UN GIORNO DEVI ANDARE ovvero “Dal Trentino all’Amazzonia”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Aprile, 2013 @ 3:49 pm

Detto altrimenti: un film (di Giorgio Diritti), ma un giorno (ci) devi andare … a Trento, in Trentino e dal Trentino in Amazzonia!

Film. Trento. Diverse Inquadrature. Piazza del Duomo, Via Mazzini … il bellissimo centro storico. E poi una nevicata sulla città, la Funivia di Sardagna, i nostri lindi ospedali cittadini e – last but not least – lo splendido Santuario di San Romedio in Val di Non. Già questo giustifica il biglietto Ma poi c’è la protagonista la quale – “alla ricerca di se stessa” – “per riflettere su se stessa” – si sposta in Amazzonia. E qui comincia il bello, anzi i molti aspetti “belli”. Infatti, a mio avviso … il film è diversi film in uno. Quello introspettivo della protagonista; quello naturalistico, dei fiumi e delle foreste amazzoniche; quello umano. Soprattutto quest’ultimo.

Il film “umano”. Innanzi tutto i “nostri” nelle scene con il “locali” parlano come loro: in portoghese (sottotitolato in italiano). Ma questo è solo un aspetto esteriore. L’interiorità la si coglie dal raffronto fra personaggi ed attori “nostrani” e personaggi (forse solo tali, non veri attori) locali, sia indios della foresta che “cittadini” delle favelas di Manaus. Nel modo di recitare (i nostri) e di essere (loro).
Gli indios della foresta rifiutano di lasciare il loro povero villaggio (dove sono amorevolmente seguiti da una suora (Missionaria di tipo “A”) per trasferirsi a lavorare, “pagati, alloggiati, mangiati e curati”, in un nuovo cantiere nella foresta, dove – con l’approvazione del missionario locale (missionario di tipo “B”) – si costruisce una Chiesa finanziata da imprenditori italiani che – guarda caso – bontà loro vi annettono anche una residence/resort con piscina. E che poi te li fanno anche lavorare extra … gli indios: chi conosce le danza locali potrà danzare per i turisti … retribuito, s’intende! E se no che le conserviamo a fare ‘ste tradizioni locali?

I “cittadini” della favela che cercano di non farsi “deportare” in agglomerati di casermette anonime, allineate, tristi come quelle dei campi di concentramento nazisti, dove il governo della città li vuole traslocare come fossero oggetti per “far posto alla “civiltà che avanza” (supermercati, grattacieli, etc.). Povera gente che, quando va bene, lavora di notte a ripulire le super lussuose palestre dove i “già civilizzati” vanno di giorno a smaltire l’eccesso di calorie ingurgitate; e quando va male si prendono l’aids o vedono i loro figlioletti rapiti o venduti a turpi trafficanti di moderni, piccoli schiavi. Povera gente che si affida ad un rudimentale sistema di altoparlanti per invitare se stessa a restare unita, a non disperdere la “comunità”. Grandissima lezione di civiltà per tutti noi, moderni incivilizzati.

Dolcissima la preghiera funebre dei brasiliani, recitata imponendo le mani sulle varie parti del corpo del defunto, per ringraziarle di quanto di buono ognuna di esse ha fatto nella vita in favore dei suoi congiunti.

Ecco, queste vicende mi hanno colpito ben più della storia della nostra protagonista, che pure ha una evoluzione, un senso, una morale. Ma questo genere di sensazioni e percezioni sono lussi che la gente delle favelas e della foresta amazzonica non si può permettere.

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3 APRILE, S. RICCARDO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Aprile, 2013 @ 3:07 pm

Detto altrimenti: ebbene sì, è il mio onomastico! ed io mi sono fatto un regalo … una sciata in Paganella!

Eh, cari, quando la se ghe vol la se ghe vol, quando ci vuole ci vuole! D’altra parte i tedeschi dicono “die Welt ist schlecht, Jeder denkt an Sich, nur Ich denke an Mich, che tradotto suona così: il mondo è cattivo, ognuno pensa a se stesso, solo io penso a me. No, non è egoismo, l’egoismo sarebbe Ich denke nur an Mich, io penso solo a me. Invece, il senso della frase è “se non ci penso io a me, chi ci dovrebbe mai pensare?”E io ci ho pensato a me e sono andato a sciare in Paganella.

