POST 1020 – RIPRESA, RIPRESINA … O NO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Ottobre, 2013 @ 8:34 am

Detto altrimenti: un parallelo con le tecniche delle regate veliche (premetto che a beneficio dei non-velisti non userò terminologie troppo tecniche …).

Da solo, al timone, contro il Peler, vento gardesano  “da” Nord

Su alcuni modelli di barche a vela da regata sono istallate le “sartie volanti”, cavetti in acciaio che agendo sulla parte alta dell’albero, lo flettono tirano all’indietro, verso poppa, ottenendo conseguentemente che venga teso il cavo di acciaio (strallo) che collega la parte alta dell’albero alla prua, e sul quale è inserito (inferito) il fiocco, cioè la vela triangolare di prua. Se lo strallo non è teso, non si riesce a “bolinare”, cioè a risalire il vento. Orbene, durante una regata, mi si è rotta una sartia volante. che fare? Ho agito sul vang, un cavetto che tira verso il basso il boma (quel “palo” orizzontale sul quale è inferita la base della randa (main sail, vela principale). Il boma, nel suo abbassarsi, ha tirato verso il basso la randa che a sua volta ha tirato all’indietro l’albero che a sua volta ha messo in una certa tensione lo strallo di prua. In tal modo ho potuto “bolinare”, sia pure non in maniera ottimale. La regata l’ho persa, ma ho risalito il vento ed ho riportato la barca in porto.

Da solo, al governo, contro il Porcellum, vento padano “del” … Nord

Ecco, l’azione del Presidente  Skipper Letta mi pare che assomigli un po’ a quella di uno skipper condizionato da fattori a lui non imputabili, di uno skipper che sta risalendo il vento della crisi, con fatica, a piccoli bordi …

Si dice …  ripresina in vista … Io sono un po’ scettico, nel senso che lo skipper dovrebbe poter disporre di una barca più in ordine, con le sue belle sartie volanti in perfetto stato … dovrebbe poter fare dei bei bordi sicuri verso la boa della ripresa … e invece è costretto a piccoli bordi, incerti corti … e tutto ciò, grazie a chi? A chi gli ha dato una barca a vela mezza sgangherata, e poi .. .con un simile nome!? Dico io … ma si può chiamare una barca a vela “Porcellum”?

A parte i condizionamenti cui è sottoposto lo skipper Letta, quale sarebbe a parer mio la barca adatta a vincere la regata? Io propendo per la barca “Nuovo modello di sviluppo”. Quale potrebbe essere questo nuovo modello? Ne parliamo in un prossimo, post.

Nel frattempo, una ulteriore osservazione sulla attuale incerta “ripresina”. Non vorrei che essa fosse solo un “rimbalzo tecnico”. Chevvordì … rimbalzo tecnico? Ecco qua … in borsa, quando le azioni sono tutte “scese” molto di valore, alla fine ci può essere una piccola inversione di rotta, non perchè il mercato sia in ripresa, ma perché, giunti al capolinea di un binario morto, quello con i due grossi respingenti ancorati ad una massa di cemento armato, si può solo tornare indietro. Oppure la risalitina è dovuta alle ricoperture, ai  riacquisti che gli operatori di borsa erano comunque impegnati per contratto a fare, a prescindere dall’andamento dei corsi del mercato. Ecco chevvordì “rimbalzo tecnico”, … che non rappresenta (purtroppo!) una “inversione di tendenza”.

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POST 1019 – ALITALIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Ottobre, 2013 @ 7:27 am

Detto altrimenti: nel post n. 1015 parlavo della responsabilità o meno del Governo. Non solo dei Giudici.

Problema

Premesso che:

La crisi non c’era … ora c’è … ed io, “che colpa ne ho ..?”

• Un (“un”) ex Presidente del Consiglio dei Ministri (non facciamo nomi!)  bloccò la cessione di Alitalia ad Air France che offriva un prezzo di 1,7 miliardi di Euro, per favorire una cordata di “capitani privati coraggiosi italiani”, che però non conclusero l’acquisto;
• successivamente, nel frattempo Alitalia ha perso alcuni miliardi di euro;
• oggi il prezzo di una eventuale cessione di Alitalia sarebbe una frazione minima del prezzo che aveva offerto Air France;
• Alitalia è sull’orlo del fallimento;
• lo Stato interviene tramite le Poste, cioè tramite i nostri risparmi, per evitare sia il fallimento sia il suo ulteriore deprezzamento anche ai fini di una eventuale cessione a soggetti dell’estero.

