PLURALITA’ DEI PENSIERI, UNICITA’ DELL’AZIONE POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Giugno, 2014 @ 7:45 am

Detto altrimenti: tot capita, tot sententiae … ma facendo così dove andiamo a finire?  (post 1559)

Noi Italiani poi siamo i campioni di questo sport: l’individualismo. Mondiali di calcio? E noi siamo 60 milioni di CT della Nazionale! Lo stesso nei partiti, in ogni partito. Un continuo distinguo: ma io la penso diversamente, criticare è lecito, ma lui chi si crede di essere, etc.. Ok raga, ok: guai al pensiero unico, sarebbe dittatura. Ma la virtù sta “nel mezzo”. I nostri antichi padri latini dicevano: “in medio stat virtus”.

Al bar ho sentito citare il motto latino in modo approssimativo: “In mediaset virus” … ma questa è un’altra storia.

Ma allora, come se ne esce? Se ne esce con la pre-discussione di ogni argomento nelle giuste sedi e – in ogni caso – con il predominio dell’idea dominante, quella della maggioranza. Altrimenti non se ne esce. Il mio pensiero? Se devo scegliere fra una esasperata eterna discussione ed una possibile forzatura da parte della maggioranza, cioè se io dovessi scegliere fra due mali, sceglierei il minore e cioè io voterei per la forzatura, perché altrimenti diverremmo tutti cunctatores, temporeggiatori, come il nostro benemerito avo Quinto Fabio Massimo, con la differenza che a noi che siamo nella sala della chirurgia d’urgenza il temporeggiare non  è concesso.

La discussione è aperta.

 

 

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AUTOSOSPENSIONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Giugno, 2014 @ 7:25 am

Detto altrimenti: autosospensioni, queste sconosciute … (post 1558)

L’istituto della “autosospensione”, questo sconosciuto. Chi l’ha creato? dove e come è regolamentato? In che rapporto sta con l’istituto delle dimissioni? E poi … uno si autosospende, cioè applica a se stesso i sospensori, conseguentemente viene sostituito e poi … e poi protesta per la propria sostituzione? Ma io mi chiedo: ma allora  perché invece di autosospendersi, uno non ha dato le dimissioni? Forse perchè perderebbe lo “stipendio”? Non ci potrei credere …

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MUSICA A RIVA DEL GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Giugno, 2014 @ 12:06 am

 

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Detto altrimenti: all’interno della Chiesa dell’Inviolata, in Riva del Garda, l’Associazione Amici della Musica accoglie l’Ensemble “Degli Affetti”  usualmente operanti all’interno della Associazione Musicale Lucilla May di Trento,  nel concerto “… il bel paese là dove ‘l sì suona”(post 1557)

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Riva del Garda. Chiesa dell’Inviolata, splendido gioiello seicentesco, realizzato da Alfonsina Gonzaga in Madruzzo, chiesa le cui origini sono state riscoperte e celebrate per la prima volta in assoluto per il Trentino dal libro di Luisa Gretter Adamoli “Tre punti di rosso”. v. mio post del 4 marzo scorso, del quale copio qui la parte interessata:

IMG_2068-225x300[1]“Luisa Gretter Adamoli, scrittrice e poetessa, avvalendosi dell’opera del valente “tecnico” il marito architetto Antonello (fra l’altro artefice e coordinatore del restauro della splendida chiesa barocca dell’Inviolata di Riva del Garda), ci proietta una serie di immagini relative al suo ultimo libro, il romanzo “Tre punti di rosso” (Curcu & Genovese) e quindi ci illustra il suo lavoro. Siamo nella seconda metà del ‘500 – prima metà del ‘600. Epoca della Controriforma, della peste del 1630, della Guerra dei Trent’anni con i suoi risvolti nell’Italia settentrionale (fra i quali il saccheggio di Mantova). Il romanzo è incentrato sulla figura di Alfonsina Gonzaga di Novellara, parente di Vincenzo I° dei Gonzaga di Mantova, seconda moglie di Gianangelo Gaudenzio Madruzzo, Capitano della Rocca di Riva del Garda, ultimo discendente del casato Madruzzo che diede ben quattro Principi Vescovi alla Chiesa trentina, persona molto vicino agli Asburgo ed ai Savoia. Delegata dal marito – spesso assente – ad amministrare l’intero suo patrimonio, fu l’artefice della meravigliosa Chiesa Barocca dell’Inviolata di Riva del Garda”.

