TRENTO, CITTA’ DELLA MODA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Maggio, 2015 @ 6:29 am

Detto altrimenti: piccole iniziative di grande vitalità e umanità …   (post 2056)

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Cliccate sulla foto … cliccate!

Trento. Le Laste, la Portèla, le Androne erano i quartieri poveri della città. Le Androne, alcune viuzze … quella  a ridosso del muro di cinta medievale – “Via dietro le Mura”, io la chiamo Wall Street – e l’altra, poco discosta, parallela, “Seconda Androna di Borgo Nuovo” che collega Via Mazzini a Piazza Garzetti, più semplicemente l’Androna: oggi sono vie storiche, centrali, ambite, direi “chic”. Ebbene, per una di quelle stradicciole … per dirla con il Manzoni, si è svolta ieri una sfilata di moda.

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Nadia

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Fra le “modelle”, la nostra cara amica Nadia Ioriatti, scrittrice su QT-Questo Trentino, autrice del bel libro “Io tinta di aria”:  a proposito, martedì 19 maggio ad ore 20,30 presso la Biblioteca Comunale di Lavis, Don Marcello Farina ripresenterà questa sua opera letteraria: non mancate! E il 20 sera, alle 20,00, si replica a Vezzano, nel Teatro della Valle dei Laghi, presenta l’opera Maria Teresa Perasso).

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La vestizione delle modelle

La vestizione

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Ma torniamo alla sfilata di ieri. Sfilata di moda con modelli a km zero, creati da idee locali, ispirate a paesi lontani, presentati da Donne comuni, Donne di tutti i giorni, ragazzine, ragazze: comunque Donne reali, non  modelle “molto sottopeso pur di sfilare” … il tutto organizzato dalla titolare di un piccolo, prezioso negozio che si affaccia sulla via, “IMAYA”, ovvero, “Iniziative da indossare”.

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Il servizio fotografico

Il servizio fotografico

Non ci è mancato nulla: la strada chiusa al traffico per ordinanza comunale, il sole, il pubblico, il tappeto rosso, il servizio fotografico,  la musica d’accompagnamento, le “modelle”, fra le quali Nadia. Nadia scrittrice, Nadia modella, Nadia con il suo grande problema che lei vince con una ammirevole forza d’animo ed una gran voglia di vivere la vita. Nadia insegna molto a noi tutti, Nadia ci mostra quanto si riesca a fare se solo lo si vuole …

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Accompagnamento musicale

L’accompagnamento musicale

Confesso. Per me non è stato facile scrivere questo “pezzo” senza scivolare in un “consiglio per gli acquisti” o in nella celebrazione di un’amica. Ecco, alla fine credo di avere trovato la mia “chiave di interpretazione” dell’evento: la stessa “forza di Nadia”  – sia pure esplicantesi sotto una forma ben diversa – io credo di averla colta nell’iniziativa della titolare del negozio che ha organizzato il tutto, ovvero una forza che “spinge alla vita”: fisica ed intellettuale quella di Nadia e del lavoro l’altra, quella dell’organizzatrice dell’evento, il cui figlio è fotografo professionista per cui – appena mi manderà le sue foto – le pubblicherò al posto delle mie, sicuramente modeste e provvisorie, a meno che voi non insistiate per mantenere queste qui, niente di speciale ma “originali”… Fatemi sapere, grazie.

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Alcuni modelli

Alcuni modelli

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Dopo la sfilata, un gruppetto di noi si è accomodato ai tavolini di un bar in piazza Garzetti a commentare l’evento e a dissetarsi in qualche modo. Già, perché non c’era solo il sole, bensì un sole caldo che ha riscaldato oltre che l’animo, anche il corpo. Un sole pazzerello, che due ore prima si era fatto precedere da qualche goccia di pioggia. Ma tutto è bene ciò che finisce bene. Appuntamento quindi alla terza sfilata, l’anno venturo, terza, perchè per Nadia quella di ieri è stata la seconda!

