FACCIAMO LE CONNESSIONI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Marzo, 2024 @ 7:07 am

“Chi fa le connessioni, capisce ciò che sta succedendo e può reagire ed agire”. Così un mio vecchio capo, Bruno Kessler. “Vecchio” perché io avevo 40 anni e lui 20 di più ed oggi che io ne ho 80, lui ne avrebbe 100. Kessler era stato/era il presidente anzi “il” Presidente; della Provincia Autonoma di Trento; dell’Associazione della caccia; della finanziaria ISA Spa (nella quale io ero direttore) e di tanti altri enti e istituzioni. Era anche Senatore.
Se fosse vivo, oggi metterebbe in connessione i seguenti vari accadimenti:

  • L’aggressività russa e di Hamas
  • Il sabotaggio all’accordo Arabia saudita-Israele
  • Il ruolo “occulto” dell’Iran
  • L’espansionismo neocolonialistico della Cina
  • La presenza russa e cinese in Africa
  • I finanziatori dei corsari del Mar Rosso
  • L’alternanza degli opposti in USA
  • Etc. etc.

e ci direbbe: “Cosa aspettiamo? Facciamo le connessioni e alle prossine elezioni europee mandiamo in Europa persone che abbiano la giusta visione geopolitica, che operino per la creazione di un soggetto politico culturalmente e dimensionalmente adeguato a fronteggiare e gestire l’insieme degli eventi continentali in corso: gli STATI UNITI D’EUROPA, a difesa della nostra Autonomia di civiltà, europea, statale, provinciale!”

Comments Closed

IL LATO BUONO DELLE COSE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Marzo, 2024 @ 6:36 am

E’ ciò che individua la ragazzina Pollyanna nel romanzo per ragazzi pubblicato nel 1913 dalla scrittrice statunitense Eleanor Hodgman Porter. Cercare di individuare questo lato, ci aiuta a vivere.Certo che di questi tempi (di guerre) non è facile, tuttavia dobbiamo provarci: per sopravvivere.

Un “lato buono” potrebbe essere il raggiungimento della consapevolezza che noi che viviamo nel continente Europa abbiamo bisogno della Federazione Europa, ovvero degli STATI UNITI D’EUROPA.

Cheppalle ‘sto Riccardo, potrà dire qualcuno: ce lo ha già detto tante volte! “Evvabbè raga, che ve devo da dì … pe dilla en romanesco pure che nun è er dialetto mio  … coi vecchi ce vo’ pazienza, ce vo’!
I tanti nostri dialetti, belli, diversi … alcuni di facile comprensione, altri che necessitano di un traduttore! Eppure siamo un popolo. Allo stesso modo dobbiamo diventare un popolo UE, un popolo “politico” di un soggetto politico unico, unificante, “pure se” non parliamo la stessa lingua.

Leggiamo e impariamo dalla Storia, che è maestra di vita e della politica. La pur splendida Età dei Comuni, come pure la gloriosa Età delle Repubbliche Marinare, la successiva età dei tanti stati italiani hanno ceduto di fronte al cambio della “scala geopolitica” che dalla grande “scala” delle piccole entità, à è passata alla piccola “scala” delle grandi entità, cioè alla nascita dei singoli Stati dell’Europa.  Mi riferisco alla “scala” che contraddistingue ogni carta geografica: la “scala” di oggi è una visione continentale, sotto ogni punto di vista. Una visione che deve tradursi il un nuovo soggetto politico continentale: gli STATI UNITI D’EUROPA.

Comments Closed

ACCADEMIA DELLE MUSE – TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Marzo, 2024 @ 7:48 am

Associazione culturale privata senza fine di lucro e formalità di adesione! Da dodici anni ormai ci riuniamo e ognuno offre agli amici la sua “arte”.

Ieri sera Marco Giuliani ha tenuto una interessante relazione sui gruppi musicali al femminile, avvalendosi della sua ricca e ben strutturata raccolta di cartoline dell’epoca, testimonianza di quante piccole/medie orchestre vocali e musicali tutte o quasi al femminile siano esistite e che di esse non ci sia stata una specifica letteratura.Una chicca: alcune note canzoni dell’epoca fatte suonare con tanto di disco 78 giri su grammofono d’epoca a manovella!

Una coincidenza: pochi giorni fa all’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda la soprano-regista Stefania Bonfadelli ha presentato il suo libro “L”OPERA DELLE PRIME DONNE” che documenta come dal ‘600 le donne avessero iniziato a esibirsi come cantanti liriche sul palcoscenico al posto degli “evirati cantori”. Copia del libro con dedica, donata alla nostra presidente-ospite CRISTINA ENDRIZZI.