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Il compianto Presidente Ruggero Polito

Il compianto Presidente Ruggero Polito

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Associazione Amici della Musica, retta per oltre 50 anni dal compianto Ruggero Polito ed oggi magistralmente proseguita da Franco Ballardini.

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Complesso Ensemble “Degli Affetti”: violini, Andrea Marmolejo, Sergio La Vaccara; violoncello, Barbara Bertoldi; liuto, Maurizio Piantelli; clavicembalo, Vittorio Zanon.

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L’ensamble è nato grazie all’intento di approfondire il repertorio musicale del XVII e XVII secolo insieme alla prassi esecutiva dell’epoca con gli strumenti originali. Musica e strumenti che hanno la capacità “retorica” di ricreare situazioni e ambienti dell’epoca.  Infatti va detto che nel periodo tra il ‘500 ed il ‘600 la “teoria musicale” identificava ogni affetto umano (ed ecco il nome dell’ensamble), ogni diverso stato d’animo (gioia, dolore, angoscia) con specifiche figure musicali definite “figurae” o “licentiae”. Tali configurazioni si caratterizzavano da anomalie nel contrappunto, negli intervalli e nell’andamento armonico, anomalie appositamente inserite per suscitare particolari e intense suggestioni. Questa musica aveva ed ha infatti il potere di ricreare vere e proprie figure retoriche, volte a suscitare nell’ascoltatore emozioni di svariata natura. In questa occasione in particolare il concerto è stato tenuto in un “ambiente della stessa epoca”.

Eseguite musiche del ‘600 di A. Falconiero, G. Frescobaldi, M. Uccellini, D. Gabrielli, A. Bomporti, J.J. Kapsberger, A. Corelli. Molto apprezzata, di D. Gabrielli, la Sonata à violoncello solo con il basso continuo in sol, eseguita da Vittorio Zanon.

Strumenti utilizzati: d’epoca con corde di budella di bovino, non di acciaio. che quindi necessitano di continue accordature.

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Avvenimento unico. All’interno, musica da “pelle d’oca”. All’esterno si scatena un temporale estivo.  All’interno il folto e selezionatissimo pubblico scatena una tempesta di appalusi e la richiesta di  svariati bis. Io mi trovo in imbarazzo a evidenziare la particolarità dell’esecuzione, in quanto non sono né un musicofilo né un critico musicale, ma solo uno che “ama la musica”. Aggiungo soltanto che la commozione è stata fortissima. L’ideale però – lo confesso – sarebbe stato poter assistere al concerto da sdraiati, per potere ammirare le splendide volte e le affascinanti volute barocche della chiesa.

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Dopo concerto: tutti alla Pizzoteca di Via Baruffaldi, allietati da altra splendida musica, seppure molto diversa, diffusa dai proprietari per allietare i clienti: quella di Fabrizio De Andrè. Finale di serata molto apprezzato anche dai Musicisti … e poi, che dire, particolarmente da me che mi pregio di essere concittadino del suo autore …

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PROSSIMO CONCRERTO ORGANIZZATO DAGLI AMICI DELLA MUSICA DI RIVA DEL GARDA: 4 LUGLIO 2014 ORE 20,45, AUDITORIUM DEL CONSERVATORIO, CONCERTO DEL VINCITORE DEL CONCORSO PIANISTICO CITTA’ DI VERONA.

 

 

 

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REFERENDUM, RETE, DEMOCRAZIA DIRETTA … MAH …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Giugno, 2014 @ 6:26 pm

Detto altrimenti: la democrazia della pancia (post 1556)

  • Per decidere di entrare nella prima guerra mondiale, il Re ascoltò le masse vocianti e non le istituzioni (parlamento e governo).
  • Grillo dice che a decidere è la rete.
  • Berlusconi lancia un referendum per l’elezione diretta del Capo dello Stato.

 Io sono favorevole al rispetto della “volontà popolare”, purchè essa sia una volontà informata, riflessiva, consapevole e organizzata. Infatti, provate a chiedere alla gente cosa succede se “usciamo dall’euro”. Vedrete che anche chi lo grida, non saprà rispondervi. E allora? Allora il processo di formazione della volontà popolare attraverso i partiti politici non può essere sostituito dalla volontà di chi semplicemente vuole accontentare la folla vociante,  gestisce meglio i media, è esperto di retorica, grida di più.

