunghe passeggiate a camminare sempre con i piedi a mollo;
  6. costringere gli sportivi che vogliono compiere lunghe corse, a correre attraverso gli ombrelloni all’asciutto, là dove ora incontrano assai meno ostacoli che non sulla affollatissima battigia.

Ecco, altro che le difese tedesche contro gli sbarchi degli Alleati!

WP_20140825_013.

Ma poi. Ma poi si alza lo scirocco, il mare si ingrossa, vengono esposte le bandiere rosse. Si ritraggono lettini ed ombrelloni e si può di nuovo passeggiare. Ora lo sbarco sarebbe possibile, ma la spiaggia è pattugliata da coppie di uomini della polizia municipale …

CI AVEVATE CREDUTO? Be’ … in parte è vero ma in parte c’entra anche l’andamento della marea, la quale, pur se limitata, tuttavia – stante la leggerissima pendenza con la quale la costa s’infila in mare – gioca su di una fascia di 5-10 metri in più o in meno …

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Panorama della riviera romagnola

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Ripresa del 26 agosto: oggi di nuovo in bicicletta alla basilica di S. Apollinare in Classe, via pinete, per la selva selvaggia e aspra e forte … a/r 42 km.

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Pinete e macchie, con pescatori lungo i canali …

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… e quando la pineta si apre, ti ritrovi in paradisi come questo: le foci del Bevàno!

… pedalare nelle pinete ravennati è fa-vo-lo-so! All’inizio temi di perderti, ma poi ti accorgi che alle Strasse fuehren nach …Hause … tutte le strade ti riportano a casa … Un solo rammarico: che a fianco del Lido di Dante (8 km alle spalle del quale c’è Ravenna) qualche selvaggio abbia incendiato un pezzo di pineta. Il fatto accadde dopo che fu negato il condono ad alcune abitazioni abusive edificate proprio in quella stessa pineta. A pensar male …

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ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Agosto, 2014 @ 9:34 am

Detto altrimenti: “solo e pensoso i più deserti campi, vo mesurando a passi tardi e lenti …” (post 1638)

WP_20140825_002Petrarca, Canzoniere, sonetto 35.  Solo che io questa mattina non mesuravo i deserti campi a passi ma a pedalate, e nemmeno tanto tarde e lente …. Partito dal centro di Milano (Marittima) sono entrato in pineta e quindi mi sono messo a seguire i sentieri apparentemente più insignificanti, quelli non segnalati ai turisti. Cammina cammina …. (si dice così) mi ritrovo in mezzo alla campagna, in un sentiero sbarrato da una stanga (bassa, facilmente scavalcabile) e da un cartello: “Divieto di balneazione e di pesca”. Ho pensato: io non faccio il bagno e non pesco, quindi procedo. Dopo qualche centinaio di metri, un secondo cartello ripetete il messaggio del precedente, con l’aggiunta di “Proprietà privata”. Ma io ormai sono in ballo – mi sono detto – la violazione l’ho già fatta, quindi tanto vale proseguire. La pista diventa un sentiero, canne e rovi la invadono da destra e da sinistra inducendomi ad una sorta di slalom. Sulla destra appare e scompare un’oasi bellissima, invisibile da altre strade … uno specchio d’acqua immacolato, una sorta di biotopo.

WP_20140825_004Ogni tanto, quando l’erba lascia un po’ di spazio alla sabbia, sul sentiero mi pare di scorgere l’impronta di pneumatici: saranno delle guardie forestali. Guardie forestali? Ma se siamo in una proprietà privata! Ma … come fa un sito del genere, un biotopo, ad essere privato? Poi, improvvisamente, un ulteriore cartello: “Posto fisso di caccia n. 15”! Ah … ho capito! Biotopo privato oppure area pubblica in concessione a privati per … cacciare in tutta tranquillità, visto che per bagnanti e pescatori, notissimi inquinatori, vige l’ “extra omnes”! Be’ … se le cose stanno così … tutto è chiaro …  ho capito …  all’apertura della caccia quei volatili così ben attratti e protetti in un’oasi interdetta agli estranei, potranno essere tranquillamente uccisi … no, non da uomini seminudi armati di frecce, ma da persone vestite “tecnicamente”, smontate da una 4×4, dotate di fucili di precisione e di una borsa frigo, hai visto mai  avessero sete …