Premesso tutto ciò,  dica l’alunno

1. quale responsabilità civile è fatta carico all’ex presidente del Consiglio dei Ministri di cui alla prima decisione di non vendere Alitalia ad Air France?
2. Che fine hanno fatto i “capitani coraggiosi” di cui sopra?
3. Cui bono? Cui prodest? A chi giova (rectius, ha giovato) tutto ciò?

P.S.: miei vecchi colleghi “di Siemens Germania”, volendo scherzare, anni fa dicevano: “ALITALIA? Always Late In Take off, Always Late In Arrival” …

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POST 1018 – PARLAMENTARI AL GUINZAGLIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Ottobre, 2013 @ 6:59 am

Detto altrimenti: la rete che imbriglia i cervelli. I parlamentari di un movimento propongono e contribuiscono a far approvare in Commissione Giustizia l’abolizione del reato di immigrazione clandestina (legge Bossi-Fini). I loro due guru li smentiscono.

Democrazia, demo-crazia, potere del popolo. Ma … di quale popolo? Di tutto il popolo o di quello delle “scatole cinesi”?  Mi spiego.

Se volete possedere il 51% di una SpA il cui capitale sociale sia di 1 milione di euro, dovete disporre di 510.000 euro. Ma se il capitale sociale di questa prima SpA è posseduto da una seconda SpA il cui capitale è di 500.000 euro, per comandare nella prima SpA, a voi basta disporre di 255.000 euro. Se poi la seconda SpA è posseduta da una terza SpA il cui capitale sociale sia di 250.000 euro, per comandaee nella prima SpA a voi basta disporre di 127.500 euro. E così via. Le scatole cinesi. Una dentro l’altra. Un po’ quello che è successo a chi si è impadronito di Telecom.

Ma che c’azzecca tutto ciò con la democrazia? c’azzecca, c’azzecca … Ora mi spiego con due esempi.

Si vuole comandare il Paese? Si inventa il Porcellum: chi ha la maggioranza in alcune piccole scatole cinesi (alcune regioni), condiziona il governo di quella grande, cioè del Paese intero.

Si vuole “gestire” la volontà dei parlamentari di un movimento? La si subordina alla volontà di una pre assemblea, subordinata a sua volta da un sondaggio sulla rete, subordinato a sua volta alla organizzazione tecnica del sondaggio, subordinata a sua volta alle scelte di due persone.

Nel caso delle SpA del primo capoverso, con pochi denari si conquista la maggioranza di una grande SpA. Negli altri due casi, una “minoranza bene organizzata” conquisterebbe la maggioranza del potere sull’intero paese.

Minoranze organizzate? Purtroppo, ne abbiamo già vista una, di orribile memoria: leggetevi il libro di Gaetano Salvemini “Le origini del Fascismo in Italia – Lezioni di Harvard” a cura di Roberto Vivarelli – Feltrinelli Editore, aprile 1966, Collana Universale Economica): una minoranza bene organizzata e violenta   ha   “violentato”   milioni di iscritti ai sindacati rossi e bianchi. E l’intero popolo italiano.

Multa paucis, ottenere molte cose con pochi consensi. Attraverso la rete. Demopcrazia della rete, anzi, dei computer, anzi di chi li sa usare. Degli altri no. E comunque, senza alcuna garanzia che le procedure della rete siano gestite con onestà, imparzialità e democrazia. E’ già accaduto …

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POST 1017 – PAUSA DI RIFLESSIONE SULL’UNIVERSO, ANZI SULLE STELLE, ANZI, SU 5 STELLE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Ottobre, 2013 @ 1:52 pm

Detto altrimenti: per Grillini, Antigrillini e Agnostici.

I parlamentari del MoVimento 5 Stelle, in Commissione Giustizia, propongono e quindi  contribuiscono ad approvare la mozione di abolizione del reato di clandestinità. Beppe Grillo li sconfessa subito dopo. (!!??).

 Ed io … viribus unitis, a forze congiunte … cioè … a blog congiunti:  mi cade l’occhio su un mio “concorrente”, www.dituttounblog.com, ed in particolare sul lungo ma interessantissimo post del 7 ottobre 2013 dal titolo “La favola di Grillo e della democrazia” a firma di Francesco Ginanneschi, che condivido in pieno e che invito comunque tutti ad andare a leggersi.