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CASTI, PURI? NON DIREI PROPRIO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Giugno, 2014 @ 6:05 pm

Detto altrimenti: scrivendo di Alitalia, avevo appena scritto che non ci si può accorgere all’improvviso di fatti che maturano nel tempo, da tempo, da anni e per anni …    (post 1555)

Uno scandalo al giorno leva il precedente di torno. Ma questa volta devo fare un elogio alla Guardia di Finanza, a quella di Spoleto. Già perché a Spoleto esiste una piccola fonderia del gruppo Casti SpA (Gianfranco Castiglioni, appena arrestato) e a Spoleto (e non altrove!) si sono accorti che il Gruppo CASTI – che possiede le sue fabbriche soprattutto nel varesotto e nel milanese – ha (indebitamente) ottenuto dallo Stato ben 200 milioni di euro (€200.000.000). Come? Fatturando esportazioni fantasma – i tecnici chiamano l’operazione con un nome fantasioso: “IVA CAROSELLO” –  e quindi chiedendo ed ottenendo per anni il “rimborso IVA” di Iva non versata a monte, non reclamabile a valle e quindi semplicemente non rimborsabile.

Gianfranco Castiglioni, già proprietario della Franco Tosi (sino al 2007), della CAGIVA (CAstiglioni – GIanfranco – VArese), della Ducati … tanto per intendersi di chi stiamo parlando …

Castiglioni non ha evaso imposte, cioè non ha “omesso di dare denari al fisco”. Ha fatto di più: si è fatto indebitamente dare lui dei soldi dal fisco, cioè da tutti noi.

La domanda che mi pongo è sempre la stessa: possibile che per anni e anni nessuno si sia accorto che qualcuno si stava facendo dare dallo Stato dei soldi nostri non dovutigli? Per chi ci crede, esiste una preghiera che chi ha fede recita per farsi perdonare peccati di “pensieri, parole, opere ed omissioni”. Ed omissioni, appunto …

Mappoi (mappoi) un’altra domanda me la concederete: quanti casi “Casti” ci sono in Italia? Da un singolo intervento (quello della GdF di Spoleto) occorre prendere le mosse e fare un controllo a tappeto. Cioè, occorre rispondere con una “risposta seriale e di sistema” alla punta dell’iceberg, per vedere quante altre “punte” ci possono essere nel mare nostrum dei furti del denaro pubblico.

Ancora: che altro fare di 200.000.000 di euro? Prendo 20.000 esodati e erogo loro 10.000 euro a testa: ci campano per un anno.

Infine: chi era quello che aveva fatto una legge che il falso in bilancio non era più un reato? Aiutatemi, per favore, che non mi ricordo …

 

 

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ALITALIA NON PIU’ ALITALIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Giugno, 2014 @ 2:42 pm

Detto altrimenti: tanti, tanti anni fa fui selezionato dalla PA per la Finanziaria STET – Torino. Accettai. Poi la stessa PA mi cercò per un’altra società (sede Roma) che non nominarono, ma che fra i benefit offriva un viaggio aereo gratis a me e famiglia, ogni anno. Non accettai.  Ma questa è solo l’anteprima … (post 1554)

ALITALIA

C’è crisi (infatti noi acquistiamo cacciabombardieri F35 in luogo di aerei commerciali da lungo percorso, che le rotte a lungo raggio sono quelle remunerative).

Ci ha provato Berlusconi ma … ma questa storia la conoscete già … lasciamo perdere …

Ora ci dicono che forse gli Arabi … ma vogliono meno personale e meno debiti …

Poi ci dicono che è fatta. E’ arrivata la lettera degli Arabi.

Bene, diciamo noi.

Ma gli Arabi scrivono: è fatta ma meno personale e nessun debito.

L’amministratore delegato Alitalia dice: è fatta, ma ovviamente gli oltre 2000 esuberi … mica vorranno addossarsi la colpa e la responsabilità del mancato salvataggio …

Io mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sola considerazione: il debito di Alitalia, i suoi esuberi, le carenze strategiche, l’inadeguatezza della flotta e delle rotte  … mica sono sorti in una settimana, mica sono sorti! E allora, perchè, come, da quando, in che modo  e chi non ha puntato i piedi per tempo, evitando che si arrivasse alla situazione odierna? Non esistono i piani pluriennali, i budget annuali, i report mensili?