Dove si trova questo sito? Partite dalla parrocchia Stella Maris di Milano Marittima. Imboccate la pineta verso nord (km 2,5), traversate la strada, immettetevi in strade secondarie sempre verso nord e – nel dubbio – prendete il bivio a sinistra. Buona fortuna! (Domani ci torno e prendo le coordinate geografiche).

P.S.: ci sono tornato: è un laghetto a fianco di un’ansa del fiume Savio, vicino alla sua foce. Mi dicono trattarsi di una ex cava, diventata un laghetto alimentato dalle piogge ma soprattutto dalla falda acquifera sotterranea (v. Google maps).

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Il vostro bòlogger è un panz ... er, nel senso che non sta mai fermo ... cos'altro avevate capito?

Il vostro blogger è un panz … er, nel senso che non lo ferma niente e nessuno,.. cos’altro avevate capito?

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Altra scoperta: i “capanni” dei pescatori lungo i canali

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IL MARKETING DEL VIVER CIVILE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Agosto, 2014 @ 11:29 am

Detto altrimenti: market, mercato. Marketing, studio del mercato, conquista del mercato. Marketing delle idee: diffusione delle (proprie) idee. Marketing del viver civile: diffusione del viver civile (post 1637)

thXCM8T2AJEro per strada, in bicicletta. Una mamma, in bici anch’essa con bimbo nel seggiolino, non riusciva ad attraversare la strada. Il flusso delle auto era molto lento ma continuo. Non vi erano strisce pedonali. Mi fermo, smonto, faccio cenno alle auto che sopraggiungevano di fermarsi per fare passare mamma e bimbo. Un’auto “ci punta”, ci sfida … all’ultimo momento sterza e ci evita di un soffio. Dal finestrino partono insulti e grida: “Non ci sono le strisce pedonali, brutti  … omissis … etc. etc.”

Sono in bici, da solo, situazione analoga ma con strisce pedonali. Smonto dalla bici e attraverso. Un’auto non ci crede: pensa che io mi sarei spaventato ed avrei rinunciato ad esercitare il mio diritto di pedone. Io rischio e proseguo. L’auto inchioda. Dal finestrino  … (vedi sopra).

Sono in hotel. Nel giardino prospicente l’ingresso un tale racconta ad un suo amico ad alta voce di quando si è in … arrabbiato con quel tal figlio di p …., evocando la divinità con appellativi vari. A voce alta.

Sono in spiaggia. Un giovane padre è in …arrabbiato con la giovanissima figlioletta che “gli ha rotto i c …”. A voce alta. Anzi, molto alta.

th[10]Direte: càpitano tutte a te, càpitano. No, il fatto è che temo che questi atteggiamenti siano diffusi, troppo diffusi. Ed allora iniziamo a correggerli e ad educarli negli “ambiti a maggiore frequentazione e diffusione”. Quali, direte voi?  Ad esempio sulla strada, nella circolazione stradale. Che gli organi di polizia non si limitino alla sosta vietata e all’eccesso di velocità ma anche e soprattutto a comportamenti come quelli sopra citati; che alle scuole guida si imponga di insegnare la materia “Educazione Civica Stradale”; che noi tutti non ci si “abitui” a sopportare il turpiloquio  e tanto meno la bestemmia, anche se – purtroppo – dal 2011 la bestemmia non è più un reato (per salvare da processo un Capo di Governo che ne aveva dedicata una ad una sua antagonista politica, avendole dedicato il maschile di “orchi-dea”, n.d.r.).

P.S.: ora me le tiro addosso, ma non ce la faccio a non scriverle. Infatti, pensare che persone con questa “sensibilità” (capi di governo compresi) vadano a votare esprimendo un voto con lo stesso peso specifico del mio, mi spaventa.  Direte: è un fatto di cultura, di educazione … e allora bene, bravo Matteo (Renzi) che ti stai occupando personalmente di una riforma seria della scuola!