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POESIA ALLA LUNA (Trentoblogperipiùpiccini)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Maggio, 2015 @ 3:45 pm

Detto altrimenti: una bimbetta, una piccola signorinella … la nipotina di un mio amico        (post 2055)

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Siamo colleghi. Lui ed io. Due nonni. Siamo molto amici. Forse per questo me l’ha mandata questa piccola poesiola della sua nipotina, Silvia, dieci anni di sensibilità. Il tema era “Proviamo a comporre una poesia usando le personificazioni”. Si legge male nella foto? Ve la trascrivo qui di seguito:

LA LUNA

Oh dolce luna /ti specchi nel mare / tremi nel buio /

spii nella notte / sorridi alle stelle./ Ma non lasciarmi /

o dolce luna / perchè io ho paura. / Rischiarami i sogni /

così mi addormento. / Accendi la notte / ma zitta zitta, /

che io sto dormendo. / Nel buio infinito / solo con te /

inseguo i miei sogni.

                                                        Bravissima, Silvia!

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ITALIAN STYLE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Maggio, 2015 @ 7:25 am

Detto altrimenti: no, non è disfattismo, il mio, né masochismo. E’ che dicono che fare auto-ironia è segno di grande intelligenza. Ed allora io ci provo: vediamo se almeno un poco sono intelligente anch’io …    (post 2054)

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    La colazione inglese (leggera, vero?)

    Paradiso -Il luogo nel quale i poliziotti sono inglesi, gli ingegneri tedeschi, i cuochi francesi, gli amanti italiani, tutto organizzato dagli svizzeri.

  • Inferno – Il luogo nel quale i poliziotti sono tedeschi, gli ingegneri francesi, i cuochi inglesi, gli amanti svizzeri, tutto organizzato dagli italiani.

 

 

 

 

Che dite? Ne volete un’altra? Eccola:

  • Russia: è vietato tutto, anche quello che è permesso
  • Germania: le cose sono o vietate o permesse. Nulla è lasciato al caso.
  • Inghilterra: è permesso tutto tranne ciò che è vietato
  • Italia: è permesso tutto, anche ciò che è vietato.

Ecco, riguardo a questa ultima affermazione, qui da noi occorre fare una distinzione fra ciò che è veramente vietato e ciò che è solo un poco vietato. Un esempio? Eccolo:

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Villa Angarano, ovviamente veneta, a Bassano del Grappa

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Ieri con un mio amico abbiamo pedalato da Levico a Bassano del Grappa (73 km). Superato il Bicigrill di Trezze, sulla ciclabile un cartello: “Pista ciclabile interrotta, pericolo caduta massi. Direzione consigliata …” ed una freccia che vi rimanda sulla statale. Che fare?

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  • th7CJFEOM1Prima osservazione: mi sono detto che se fosse stato un divieto “vero” la direzione indicata dalla freccia avrebbe dovuto essere “obbligatoria”, non semplicemente consigliata, quindi abbiamo tranquillamente proseguito sulla ciclabile “solo un poco vietata”, superando quei dieci metri di “pericolo caduta massi” (che si trova in quella condizione da anni!).
  • Seconda osservazione: a differenza di noi due, alcuni ciclisti tedeschi hanno deviato, evitando il pericolo caduta massi ed incappando nel “pericolo di essere travolti dalle auto”. Incidit in Scillam cupiens vitare Carybdim … ma già, quelli i tedeschi il latino non è arte loro.
  • th46WSIUOETerza osservazione: l’Amministrazione Comunale, con quel cartello, si è autoesonerata da ogni responsabilità. Questo è l’importante.
  • Quarta osservazione: ma allora i Comuni nei cui territori si trovano sentieri d’alta montagna e vie ferrate dovrebbero apporre i cartelli “Accesso vietato, pericolo caduta massi”. Non vi pare?
  • Quinta osservazione:  ma allora, tutte le volte che in auto troviamo un segnale di “caduta massi”, perchè la strada non è stata sbarrata?