Ma … dice … siamo di fonte all’ennesima “emergenza prevedibile!” Ah be’ … se è così, allora … se me lo avessero detto prima … questo post non lo avrei scritto.

Mappoi (mappoi) i malanni si sa non vengono mai soli. Infatti raga, riflettete con me: se la Francia che ha un patrimonio naturalistico, storico e artistico 100 volte inferiore al nostro sviluppa un turismo doppio del nostro, pensate un poco : se noi sviluppassimo una mole di turismo adeguata al nostro patrimonio di cui sopra, quanti voli Alitalia potrebbero portare in Italia turisti da tutto il mondo!

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ALTA VAL DI NON : IN BICICLETTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Giugno, 2014 @ 3:28 pm

Detto altrimenti: una ricognizione, prima di condurci  nella giornata di domenica 29 giugno p.v. il gruppo degli amici FIAB Trento – Federazione Amici della Bicicletta, per una pedalata con escursione (senza biciclette!) nel canyon RioSass di Fondo.    (post 1553)

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Il consulente locale, il "fiabbino" Edoardo

Il consulente locale, il “fiabbino” Edoardo

Personaggi ed interpreti

  1. Il capo, Presidente Fiab: Guglielmo Duman
  2. L’esploratore: Fausto Pedrotti
  3. L’addetto stampa: io
  4. Il consulente locale (Cavareno): Edoardo Pellegrini

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Note di viaggio

Appuntamento dei primi tre dell’elenco a Romeno alle 08,30. L’esploratore e l’addetto stampa arrivano alle 08,00.

Guglielmo e Fausto sulla Romeno-Fondo

Guglielmo e Fausto sulla Romeno-Fondo

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Tempo: splendido. Percorso in bici: sulle ciclabili, Romeno – Fondo. Sosta a Fondo ove, guidati da Edoardo, ci siamo recati presso lo sportello della Cooperativa Smeraldo (Piazza S. Giovanni, 9 – Tel. e fax 0463850000 www.canyonriosass.it – smeraldo@fondo.it) per prenotare la guida che  accompagnerà il gruppo nelle due ore di escursione dentro il canyon.

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Quasi a Malosco (cliccate sulla foto!)

Quasi a Malosco (cliccate sulla foto!)

Si ripedala: Lago Smeraldo, salita verso nord, traverso boschivo a destra fino a Malosco. Piste ciclabili asfaltate  fino a Romeno. Sosta pranzo. Si riparte verso Malgolo. Guglielmo e Fausto risalgono a Romeno. Io plano in bici su Dermulo , dove vengo raccolto da Fausto. Tot. miei km: 36,00. Loro due, un po’ meno.

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Commento

Io in sosta pranzo a Romeno

Io in pausa  pranzo a Romeno

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La ciclabile dell’Alta Val di Non è bellissima. E’ solo un po’ impegnativa a causa delle frequenti salite che richiedono un certo allenamento. Dalle pendici di Malgolo lo spettacolo della valle che si coglie è impagabile, soprattutto in questo periodo, con lo sfondo delle Dolomiti di Brenta ancora innevate. Con l’occasione, ri-pubblico qui la mia poesia alla Val di Non:

ANAUNIA

T’adorna corona di monti

tu stessa diadema regale

a smeraldi lacustri

di verde.

Ti apri allo sguardo

che insegue i gonfi altipiani

ondeggianti

qual giovane petto al respiro

plasmati da un vento

che scala le cime

e si perde.

La mente che t’ama

curiosa

più attenta ti scruta

e profonda

ov’acque percorron segrete

le nobili rughe

che segnan l’altero tuo viso

d’ antico lignaggio

e indagan

leggendo il passato

il tuo storico viaggio.

Risuonan le selve

di ferri e armature

latine

che scuotono i passi

per le aspre montane

tratture.

Tu, ramnus, romano,

tu, uomo del fiume

pagano

ora un altro è il dio che tu onori,

ma l’acqua è la stessa che bevi

del cervo

sacrifica preda

di principi vescovi

e di senatori.