La serata è stata arricchita da esecuzioni pianistiche dello stesso conferenziere e di Cristina e da un intervento canoro del basso Luciano Maino.
E’ seguito un ampio spazio eno-gastro-astronomico!
A conclusione della serata l’annuncio che la prossima riunione si terrà lunedì 8 aprile sul tema  “Animali in musica e letteratura” a cura di Cristina & friends.

Comments Closed

L’UE POLITICA AVRA’ VOCE IN CAPITOLO NELLA EVO-RIVO-LUZIONE IN CORSO A LIVELLO CONTINENTALE.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2024 @ 7:44 am

In una diocesi, il capitolo o collegio dei canonici è il senato del vescovo. Di esso fanno parte sacerdoti che si sono distinti per particolari meriti nel loro ministero. I canonici “hanno voce in capitolo” nelle loro riunioni (chiamate “capitoli”).

I nostri “canonici” in UE devono essere Persone che hanno vissuto, studiato, compreso i tempi, persone con credibilità a livello internazionale.
Nel prossimo giungo le elezioni UE per eleggere il “capitolo” della nostra Unione, una sorta di senato europeo anche se si chiama Parlamento, teniamo conto di quanta vera Politica Europea si debba fare, soprattutto d’ora in avanti.

Fra qualche anno, quando si scriveranno libri sulla Storia di questo periodo, probabilmente di daterà l’inizio della Nuova Età dell’UE a partire dall’aggressione russa dell’Ucraina e si registreranno accelerazioni del percorso della sua trasformazione in STATI UNITI D’EUROPA in coincidenza con i seguenti avvenimenti:
– strage di Hamas contro Israele e la seguente reazione militare;
– l’azione dei corsari nel Mar Rosso;
– l’aumento dei prezzi di molte merci a causa delle nuove rotte marittime;
– la neo-colonizzazione russo cinese dell’Africa;
– le elezioni europee del giugno 2024;
– le elezioni presidenziali USA;
– le nuove rivendicazioni cinesi su Taiwan.

Pertanto, alle ELEZIONI EUROPEE del prossimo giugno, amiche ed amici che mi leggete, noi dobbiamo essere SOGGETTI DI questa futura Storia e non “soggetti a” essa, ovvero semplici oggetti: mandiamo in UE chi vuole e soprattutto chi è capace di gestire questa trasformazione!

Per ottenere questo risultato ognuno di noi deve attivarsi anche singolarmente. Come? La mia proposta che ognuno di noi si imponga di raddoppiare il peso specifico del proprio voto, convincendo alle nostre idee almeno anche solo un elettore che non è ancora “dei nostri”.

Comments Closed

PROSSIME ELEZIONI EUROPEE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2024 @ 7:41 am

Amiche, amici … chi ha un ferro l’affili, scriveva quel tale! Ed io mi permetto di dire: chi ha un cervello lo AFFINI!

Abbiamo vissuto decenni di crescita distratta, distratta da una visione di come invece potevano cambiare equilibri mondiali: distratti dal dopo guerra; dal boom economico; dal ’68; dal terrorismo in casa nostra; da 70 anni di Festival di Sanremo; dai campionati di calcio; distratta rispetto al debito crescente; rispetto alla Cina è vicina, ora troppo; dalla Cina e non solo e mettiamo su quel piatto della “balanza! (bilancia) anche l’India, le bombe russe, la ricolonizzazuione dell’Africa, i pirati nel Mar Rosso (che faranno esplodere i nostri prezzi al consumo); etc. etc..

Se vogliamo essere soggetti e non oggetti di questa “terza guerra mondiale di fatto e in atto” dobbiamo RIFORMARE la nostra UE e dare vita agli STATI UNITI D’EUROPA, iniziando a mandare in UE Persone e non personcine.

Qualcuno dice … ma a me Renzi mica mi è simpatico!
Rispondo: raga, a me invece si, quindi pareggio 1:1 e palla al centro: mica dobbiamo valutare la persona che mandiamo in UE per la simpatia o meno: valutiamola e scegliamola sulla base della sua conoscenza della geopolitica, della sua autorevolezza e credibilità internazionale: sono le qualità che deve avere la persona che servono per difendere i nostri diritti e i nostri interessi e e far valere la nostra voce di cittadini italiani ed europei!

Dice … ma tu Riccardo chi sei? Cosa pretedi di ottenere?

Raga, scialla, tranquilli: io sono solo una goccia che spera di convincere almeno un’altra goccia: avrei raddoppiato il mio peso specifico elettorale!