E un post  lungo, ma profondo, comprensibilissimo, puntuale, concreto … ne vale veramente la pena, credetemi: per condividere ciò che viene esposto o per confutarlo, purchè con argomentazioni puntuali e serie, s’intende!

Ginanneschi constata l’esistenza dei tre livelli di grillismo: gli elettori, soprattutto gente in buona a fede; gli eletti, che cercano di razionalizzare la loro “offerta di idee”;  le due persone che vogliono solo  comandare. Detto ciò, ecco le sue  conclusioni:

“Desta preoccupazione che il M5S abbia un atteggiamento così carico di odio e disprezzo nei confronti dei partiti. Forzando neanche tanto si può delineare un parallelismo tra la situazione attuale e quella immediatamente successiva alla Prima guerra mondiale. Allora una crisi economica e sociale stringeva il Paese in una morsa che favoriva il disordine, complice l’incapacità della politica di ripristinare la legalità e di respingere l’aggressione allo Stato di diritto portata avanti da formazioni estremiste di diverso colore.

Da questo caos emerse una forza antidemocratica che riuscì ad impadronirsi del potere per poi smantellare la democrazia liberale e condannare la Nazione a un ventennio di lutti e atrocità.

Mi domando se i tanti attivisti che in buona fede grandi energie profondono per il M5S non avrebbero fatto un miglior servizio alla collettività se avessero deciso di orientare il loro slancio verso i partiti tradizionali per costringerli a cambiare, invece di mettersi a disposizione di chi persegue fini ancora non chiari e molto più ambiziosi di vincere semplicemente le prossime elezioni. Il M5S è una forza che non si riconosce pienamente nel sistema costituzionale e potrebbe dare un contributo positivo alla vita del Paese solo abbandonando il massimalismo, cioè cambiando natura. Gli altri partiti, dal canto loro, se hanno a cuore la democrazia, sono obbligati a intraprendere la strada dell’autoriforma per prosciugare il serbatoio di rabbia popolare al quale si abbeverano gli estremisti”.

Ecco, a me viene alla mente un altro parallelismo: la situazione descritta da George Orwell nel suo libro “1984”, scritto nel 1948 e pubblicato nel 1949. Una dittatura inquietante, da incubo, kafkiana. E aggiungo: nel mio post n. 1013 in buona sostanza – fra l’altro – affermavo che è troppo comodo non volere partecipare al governo, alle forme democratiche del governo, non accettare di entrare in una maggioranza di governo e poi comportarsi come se si fosse al governo: “Si deve fare così, questa è la nostra decisione, se non la adottate siete in errore, etc.”. Governare è compito della maggioranza al governo, non dell’opposizione. Vuoi governare? Entra a far parte di una coalizione di maggioranza.

Dice … ma noi non vogliamo la maggioranza, vogliamo il 100%! Ah bè … allora non mi resta che citare Josif Brodskij, premio Nobel per la letteratura, che nella prefazione al suo libro “Il canto del pendolo” (Adelphi), riporta una sua prolusione a studenti universitari (cito a memoria): “Diffidate degli eserciti poderosi e ben inquadrati, dei bilanci ben assestati, delle folle unanimi, …. perché dietro i grandi numeri, dietro l’unanimità dei consensi è assai più facile che si nasconda il male”.

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POST 1016 – RISCRIVIAMO LE PRIORITA’ DEL PAESE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Ottobre, 2013 @ 7:42 am

Detto altrimenti: la solitudine dei numeri primi? Chiariamoci le idee

In letteratura, “La solitudine dei numeri primi” (Mondadori) è un ottimo romanzo, il primo di Paolo Giordano (Premio Strega e del Premio Campiello opera prima 2008). Se non già letto, ve lo suggerisco (libro e film).

In matematica, un numero primo è un numero naturale maggiore di 1 che sia divisibile solamente per 1 e per sé stesso. Ad esempio, 2, 3 e 5 sono primi, mentre 4 e 6 non lo sono perché sono divisibili rispettivamente anche per 2, l’uno e per 2 e per  3,  l’altro. L’unico numero primo pari  è 2, in quanto tutti gli altri numeri pari sono divisibili, oltre che per 1 e per se stessi, anche per 2.