E senti vibrare le note

di orda cruenta

le grida di donna

che arman lo sposo

a difender le messi

il figlio che piange

furor di Tirolo

equestre rimbombo

sul suolo

operoso

che viene a predare

ma inerme

di fronte ai castelli

s’infrange.

Munifica Rocca di luce

saluto lo Spazio

che scende

dal Tempio maestoso del Brenta

e dopo che tì’ha generato

dall’alto di crine boscoso

cascata di pietra

a sponda atesina conduce.

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PARTITO TERRITORIALE, OBIETTIVI DELLA POLITICA, AUTONOMIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Giugno, 2014 @ 1:56 pm

Detto altrimenti: riflessioni  geopolitiche sul Trentino delle Valli e delle Città  (post 1552)

C’è chi afferma: “Il partito territoriale siamo noi. Gli altri no”. Al che mi “scappa da scrivere” quanto segue: porre l’ aut-aut fra due sole soluzioni, la nostra e quella degli “altri” non vuol dire fare politica. La politica non è il “governo del vincitore”, non è “la maggioranza comanda”, non è “io ho ragione gli altri torto”. La politica è compromesso, comunicazione, dialogo, ascolto. L’ aut-aut è inoltre anche pericoloso, in quanto conduce all’affermazione di una sola idea, e cioè alla dittatura palese od occulta.

Ma torniamo a noi. Partito Territoriale … questo sconosciuto. Quando e perché un partito si può a buon diritto chiamare “territoriale”?  Risposta:  Quando quel partito esiste solo in quel territorio, direte voi. Va bene, dico io ma non basta. Infatti aggiungerei: “… e quando utilizza i consensi ricevuti a vantaggio del territorio”. Ora, nel passato i nostri bilanci provinciali erano in continua aumento e il problema soprattutto era un problema distributivo (1). Oggi i bilanci si stanno riducendo. Il problema è ancora – in parte – distributivo, ma in parte sempre più crescente è anche:

  • difensivo nei confronti di Roma, per evitare ulteriori tagli;
  • produttivo locale, nel senso di investire sulla capacità locale di produrre ricchezza per  l’oggi e per il domani.

Chiarito ciò, provocatoriamente mi domando:  la nostra “produttività futura e necessaria” si ottiene  con la distribuzione di contributi a pioggia, compresi quelli per le feste di paese nelle valli, oppure con il destinare quelle risorse alla formazione, alla ricerca, alla innovazione? Inoltre, gli obiettivi della politica di un partito “territoriale” devono essere calati dall’alto o nascere dalla base? (E ci risiamo con il pericoloso aut – aut! ). Ragazzi, ora vi indico la possibilità di una soluzione  “terza”  rispetto alle due prospettate.

 Politica del territorio calata dall’alto: ben che vada, in quanto necessariamente prospettica, spesso non è capita dalla popolazione la quale si aspetta risultati immediati. Quindi chi governa perde consenso e spesso non viene rieletto e quindi non riesce a portare a termine la propria politica di medio periodo.

Politica del territorio espressione della base. Spesso è espressione frazionata, disomogenea, mirata a risultati di breve periodo, senza una visione del futuro. Chi la pratica riceve consenso immediato ma nel medio periodo non costruisce un futuro per la propria terra.

Fino a qui la problematica. Ma … direte voi, e la soluzionatica? La soluzione è insita nella “politica del dialogo e della comunicazione mirata al mantenimento della nostra Autonomia, Autonomia che significa capacità, volontà e possibilità di autogoverno, volto alla costruzione del Bene Comune presente e futuro di tutto il territorio e non del solo bene odierno di questa o di quella sua particolare componente”.

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(1) Con le dovute eccezioni: pensiamo a chi ha creato l’Università, l’IRST, il Piano Urbanistico etc.

 

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BANCHE E BANCHIERI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Giugno, 2014 @ 11:03 am

Detto altrimenti: … e io pago! (post 1551)

Fare banca: raccogliere il risparmio e investire su famiglie e imprese. E invece, nel per molto tempo  la banca ha “fatto finanza”, cioè ha effettuato investimenti finanziari speculativi che hanno generato guadagni nel breve termine e perdite nel medio termine.

Nel breve termine i suoi capi si sono pagati stipendi e buonuscite milionarie (in euro).

