LE ARGONAUTICHE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Febbraio, 2015 @ 3:47 pmDetto altrimenti: un bel libro di avventure in 1781 versi commentato nel Gruppo di lettura dei Classici di Maria Lia Guardini presso la Biblioteca Comunale di Trento   (post 1934)
Post 1934, anno 1934 – Hitler e Mussolini diventano amiconi. Tale Enrico Fermi e i suoi amici di Via Panisperna ottengono la prima fusione dell’uranio.
Nella quarta di copertina del libro (Ed. BUR) si leggono tre nomi: quello dell’autore Apollonio Rodio e dei due commentatori, Guido Paduano e Massimo Fusillo. Il primo è vissuto nel III secolo a. C.. Gli altri due vivono ancora oggi: accostamento molto significativo, a testimoniare la vicinanza dei contemporanei all’autore.
Alessandra d’Egitto, centro della cultura ellenistica. A soppiantare Atene. La lingua greca era diffusa come oggi è quella inglese. Alessandria, centro culturale di primissima importanza, con il suo Museo, che era una sorta di Silicon Valley della cultura con tanto di scuole superiori super college e la sua biblioteca, di cui era direttore Apollonio Rodio. Tutto ciò che è pervenuto a noi delle opere classiche è dovuto all’attività dei ricercatori di quella Biblioteca e – successivamente – alle trascrizioni dei monaci medievali. Grazie a tutti costoro, di vivo cuore!
Gli studiosi alessandrini (tra cui Callimaco) solo per darvi un’idea del loro lavoro, erano riusciti a contare – a mano! – quante volte una stessa parola fosse ripetuta ad esempio nell’ Iliade o nell’Odissea! Solo per capirsi … Ma soprattutto hanno voluto innovare: intanto, chi studiava, ordinava, catalogava etc. era anche uno scrittore, come Apollonio. E poi, presi i canoni classici, gli Alessandrini hanno voluto innovarli, un po’ come si è innovato e rinnovato più volte il nostro cinema, la nostra musica classica e leggera.
Ma veniamo al racconto. C’era una volta un re greco cattivo che voleva liberarsi di un tale Già sone. Sperando di farlo soccombere in un’impresa temeraria, lo manda alla conquista del Vello d’Oro, Vello che gli avrebbe dato fortuna, potere, ricchezze, etc.. Il nostro erae imbarca una “carga” di colleghi eroi e salpa da un porto ad ovest del Peloponneso, attraversa lo stretto dei Dardanelli e naviga fino all’ultima sponda orientale del Mar Nero. Conquista il vello e per tornare, dal Mar Nero risale il Danubio, scende con il Rodano fino al Golfo di Marsiglia, costeggia l’Italia, attraversa lo Stretto di Messina, una puntatina in Libia e poi a casa. Niente male, vero? Chissà se qualche tour operator non sia invogliato ad organizzare un viaggetto simile …
A prima vista parrebbe bis dell’Odissea. E invece no. Intanto sono 4 libri contro i 24 di Omero. E poi in questo poema che sembrerebbe epico, in realtà prevale il tema amoroso tipico dei poemi lirici. Ancora, erudizione massima, massima cura formale e sostanziale, quasi un manuale: “Vedete, è così che di fa, così si deve fare….I miti? Ve li racconto tutti, io … e poi, il controllo del tempo! Dove lo mettete? Altro che i vostri registi moderni! E non mi manca l’ironia, diamine! Le similitudini? Ci ho messo anche quelle, ma più calzanti, più precise di quelle di Omero, un grande maestro non c’è che dire, ma i tempi cambiano, le mode … i gusti … la maturità del lettore … Cosa? che dite? Che ho sbagliato a infilare storie d’amore in un poema epico? Ma dai … in quanti vostri film d’avventura ci sono le storielle amorose di questo o quel protagonista … dai, non mi sembra il caso …†firmato: Apollonio Rodio.
Riprendo io: è anche un romanzo di navigazione a vela e a remi, un romanzo di avventure, con molte trovate inaspettate, come quando si fanno sbarcare i nostri eroi in un’isola abitata solo da donne (e vai!), o quando il loro campione viene sfidato al pugilato da un re tirannico che però viene abbattuto con un pugno all’orecchio del tipo di quello di Ulisse al pitocco Iro, che lo voleva scacciare dalla mensa dei Proci (Iro ad Ulisse: “Vattene, vecchio, dalla soglia, se non vuoi che io ti trascini via tirandoti per un piede!â€).