Nell’azione del Parlamento e del Governo, “numeri primi” sono quelli che indicano le somme stanziate in favore di specifici investimenti, somme stanziate “prima”, “a prescindere”, somme “intoccabili”, ovvero non divisibili a vantaggio di nessun altro investimento“, anche se divenuto maggiormente prioritario. Ad esempio, 36 miliardi di euro è un numero primo, in quanto trattasi della somma destinata all’acquisto (12 miliardi) ed alla manutenzione d utilizzo (24 miliardi, secondo calcoli USA) dei cacciabombardieri F35. Altro esempio di numero primo è quanto ogni singolo piccolo contribuente deve all’erario: infatti tale numero non è divisibile e deve essere pagato tutto, per intero. Mentre, al converso, i numeri che indicano quanto deve pagare all’erario un grande contribuente (ad esempio i concessionari delle macchinette mangia soldi) non sono numeri primi perché sono divisibili fra il contribuente ed il fisco, nel senso che a seguito di un concordato chi deve pagare qualche miliardo di euro vede tale numero diviso per due: una parte al fisco (qualche centinaio di milioni) ed una parte a se stesso (qualche miliardo di sconto).

Chiarito ciò, una riflessione. Pensiamo ai diversi ordini di grandezza delle varie poste di investimento e/o di spesa.

Si parla infatti di 30 milioni destinati dall’UE ai migranti, di qualche centinaio di milioni di euro destinati dal nostro Governo al settore dei beni culturali; di qualche miliardo si/o per IMU, IVA, cassa integrazione in deroga.

Per converso si tace su stanziamenti unitari di molte decine e decine di miliardi. Al riguardo, per analogia, mi viene in mente il bilancio di certe SpA, dettagliatissimo per un numero elevato di poste di bilancio assolutamente minori, la cui somma ammonti ad esempio – tanto per capirsi – a 100, salvo poi contenere una ulteriore posta di bilancio, specificata o generica  non importa, ma comunque assolutamente non dettagliata al suo interno quindi non analizzabile nè discutibile, pari ad esempio a 100.000.000. Succede anche questo. Tuttavia, basterebbe non approvarlo, quel bilancio!

Too expensive, too dangerous

Dice, ma non ce l’avrai ancora con i miliardi stanziati per gli F35?! Si, rispondo, e li cito sia in se stessi, sia a m0′ di esempio. ma .. dice … abbiamo assunto un impegno … ci sono dei contratti .. Rispondo: 1) Ma com’è che Canada, Olanda e Turchia li hanno disdettati? 2) Inadimplenti non est adimplendum, di fronte ad una parte che non rispetta gli accordi, l’altra parte (lo Stato italiano)  è libera da ogni vincolo. E gli accordi non sono rispettati, perchè il bene fornito (il “bene”? Io direi piuttosto il “male”!) è molto, molto difettoso, ha molti aspetti tecnici non risolti, è pericolosissimo da usarsi. Quindi: liberi tutti! O no?

Dice … ma tu sei un antimilitarista! Eh no …  caro mio, qui ti volevo … mio zio Giuseppe Vaccaro era generale a quattro stelle Comandante della FTASE – Forze Terrestri Alleate del Sud Europa, Verona (Palazzo Carli); mio babbo Maresciallo Maggiore dei CC; mio fratello Sottotenente di Complemento dei  CC; io Sottotenente di Complemento degli Alpini … ti basta così o ne vuoi ancora?

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POST 1015 – LA RESPONSABILITA’ CIVILE DEI POTERI DELLO STATO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Ottobre, 2013 @ 6:47 am

Detto altrimenti: dei soli Giudici o anche degli altri due Poteri Legislativo e di Governo?

Problema

 Premesso che

1) Il sistema carcerario italiano da sempre viola le regole europee quanto ad “abitabilità” da parte dei reclusi;
2) ove non adeguato entro pochi mesi, l’Unione Europea imporrà all’Italia pesanti risarcimenti in favore di detti reclusi;
3) lo Stato, a causa delle inadempienze legislative e di governo del passato dovrà pagare tali risarcimenti e preleverà i fondi attraverso il sistema fiscale …
4) … ed io, contribuente onesto a reddito fisso, .. io pago!

Si domanda

Nei  confronti di ogni Cittadino, non esiste forse anche la responsabilità civile del Potere Legislativo e del Governo?

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POST 1014 – PRESIDENTI DEL CONSIGLIO A CONFRONTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Ottobre, 2013 @ 6:20 am

Detto altrimenti: esame di ammissione al Consesso degli Elettori Consapevoli (post senza fotografie, altrimenti è troppo facile!)