Nel medio termine i bilanci della banche hanno registrato forti perdite, i cittadini hanno versato 3.500 miliardi (tremilacinquecento miliardi) di euro agli Stati dell’UE che li hanno riversati all’UE che li ha riversati alle banche. Ovvero, per la proprietà transitiva, i cittadini hanno coperto le perdite delle banche.

Dice … sono SpA di diritto privato, possono stabilire i compensi che vogliono. Dico: eh no, caro, visto che sopravvivono con i soldi miei cioè del pubblico!

Un anno fa circa, l’ABI-Associazione Bancaria Italiana, ha impegnato le banche a non “fare finanza” per cinque anni. Mi chiedo: e prima? E dopo?

 Quotidiano l’Adige 11 giugno 2014 pag. 3 – Da Trani parte un’inchiesta che vede banche e banchieri imputati per usura, perché Bankitalia avrebbe accettato che le banche applicassero costi tali da raggiungere il livello di tasso da usura. Vediamo un po’ cosa potrebbe essere successo.

Chiedete una linea di credito, cioè la possibilità di “sconfinare” in conto corrente. Ad esempio per €10.000. Vi dicono che il tasso è (ad esempio) del 3,5% annuo. Solo che quello è il “tasso nominale annuo” (a) mentre il vostro costo finale è del 10-12%  ma questo non ve lo dicono. Ma come sui fa ad arrivare a quel livello? E’ presto detto.  Oltre che il tasso del 3,5% sulle somme realmente utilizzate, basta applicare una commissione di assicurato finanziamento (b) sul totale accordato (10.000) anche se non utilizzato. Poi, ci può essere una commissione di massimo scoperto trimestrale (c), calcolata sulla punta massima del vostro utilizzo nel corso del trimestre. Inoltre basta applicare nel calcolo degli interessi a vostro carico un ulteriore onere (d): il divisore annuo commerciale (360) e non quello solare (365) e il vostro costo aumenta di un altro poco. Ancora:  se dovete pagare commissioni ed interessi non a fine anno ma trimestralmente o semestralmente, vi è l’ulteriore onere (e) di questa liquidazione anticipata rispetto al fine anno.

 In difesa delle banche: se molti chiedono linee id credito, la banca deve essere pronta ad erogare anche se i clienti non utilizzano, quindi la commissione (b) di assicurato finanziamento è legittima. Replico: eventualmente però solo sulle somme non utilizzate e comunque va esposto in chiaro al cliente il suo costo finale, cioè il costo effettivo annuo.

 Anni settanta. Ero responsabile della Finanza Italia della STET-Società Finanziaria Telefonica per Azioni, la maggiore finanziaria italiana. Crisi creditizia, stretta creditizia e valutaria. Tassi nominali anche del 24%. Costo effettivo annuo fino al 35-40%.

 

 

 

 

 

 

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ACCADEMIA DELLE MUSE, CHIUSURA DI STAGIONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Giugno, 2014 @ 2:27 pm

Detto altrimenti: chiusura in bellezza di una stagione molto ricca!  (post 1550)

Per chi si fosse messo in ascolto in questo momento … siamo un gruppo di amici che si riunisce ogni mese nella bella in casa della Presidente Cristina. Se “cliccate” nell’apposito riquadro scrivendo “Accademia delle Muse” vedrete che ne abbiamo combinato delle belle … delle belle arti, intendo, di quelle patrocinate dalle Muse: non per niente Accademici delle Muse, appunto, siamo noi tutti. E la prima Musa … sapete qual è? Quella dell’Amicizia!

Una piccola parte dei 45 presenti ... (gli altri mi scuseranno!)

Una piccola parte dei 45 presenti … (gli altri mi scuseranno!)

Bene … ieri sera eravamo in 45 presenti, cioè il 50% degli iscritti. Iscritti. Ma come si fa ad iscriversi? Niente raga, siamo solo amici, nessun’altra formalità. Ma … dicevamo … ah, ieri sera. Ieri era Cristina ci ha sottoposto un elenco di 43 brani musicali: brani classici, musiche da operetta e canzoni napoletane: per tutti i gusti! A “furor di popolo” ne sono stati scelti 14 che Cristina ha magistralmente eseguito al pianoforte. Applausi, standing ovation e, nelle retrovie, un paio di coppie si sono messe a ballare sulle note di un valzer!