 

 

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RIFORME ITALIA, RIFORME UE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Agosto, 2014 @ 10:19 am

Detto altrimenti: quis custodiet ispos custodes ? Ma poi, i controllori … chi li controlla? (post 1636)

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Giovenale, 50-140 d. C.  (1)

Bene ha detto Renzi: “L’Europa dei burocrati non mi serve: ne ho già tanti a casa mia di burocrati …” Bravo Matteo. Infatti all’UE serve una politica non solo di rigore ma anche di sviluppo economico.

 Quanto alle riforme ….  così come l’UE le chiede a noi, altrettanto noi le chiediamo a lei: che si facciano le “riforme UE”, e cioè che ci si muova concretamente verso la costituzione degli Stati Uniti d’Europa.

Quindi, riepilogando: non solo rigore ma anche crescita economica. Non solo riforme Italia, ma anche riforme UE.

(1) Giovenale: in una sua satira un amico suggeriva ad un tale di fare sorvegliare la moglie da alcuni custodi. Al che quel tale rispose: “Già, ma poi chi sorveglierà  i custodi?”

 

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LA TERZA GUERRA MONDIALE “A CAPITOLI”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Agosto, 2014 @ 7:49 am

Detto altrimenti: … così definisce la situazione internazionale Papa Francesco  (post 1635)

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Super politici, super manager, super finanzieri … tutti supermen che non sanno vedere oltre il proprio ombelico … eppure la Storia avrebbe dovuto insegnare qualcosa … anche la fisica: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria … E invece no. Oggi ci stupiamo se un elastico troppo tirato alla fine si spezza ed una sua estremità ci colpisce in faccia.

Terza guerra mondiale: le sue armi sono innanzi tutto la fame, le malattie, l’integralismo religioso, il nazionalismo, lo stragismo, il terrorismo, la criminalità organizzata, lo sfruttamento di popoli interi, la schiavitù, la distruzione della natura, lo spreco delle risorse naturali, le enormi disuguaglianze sociali, la disoccupazione, la corsa all’arricchimento comunque. Da ultime gli eserciti “regolari”.

Fino a ieri erano gli immigrati a metterci ansia. Oggi sono le molte guerre “incivili” che stanno distruggendo umanità diverse. Incivili, certo, perché mai mi sento di definire “civile” nessuna guerra, se non altro perché “le parole sono pietre” (firmato Don Lorenzo Milani) e la parola “civile” ha contenuti fortemente positivi.

th42X0AASUIn questi giorni sono in vacanza a Milano Marittima dove ieri il Vescovo ha parlato ai fedeli di Papa Francesco. Un tale ha commentato: “Ma perché la Chiesa non fa convegni anche su temi non religiosi?”. Io non ho voluto intervenire per non  iniziare sterile polemica. Intervengo ora, in questa sede: cosa mai si può desiderare di più di quello che già sta facendo Papa Francesco a livello della socio-politica mondiale?

La visione di Papa Francesco è una “visione d’insieme dell’insieme” ma allo stesso tempo Egli ha la “percezione sensoriale” dei mali presenti  (e del Bene Comune assente) dell’uomo.

Se siete in cima ad un alto scoglio, avete la visione d’insieme del mare e nessuna percezione sensoriale. Man mano che scendete verso l’acqua, diminuisce la visione d’insieme ed aumenta la percezione sensoriale. Se vi immergete in mare, avrete la massima percezione sensoriale e nessuna visione d’insieme. Papa Francesco riesce a porsi contemporaneamente in cima allo scoglio e fra le onde del mare.

E i nostri supermen di cui sopra? Be’ a mio sommesso avviso loro hanno un’ottima “visione d’insieme della loro piccola e limitata percezione sensoriale”. Un gioco di parole, direte voi, e vabbè, sit sane verum, sia pur vero, ma  … ricordate? Castigat ridendo mores, ovvero, lasciatemici scherzare sopra, purchè si comprenda il significato del mio riso amaro …

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Le strisce! Mettiamole le strisce!