Coraggio, Italia! (Scrivo “coraggio” e non  “forza” perchè … potrei essere frainteso politicamente …)

Fine

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ASSEMBLEA ANNUALE DI TRENTINOSOLIDALE ONLUS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Maggio, 2015 @ 9:01 pm

Detto altrimenti: Assemblea annuale e … spazio riservato su Trentoblog.it!   (post 2043)

Venerdì 15 maggio alle ore 14,30, a Trento,  in Via Vannetti 8, nella Sala Don Lorenzo Guetti si terrà l’Assemblea annuale di TrentinoSolidale Onlus.

thZ78CWY1DIo sono semplicemente un associato alla Onlus. Sto iniziando ad occuparmi di  organizzazione e management di un insieme di 250 volontari attivi e 850 soci. D’altra parte ero e sono un manager … che altro potrei fare? Venerdì si discuterà del bilancio, delle azioni intraprese e di quelle programmate (fra le nuove iniziative: salvataggi in mare; alternativa al carcere ex decreto svuota carceri) e si eleggerà il nuovo direttivo per il prossimo triennio … Cosa? Se io sono uno dei candidati? No, raga, scialla … state tranquilli, no. Non mi sto facendo una campagna auto-promozionale, ci mancherebbe! Scrivo questo post perché l’Assemblea è “open” ovvero aperta anche ai non iscritti, per cui spero che qualche mia lettrice e qualche mio lettore venga a sentire cosa facciamo. E allora vi racconto un po’ cosa è TrentinoSolidale (cito da una nota ufficiale).

Inizia

La Presidente uscente, Francesca Ferrari

La Presidente uscente, Francesca Ferrari

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TrentinoSolidale Onlus nasce nel 1999  grazie alla passione e intuizione di un bancario di sessant’anni e dalla fantasia e generosità di un professionista di trenta, per sconfiggere la fame con opere di sviluppo e di giustizia e per fornire servizi affinchè  anche i piccoli gruppi possano vivere la solidarietà verso i poveri: Tutto ciò dando concretezza a mille gesti di fraternità e unendo la fantasia,  la generosità e l’energia dei giovani alle conoscenze, all’esperienza e alle competenze  dei pensionati. Fra i suoi obiettivi l’Associazione annovera:

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  • Accogliere tutti senza etichette politiche, religiose, di età, credenti e non credenti, con il solo sogno di una società e di una Chiesa in cui il potere sia servizio.
  • Essere cittadini del mondo che conoscono e si fanno carico dei problemi evidenziati anno per anno dall’ONU e dal Parlamento europeo.
  • Lavorare in rete valorizzando le risorse dovunque esse si trovino, per essere più efficienti e soprattutto più efficaci.

Questa realtà,  nata senza alcun mezzo finanziario ma con grandi ideali e sogni,  ha attivato incredibili “Fiumi di Provvidenza, ovvero tanti uomini e donne, giovani ed anziani che agiscono attraverso numerosi progetti di solidarietà.

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Principali attività: dell’intera rete di progetti (in numero di ben  156!),  attualmente ne sono attivi un centinaio, in oltre sessanta paesi del mondo nei quali vi siano problemi di acqua, cibo, istruzione negata, diritti umani negati, sempre in aiuto alle povertà vicine e lontane  del Nord e Sud del mondo.

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TrentinoSolidale si occupa di educazione alla giustizia ed alla pace, alla Solidarietà e alla mondialità; della promozione dei diritti umani con particolare attenzione al mondo della scuola. di Servizio ai gruppi associati: con un’attività di messa in rete nel reciproco aiuto;  in azioni di marketing sociale e di raccolta fondi; di consulenza per recupero fiscale sulle donazioni; di copertura  assicurativa per i volontari attivi anche nei piccoli gruppi aderenti.

 Per aderire a TrentinoSolidale una Associazione deve:

  1. Avere un progetto di solidarietà no profit
  2. Avere un referente territoriale responsabile e garante
  3. Disporre di un conto corrente di appoggio per le donazioni, per la massima trasparenza.

 Ciascuna persona può sostenere TrentinoSolidale

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Cibo che altrimenti finirebbe nei cassonetti!