Buoni Stati Uniti d’Europa a tutte e a tutti!

Battutaccia: non votare chi sa fare e può fare i propri interessi mi ricorda quel marito che per fare dispetto alla moglie e preferì “modificarsi”.

Comments Closed

LA DOMENICA ANDANDO ALLA MESSA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Marzo, 2024 @ 1:47 pm

Ho rubato l’incipit di un canto di montagna, anche se voglio scrivere d’altro.

La Messa per alcuni è un’abitudine; per altri una formalità; per altri un atto di devozione; per altri ancora “anche” un vero piacere, nel senso che ci si appresta alla celebrazione e la si segue “anche” con questo sentimento.

E’ infine anche un vero arricchimento, per noi due sposini da 53 anni, Maria Teresa ed io, così come credo che sia per tutti quelli che frequentano le Messe di due amici: Don Lino Zatelli a Trento e Don (Monsignor, ma lui non vuole che si dica!) Marcello Farina nella chiesetta di S. Giustina a Balbido, il “Paese dipinto” per via dei suoi bei murales, dove Marcello fa base da pensionato: e scrivo “fa base” perché Marcello è spesso a Trento e in altre città dove è richiesto per celebrare funzioni diverse o per ragioni del suo essere persona di grande cultura e autore di molti libri.

Oggi Maria Teresa ed io oggi siamo a Trento. L’altare della chiesa della parrocchia di Don Lino è collocato su una base circolare: come “circolare” è la presenza di Don Lino fra i presenti. Uso il termine “presenti” e non “fedeli” perché i messaggi che dlino (così nelle e-mail) ci regala sono un arricchimento anche per chi non avesse la fede nel senso della Fede, cioè della nostra Fede.

A parte che Marcello ci fa capire come la Fede sia una ricerca continua e quindi mai posseduta completamente, nel senso che si è “ricercatori” della fede/Fede (f o F? Fate voi). Eventualmente anche a propria insaputa.

Alla Messa di dlino – la domenica mattina trasmessa anche in streaming – i presenti sono sempre alcune centinaia. Molti i piccoli chierichetti, tenuto conto del calo delle nascite: oggi da 10 a 30 a secondo delle giornate; un tempo anche 50, ma si sa … . Nel complesso dlino e Marcello riempiono la chiesa: grande, quella di dlino, piccola quella di Marcello che però quando celebrava a Trento riempiva il Duomo!

Da entrambi un messaggio a favore del “mondo”, per il “mondo” cioè a favore delle relazioni umane, per la realizzazione già su questa “terra” (il pianeta) di un’armonia: una sorta di utopico paradiso terrestre che poi alcuni sono certi di ritrovare anche Altrove, altri no, ma vabbè.

Dice. Ma se tu stesso dici che è un’utopia! Certo raga, ma l’utopia è un traguardo semplicemente non ancora raggiunto! Guai nella vita (terrena, n.d.r.) a non avere utopie!

La passione, dice dlino, mettiamo passione nella Fede. Mi permetto di aggiungere: e anche in tutti gli aspetti della nostra vita mortale.

Grazie, Lino, grazie Marcello!

F.to da uno che crede di avere avuto “passione” in ciò che ha fatto; di averne in ciò che sta facendo; in ciò in cui crede; in ciò che farà.

Comments Closed

INFINITE POESIE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Marzo, 2024 @ 6:56 am


E’ anche la matematica a parlarci di infinito, con quello strano segno di un “otto” sdraiato. Quando poi l’insegnante vuol vedere se tu, studentello, hai capito bene, di manda alla lavagna e ti chiede di tracciare una retta. Tu tracci una riga e … e l’insegnante ti corregge: “Hai tracciato solo un segmento di retta! La retta è infinita, non potresti mai disegnarla!”

Io sono affascinato e “convertito” dal concetto di infinito applicato allo spazio, per cui quando sento che nuovi potentissimi telescopi riescono a vere galassie “lontanissime”, credo che si tratti sempre di un risultato insignificante rispetto a quello che si trova “dietro” e ancora dietro e così via. Ecco perché sono fermamente convinto che non si possa negare che “oltre” possano esistere altre forme di vita simili o dissimili dalle nostre.
Ed allora mi chiedo: anche l’infinito, anche se fosse “vuoto”, è una creazione di Qualcuno, Qualcuno del quale io sono alla continua ricerca: la mia Fede infatti è una Fede Dinamica, in continuo movimento verso una comprensione che molto probabilmente non raggiungerò mai. Evvabbè, mi dico, ci sono anche tante altre cose che non arriverai mai a capire, e allora? Allora mi accetto come sono, imperfetto fino allo scorso anno quando avevo un difetto: ero presuntoso. Quest’anno sono migliorato; sono perfetto! E dai … facciamoci sopra una bella risata, sennò discorsi troppo seriosi di prima mattina non vanno bene dai …!