Perché abbiamo letto le Argonautiche? Perché vi si parla anche di Medea. E dopo avere letto la Medea di Euripide e quella di Seneca, non poteva mancare questa. Anche qui Medea è un po’ tradita dal suo “eroe†che però eroe non è, vince le sfide grazie alle arti magiche della donna, salvo poi essere pronto a sacrificarla pur di salvare se stesso: “Lo vedi bene, cara, che non si può fare altro, io vorrei … si, ti avevo promesso amore eterno .. ma le cose cambiano … come si fa … o te o me, e allora, abbi pazienza …â€. Nella scala Sciascia degli “uomini, mezzi uomini, ominicchi e quaqquaraquà †il Già sone di Apollonio Rodio è … ominicchio.
P.S.: da velista e appassionato della storia della navigazione a vela: le navi che si vedono illustrate prima nel post non sono del tipo di quella utilizzabile da Già sone. La sua, infatti , poteva essere una nave greca, a bordo molto basso, ad un solo ordine di remi con un albero ed una vela quadra, inadatte quindi – barca e velatura – a risalire il vento. Barca parzialmente pontata, senza cabine di sorta (Apollonio stesso narra che per dormire si accovacciavano sulle gomene …).
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CONTENITORI E CONTENUTI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Febbraio, 2015 @ 2:53 pmDetto altrimenti: … anche in politica   (post 1933)
Post 1933, anno 1933 – 31 gennaio, Hitler al potere.
All’estero cambiano i politici e i partiti restano. Da noi il contrario. Ed io? Io voglio fare come tale Tommaso Moro, alias Thomas More che scrisse L’Utopia, cioè come “avrebbe dovuto essere†a suo parere lo Stato.
Innanzi tutto la politica dovrebbe essere povera … Povera? Dite voi? Si, povera di denaro (non di Idee!)  ovvero dei propri stipendi, privilegi … tal che alla Politica Vera si dedicasse veramente solo chi la sentisse come servizio agli Altri (maiuscole e minuscole non sono utilizzate a caso).
E poi …
Attività legislativa e di governo in 11 comandamenti
- Il parlamento (e non più il governo) fa le leggi
- abolito il voto segreto
- vietato l’ostruzionismo parlamentare
- vietato l’assenteismo parlamentare
- vietata la crisi di governo al buio
- vietata l’interruzione del pubblico servizio “Lavori Parlamentariâ€
- obbligatorio sanzionare la mancata emanazione di leggi in esecuzione dei principi costituzionali
- obbligatorio sanzionare la mancata attuazione di quanto previsto nelle leggi di cui al punto precedente
- la legge è uguale per tutti, senza le eccezioni di legge
- vietata la politica dei contenitori
- obbligatoria la Politica dei contenuti
Sei regolette aggiuntive
-  Vietato a chi opera nel settore pubblico o sovvenzionato dal pubblico guadagnare più del capo dello Stato
- nessuno dovrebbe potersi fissare lo stipendio da se stesso
- vietate le gestioni separate
- vietato il cumulo di stipendi, pensioni etc.
- partiti politici organismi di diritto pubblico
- niente più fondazioni politiche
Conclusione
Utopia, appunto la mia! Infatti: in Gran Bretagna e in Francia è tutto permesso tranne ciò che è vietato; in Germania alcune cose sono vietate, altre sono permesse; in Russia è vietato anche ciò che è permesso; in Italia è permesso anche ciò che è vietato …
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LA TERZA GUERRA MONDIALE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Febbraio, 2015 @ 7:33 amDetto altrimenti: purtroppo ci risiamo … (post 1932)
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Post 1932, anno 1932 – Decennale del fascismo, amnistia per 22.200 prigionieri politici. Nasce l’auto Balilla, reclamizzata con il disegno di una Signorina (eseguito da Gino Boccasile) di una copertina della rivista Grandi Firme poi censurata dal fascismo in quanto diretta dal signor “Pitigrilli” alias Dino Segre,  ebreo amico della famiglia di Natalìa Ginsburg, l’autrice di “Lessico familiare” tanto per intendersi.
La Balilla, reclamizzata come “l’auto per tutti”. Per tutti? Per tutti coloro che se la possono permettere, ovvio, ovvero per pochi. Ah si … vabbè, basta intendersi … è come la legge … che è uguale per tutti, salve le eccezioni di legge … s’intende! E’ su quel “tutti” che bisogna intendersi, sennò  non ci capiamo …
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Una guerra fatta di imperialismo, post imperialismo, multinazionali, mala finanza, petrolio, droga, armi, potere, strapotere, disuguaglianze sociali a livello mondiale, guerre di religione, guerre pseudo-religiose, scempio della (guerra alla) natura, fanatismo strumentalizzante, fanatismo strumentalizzato, mancanza di futuro, ignoranza, sfruttamento delle persone e delle popolazioni, violenza sulle donne e sui diversi, etc..