 

 

  • associandosi personalmente;
  • donando il proprio tempo in attività di solidarietà, effettuando donazioni e raccogliendo adesioni a sostegno dei progetti, attraverso le adozioni a distanza, impegnandosi come cittadino attivo a combattere la crisi economica attuale con l’adesione al progetto 117 “Raccolta pasti perché il cibo non finisca nei cassonetti” attualmente con una raccolta e relativa ridistribuzione giornaliera gratuita dalle 6 alle 7 tonnellate  di derrate alimentari fresche.
  • Sviluppando con il passa parola la campagna del 5 x 1000 .
  • Incrementando le offerte usando i riferimenti seguenti (Banca Etica, Banco Popolare Trentino, Unicredit, Cassa Rurale di Trento, Banco Posta).

 

 

Il tutto è portato avanti con  gratuità da oltre 250 volontari attivi e 860 soci.

Associazione  TRENTINOSOLIDALE onlus C.F.  940 256 80 227 -  Sito: www.trentinosolidale.it , e-mail: segreteria@trentinosolidale.it - Sede legale e magazzino Trento viale Bolognini, 98 – Tel.0461/1860345 – Tel/Fax 0461/982131 Cell.335/1805211

Finisce

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Ma … dice … che c’entra Trentoblog? C’entra, c’entra, perchè Trentoblog.it è un nostro sponsor, nel senso che ci concederà uno spazio tutto nostro al suo interno, ovviamente senza costi per noi. Di questo siamo grati al suo editore, mio editore ed amico, ing. Andrea Bianchi per la sua disponibilità a dare spazio alla solidarietà! Grazie, Andrea! Grazie, Trentoblog solidale!

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 Ed allora? dai, venite all’Assemblea!

Dai, venite .. che la fanno gestire a me l’Assemblea  … ed io sono timido …  ho bisogno della vostra presenza a sostegno …

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PENSIONATI, ESODATI ED ALTRE CATEGORIE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Maggio, 2015 @ 6:39 am

Detto altrimenti: abbiamo creato la nuova categoria degli esodati? Ora dobbiamo aggiornare quella dei “figli a carico” e creare quella delle “pensioni derivate o sub pensioni”.    (post 2052)

La lingua si evolve a rappresentare l’evoluzione della realtà: esodo … esodati. Ora pare che si ripristini l’adeguamento delle pensioni (superiori a tre volte la minima) al costo della vita. Si diceva: chi ne percepisce una superiore a quel limite, di fatto “è ricco”, quindi …

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Parco urbano: vacanza a costo zero, così ne avanza per i figli …

La decisione Fornero fu semplicisticamente “lineare – ovvero non condivisibile – sia pure con franchigia”. Infatti mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura: vi sono pensionati “ricchi” (ad esempio quelli compresi nella  fascia dai 1400 ai 3000 euro)  che diventano “poveri” in quanto  stanno contribuendo al mantenimento di figli disoccupati o sotto occupati, con relative nuore e nipoti. Da qui la mia proposta: ai fini della identificazione del livello ufficiale della pensione di ogni pensionato, la categoria di legge dei “figli a carico” deve essere ampliata e non essere contraddistinta solo dal raggiungimento della maggiore età e/o dalla identità della residenza anagrafica con il genitore, bensì deve ricomprendere anche il figlio, ancorchè maggiorenne, sposato o convivente con un/una compagno/a e residente altrove, non occupato (disoccupato) o sotto occupato il quale sia aiutato finanziariamente con regolari contributi del proprio genitore. Fatta questa precisazione, chi percepisce una pensione di 1700 euro lordi ma regolarmente ne trasferisce 700 al figlio disoccupato, deve essere considerato  percettore di una pensione di una pensione di 1000 euro e il figlio percettore di una “pensione derivata o sub pensione” di 700.

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Per fare  questo calcolo basta un pallottoliere  …

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Fantascienza, fanta-politica, fanta-amministrazione la mia? Sit sane verum, sia pur vero, ma almeno, amici, riflettiamo su questo aspetto: avere bloccato l’adeguamento al costo della vita ad un pensionato “da” 1700 euro lordi al mese che ne passa regolarmente 700 (dico 700 tanto per fare un  esempio) al figlio disoccupato, significa avere bloccato l’adeguamento a chi (padre) percepisce una pensione di 1000 euro e a chi (figlio) percepisce una “pensione derivata o sub pensione” di 700 euro.