Verso sud, il Lago di Garda sotto il Mare di Nuvole

Da casa (Trento) alla funivia di Andalo, 40 km, 40 minuti. Prima risalita, 08,25. Sole in alto; nebbioline, foschia e nubi in basso, nelle valli. In particolare nella “busa” dell’ Altogarda Trentino, tutta sotto le nuvole (v.foto). A metà mattina una breve sosta per un caffè alla Malga Zambana e si riparte.

Ecco… va bene così: piste non troppo affollate!

Neve ottima. Piste ben battute e per fortuna “non troppo poco affollate” (v. foto). Che altro dire? a casa alle 14,00 a fare onore ad un profumato risotto! Ah … dimenticavo, il mio abbonamento agli impianti di risalita, letto sul web, dice che quest’inverno sulle piste da sci ho percorso 1.450 km per un dislivello complessivo di 250 km.

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SPENDING REVIEW … OK, MA INNANZI TUTTO DA PARTE DELLA MAGISTRATURA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Aprile, 2013 @ 3:07 pm

Detto altrimenti: spesa facile, troppo facile, anzi …. peculato


Ecco, uno scandalo al giorno leva quello precedente di torno. Di torno … o di turno? Ora è il turno dei Consiglieri della Regione Calabria (due di centrosinistra; otto di centrodestra). indagati per peculato. Nella loro nota spese rimborsata con denaro pubblico, di tutto e di più: un caffè al bar, viaggi all’estero, cene faraoniche, sapone, detersivi, gratta e vinci, computer, telefonini, Ipad, Iphone,  pagamenti delle proprie tasse per i rifiuti solidi urbani, etc.

Alla luce dell’ennesimo episodio di malaffare, auspico:

1. che la magistratura, con azione contemporanea ed immediata, vagli le note spese di tutti coloro che se le fanno rimborsare con soldi pubblici, in tutta Italia. E ovviamente, controlli i conti di tutte le tesorerie dei partiti;
2. che il parlamento vari una legge che renda trasparenti ed accessibili i bilanci di tutte le Fondazioni e che la magistratura controlli anche questi “enti”;
3. che la “buonuscita” ai parlamentari non rieletti, corrisposta “per il loro reinserimento nel mondo del lavoro” sia valutata caso per caso: infatti vi sono parlamentari che non si sono mai “disinseriti” dal loro precedente lavoro, ed altri che il “precedente lavoro” non lo avevano. Quindi … poiché “le parole sono pietre” (Don Milani), o facciamo quanto meno un doveroso distinguo fra i cosiddetti “aventi diritto al privilegio acquisito”  e non, oppure quelle erogazioni le chiamiamo “regali”.

Perché “me la prendo” con quanti sopra coinvolti? Perché sto per ricevere l’aggravio di altre tasse, se non altro per coprire il fabbisogno finanziario derivante dai pagamenti alle imprese di quanto loro dovuto dalle pubbliche amministrazioni. E vi confesso: inizio ad essere un po’ stufo …

A proposito: come trovare i fondi per pagare i fornitori dello Stato? Dagli F35, dalla TAV,  dal bilancio del Ministero della Difesa, etc..

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LA STORIA D’ITALIA – 7) DAL FASCINO AL FASCISMO AL FASCINO: “ALLARME DEMOCRAZIA”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Aprile, 2013 @ 12:46 pm

Detto altrimenti: puntata precedente? Il 25 marzo, cfr. ivi

1920-1921, scioperi, reazione, fascismo. Tutti contro tutti: nazionalisti contro popolari e socialisti, socialisti massimalisti contro socialisti moderati e popolari, anarchici contro tutti, etc.. La prima metà del 1920 fu segnata da numerosissimi scioperi. Anche qui, ad ogni tipo di sciopero si contrapponeva ad almeno altri due: infatti vi erano quelli “politici”, quelli “economici” , quelli “agricoli” e quelli degli “impiegati pubblici”. A non scioperare solo i Reali Carabinieri.

1920: i popolari fanno dimettere Nitti. Subentra Giolitti. Ancona; primo ammutinamento delle truppe in partenza per L’Albania. Trieste, 13 luglio, nazionalisti e fascisti incendiano la Narodni Dom, la sede di tutte le attività politiche, economiche, sociali, culturali degli slavi cittadini, al fine di fare fallire la trattativa fra il ministro Sforza e Belgrado.