Guerra su diverse “scaleâ€: mondiale, regionale, locale, personale. Se si volesse rappresentare il mondo d’oggi, si potrebbe disegnare uno schema a due entrate: una verticale quanto alla dimensione geopolitica, ed una orizzontale, quanto alle pretese motivazioni dell’evento. Quante sono le combinazioni possibili? Sono moltissime: esattamente “N su K fattoriale†per chi conosce un po’ di matematica.
Le cause e i rimedi. La cause? Notiamo che i focolai della violenza si sviluppano nelle aree ex colonizzate o governate da regimi totalitari o dalle evasioni fiscali. I rimedi? Tot capita, tot sententiae: la mia “sententia†è la seguente: Stati Uniti d’Europa (GB inclusa!) e USA si accordino con CH, Cina, Giappone, India etc. per il controllo dei movimenti finanziari, dei sistemi fiscali, della produzione e commercio delle armi e della droga, della gestione delle risorse, del rispetto dei diritti civili etc.. Insomma, un intervento “dall’alto†secondo i principi propugnati da una Persona che io – in questa sede – voglio apprezzare per le sue qualità di “capo politicoâ€: tale Signor Bergoglio.
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Dice … ma nel frattempo? Nel frattempo è guerra! Una nuova “guerra del Peloponneso”, ovvero una guerra “totale”,  non per la conquista di un porto, di un territorio, di un mare, ma per la “distruzione totale dell’avversario e della sua cultura”. 2500 anni fa Atene, la città della civiltà e della cultura (che aveva voluto quella guerra e quel tipo di guerra!), la perse di fronte a Sparta, la città delle armi.
P.S.: Libia? il 9 novembre 2012 scrissi un post sulla Libia: cliccate “Libia” nell’apposito riquadro sotto il mio curriculum vitae …
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50 SFUMATURE DI … MAGGIORANZA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Febbraio, 2015 @ 6:08 pmDetto altrimenti: per un attimo avete pensato che mi buttassi sull’erotismo … dai, siate più specifici: pensato vabbè, ma in realtà , temuto o sperato?   (post 1931)
Post 1931, anno 1931 – Crisi economica? E Mussolini (con il suo amico beneduce la cui figlia sposerà tale E. Cuccia) si inventa l’IMI, l’IRI e le tre BIN, Banche di interesse nazionale (Comit, Credit, Bancroma)
No, raga, scialla … calma, infatti non voglio mettermi a parlare del romanzo di Erika Leonard anche perché non l’ho letto né risulta fra quelli che sono prenotati per la mia lettura. Solo che soprattutto in questi giorni mi sono chiesto se noi Italiani abbiamo chiaro il concetto di maggioranza, di decisioni a maggioranza, di democrazia delle maggioranze. Al riguardo, le  riflessioni che seguiranno non vogliono essere asserzioni: infatti un mio amico (solo F.R. per ragioni di privacy) mi dice che legge e apprezza  i miei post e che mi trova un po’ troppo “assertivoâ€. Evvabbè, dico io, ecchè? Se uno dice come la pensa fa male? Essere “assertivi del proprio pensiero†è un male? In definitiva io non pretendo di “rivelare verità rivelate†nè tanto meno di “imporle”, ma solo di esprimere con chiarezza il mio pensiero. Comunque, farò uno sforzo anti-assertivo. Vediamo un po’ se ci riesco.
Inizio dello sforzo anti-assertivo
Forse, probabilmente, potrebbe essere che … a me sembrerebbe … non so se mi sbaglio ma … se mi sbaglio mi correggerete … Ma incominciamo …
Forse, che se non raggiungi la maggioranza ti dicono di stare zitto che sei in minoranza e vale la volontà della maggioranza.
Forse, che se raggiungi la maggioranza, una minoranza della maggioranza che ti ha consentito di raggiungere la maggioranza vuole importi la linea di condotta (si chiama ucia de la balanza che tradotto dal dialetto trentino significa “ago della bilancia”)
Forse, che se tu non sei d’accordo allora ti accusano di procedere “a colpi di maggioranzaâ€. A “colpiâ€? Eh già … intanto chiamiamoli “colpi†il che comporta già un significato negativo. Poi vediamo come che la buta … come si mette la faccenda …
 Fine dello sforzo anti-assertivo
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Chi fa, sbaglia. Sempre. Padre e figlio camminavano tenendo alla briglia un asinello. Incrociano un primo gruppo di persone: “Guarda quei due che stupidi: hanno l’asino e vanno a piediâ€. I due salgono in groppa all’asino. Secondo gruppo di persone: “Guarda quei due senza cuore: in due sull’asino!†Scende il padre. Terzo gruppo di persone: “Figlio snaturato, lui in sella e il padre a piediâ€. I due si scambiano di posto. Quarto gruppo di persone: “Padre snaturato: lui in sella ed il figlio a piedi!â€.