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Dice, no, quei 1700 sono del padre, punto e basta: non si può “frazionare la titolarità del reddito”. Dico: quando mai? E allora, che mi dite di un industriale che ha un utile di 1000 ma che per abbassare l’aliquota fiscale intesta il 33% della azioni a ciascuna delle sue due figlie che in fabbrica non hanno mai messo piede? Che facciamo, due pesi e due misure?

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In questo caso i conti li fa il computer …

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Dice … ma sarebbe difficile gestire questo insieme di situazioni … Ah, vabbè, se è difficile … Ma dai, che mi state a dire? Con i computer i gestori telefonici e l’Agenzia delle Entrate gestiscono e soprattutto “incrociamo” in tempo reale miliardi di dati …. provate a comperare in contanti un Rolex e poi vedete un po’ quanto tempo ci vuole a che vi vengano a dire che l’acquisto non è in linea con il vostro tenore di vita e/o a chiedervi dove avete preso quel contante! E allora, dai … siamo seri … anzi, siate seri,  trovate un’altra scusa! Siete pigri? Non ne avete voglia? Avete paura di riconoscere questo problema e/o di misurarvi con gli aspetti tecnici della sua soluzione? Ok, ma almeno siate onesti: ditelo!

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"Rolex": non è un nome, è un marchio e ... guai a dire che molti teppisti sono figli di papà con il Rolex al polso ...

“Rolex”: non è un nome, è un marchio e … guai a dire che molti teppisti sono figli di papà con il Rolex al polso …

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P.S.: i miei due figli sono maggiorenni, sposati, lavorano ed io non contribuisco alle loro esigenze finanziarie. Il mio orologio da polso è un Seiko da poche centinaia di euro. Rolex? Ne ho acquistati quattro, su commissione,  per un amico, a China Town (New York) di quelli “tarocco puro”,  da 5 dollari l’uno …

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ALCESTI, DI EURIPIDE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Maggio, 2015 @ 1:22 pm

Detto altrimenti: ultima riunione dell’ “Anno dei Classici” presso la Biblioteca Comunale di Trento, sotto la guida della Prof Maria Lia Guardini      (post 2051)

thOVD72SF6Come al solito …  la trama? Dai che la trovate in internet! Admeto viene avvisato: o troverà chi lo sostituisca, o dovrà morire. I suoi genitori e i suoi amici rifiutano. Si offre la moglie Alcesti, che però sul filo di lana Ercole strappa a Zanatos (la morte). Sembra semplice e invece no. Innanzi tutto questa non è una tragedia perché “finisce bene”. poi è l’unica ad essere ambientata  in periferia (Tessaglia), anziché nelle tre città simbolicamente sedi di tali ambientazioni: Sparta, Micene, Atene.

E’ la tragedia (comunque chiamiamola pure così), dell’egoismo umano; dell’idea della letteratura  e dei suoi archetipi che richiama lo studio sulla morfologia della fiaba, per cui a distanza di millenni e di migliaia di km, si ritrovano gli stessi temi. E’ anche un “manuale” di regole morali, di una morale laica – aggiunge la Guardini – … di una morale, mi permetto di dire io, né laica né religiosa. Morale e basta … a mio sommesso avviso, s’intende! Richiama l’attenzione sulla responsabilità delle proprie scelte e delle proprie azioni, sul modo di utilizzo della (propria) ragione, sull’uso della letteratura da parte degli intellettuali. E’ anche la tragedia dell’amore vero e di quello ipocrita.

La trama si stacca dai riferimenti mitologici classici e piuttosto si rifà alla tradizione folcloristica popolare: infatti la figura che maggiormente risalta non è l’eroina Alcesti né l’ipocrita Admeto, bensì l’inaspettato ospite Eracle (Ercole)  che accetta l’ospitalità, mangia e beve a strafogarsi, si ubriaca, canta e grida e che alla fine, conosciuto il motivo del lutto (la morte di Alcesti)  si riscatta con un colpo di teatro, il classico deus ex machina e “resuscita” la morta strappandola dalle mani di Zanatos.