Il governo proseguiva con la produzione bellica (ora inutile) a scopo occupazionale, e aumentava la cartamoneta in circolazione. I prezzi aumentavano.

Datori di lavoro agricoli e industriali davano la colpa dell’inflazione agli scioperi. Si volle verificare la fedeltà delle forze armate. Nell’estate del 1920, il colonnello A.R. fu incaricato dell’indagine, a seguito della quale dichiarò che “la truppa proveniva dal popolo e ne condivideva le idee, per cui occorreva costituire una nuova milizia di idealisti, esperti, valorosi, forti e aggressivi, per contrastare la possibile rivoluzione che avrebbe potuto nascere dagli scioperi”.


Boris Pahor, poeta, scrittore, patriota, deportato sloveno in Trieste, “Il rogo nel porto” Ed. Nicolodi, 2001

Gli operai occuparono le fabbriche. I padroni resistettero. L’occupazione fu unitile, Giolitti aveva semplicemente atteso che tutti si stancassero. Ci furono 300 morti “inutili” e Mussolini che stava a guardare, accusando Giolitti di non essere intervenuto. L’occupazione delle fabbriche dimostrò che la vera occupazione non era quella dei capannoni, ma sarebbe stata quella delle direzioni aziendali tecnica, organizzativa, commerciale, di produzione, etc..

Elezioni di fine 1920: socialisti, 24,3% – Popolari, 19,4% – blocchi patriottici e antibolscevici, 56,3%. Il governo avrebbe potuto ricominciare a far rispettare la legge da parte di tutti. Invece Giolitti fece accordi con i fascisti che, ad esempio, il 14 ottobre incendiarono la sede del quotidiano “Il Lavoratore” a Trieste, occasione nella quale la polizia si distinse per la sua assenza. Lo stesso a Bologna, corteo socialista con strage di partecipanti. Lo stesso accadde a Ferrara, ad opera di fascisti “regolarmente” armati, che operavano su indicazioni della polizia circa le persone da aggredire.

Questi fatti contribuirono a fare sgonfiare il problema Fiume. Resistere o morire, aveva detto il Vate D’Annunzio, ma quando si accorse che sarebbe morto, disse che non valeva la pena di gettare la vita in servizio di un popolo che non si cura di distogliere neppure per un attimo la sua ingordigia dalle gozzoviglie natalizie e abbandonò la scena.

Congresso socialista di Livorno, gennaio 1921. Si forma il PCI.

Mussolini aveva attaccato da sinistra i socialisti in quanto “rivoluzionari inconcludenti”. Adesso cambia tattica e li accusa da destra, in quanto responsabili di scioperi e disordini. Su questa base ideologica Mussolini “arruola” arditi, ex combattenti, ufficiali smobilitati, datori di lavoro, impiegati statali, capitalisti, industriali, militari di professione.

1920- 1921: le squadre fasciste bastonano, incendiano, uccidono socialisti e popolari, di ogni livello, anche politico. A cavallo fra i due anni, il fascismo dilagò anche nelle campagne e da movimento “antibolscevico” diventò movimento economico-politico contro le classi operaie.

(continua)

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IL RE E’ NUDO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Aprile, 2013 @ 8:21 am

Detto altrimenti: proviamo ad aprire le finestre del nostro cervello, che entri aria fresca … e diciamo pane al pane e vino al vino! Non se ne può più di mezze parole!

Avanti Savoia, caricaaa! (Si fa per dire). E ti pareva…. ecco le critiche all’operato del Presidente Napolitano … critiche? Certo, e da chi?

1) Dal PDL,  insieme alla Lega responsabile
a. del Porcellum che ha causato l’ingovernabilità;
b. nonostante gli anni passati a governare con maggioranze numericamente forti, responsabile …
i. per non avere attuato le riforme necessarie;
ii. per non avere predisposto un piano anti crisi (ma già … la crisi non esiste, diceva il suo proprietario …);
c. di agire soprattutto preoccupato di garantire l’immunità permanente al suddetto proprietario, almeno sino al maturare delle prescrizioni e/o della nomina a Presidente della Repubblica e/o dell’età (ancor più) avanzata che escluda il carcere;

Telecomando politico – Schiacciare tasto verde, per far dire “Si”; rosso, per far dire “No”; giallo, per far dire “Vedremo”.