Le strisce! Mettiamole le strisce!

Fino a qui la pars destruens. E la pars construens, direte voi? Be’ io comincerei dagli Stati Uniti d’Europa, i quali – forse – insieme agli USA, sarebbero  i “meno peggio” per cercare di condurre per mano il mondo verso la “politica” di Papa Francesco. Ma … dice … nel frattempo? Nel frattempo non vorrei che a risolvere la crisi economica fosse la corsa agli armamenti e la guerra, come avvenne in USA dopo la depressione del 1929 …

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ANDARE IN VACANZA … A PEDALI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Agosto, 2014 @ 1:21 pm

Detto altrimenti: evvabbè … ogni tanto … (post 1634)

Arena Palutina

Arena Palutina

Ciao diario, ieri ho attraversato (in auto!) tutta l’Italia, da ovest ad est, dal Tirreno all’Adriatico, dall’Argentario a Milano Marittima, rifuggendo superstrade, con sosta a Sarsina, per un omaggio ad un amico, tale Tito Maccio Plauto, Plauto da plotus (piedi piatti), così i Romani chiamavano gli Umbri, Ploti Umbri. Ma oggi Sarsina è in Romagna, solatia dolce paese, cui regnarono Guidi e Malatesta, cui tenne pure il Passator Cortese, re della strada, re della foresta!

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Le foci del Bevano

Le foci del Bevàno

E oggi, via con la bicicletta, da Milano Marittima alle foci del Bevàno! E poi mentre ero indeciso sul da farsi, mi chiede un’informazione tale Maurizio briansè (brianzolo). “Per piacere, dove di va da questa parte?” “Dai, se hai voglia, vieni con me, ti indico la strada”. Solo che questo Maurizio si è rivelato avere un grosso imperdonabile difetto: oltre trent’anni meno di me! Imperdonabile veramente! Tuttavia, pedala pedala, io ogni tanto insistevo sulla mia età, sulla bronchitina che mi trascino appresso … lui rallentava ed allora io con uno scatto lo sopravanzavo! Le astuzie di una vecchia volpe!

Brianza … ed io da “mezzo brianzolo” per quei dieci anni vissuti a Monza …. con Maurizio a parlare di Monticello, Montevecchia, Carate, Monte San Primo, il Ghisallo, la Onno …

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Pineta ravennate (7).

Tutto per pinete e strade poderali. Uno splendore” Siamo arrivati fino alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe, sempre una emozione visitarla… una breve sosta al bar e poi via, verso “casa”. Già, perché Maurizio mi dice “Vedrai che ora comincia a squillare il mio telefono … mia moglie …”.

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Maurizio al ... telecontrollo di tappa!

Maurizio al … telecontrollo di tappa!

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Infatti il (suo) telefono squilla. Io gli dico: “Dai la colpa ai rallentamenti che ti ha imposto un vecchietto e se tua moglie non ci crede, dille che guardi questo blog!”. Detto fatto. Una foto, ripartiamo, io per Milano Marittima, Maurizio per Pinarella di Cervia. Totale, per me, 50 km. Grazie della compagnia, Maurizio! E domani? Domani Ravenna, Lido di Dante, totale 65 km.

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WP_20140810_004P.S.: prima di cena, mia moglie ed io … capelli scompigliati? Nessun problema! Piazzale delle Terme di Cervia (si scrive Cervia e si pronuncia Zervia, con la “e” stretta, mi raccomando!), happening bisex … nel senso noi due dal parrucchiere unisex, con accompagnamento della dolce cagnetta coccolina Malu’. Ciao Malù, sei molto simpatica! Per come intrattieni i clienti, la tua padrona dovrebbe regalarti un bel pezzettino di carne, questa sera!

L'amico Stefano

L’amico Stefano

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Ripreso il 22 agosto: con l’amico Stefano, altri 50 km (Pinarella, Lido di Dante, Cervia, etc.).

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Stefano e consorte Antonella ... più amici di così ...