Il tema tragico è stato successivamente ripreso da molti autori moderni: fra i tanti Alberto Savinio (pseudonimo di Andrea De Chirico!) , il quale, trovandosi a Vienna in pieno regime delle leggi raziali, vide un uomo tristissimo, al quale avevano prospettato di lasciare il suo prestigioso impiego o di separarsi dalla moglie ebrea Teresa. La donna, saputa la cosa, si suicida gettandosi nell’Isar.  Nella tragedia che Savinio trae da questo fatto di cronaca, arriva Roosvelt in sedia a rotelle e resuscita la suicida. Altra ripresa, “Il Dio Kurt” di Alberto Moravia, ambientata in un campo di sterminio nazista.

L’epoca storica della scrittura e rappresentazione di “Alcesti. Siamo alla fine della democrazia, verso il mondo ellenistico “ricco” di “valori” borghesi e povero di valori assoluti. Ora, per fare una tragedia occorrono “personaggi”, cioè la storia e “valori assoluti” che nella tragedia sono violati. Quindi con il venir meno di tali valori viene meno la possibilità di esistere del genere tragico.

Fine – Compiti per le vacanze, da prepararsi per la ripresa di settembre:

  1. Leggere “Le metafmorfosi” di Apuleio – “Lucio o l’asino” (di Luciano?) – “Il romanzo delle mie delusioni” di Sergio Tofano.
  2. Scrivere: la prosecuzione di Alcesti.

 

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OCCORRE SUPERARE LA POLITICA DEL CUBO DI RUBICK

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Maggio, 2015 @ 6:26 am

Detto altrimenti: all’inizio tutto era  uniforme, interpretabile, comprensibile, gestibile, organizzabile … Poi …       (post 2050)

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… poi le cose si sono complicate. Infatti qualcuno prima di voi ha mosso uno strato, poi un altro e così via: dopo un po’ non è più riuscito a venirne a capo e vi ha passato il cubo. Voi sistemate un tassello, se ne scombinano altri: si riducono le pensioni e gli stipendi, diminuiscono i consumi, diminuisce la produzione, si licenzia, diminuisce il numero di persone occupate, diminuiscono i consumi, etc.. Molto difficilmente se ne esce intervenendo su una successione di singoli interventi, (nel frattempo comunque voi vi siete fatti un cubo tanto!), bensì cambiando “gioco”.

Dice .. si, ma a quale altro gioco possiamo/dobbiamo giocare?

Il nostro paese è pieno di CT della nazionale di calcio: grosso modo uno per ogni bar. lo stesso vale per i “veri politici, i “veri economisti”, i “veri solutori”: dice … ce n’è uno per ogni blog. Almeno uno. Evvabbè, lo ammetto, non mi sottraggo alla mia stessa critica, tanto l’avrete già capito che sto per esporvi la mia ricetta. Si, lo so, quella che sto per esporre  – direte – è un’utopia, una cosa irrealizzabile. Eh no, ribatto, sarà pure un’utopia, ma l’utopia è una cosa non “ancora” realizzata.

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Vengo al punto. 2200 anni prima di Cristo un tale re Hammurabi faceva scrivere dagli scalpellini nella roccia (era la stampa di allora) una sua legge: “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te; fai agli altri ciò che vuoi sia fatto a te”. Lo stesso principio – che oggi definiamo “morale” – è stato adottato da un tale morto in croce sul Golgota.

Dice … ma allora la nostra religione è “morale”? No, amici, la nostra religione “ha” una morale, ma “è” Creazione e “Resurrezione”. Il resto sono dettagli. Ma questa è un’altra storia.

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th[7].

Noi, torniamo alla Politica.  Io sono un ammiratore del filosofo del diritto naturalizzato austriaco Hans Kelsen, quando afferma che per verificare una tesi occorre provare ad esagerarne le conseguenze. Non lo sono più quando teorizza la netta separazione del diritto dalla morale. “Summa lex summa iniuria” affermava l’antico diritto romano: per quanto una legge sia perfetta, tanto più potrà sempre recar danno a qualcuno. Quindi, sul piano della sola legge, non se ne esce. Non se ne esce se si prescinde da principi morali, di solidarietà umana, di condivisione, di rispetto dell’Altro, dei suoi diritti.

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Al Kelsen mi piace contrapporre un altro filosofo, Emmanuel Levinas, il filosofo del Volto: “Il Volto dell’Altro ti interroga e si aspetta una risposta da te”.