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Un’idea: per la prossima stagione mettiamo in cartellone una serata danzante!

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Cristina all' .... Opera!

Cristina all’ …. Opera!

Indi consueto intermezzo enogastronomico ed analcolico gastronomico, ricchissimo come sempre, comprese le bozze del prosecco appena arrivato da Conegliano (vedi tre post precedenti, quello  della relativa pedalata in loco!). Quindi il vostro blogger ha montato uno schermo, il proiettore e dopo alcune vicessitudini è riuscito a proiettarvi come nasce, si gestisce e si partecipa al suo blog che poi è dell’editore amico Accademico Ing. Andrea Bianchi all’interno del suo  Gruppo di Blog Mountain Blog Ita, GB e Asia + Trento Blog, per un totale di 1,5 milioni di contatti al mese!  Io ho anche ricordato come mia “madrina blogger” sia stata l’Accademica Mirna, la quale mi ha proposto all’editore come tale: grazie Mirna! Ho quindi ho concluso invitando tutti a leggere, sfogliare e commentare i 1550 post che ho pubblicato dal dicembre 2011 ad oggi, alla media di 1,7 articoli al giorno, festivi compresi!

Alla fine siamo andati tutti a casa, a dormire, “stanchi ma felici della bella seratona trascorsa”. Grazie Cristina!

Prossimo appuntamento: Book Festival con la partecipazione di Dario Fo a Pergine (v. internet) e la nostra Festa di mezz’estate, ore 16,30 del 24 luglio2014, con costume da bagno!

P.S.: ecco il programma del “Concerto dei desideri” preparato da Cristina (in neretto i brani scelti da tutti noi ed eseguiti) – Scusate se è poco …

WUNSCHKONZERT

1 J.S.BACH – Aria sulla quarta corda

2 J.S.BACH – Preludio in Do# dal Clavicembalo ben temperato

3 J.S.BACH – Preludio in fa min“

4 G.F.HAENDEL – Passacaglia

5 G.F.HAENDEL – Largo

6 G.F. HAENDEL – La Follia

7 W.A.MOZART – Fantasia in re minore

8 W.A.MOZART – Andante dal Conc K.467 per pf e orch

9 W.A.MOZART – Temi da “Don Giovanni” e “Nozze di Figaro”

10 PARADISI – Toccata in La magg.

 

11 HUMMEL – Tema con Variazioni

12 L.van BEETHOVEN – Per Elisa

13 L.van BEETHOVEN – Addio al piano

14 L.van BEETHOVEN – Rondò in Do magg

15 L.van BEETHOVEN – Adagio “Al chiaro di luna”

16 L.BOCCHERINI – Minuetto

17 F.CHOPIN – Preludio in Re magg “La goccia”

18 F.CHOPIN – Notturno in do # min Op postuma

19 F.CHOPIN – “Romanza” dallo Studio Op10 n°3

20 F.SCHUBERT – Standchen (Serenata)

 

 

21 F.SCHUBERT – Momento musicale Op94 n°3

22 R.SCHUMANN – Sogno

23 V.MONTI – Czardas

24 GRANADOS – Andaluza – danza spagnola

25 RIMSKJ-KORSAKOV – Canto indù

26 RIMSKJ-KORSAKOV – Temi da “Capriccio spagnolo”

27 MOUSSORGSKJ – Il vecchio castello da “Quadri di un’esposizione”

28 SINDING – Mormorio di Primavera

29 YEPEZ – Giochi proibiti

30 GALOS – Il lago di Como

 

31 F.LISZT – Consolazione n° 3

32 F.LISZT – “Friska” dalla danza ungherese n°2

33 C.DEBUSSY – La fanciulla dai capelli di lino

34 A.KHACHATURIAN – Danza delle spade

35 Due CANZONI NAPOLETANE – Reginella – Core‘ngrato

36 C.Endrizzi – Pout pourrì di Operette

37 “ – Fantasia su temi di G. Verdi

38 “ – Recuerdo de Espana

39 “ – Fantasia napoletana

40 “ – Variazioni su canti popolari russi

 

41 R.CACCIAPAGLIA – Oceano

42 PIOVANI – Buongiorno Principessa

43 YANN TIERSEN – L’après-midi

 

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