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E che dire delle “maggioranze silenziose”? Quelle che non sfilano in corteo, che non scioperano, che non urlano  … ma soprattutto quelle che non vanno a votare? Dice: tu hai vinto le elezioni … si, vabbè, ma però (ma però) ha votato solo il 50% degli aventi diritto… tu hai avuto il 51% di quel 5o% perciò solo poco più del 25% degli aventi diritto … quindi non sei legittimato … Dico: a me mi (a me mi!) pare che questa obiezione sia un po’ come quella di chi ha fatto 13 al totocalcio ma non ha “giocato” la schedina … o come quel capo azienda che ha fatto gli investimenti a debito e poi dice che se non avesse da rimborsare i debiti sarebbe in attivo … o quello che a parte le malattie è sano, o quell’altro che sa resistere a tutto tranne che alle tentazioni … o quello che la legge è uguale per tutti tranne le eccezioni di legge, o quello che sì vabbè ma la nostra è una gestione separata. E così via.
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Dice, mappoi (mappoi) ci sono le maggioranze della rete. Ah si … quelle. Scusate, le stavo dimenticando. Forse si fa così, come nell’antica Grecia, nella (pseudo) repubblica ateniese di Pericle: 250.000 abitanti dell’impero (rectius, del principato del Princeps Pericle); 30.000 aventi diritto al voto; 5000 partecipanti all’assemblea; 10 a prendere la parola; uno a decidere. Oggi … uno? No, due, due ragazzi un po’ cresciuti, uno molto capellone, l’altro un po’ meno. Chi sono quei due ? Ecchè, vi devo dire tutto io?
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Dice, mappoi (mappoi) ci sono le maggioranze cinesi. L’abbiamo imparato dalle SpA: se io posseggo il 51% di una SpA che possiede il 51% di una seconda che possiede il 51% della terza e cos’ via, nell’ultima, quella che conta, io comando pur possedendo azioni corrispondenti ad una percentuale minima del valore capitale della società che interessa (l’ultima, appunto). Si chiama il sistema delle scatole cinesi.
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 “A guapparia”, bella canzone napoletana, di un guappo innamorato della … Margherita : “Scetateve guaglione e mala vita – ca e ntussecosa assai sta serenata – i songo o nammurato e Margarita …”.  Dice … ma tu devi tendere alla maggioranza più ampia possibile, altrimenti sei un “guappo”. “Tendere verso”? Allora ciò significa che l’ideale sarebbe l’unanimità dei consensi? Ma – dico –  Dio ci scampi dall’unanimità dei consensi, dai bilanci bene assestati, dagli eserciti molto potenti … se non altro perchè – statisticamente – dentro i grandi numeri più facilmente può allignare il male (questa non è mia, e di un premio Nobel della letteratura, il russo Josif Brodskij, ne “Il canto del pendolo” ed. Adelfi).
Dice, ma che c’azzecca con la politica? Ma che … stavano parlando di politica? Non me ne ero accorto. Comunque già che me lo chiedete vi parlo di un “gruppoâ€. Cosa? Mi chiedete se si tratta di un partito politico? No, si tratta di un sindacato: ammettiamo che l’assemblea di questo gruppo sia di 100 persone, le quali debbano nominare di anno in anno certe cariche (retribuite). Chessifà ? Si stabilisce che l’Assemblea nomini un comitato di 40 persone le quali poi nominano i “retribuitiâ€. Ora, se quei 40 continuano a nominare i retribuiti solo all’interno dei 40, costoro escludono il 60 non solo dal diritto di elettorato attivo (ovvero dal diritto di eleggere i retribuiti) ma anche – di fatto – da quello passivo (di essere nominatati retribuiti). Ora, se all’interno di quei 40 si forma un sottogruppo di 21, il gioco è fatto: i 21 comandano i 100. A cascata … si … proprio a cascata … dell’asino, perchè qui casca l’asino nel senso che il trucco c’è e si vede!
Come avete visto, le “sfumature della maggioranza†sono tante, anzi … io le ho contate … sono esattamente 50, ma ho voluto risparmiarvi e ne ho elencate solo alcune …
Buone maggioranze a tutti!