2) dai Grillini … da chi poi? E da chi, in particolare? Da un ex impiegato di …. secondo? Terzo livello, diventato in un mese nientepopodimenoche capo (del suo) gruppo al Senato! Da una persona che palesemente è teleguidata, che prima di aprire bocca ascolta bene ciò che gli viene dettato all’auricolare con il telecomando (v. foto), che guarda la sua collega capa deputati per cercare un cenno di consenso a quello che sta per dire, (tipo “rassicurami!”), impressione ed espressione vivente (vivente?) del vuoto politico assoluto e di dignità personale e del pieno pieno di … sudditanza completa. Carneade, chi era costui, direbbe il Manzoni! Ma almeno i giovani deputati grillini che hanno preso la parola in occasione del marò affair … ovviamente si erano preparati … ma almeno si vedeva che capivano ciò che dicevano, condividevano le proprie affermazioni, che ci mettevano convinzione, condivisione, calore, che esprimevano contenuti. Ecco, non ho condiviso al 100% le loro critiche … (forse mi sono fermato al 75%) ma ho apprezzato il loro modo di “esserci” in proprio, di fare ragionare il proprio cervello, di pensare e parlare con – passione, non com-passione-volmente come il loro collega parlamentare capo senatore!

Scusatemi, ma quando la se ghe vol, la se ghe vol (dialetto trentino. In romanesco, dialetto della zona delle riunioni dei senatori e dei deputati, suona così: quanno ce vo’ ce vo’).

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LE NUOVE MEZZE STAGIONI DELLA VITA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Aprile, 2013 @ 7:10 pm

Detto altrimenti: lo ha rilevato il Financial Times, lo ha riportato un quotidiano nazionale, ed allora ci “ricamo” anch’io …

… anche perché di fronte alle moltissime informazioni da “cogliere” nel mondo, fra carta stampata e web può esserci sinergia, nel senso che noi blogger, ovviamente, non disponiamo di inviati speciali, di uffici specializzati, di cronisti, editorialisti etc. Siamo soli di fronte al … mondo di notizie che girano sul web e sulla carta stampata. Ed allora, siamo inutili doppioni? Questo dubbio l’ho avuto anchì’o giovane blogger (tale da soli 15 mesi, sia pure con 700 post “postati”) ne ho parlato con una blogger navigata. No, mi ha detto, noi blogger colleghiamo le notizie, le commentiamo, le evidenziamo … è comunque un arricchimento quello che noi offriamo al sistema della comuniocazione. E poi i nostri post sono aperti al commento del lettore molto di più di quanto non lo siano le ”lettere al direttore”, sia perchè la maggior parte di esse non può essere pubblicata, sia perché la maggior parte dei quelle pubblicate non può ricevere risposta. E poi, ha proseguito, vuoi mettere la tempestività dell’interlocuzione?


E allora eccomi a voi. Esperti hanno  appurato che oggi ogni generazione aggiunge 7 anni all’aspettativa di vita, per cui le età della vita devono essere ri-suddivise come segue:

Bambini 8-10 anni
Adolescenti 11-20
giovani 21-25
Giovani adulti 26-34
Adulti 35-54
Tardo-adulti 55-64
Giovani anziani 65-75
Anziani 76-84
Grandi anziani 85- ….

E chiariscono:

  • “l’inizio della pensione è solo l’inizio di una nuova carriera”;
  • “oggi un sessantenne ha almeno ancora un quarto di secolo da vivere”;
  • “ciò che faceva mio nonno a 60 anni io lo farò a 75”;
  • “invece del pensionamento, occorrerebbe rimanere occupati part time: si avrebbe la possibilità di trasmettere esperienza ai giovani”.