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Tale Don Ciotti recentemente ebbe a dire: “Temo di più il male fatto da chi lo compie agendo all’intero della legge di quello compiuto da chi viola la legge”.

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A chi rifarsi? A una Persona che vedrei bene anche come Capo Politico, Papa Francesco, non perché io aneli ad uno Stato clericale, ma perché i principi che egli professa sono – a mio sommesso avviso – innanzi tutto i  principi laici oggi assolutamente strategici (= indispensabili e insostituibili) per il governo politico del sistema mondo.

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Le stelle le ha già: mettiamole le strisce, contro la bandiera nera dell'Isis

Le stelle le ha già: mettiamole le strisce!

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.Ma, dice … sul piano pratico? Sul piano pratico la prima mossa sarebbe la costituzione degli USE-United State of Europe o EUE, Etats Unis d’Europe, per concordare con gli USA l’avvio di una Nuova Politica Mondiale non più suicida.

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PARTITI (POLITICI) “A REAZIONE”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Maggio, 2015 @ 3:15 pm

Detto altrimenti: “Partiti” participio passato di “partire” o sostantivo? Sostantivo maschile plurale, spesso troppo plurale …   (post 2049)

Il primo aereo a reazione: il Caproni-Campini

Il nostro primo aereo a reazione: il Caproni-Campini

Cosa significa che un partito politico è “a reazione”? E’ presto detto: che si tratta di un partito nato solo  come “reazione a -“,  partito il quale più che fare tesoro di quanto di buono si è comunque fatto nel passato e si sta facendo nel presente  e quindi prospettare un  futuro di “continuità nella ricerca” del miglioramento dell’esistente, prospetta tout court la distruzione del passato e del presente. Solo che alla distanza e soprattutto alla prova dei fatti non regge. E’ un po’ come quando un uomo già molto avanti in età anela a una giovane donna: e se poi ti dice di si, che fai? Miracoli? E se poi ti tocca di governare, che fai? Miracoli?

Natura non facit saltus, diceva quell’uno …

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APPUNTI DI VIAGGIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Maggio, 2015 @ 1:33 pm

Detto altrimenti: anche se vicino casa, se riesci a guardare come se fosse la prima volta ciò che vedi molto frequentemente …   (post 2048)

… ti accorgi del bello e del meno bello. Oggi, due ore, in bici, Trento-Mori e ritorno, la solita puntatina per un caffè al locale Bicigrill.

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Proprio di fronte al Bicigrill di Nomi!

Appunto n. 1 – Sull’Adige, i gommoni di Trentino Wilde (v. internet). Li avevo già incontrati l’anno scorso e anche qualche post fa (cfr. ivi). Mi fa molto piacere che il Trentino scopra queste nuove potenzialità. USA, Colorado River … vi sono percorsi solo per persone assolutamente esperte, salti d’acqua da togliere il respiro, assolutamente sconsigliabili non solo per i deboli di cuore, ma anche per le persone che siano “semplicemente” normali. Tuttavia vi sono anche percorsi assolutamente tranquilli, come quelli che con tutta la famiglia abbiamo fatto anni fa: acque che scorrono regolarmente, senza salti, cascate, rapide … addirittura si faceva in tempo a tuffarsi, percorrere una parte del tragitto a nuoto e quindi a risalire sul gommone!

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Partiti!

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Già in allora mi chiedevo perché mai el nos Ades – il nostro Adige – non potesse essere sfruttato turisticamente in questo senso. Ed ecco la risposta: un gruppetto di giovani imprenditori ha dato vita a Trentino Wilde, una organizzazione che vi porta a spasso per il fiume. Bravi!