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IL MESTIERE DELLA ARMI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Febbraio, 2015 @ 8:56 amDetto altrimenti: gli eserciti di terra vincono   (post 1930)
Post 1930, anno 1930 – Mussolini italianizza l’Alto Adige.
Gli eserciti di terra.
Quello dei Vietcong sconfisse l’aviazione USA.- Guerra balcanica. Milosevich aveva messo su  il più forte esercito europeo di guerriglieri. Faceva paura. Gli abbiamo chiesto la restituzione dei crediti concessigli. Lui suddivise l’onere fra i vari stati (Slovenia, Bosnia, Croazia etc.). Da qui il rifiuto e la guerra (che non ha coinvolto la Slovenia per alcuni motivi che potrò illustrare in altra sede) diventata subito guerra inter etnica ed interreligiosa. Quando si valutò che quell’esercito si fera sufficientemente autodistrutto, con aiuti francesi (Legione Straniera) in una settimana i Serbi furono ricacciati a casa loro. Queste sono state le testimonianze che a suo tempo raccolsi durante i miei numerosi viaggi di volontariato nella Repubblica Serba di Bosnia, nell’immediato dopoguerra.
- ISIS? Temo fortemente che occorrerà l’impiego di truppe di terra, tenendo presente che per l’ISIS non vale la Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra.
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Questa tristissima, pericolosa, dannosa, dolorosa e difficile necessità dovrebbe spingere l’UE a diventare USE, United States of Europe oppure, per non fare arrabbiare i Francesi, EUE, Etats Unis d’Europe. Purchè sia.
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CH, INVESTIRE IN DROGA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Febbraio, 2015 @ 7:47 amDetto altrimenti: “Pecunia non oletâ€; “Il denaro non ha il cartellino†e così via  (post 1929)
Post 1929, anno 1929 – 11 febbraio, i Patti Lateranensi.
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L’imperatore Vespasiano faceva installare i vespasiani a pagamento in varie parti di Roma. Gli fecero obiettare che avrebbero maleodorato. Rispose: “Pecunia non oletâ€,  il denaro non puzza. Altri afferma: “Il denaro non ha cartellinoâ€, ovvero non ti porre domande sulla sua provenienza.
Svizzera. Già nel secondo dopoguerra si era prestata allo scambio denaro-fuga di nazisti, solo per citare un caso di Svizzera affair. Oggi emerge un nuovo iceberg, quello della HSBC, Hong Kong and Shangai Banking Corporation, presso la quale si scoprono depositati illegalmente 180 miliardi di dollari USA. Quella banca era implicata in operazioni su merci veramente “stupefacenti” nel senso che facevano guadagnare moltissimo!
Una vecchia canzone: Dove vanno a finire i palloncini? Oggi, una nuova canzone (non presentata a Sanremo, peccato!): “Dove vanno a finire i milioncini” (di euro)? Ovviamente dove sono più remunerati! Facciamo un esempio pratico.
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Premessa: la stessa quantità di cocaina costa 1000 in Bolivia e 70.000 a Londra. Capite bene che lungo questo percorso si possono inserire molte operazioni di finanziamento. Come? Ecco qui, ve lo dico con poche parole.
Io – su somme ben che vada regolarmente denunciate al fisco – effettuo un bonifico all’estero di 10 per acquistare una villa ai Caraibi. Poi ai Caraibi acquisto una casa per 5. Mi avanzano 5 liberi. Una banca locale mi offre un rendimento del 10% anticipato. Accetto. Quella banca poi reinveste in altra banca al 20%, etc. fino ad una finanziaria che investe al 2000% perchè investe in … droga. Fine. Semplice vero? E la mia coscienza è a posto: che ne posso sapere io di quello che avviene “dopoâ€?
CH-Confederation Helvetique? No, CH-Confederation Hypocrisy …
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… ITALIA, DI DOLORE OSTELLO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Febbraio, 2015 @ 6:56 amDetto altrimenti: “Ahi serva Italia, di dolore ostello,/nave sanza nocchiere in gran tempesta,/ non donna di province, ma bordello! …   (post 1928)
Post 1928, anno 1928 – Imperversa il sindacalismo fascista. Attentato a Vittorio Emanuele III – Si perde il dirigibile Italia.
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Dante Alighieri sicuramente si rivolterà nella sua tomba ravennate nel vedere lo spettacolo dei nostri parlamentari (la lettera minuscola è il massimo che meritano) che hanno trasformato il Parlamento in un ring di lotta libera.