E’ vero, lo posso testimoniare di persona. A 65 anni mi hanno “pensionato”. Deprimermi? Non m’è passato manco pa’ capa! Infatti io ho iniziato una nuova vita: partecipo attivamente a circoli culturali e musicali; leggo molto; pedalo per migliaia di km l’anno;  scio; mi godo le bellezze del Trentino; sto molto con mia moglie e la mia adorata nipotina Sara; sono molto attento alla vita dei miei figli; seguo molto la politica e l’economia soprattutto nazionale. Oggi ho 69 anni .. Lavoro? Se me lo offrissero, non direi di no (anzi, se conoscete qualcuno …). Ma io, andarlo a cercare … con questa crisi … no. Non me la sento. Piuttosto scrivo molto, su questo blog. E il travaso di esperienza? Certo, se un giovane legge i miei post, se mi scrive, se mi telefona … sono a disposizione. Dopo tutto ho ben “postato” anche un post sulle “istruzioni per l’uso” (della vita) dedicato ai giovani. Quando? Bè, preferisco che i giovani se lo vadano a cercare fra i miei 700 post già pubblicati, così intanto vedono anche gli altri “prodotti” collocati sullo scaffale della vita da questo “giovane anziano”. E questo mio aprirmi, soprattutto ai giovani, è il mio volontariato. Un volontariato socio – culturale.

Buona ricerca, dunque! Fra i primi 10 che lo avranno trovato, sarà estratto … bè, voi inanto cercate il post che io sto pensando al premio da assegnare …

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CARLO FIERENS: CHITARRISTA CLASSICO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Aprile, 2013 @ 9:27 am

Detto altrimenti: confesso, è mio amico …

Fierens, il cognome è fiammingo… ma Carlo è Ligure, come me! E lasciatemi un po’ di “orgoglio originale” … dai, che vi costa?

Oggi i giornali non escono. Ma ieri si, e sull’Adige (quotidiano trentino, n.d.r. per i lettori non trentini) a pag. 10 mi ha colpito un articolo “Mietono successi i giovani talenti del Bonporti” (Conservatorio Musicale Bonporti, Trento, n..d.r., per i lettori non trentini), fra i quali è citato Carlo.

Ecco, Carlo è sicuramente “giovane” (27 anni … ecchè, se non è giovane lui …), ma come “talento” direi che ormai egli è assolutamente “completo”. Infatti … rileggetevi un po’ la vita di molti musicisti famosi: a 27 anni erano assolutamente formati. Come Carlo, del resto.

Confesso: io me la sono un po’ presa con il “titolista” dell’articolo, si, sapete, quella di “titolare” i pezzi pare che sia una vera e propria specializzazione del giornalismo … Già, perché dal titolo pare trattarsi di un “giovane allievo”, di una “brillante promessa”, di un “eccezionale risultato” del pur ottimo Conservatorio Bonporti. Il che sarà anche vero, ma prima, molto prima, Carlo era  “già di suo”  molto di più. Infatti …

… infatti, premesso che in Trentino, fra le altre sue esibizioni pubbliche, Carlo ha suonato per l’Associazione Amici della Musica, Riva del Garda (v. post 14 ottobre 2012), di cui sono tesoriere, come pure per l’Accademia delle Muse, il “nostro” circolo culturale privato di Trento (v. post 24 giugno 2012 e 6 febbraio 2013), ecco che io ero da tempo in possesso del suo curriculum ufficiale, che vi riporto qui sotto (sia chiaro: Carlo non è informato della mia iniziativa di dedicargli questo post):