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Appunto n. 2  – I nostri militari si allenano. Nella corsa. Sulla pista ciclabile. Non ce n’è uno vestito uguale all’altro. Non uno che corra alla stessa velocità dell’altro. A gruppetti, invadono l’intera carreggiata. Faccio fatica a passare con la bici. Più avanti, alcuni di essi fermi a fianco di una camionetta. Mi fermo: “C’è un ufficiale?” Mi indicano una Capitana, tre stelle. Mi presento: “Sottotenente di complemento della Brigata Alpina Tridentina, 45 anni fa. Ora mi avranno promosso almeno colonnello! Senta, Capitano, dica ai suoi uomini di procedere in fila indiana: così come stanno facendo, rappresentano un pericolo per noi ciclisti”. “Si grazie, ha ragione, buongiorno”. Rifletto: a me avevano insegnato che la forza è del reparto, non del singolo: ve l’immaginate andare all’attacco in ordine sparso? I più veloci in pochi minuti, gli altri, via via, dopo. Con calma. Gli ultimi a battaglia finita. Le divise, poi! Ricordo che una volta avevamo avuto una esercitazione in val Pusteria, con l’impiego degli Alpini d’arresto. Noi ufficiali ci presentammo al punto di osservazione, come previsto. Era inverno. La valle bianca di neve. Il trenino, nero, a vapore (!) procedeva sbuffando lungo il fondo valle. Una meraviglia. Un sogno dal quale ci risvegliò il generello (era colonnello ma poiché comandava una brigata, aveva sul cappello l’aquila da generale) che ci fece un mazzo tanto. Infatti non vi erano due ufficiali con la divisa uguale! Poiché l’ordine di servizio non  aveva previsto questo “dettaglio”, chi era in “diagonale”, chi in mimetica, chi in … etc.. etc …. Ma allora, dice … di che ti lamenti? Avete ragione, chi è senza peccato … (nessuna foto per non essere accusato di svelare al nemico i punti di forza del nostro esercito!)

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WP_20150511_017Appunto n. 3 – Ringhiere lungo la ciclabile. La maggior parte alte, robuste. Una bassa, lesionata, comunque debole, sicuramente pericolosa: infatti questa ciclabile cittadina è affiancata da una pista pedonale, ma spesso i pedoni – anche con cani al guinzaglio “lungo” – preferiscono la ciclabile. Orbene, se un cane o un pedone, come spesso avviene, attraversa la vostra traiettoria e vi sbilancia, non solo potreste abbattere quel precario baluardo, ma facilmente lo scavalchereste,  precipitando direttamente per 10 metri sulla strada sottostante. C’è qualche mia lettrice o qualche mio lettore che può segnalare la cosa al sindaco appena neo-ri-eletto? Grazie …

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DA RIVA DEL GARDA A GENOVA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Maggio, 2015 @ 4:45 pm

Detto altrimenti: o viceversa? Una domenica “memory”     (post 2047)

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Oggi sono a Riva del Garda. L’elicottero che vedete non soccorre nessuno, per fortuna si è trattato solo di una esercitazione. Sole, “Ora” (brezza da  sud,) regolare ma niente vela, dovendo accudire la suocera.

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Salita in Albaro

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Nel pomeriggio, in casa. Accendo la TV. Ed io, nato a Genova, “ma” residente in Trentino da un trentennio …. spesso scrivono così di me…

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Piazza Leonardo da Vinci

… ed io, io … la mia patria or è dove si vive … scriveva il Pascoli nella sua Romagna… Evvabbè, si “ma però” quando – da ciclista dilettante – vedi alla TV le prime due tappe del Giro d’Italia, tappe liguri, una sulla ciclabile sanremese che hai già percorso con i tuoi amici Uisp e Fiab di Trento e l’altra, con arrivo proprio nella “tua” Superba, be’ raga, la commozione sale, sale, come sale la corsa da Piazza Niccolò Tommaseo al “mio” quartiere di Albaro, quartiere “alto” per intendersi – per i Trentini – un po’ come è Povo per Trento.

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Corso Italia

E poi la Piazza Leonardo da Vinci, la discesa per via Giordano Bruno, il Lido di Albaro, Corso Italia, la Foce, Viale Brigate Partigiane,  l’arrivo in cima a via XX Settembre, in Piazza De Ferrari, tutti luoghi della mia infanzia e giovinezza, da zero ai trent’anni, be’ … allora, raga, un post lo scrivo, con qualche foto. Una debolezza personale? Si, “eccheccè” di male? Mica sono perfetto, io, mica sono (solo) una macchina da e per scrivere, io …

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