Problema

A seguito delle tragedie che colpiscono i migranti a Lampedusa …

 1) … il Presidente del Consiglio dei Ministri “A”, in carica da molti anni,  si reca a Lampedusa: dichiara sorridendo  di volere acquistare una villa sull’isola; promette la costruzione di un campo da golf. Lo applaudono. Se ne va contento e disimpegnato.

 2) … il Presidente del Consiglio dei Ministri “B”, in carica da pochi mesi,  si reca a Lampedusa: prega sulle bare delle vittime; ottiene di essere accompagnato dal Presidente della Commissione Europea; ottiene dall’Europa un immediato stanziamento straordinario di 30 milioni di euro; ottiene l’impegno dell’Europa ad una seria partecipazione al problema nel suo complesso; impegna il proprio governo ad intervenire seriamente anche sul piano legislativo. Se ne va triste ed impegnato.

3) Durante la visita del Presidente “B” molte persone espongono cartelli di protesta.

Entro cinque minuti risponda il Cittadino alle seguenti tre domande:

  1. Chi è il Presidente “A”?
  2. Chi è il Presidente “B”?
  3.  I contestatori contestano il Presidente “A” o il Presidente “B”?

Saranno ammessi a partecipare al Consesso degli Elettori Consapevoli i Cittadini  che avranno risposto esattamente ad almeno due domande.

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POST 1013 – LOGICA E ILLOGICA POLITICA A CONFRONTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Ottobre, 2013 @ 5:56 am

Detto altrimenti: esame di ammissione al Consesso degli Elettori Logici

Problema

Premesse le tre situazioni qui in appresso descritte:

Aristotele, il padre della logica

Logica politica:
• Il Presidente del Consiglio dei Ministri (forza politica “A”) presiede ed attiva il governo
• Tizio è Presidente del Consiglio dei Ministri
• Tizio presiede ed attiva il governo

Illogica politica n.1
• Il Presidente del Consiglio dei Ministri presiede ed attiva il governo
• Tizio è Presidente del Consiglio dei Ministri
• Una forza politica (forza politica “B”) che non accetta di dialogare con nessun’altra e che sta all’opposizione, avanza proposte di governo pretendendo di attivare il governo

Illogica politica n. 2
• Il Presidente del Consiglio dei Ministri presiede ed attiva il governo
• Tizio è Presidente del Consiglio dei Ministri
• Una forza politica (forza politica “C”) che ha accettato di “partecipare” al governo di Tizio, condiziona Tizio: “O si fa così o così”,

entro cinque minuti, risponda il Cittadino alle seguenti quattro domande:

1. Chi è Tizio?
2. Qual è la forza politica “A”
3. Qual è la forza politica “B”?
4. Qual è la forza politica “C”?

Saranno ammessi al Consesso degli Elettori  Logici i  Cittadini  che avranno risposto esattamente ad almeno tre domande.

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POST 1012 – IL CRIMINE DEL VAJONT, 50 ANNI FA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Ottobre, 2013 @ 5:18 am

Detto altrimenti: delitto di strage? Omicidio colposo plurimo aggravato?

Intorno a quel “laghetto residuo” , ciò che vedete è la frana, ormai diventata una nuova montagna verde

Il 29 luglio scorso con il mio post n. 908 e poi il 1 agosto (post n. 909) scrivevo del  “pellegrinaggio a pedali” con gli amici di BICI UISP - Trento nei luoghi della strage del Vajont. Questa sera,  9 ottobre 2013 alle ore 22,39 ricorre il cinquantesmo anniversario di quelle 1.917 morti.  L’impatto dello tzunami montano sulle case avvenne mentre era in corso la trasmissione alla TV di una partita di calcio …. Questa sera, in TV, un film rievocativo.  Da pate mia, ho pensato di riproporvi una mia piccola, semplice poesia:

VAJONT (Va-jont)

Noi qui, sopra. Loro, 1.917 persone, a valle … “sotto”. Ubris legibus inimica, tracotanza nemica d’ogni legge!

Va giù …va giù …

Dapprima silente
e poi improvviso
cade
pesante nell’acqua ristretta e profonda
un monte ucciso dagli anni
e da un progetto assassino.

Bagliore di cavi tranciati.

“Lampeggia sul monte!
Cos’è? Temporale?”

Valanga di aria compressa
strappa i panni di casa
dai fili distesi
fluido maglio d’annuncio mortale
soffoca i muri indifesi
di una indifesa città.