Carlo Fierens è nato nel 1986 a Finale Ligure. Comincia lo studio della chitarra classica sotto la guida del padre Guillermo, musicista di fama internazionale. In seguito ha ottenuto il diploma di chitarra presso il Concervatorio A. Vivaldi di Alessandria, ottenendo il massimo dei voti e la lode. Si è esibito in numerosi concerti e ha partecipato a diversi concorsi nazionali ed internazionali, ottenendo numerosissimi premi, e fra gli altri:
1° premio al Concorso Internazionale Carlo Mosso di Alessandria, premio speciale della giuria per la migliore interpretazione.
1° premio al Concorso di Esecuzione Strumentale “Città di Ortona”;
1° premio al Concorso Internazionale “Italian Festival” (presidente di commissione M° Marcello Abbado);
1° premio al Concorso “Città di Cantalupa”, premio speciale “Comune di Cantalupa” per la migliore interpretazione;
1° premio al Concorso Chitarristico “Riviera della Versilia”.
È stato finalista all’International Music Prizes Competition (USA), e gli è stato concesso il titolo di “membro onorario della National Academy of Music” per l’alto valore artistico dell’interpretazione musicale.
Ha inoltre partecipato a festival internazionali di chitarra in Italia e in Spagna (IX festival “Ciudad de Coria”), Austria (ForumGitarre Wien), Germania (Guitar seminar di Koblenz e Heinsberg guitar festival) dove ha seguito masterclasses e ricevuto lezioni da Maestri di fama quali Roberto Aussel, Thomas Offermann, Ricardo Gallén, Marcin Dylla. Nel 2008 e 2011 ha tenuto diversi concerti in alcune città argentine. Proprio in Argentina, a seguito di un suo acclamato concerto, gli è stata conferita la cittadinanza onoraria della città di Lomas de Zamora.
Il critico Michele Giovetti ha detto di lui: “ha offerto suoni puri, tersi e al contempo densi di ombra, di avvolgente sensualità, quasi lussureggianti e carnali”.
Ha conseguito prima la laurea triennale e quindi quella specialistica in musicologia presso la Facoltà di Musicologia di Cremona (Università di Pavia) con una tesi sul compositore italiano
Alberto Colla e una sulla performance musicale, ottenendo il massimo dei voti e la lode. Come musicologo, nel 2010 ha vinto una borsa di studio della Paul Sacher Stiftung di Basilea per approfondire lo studio del repertorio contemporaneo per chitarra.
Nel 2011 ha conseguito a pieni voti l’Artist Diploma presso la Lamont School of Music (University of Denver, Colorado) studiando con Ricardo Iznaola e Jonathan Leathwood. Nello stesso anno è stato Performing Assistant al Bowdoin International Music Festival, in Maine (USA).
Attualmente frequenta la facoltà di filosofia a Trento.

Ecco, questo ricolloca il musicista e amico Carlo nella posizione che gli compete.

Ma, direte voi, cosa diceva l’articolo de L’Adige citato? Che Carlo è arrivato secondo in un concorso su scala nazionale. Solo secondo, direte voi? Ebbè che volete, può capitare … mica siamo perfetti!

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ROMA 15 marzo 2013, RIUNIONE IN UN CIRCOLO M5S

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Aprile, 2013 @ 7:32 am

Detto altrimenti:  democrazia sostanziale … anzi no,  formale … anzi no, grilleggiocrazia!

Riporto una testimonianza:

“Roma, Via Monte Pàtulo, una sede del M5S, riunione per le prossime elezioni comunali. Ho provato ad entrare. Una voce  mi ha chiesto: “Vuole entrare?” Sono entrato. Stava parlando un ragazzo alto con la barba “Segnate qui i vostri dati e poi firmate la liberatoria, perché io possa trattarli… e adesso passo la parola al candidato di Monte Sacro, per le primarie che designeranno il candidato del Movimento a sindaco”. Prende la parola un uomo alto e stempiato: “Amici, le primarie via internet si terranno lunedì e martedì. Secondo la stampa io sono quello che ha maggiori possibilità, ma va forte anche quello dell’XI municipio, per non sbagliare votate, quelli che possono, me e lui, avete tre preferenze a disposizione. Io comunque non voglio chiedervi il voto, perché tutti noi 11 candidati siamo onestissime e bravissime persone. Non ho altro da dirvi, volevo dare solo un saluto”.

Segue il … “dibattito”:

D: “Ma il programma?”
R: “No, del programma non si può ancora parlare. No, non si possono avere neppure le bozze … occorre collegarsi coi vari forum tematici”.
D: “Ma io non riesco mai a collegarmi”.
R: “Sì, lo so: ci sono un po’ di problemi col server, però, ti garantisco, che tra le due e le tre di notte in genere si riesce a a collegarsi”.
D: “Chi ha diritto a votare alle primarie?”
R: “Solo chi era iscritto in sede nazionale entro il 12 dicembre”.
D: “Ma io sono tre mesi che cerco invano di iscrivermi”.
R: “Sì, lo so, ci sono un po’ di problemi col server…tu hai scannerizzato i tuoi documenti d’identità?”
D: “Ho fatto tutto, ma l’iscrizione non me la dà. Come debbo fare?”
R: “Abbiamo dei problemi, ma li risolveremo, però, per adesso, non puoi votare”:
D: “Ma allora quanti possono votare allora alle primarie via internet?”
R: “Non lo so … duecento o trecento”.

Ve le dò io le primarie ….