Stefano e consorte Antonella … più amici di così …

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… e poi, la sera, tutti a cena da Stefano per una grigliata fra pedalatori!

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ANDARE IN VACANZA … A VELA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Agosto, 2014 @ 5:15 pm

Detto altrimenti: ma per chi già vive in Trentino, andare in vacanza altrove non è facile, tuttavia … (post 1633)

2 - WP_20140819_005

Dal sellino posteriore di uno scooter in movimento …

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Già … , spesso mi chiedono: ma tu, tu …  vai in vacanza? Ma io vivo già in posti splendidi: in Trentino! Tuttavia ogni tanto, varietas delectat, ed allora ecco accettato l’invito di Gianfranco e Luciana per qualche giorno sul mare dell’Argentario. Qualche giorno perchè poi mi aspettano le pedalate nelle pinete del Ravennate, tanto per non impigrirmi …

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1 - WP_20140818_002Porto Santo Stefano, sul versante nord del promontorio, esposto al maestrale, riparato dallo scirocco. La casa, arroccata sulle prime alture, vista porto: sembra di essere in Liguria: scogliere, stradine strette che risalgono la  montagna, difficoltà a parcheggiare l’auto, ma tanto Gianfranco ha uno scooter e ci muoviamo con quello. Ci muoviamo, sì … perché la sua barca a vela, un J 24 da regata, è ormeggiata a 10 km di distanza,  Cala Galera sul versante sud, esposto allo scirocco.

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3 - WP_20140819_003 - Copia

… sempre dallo scooter, come prima …

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Porto Santo Stefano, ti affacci verso il mare e la lontana costa prospiciente (Parco dell’Uccellina, Punta Ala) ti sembra un arcipelago di tante isole!

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altAvPXvj6IJ3uoD3j_GxrsEoxa_5U-gRlxtXfv6E3U4rt0Ieri, sole e scirocco a 10 nodi. Siamo usciti per una breve messa a punto delle vele, io e lui. Una veleggiata di tutto riposo. Oggi è stata tutt’altra cosa. Intanto, avevamo a bordo due ospiti: suo nipote Giovanni con la fidanzata Michela. E poi … vento a 17 nodi ma soprattutto onde di un oltre metro! Che fare? Si esce ugualmente, noi velisti formati ai ventoni  dell’Altogarda trentino non ci lasciamo certo spaventare!

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(foto di repertorio)

(J 24: foto di repertorio)

Genoa intermedio e randa terzarolata (per i non velisti: vela di prua e randa un po’ ridotte). Onde, spruzzi, indossiamo subito cerate e giubbotti … si salta, ragazzi! Procedo di bolina non strettissima, “mure a dritta” (esponendo al vento il lato destro delle vele). Velocità 5 nodi. Grosso modo ci stiamo dirigendo verso Ansedonia. Con il timone cerco un dialogo con ogni onda, fino a quando una un po’ più impertinente si fa troppo vicino alla sua sorella che la precede e impatta sul mascone: lavata per tutti!

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altAhLwBu8YyDRLO2lFehKdDSPBQEL5gulsNpg_ZQfUlhp8Signori, si vira! Ora il vento ci “accarezza” il lato sinistro delle vele, siamo “mure a sinistra” cioè dovremmo dare la precedenza ad una barca che venisse all’incrocio con le mure a dritta, ma tanto … tanto siamo la sola vela sul mare: gli unici “temerari” che amano farsi lavare dalle ondate il viso e non solo quello! Io non posso certo pensare di mettermi a scattare foto: prego Giovanni di farne alcune … appena me le avrà mandate, le pubblicherò. La nostra prora adesso punta fra la Rocca che si trova a sud est di Porto Ercole e l’Isolotto. In un primo momento pensiamo di attraversare quello stretto e di ridossarci anche per concederci quei ricchi panini che avevamo preparato con l’acquolina in bocca. Tuttavia riflettiamo: infatti per rientrare avremmo poi dovuto affrontare una lunga bolina e il mare sta crescendo: infatti le nuvole sono scomparse, il sole scalda  molto la terra e allo scirocco si è aggiunto, nella stessa direzione, l’effetto “brezza di mare”. Decidiamo di saltare il pasto, laschiamo le vele, “poggiamo” e con alcuni veloci “traversi”, talvolta in planata, raggiungiamo Cala Galera.