Il deserto dei … barbari!

“Cos’è questo tuono?
Un Foen improvviso?
Chiudete le porte!
Non vedi ch’è solo?
Ormai superato il terzino!
Fa goal lo spagnolo!”

Sibilante
più volte annunciato
maremoto alpino
interrompe violento
azione
partita
la vita.

Dolori scheggiati
infangati
parole ormai mute
non legano più fra di loro
sbriciolati frammenti
di una impazzita ragione.

Pochi oramai gli occhi ancor vivi
tristi cavalli di frisia
sbarrano strada ed il passo
al nulla rimasto
svuotati di lacrime
dal troppo dolore
come il lago, dal sasso.

Ed io
pellegrino tardivo
posso solo indagare il Ricordo
affinchè il Ricordo non muoia.

Provenendo da S. Candido-Cortina d’Ampezzo, dopo Longarone abbiamo pedalato fino a Feltre. Poco dopo Belluno abbiamo visitato la Villa Buzzati, quella dello scrittore Dino Buzzati, l’autore, fra l’altro, de “Il deserto dei Tartari”. Ed ecco che ho pensato di ribattezzare un nuovo deserto, la frana di Longarone come “Il deserto dei barbari”, di quei barbari che hanno commesso questo genocidio.

Tina Merlin, giornalista de L’Unità, denunciata per “procurato allarme” (e poi assolta) perchè aveva documentato la rischiosità dell’opera. Dino Buzzati, giornalista del Corriere della Sera a Milano, parte subito in auto per Longarone ed è tra i primi a documentare la tragedia. Condanne (miti) di alcuni resoponsabili passate in giudicato solo nel 1991.

Disastro annunciato, si diceva. La documentazione di ciò è molto ampia ed evito di ripetermi. Aggiungo solo che poco più di 10 anni fa (non prima!) Longarone ha ricevuto il risarcimento dei danni materiali, nella misura di qualche decina di miliardi delle vecchie lire ( forse in euro, somma equivalente, non ricordo), con le quali, fra l’altro – è stato realizzato il complesso fieristico della città.

Oggi, purtroppo, siamo ancora in presenza di altri “disastri annunciati”, idrogeologici ed umani: frane, alluvioni, disoccupazione, migranti nostri (fuga di capitali e di nostri cervelli all’estero) e altrui (dal cosiddetto terzo mondo o dalle guerre); amoralità dilagante (rendeteci un po’ di immoralità! A questo siamo ridotti! Almeno essa riconosce l’esistenza di una legge, sia pure per violarla!), etc… , e tutto ciò … Dum Romae consulitur … mentre a Roma si discute …

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1011 – – LA DIFESA DEL SUOLO E DELLA DIGNITA’ UMANA: DUE PRIORITA’ (…o no?)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Ottobre, 2013 @ 5:25 pm

Detto altrimenti: cosa vogliamo aspettare ancora?

Provincia di Salerno

L’autunno non è una novità: ritorna tutti gli anni. Le piogge, anche. Le bombe d’acqua, anche. Le inondazioni, anche. I danni e le vittime, anche. Ma allora non si tratta di emergenze …
In queste ore il centro sud del Paese è sotto forti temporali che hanno provocato esondazioni, danni molto rilevanti, vittime umane.
Mi chiedo: i 36 miliardi destinato all’acquisto (12), manutenzione ed utilizzo (24, secondo calcoli USA) dei cacciabombardieri F 35, non sarebbero molto meglio utilizzati in opere a difesa del suolo? Burro o cannoni? Difesa del suolo o aerei da guerra? E’ solo una questione di priorità …

… e poi … la Corte Europea per i diritti dell’Uomo ci condanna per le carceri disumane, a Lampedusa i migranti dormono all’addiaccio sotto la pioggia … ma quanto costa montare 100 tende da campo? Forse un centesimo del costo di un F 35. o un millesimo, se va bene … Questione di priorità si diceva, ed anche di “normale umanità“, di “civiltà europea” ma ancor più della cultura dell’antica Grecia e dell’antica Roma presso cui il profugo, l’esule, l’ospite era sacro. “Era” … appunto … Cercate su internet: 1) “Dormire a Lampedusa”, e compaiono belle villette e accoglienti residence; 2) “Migranti a Lampedusa”, e compaiono baraccopoli di cartone sotto la pioggia. Anche queste per dormire.

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