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E io pago … mi è venuto da pensare … io, tutti noi contribuenti paghiamo con il nostro carico fiscale, paghiamo questi signori ( la lettera minuscola …). Saltando qua e là con il telecomando, ho sfiorato (solo sfiorato) il festival di Sanremo: “panem et circenses†… ecco cosa ho pensato … 10 milioni di telespettatori per la canzone italiana … e quanti per lo scempio del nostro Parlamento? Sarei curioso di conoscere questo dato.
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Fino a quando i parlamentari si stabiliranno da loro stessi i propri emolumenti (per legge, ci mancherebbe altro), fino a quando non sarà previsto a loro carico la precettazione (sic) per evitare l’interruzione di un pubblico servizio …. già , perché noi precettiamo chi si astiene dal guidare un treno e non chi si astiene dal guidare il Paese … fino a quando tutto ciò non cambierà , “non ci resta che piangere”.
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CIRCOLAZIONE STRADALE A TRENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Febbraio, 2015 @ 8:46 amDetto altrimenti. evitiamo incidenti!    (post 1927)
Post 1927, anno 1927 – Inizia l’attività dell’OVRA, Organizzazione di Vigilanza e Repressione dell’Antifascismo. Evviva la libertà e la democrazia!!
Friends, Romans, countrymen, lend me your ears …  amici, cittadini di Trento, abitanti delle Valli, prestatemi ascolto: impariamo a non farci del male quando siamo alla guida delle nostre auto!
 ROTATORIE
- Purtroppo molto spesso accade che auto provenienti in colonna serrata e a velocità sostenuta (violando quindi già due norme del Codice della Strada!), impegnino le rotatorie senza dare la dovuta precedenza alle auto che le hanno impegnate ben prima di loro e per di più provenienti da destra! (Terza violazione, da ritiro della patente!)
- Inoltre, chi impegna una rotatoria provenendo da strada che aveva il diritto di precedenza prima della realizzazione della stessa, purtroppo assai spesso NON concede la dovuta precedenza alle auto che provengono da destra e che hanno impegnato la rotatoria prima di loro!
- Infine, occorrerebbe deviare in un poco l’innesto in rotatoria di quelle strade che vi si innestano “tangenzialmenteâ€, perchè, in questo caso, le auto che vi si innestano purtroppo sono portate a ignorare l’esistenza della rotatoria e NON danno la dovuta precedenza.
E allora? Allora oltre all’hardware (le rotatorie), costruiamo anche il software (il modo di utilizzarle)!
 SEMAFORI
Se un semaforo vi concede il via libera, ciò non significa che avete la precedenza per tutti (tutti) i successivi incroci o innesti, bensì solo su quello regolato da detto semaforo. Due esempi:
Piazza Venezia. Auto provenienti da nord, in direzione Viale S. Francesco. Rotatoria. Semaforo pedonale subito prima della rotatoria. Quando scatta il rosso per i pedoni e si spegne il rosso per le auto (per loro non scatta il verde, bensì lampeggio giallo!) i pedoni devono cessare di attraversare, ma le auto NON hanno automaticamente la precedenza anche sulle altre auto che hanno già impegnato la rotatoria e che provengono da sinistra (Via Grazioli) o da destra (via Calepina). La stessa (dovuta) precdenza NON viene data da auto che procedono in colonna da Viale S. Francesco dirette a nord, soprattutto in favore di chi proviene da destra (Via Grazioli) ed ha già impegnato la rotatoria.
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Corso Tre Novembre – Incrocio con Via Vittorio Veneto. Le auto che scendono da Via Milano e svoltano a sinistra in Corso Tre Novembre e le auto che percorrono Corso tre Novembre in direzione nord-sud NON hanno la precedenza sulle auto che risalendo Via Vittorio Veneto svoltano a destra in detto Corso, in quanto queste ultime “provengono da destraâ€!
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 Concludo
Non sarebbe male una maggiore presenza della Polizia Locale in detti luoghi per educare e sanzionare  i non informati, i distratti, i maleducati e i prepotenti.
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DON MARCELLO FARINA E DIETRICH BONHOEFFER (DB)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Febbraio, 2015 @ 5:58 pmDetto altrimenti: Conferenza presso il Gruppo Cultura Associazione Circolo Sant’Antonio – dialogo.dicomunita@gnmail.com   (post 1926)
Post 1926, anno 1926 – Il fascismo dilaga.
Ieri, 10 febbraio, in giornata ero con gli sci a 2.800 metri. In serata mi sono elevato molto, molto più “in alto”, a Trento, ad ascoltare Don Marcello Farina. In programma riflessioni su Dietrich Bonhoeffer dal tema “Il Dio che siede accanto nella sofferenzaâ€, programma poi cambiato in “Riflessioni sullo stesso autore: la fede in un mondo diventato adultoâ€.