Mi faccio qualche conto: in una metropoli abitata da tre milioni di persone i candidati per il consiglio comunale e i consigli municipali (più di trecento persone) vengono “selezionati” da duecento persone, che, tutt’al più, possono candidare solo se stessi. Ho sentito abbastanza. Esco, è buio nello stretto vicolo d’accesso. Anche nella democrazia e sull’Italia.”

Fine del post. Speriamo non della democrazia.

 

P.S.: mi viene in mente un passo della Divina Commedia Purgatorio, III, 79-84)

A votare, a votare! (Senza parole … sono senza parole …loro, le pecorelle, ma anche io!)

Come le pecorelle escon del chiuso
a una, a due, a tre, e l’altre stanno
timidette atterrando l’occhio e ‘l muso;

e ciò che fa la prima, e l’altre fanno,
addossandosi a lei, s’ella s’arresta,
semplici e quete, e lo ‘mperché non sanno

 

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S. PASQUA 2013, QUELLA DELLE GROSSE KOALITIONEN

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Marzo, 2013 @ 2:30 pm

Detto altrimenti: S. Francesco, Patrono d’Italia. Per quanto … anche S. Giorgio …

Primus inter pares

Papa Francesco, il Vangelo sine glossa, la Chiesa povera per i poveri. Ha cominciato da se stesso. Sobrietà. Ora tocca ai Cardinali, niente più appartamenti sontuosi. Ha già detto. “Parrocchie aperte, non chiuse”. I prossimi saranno i Vescovi (suoi “colleghi” visto che Egli si propone come Vescovo di Roma, primus inter pares). La Chiesa ricca si appresta a dare ai poveri. Quanti edifici ecclesiastici vuoti (seminari, parrocchie, etc.) e quanta gente dorme per strada … e quante altre ricchezze da devolvere, da rimettere in circolo … Il suo cattolicesimo è laico e la sua laicità è cattolica: universale, nel senso che “non esclude” niente e nessuno e che per di più inizia dal basso, dalle “piccole” persone, dalle “piccole” cose, dai “piccoli” gesti, che poi sono la punta dell’iceberg del suo “essere Francesco”. Ecco la prima delle Grosse Koalitionen, quella fra tutte le genti, tutte le persone, tutte le religioni …e, per chi crede, fra Dio e l’uomo.

Non temete, prima di scadere li faccio ragionare …

E poi, S. Giorgio. Erroneamente, molti pensano che San Giorgio sia il Santo patrono di Genova, in quanto è uno dei simboli storici della Repubblica Marinara. In realtà il patrono del capoluogo ligure è San Giovanni Battista. Ma da quando San Giorgio è intervenuto per cercare di riequilibrare la situazione intricata creatasi anche (anche) per l’intervento di un residente a Genova S.Ilario, pare che ci possa essere un avvicendamento dei patroni della città e d’Italia … o quanto meno un affiancamento, una coalizione, una grossa coalizione insomma, e non solo di patroni. Ecco le altre due Grosse Koalitionen: una fra due Santi ed una fra tanti non santi!

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SPENDING REVIU’ ANCHE IN TIVU’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Marzo, 2013 @ 2:18 pm

Detto altrimenti, lo so che si dovrebbe scrivere review …. ma “reviù” fa meglio la rima …

 

Benigni sul palcoscenico in S. Croce a Firenze

Uei … raga! Lo sapete che i miei due autori preferiti sono Dante e Manzoni? Che quando ho appreso che su RAI 2 (RAI 2? Sorpresa, dopo tutti quei filmetti scemi sulla polizia stradale americana … cheppalle! A dire il vero me lo sarei aspettato su RAI 3, ma fa lo stesso, meglio tardi che mai) … che su RAI 2, dicevo, l’ottimo Benigni in prima serata avrebbe commentato Dante, sono stato veramente felice.
Io amo Dante. Eppoi il mi’ babbo gli è toscano, sicchè … eccomi spaparanzato davanti al teleschermo. Dodici serate … uaooo!
Mappoi … mappoi apprendo che lo sceir (lo so che non si scrive così, lo so!), cioè l’indice di ascolto è solo del 3%! E che ogni per ogni puntata Benigni riceve €300.000,00 (trecentomila).
Che dire? Troppo basso il 3% e troppo alti i 300.000.

Dice … ma ora forse lo spostiamo in seconda serata. Ah, se è così … vabbè … allora …

 

 

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