4 -WP_20140819_001 - Copia

Io (gamba fasciata) e Gianfranco: 139 anni in due!

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Nel rimettere ordine in barca, tanto per cambiare (è una delle mie specialità marinare!) scivolo dentro il tambuccio (aperto!) di prua e mi graffio una gamba: è che sul mio FUN non ci sono tambucci a prua e sul J 24 si vede che ancora “non ho ancora preso le giuste misure”.

E domani? No, Maria Teresa ed io partiamo per Sarsina (visita all’Arena Plautina) e poi per il Ravennate, biciclette sul tetto. Al prossimo post, dunque!

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… un saluto al tramonto

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LE RIFORME

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Agosto, 2014 @ 7:21 am

Detto altrimenti: anche qui, come per gli investimenti, occorre redigere un elenco completo secondo un nuovo ordine di priorità …  (post 1632)

… del senato, della legge elettorale, dell’art. 18, della giustizia, del fisco, della pubblica amministrazione … tanti bei proponimenti ma. Ma cosa? Direte voi. Ma – dico io – tutti questi buoni propositi rappresentano l’elenco completo delle riforme da fare?

Le priorità omesse? Sono quelle espresse dalle parole “morale”, “serietà”, “concretezza”, “visione d’insieme”, “responsabilità per i danni arrecati”, nuovo ordine delle priorità, eliminazione delle caste, delle eccezioni, delle esenzioni, delle gestioni separate.

A mio avviso oggi l’entropia dell’informazione sui provvedimenti progettati o in corso ha raggiunto il suo minimo, nel senso che al di sotto dell’attuale livello l’informazione perde funzionalità.

Renzi incontra Draghi, riservatamente. Draghi insiste perché Renzi vari immediatamente provvedimenti economici. Infatti si afferma che “Dum Romae consulitur Saguntum expugnatur”, e cioè che – mutatis mutandis – mentre si discute e si attuano riforme istituzionali, l’economia crolla.

Il fatto è che in un sistema nel quale si sono create sacche di inefficienza produttiva super retribuite o anche semplicemente retribuite, la loro eliminazione crea disoccupazione, riduzione dei consumi e quindi della produzione e quindi delle entrate fiscali etc., etc.. a meno che non si varino immediatamente iniziative sostitutive inquadrate all’interno di un Nuovo Modello di Sviluppo.

L’Italia ha 60.000.000 di CT della nazionale di calcio e rischia di avere un ugual numero di “premier”, nel senso che ognuno di noi ha la sua ricetta per il risanamento del paese, io compreso, lo confesso. Solo che – raga – poiché non ci resta che … pensare, riflettere, e scrivere …  allora, lasciateci e lasciatemi questo sfogo, anche perché una vita di lavoro a capo di molti gruppi e SpA pubbliche e private, piccole e grandi, nazionali e estere mi ha condotto a credere e ad agire secondo una  strategia globale, completa, secondo priorità aggiornate, di medio e lungo periodo unita all’azione dei piccoli passi concreti ed immediati.

Riporto la notazione UE in merito alla nostra lettera programmatica di utilizzo di €42 miliardi di fondi regionali”: “Manca una visione d’insieme; manca una politica di rivalutazione dei vostri beni culturali”.

Al che, da ignorante, cioè da colui che ignora il testo della nostra lettera, mi pare di poter intuire che si sono spalmati politicamente quei fondi un po’ su tutte le regioni, il che non sarebbe di per sé un male (anche se .. per quanto il Sud …), ma senza una visione progettuale unitaria strategica e strutturale, quale ad esempio avrebbe potuto essere quella del “cofinanziamento della manutenzione, marketing e vendita delle migliaia di siti turistici, storici, naturalistici … ai fini del rilancio del turismo nazionale”. O qualcosa del genere.

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