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Dietrich Bonhoeffer … DB per semplicità di questo bolgger settantunenne dattilografo da strapazzo, dicevo, DB è uno delle personalità riferite nell’ultimo libro di Marcello “Da tutti si può imparareâ€. Tuttavia sono altri i libri che su DB Marcello ha citato (v. foto). Già , non sarebbe stato da lui “citarsiâ€: lo faccio io, riportando il titolo del capitolo che riguarda quel filosofo teologo: “Essere cristiani non significa essere religiosi, ma significa essere uominiâ€.
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Non è stato facile per me seguire tutta l’esposizione (molto profonda!) di Marcello introdotta da Paolo Munaretto del Gruppo Cultura, per cui, dietro mia richiesta, egli mi ha poi dato copia originale del suo intervento. Tuttavia prima di cercare di estrarne alcuni contenuti, provo a scrivere a memoria quel poco che credo di avere capito. Quanto segue è quindi frutto della mia capacità (soprattutto incapacità !) di comprensione, e pertanto qualsiasi eventuale travisamento della dottrina di DB o della “lettura interpretativa†di Marcello è da imputarsi esclusivamente ad questo ignorantone di un blogger.
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La Fede è un dono che viene dall’alto. La religione è un fatto umano che “parte†dal basso. Religione che è soprattutto “vita umana, il vivere umanoâ€, sull’esempio di un Uomo, il Cristo. Anzi di un uomo. Di un Dio non più Dio ma fattosi uomo, appunto, uomo per gli altri uomini, uomo esempio per tutti gli altri uomini, uomo d’amore per tutti gli altri uomini. In questo senso Cristo è tale per tutta l’umanità , il suo “cristianesimoâ€, il nostro “cristianesimo” è attuale e vivibile per tutta l’umanità . Anche per chi si dichiara non cristiano. Cristo da Vero Dio a vero uomo (le maiuscole e le minuscolo non sono da me utilizzate a caso). Quando DB parla della “fedeltà alla terra†vuole significare che già su questa terra noi dobbiamo realizzare qualcosa, qualcosa che alcuni definiscono ciò che ci condurrà al Paradiso, comunque “qualcosa†che rappresenta la pienezza della realizzazione della creazione, del creato. Il Cristo noi lo realizziamo – talvolta – anche a nostra insaputa, sostanzialmente, quando siamo sensibili verso l’altro, verso il creato. La “fedeltà alla terra†per DB è realizzata dai comportamenti esaltati nelle Beatitudini. Più chiaro di così non si può. “E il Dio che ricerchiamo non può essere sempre solo il Dio “tappa buchi” ovvero quello che invochiamo quando siamo annebbiati dall’ignoranza o travolti da mali d’ogni genere”.
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Ma veniamo al testo della relazione di Marcello,  E qui per me iniziano le dolenti note … ovvero la grande difficoltà a “tradurre†un testo per cultori di filosofia e teologia in un testo (per scrittore e) per lettori di un blog. Ecco …  e poiché la cosa non è immediata, questa traduzione ve la scrivo nel prossimo post. Nel frattempo, qui a fianco, il depliant del programma degli eventi.
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Anzi, ci ho ripensato: sul DB troverete biografia etc. in internet. E’ quindi inutile che io qui ne copi un estratto. Il concetto di fondo è il seguente. Negli ultimi decenni si è passati dalla modernità alla post modernità (pansate solo al progresso scientifico e della tecnica). In materia religiosa, cresce l’ateismo e in parallelo cresce il bisogno del sacro, cresce il confronto inter religioso. Gli atei, e coloro per i quali “Dio è non utile” (i suoi compagni di prigionia). I religiosi, che cercano Dio come un deus ex machina, quando serve, per capire ciò che non si può altrimenti capire e quando si devono sopportare e affrontare mali estremi. Ma, dice DB, come si può arrivare al un Dio anche “fuori dalla religione”, ovvero ad un  Cristo anche per i non cristiani? Rifacendosi ad un Uomo, il Cristo diventato “uomo per gli altri uomini, per tutti gli altri uomini, cristiani e non”. E  vivendo la vita su due piedi: egli scrive che chi osa stare sulla terra con un piede solo,  starà anche in  Paradiso con un  piede solo. Ovvero occorre vivere la vita nella sua pienezza, senza risentimenti e rinunce dei confronti dell’esistenza.