Tre poesie sull’infinito: quanto alla sintesi, Ungaretti batte Leopardi ma anche io mi difendo!

L’INFINITO di Giacomo Leopardi

“Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare”.

MATTINA di Giuseppe Ungaretti
“M’illumino d’immenso”.

La mia poesia, in risposta a quella di Ungaretti
“Anch’io”.

Comments Closed

IL RAPPORTO FRA LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO ED I “SUOI” COMUNI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2024 @ 3:33 pm

Sono stato a capo della funzione “Finanza Italia” di una grande finanziaria, la STET- Società Finanziaria Telefonica per Azioni, Torino-Roma, la maggiore finanziaria del Paese.

Le società nostre controllate erano oltre una ventina, operanti nei settori della comunicazione e dell’elettronica civile e militare: fra di esse cito: SIP, Italtel, Selenia, Elsag, Sirti, SGS Ates, Cselt, Seat, e molte altre, anche all’estero. La STET era una finanziaria di pattecipazioni “mista” ovvero gestiva anche qualche funzione operativa delle sue SpA: in particolare la finanza.
Il rapporto della capogruppo con le società operative era diverso a secondo del loro peso specifico: ad esempio tendeva ad essere fianziario puro (gestione delle funzione finanziaria) con le laggiori e maggiormente operativo con le minori.

Ecco a cosa penso quando scrivo che il rapporto fra la nostra Provincia Autonoma ed i Comuni dovrebbe aricolarsi con la stessa gradualità: essere soprattutto da società finanziaria pura con i comuni maggiori (capogruppo in testa) ed essere via via sempre più operativo man mano che la dimensione dei comuni diminusce ed il loro numero aumenta.

Ciò anche sulla base del principio di sussidiarietà che recita “Non faccia l’ente successivo ciò che può fare prima e meglio l’ente precedente” (avrete notato che non parlo di enti superiori/inferiori …). In tal modo, inoltre, si eviterebbe il rischio della separazione del potere (decisionale) dalla responsabilità (dei risultati).

Comments Closed

MATTEO RENZI OGGI SU iL RIFORMISTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2024 @ 12:28 pm

“Riformista è chi sa che a sbattere la testa contro il muro, è la testa che si rompe non il muro. Riformista è chi vuole cambiare il mondo per mezzo del buon senso, senza tagliare la testa a nessuno”. È questa la risposta che in Baaria, di Giuseppe Tornatore, il padre dona al figlio che lo interroga sul significato di una parola desueta, strana, difficile. La parola riformista, appunto. C’è ancora bisogno di riformisti nel mondo. Ce lo siamo detti tante volte: la politica non può restare prigioniera dei sovranisti di destra e dei populisti di sinistra. I due estremismi possono assumere forme simili o diverse ma sempre estremismi rimangono.

  • Pensate alla giustizia, battaglia storica di questa testata: i due estremismi diventano la stessa cosa, diventano giustizialisti. Lo spazio del riformismo è sempre più necessario. Perché senza i garantisti manca l’aria, manca il diritto, manca la civiltà.
  • Pensate alla: la destra di Meloni e la sinistra di Conte partendo da posizioni diverse sono arrivate – insieme – a negare il bisogno di accedere al Mes sanitario, di cui la sanità italiana avrebbe avuto bisogno. Altre volte invece gli estremismi producono effetti opposti.
  • Sulle tasse la destra vuole i condoni, la sinistra la patrimoniale. Il riformista è quello che abbassa le tasse con la lotta all’evasione, la digitalizzazione, il taglio alle spese inutili. Posizioni che non vanno di moda. Ma che fanno la differenza.
  • Sull’ambiente la destra nega il cambiamento climatico, la sinistra solidarizza con gli imbrattatori ideologici. Il riformista autorizza i termovalorizzatori, spinge per il nucleare, lavora sulle rinnovabili ma non cancella il gas o il petrolio.
  • Mi fa ridere chi parla di intelligenza artificiale e non si pone il problema di come alimentare l’enorme dispendio energetico che le tecnologie dell’intelligenza artificiale provocano. La sovranità energetica sarà sempre più un problema centrale con buona pace dei comitati e dei falsi ambientalisti.
  • Sulla sicurezza la destra tifa per i manganelli, la sinistra non condanna gli antagonisti. Il riformista sta dalla parte della legalità e della sicurezza sapendo che il modo per combattere la criminalità è sempre quello di uno degli ultimi leader che l’Europa ha avuto, quel Tony Blair che diceva: “duri con il crimine, duri con le cause del crimine”.

L’elenco potrebbe continuare, dalle infrastrutture alle sfide educative: tutto concorre a dimostrare quanto spazio ci sia per i riformisti. E dunque quanto spazio ci sia per “Il Riformista”, che tra qualche giorno proseguirà sotto la direzione del bravo Alessandro Barbano, cui rivolgo i migliori auguri di buon lavoro.

Si chiude con questo editoriale la stagione della mia direzione editoriale. È stata una bellissima avventura della quale ringrazio l’editore, i suoi collaboratori, il direttore Andrea Ruggieri e tutta la redazione a cominciare dalle colonne del lavoro quotidiano Francesca Sabella e Benedetta Frucci.

Quanto a me: da oggi parte la mia campagna per le europee. Parte da Londra, per dire che senza Europa si sta peggio. Ma toccherà le più remote periferie dello Stivale. Non so come andrà, ma so che è giusto provare a salvare l’Europa. Provare a cambiare l’Europa. Per me è tempo di una nuova sfida. È il tempo del coraggio. Ciao Riformista, buona strada”.

F.to Matteo Renzi

Comments Closed

CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2024 @ 6:43 am

COMUNICATO STAMPA – 29 febbraio 2024 

Italia Viva Trentino, Conzatti – Lucatti “Serve un progetto concreto e ben strutturato per la Cabinovia Trento-Monte Bondone” 

Siamo felici che il Sindaco Ianeselli, che noi sosteniamo, abbia deciso di dare paletta verde al Progetto Cabinovia Trento-Monte Bondone, progetto che Italia Viva Trento propone, dettaglia, caldeggia sin dalla campagna elettorale del 2020”-  così la Coordinatrice regionale Donatella Conzatti.

“C’è ancora molto da fare per realizzare l’impianto per la Cabinovia Trento-Monte Bondone” – afferma Riccardo Lucatti, responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista di Italia Viva Trentino.

“C’è la necessità di individuare un soggetto incaricato della realizzazione dell’impianto, che sia capace di attrarre i capitali ancora necessari al finanziamento dell’opera e di mantenere in equilibrio la sua gestione economica e finanziaria, così come di inquadrare l’infrastruttura in un’ottica strategica prospettica di forte sviluppo turistico” – continua Lucatti.

“Sul primo punto, l’esecuzione dell’opera può essere affidata ad una società comunale multiservizi di nuova costituzione, la quale ricomprenda anche le attuali società comunali in forte utile (farmacie e parcheggi), per utilizzare a pareggio delle eventuali iniziali perdite di bilancio della nuova cabinovia le cospicue somme che oggi tali citate società versano al fisco statale a titolo di imposta sull’utile di bilancio. Stante la previsione di un forte utile di tale nuova SpA anche dopo tale ripianamento, la società stessa e/o l’Ente Pubblico di riferimento potrebbero più facilmente reperire le risorse necessarie al completamento della copertura finanziaria dell’investimento complessivo, eventualmente anche con l’emissione di titoli pubblici locali ex art. 35 della L. 724 del 23.12.1994 (BOC-BOP-BOR, Buoni Ordinari Comunali/Provinciali/Regionali)” – spiega il responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista di Italia Viva Trentino.

“Sul secondo aspetto, la nuova cabinovia potrà realizzare un primo anello cicloturistico Valle dell’Adige-Valle dei Laghi Altogarda Trentino (nei due sensi di marcia) dando così l’avvio ad un progetto anche provinciale (e poi regionale) per la creazione e offerta di un nuovo prodotto turistico destinato ad una crescente schiera di nuovi ciclo turisti e ciclo escursionisti: la vendita dei nostri “dislivelli” non solo in inverno e in estate, ma anche in primavera ed in autunno, attraverso la creazione del Trentino Bike Safari (e successivamente del Trentino Alto Adige Bike Safari). Ciò, sull’esempio dell’Austria la quale da anni ha dato vita al Tirol Bike Safari, coordinando impianti di risalita e mettendo in rete ben 750 km di ciclo discese. Tale iniziativa inoltre farà sì che la gestione della cabinovia Trento-Monte Biondone sarà sempre in forte attivo. Quanto alla regolamentazione di tale nuova forma di turismo in montagna, si può fare riferimento ai Quaderni di Ciclo turismo e Ciclo escursionismo editi dal CAI Centrale, reperibili in internet” – conclude Riccardo Lucatti.

Comments Closed