In tale senso – e qui esprimo quello che io credo di avere capito –  vivere la vita come “dono completo” che un Dio fatto Uomo e quindi un uomo ci ha dato, e quindi, innanzi tutto, una vita “per gli altri”. E quello che ha fatto quell’uomo, possiamo farlo anche noi, o almeno cercare di imitarlo, vivendo per gli altri. Chiudo con una ulteriore riflessione: io sono un credente, alla continua ricerca di un Qualcosa che so esistere, e che riesco a capire nella misura in cui Lui consente che io Lo capisca. Affermare il contrario sarebbe come ammettere l’esistenza della categoria dell’ “infinito” e poi affermare che lo si può conoscere: ma se è infinito, dietro tutto quello che hai conosciuto e capito, c’è ancora dell’ “altro infinito”, etc. etc. E allora, come te la caveresti se non negando tale categoria (il che è abbastanza difficile, non ti pare …?).
Per me, per quello che credo di avere capito, la Fede dell’uomo adulto e non più bambino, non è una Fede che si sostituisce a quella che “insegna” la religione, ma una Fede che si “somma” o si “affianca” a quella e che perciò, intesa come modello di vita innanzi tutto umana, vale anche “all’insaputa” dei non cristiani: in altre parole, mi piace cogliere un aspetto di universalità nel messaggio del Cristo anche al di là di ogni forma esteriore di religiosità . In definitiva, “cristianesino” come esempio di vita di un uomo, il Cristo, Figlio di Dio, che ha voluto “farsi” (ecco il punto, ” farsi”, diventare”) uomo e nascere, vivere e morire come tale.
Ma io, amici, non sono nè un filosofo nè tanto meno un teologo. Cerco solo di ascoltare, imparare, ragionare, o almeno … ci provo!. Quindi, eventualmente,  abbiate pazienza … e siate comprensivi nei miei confronnti, ve ne ringrazio.
P.S.: nel frattempo mi sto perdendo tutte le serate di Sanremo … evvabbè, pazienza!
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MOBILITA’ A TRENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Febbraio, 2015 @ 5:50 pmDetto altrimenti: open post, questa volta del mio amico Alessio Zanghellini, il quale, sapendomi ciclista impegnato, mi invia quanto segue: Â Â (post 1925)
Inizia
Il modo di spostarsi all’interno delle città è profondamente cambiato nell’ultimo decennio e questo ha portato ad un cambio di abitudini di pendolari e cittadini.
L’auto privata non è più il solo mezzo di trasporto efficiente e sicuro per spostarsi all’interno della città ma è stato affiancato dal trasporto pubblico, dall’uso della bicicletta e da una riscoperta degli spostamenti a piedi
Ultimo atto di questo cambiamento è stata l’approvazione, da parte del consiglio comunale, del PUM che ha ribadito la necessità di un’equa ripartizione degli spazi pubblici, destinati alla mobilità , tra i vari mezzi di trasporto.
Oggi siamo di fronte ad un bivio, dare compimento a questa idea di mobilità urbana o arrenderci alle oggettive difficoltà che questa visione porta con se.
Se come cittadini crediamo che questa sia la strada giusta per migliorare la qualità della vita dell’ambito urbano dovremmo rimboccarci le maniche per portare a compimento le idee ed i progetti lasciati in sospeso.
Mi riferisco ad una diffusione capillare dei parcheggi pertinenziali per liberare vie e piazze dalle auto, dei parcheggi di attestamento vicini ai punti di interesse e ben collegati con essi per evitare lunghe code ai varchi della città , di creazione di corsie preferenziali per i mezzi pubblici in modo da rendere competitivo il trasporto pubblico, della pedonalizzazione di strade/rioni per aumentare l’offerta turistico/commerciale della città , della creazione di piste ciclabili inserite nelle previsioni urbanistiche evitando forzature che portano a contrasti tra i diversi utenti della strada (pedoni, ciclisti, automobilisti ) all’interno della città consolidata.
Tutto questo richiede coraggio e perseveranza tenendo ben presente che il percorso da fare è di crescita e condivisione con la cittadinanza.
Solo una cittadinanza consapevole infatti potrà infatti sostenere e rilanciare questo percorso”
Finisce
Aggiungo: mi permetto di condividere un concetto, e cioè che forse il miglior modo per affrontare e risolvere il problema della mobilità urbana è proprio quello di affrontare come sistema unico tutti i suoi aspetti, contemporaneamente. Bravo Alessio!
Â



































![Dietrich_Bonhoeffer[1]](http://www.trentoblog.it/riccardolucatti/wp-content/uploads/2015/02/Dietrich_Bonhoeffer1-150x150.jpg)
