IN MEDIO STAT VIRTUS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Ottobre, 2025 @ 5:09 pm

Locuzione latina che significa che la virtù sta nel mezzo  e invita a ricercare l’equilibrio, la moderazione e l’armonia tra due estremi: principio filosofico che ha origine nel IV sec. a. C nel pensiero di Aristotele.

Approfitto della filosofia per denunciare lo smantellamento in corso di un quid virtuoso, la CLASSE MEDIA: infatti, oggi purtroppo assistiamo ad un numero sempre maggiore di persone sempre più povere e ad un numero in ordine di grandezza molto inferiore ma crescente di persone sempre più ricche.
La classe media invece è il PONTE SOCIALE che permette alle classi sotto la media di migliorare: è il cosiddetto ASCENSORE SOCIALE.
Non si tratta di “fare qualcosa” per la classe media come – ad esempio – diminuire un poco la pressione fiscale, bensì occorre

– dare centralità al problema
– riconoscerne il ruolo
– dedicarle uno studio ed un piano specifico e realizzarlo.

Cito casi concreti di PONTI distrutti:
– Turismo: pare che si indirizzi verso la costruzione di un maggior numero di hotel a 5 stelle.
– Trasporti: alla TV le Ferrovie dello Stato reclamizzano le lussuose Freccia Rossa e per nulla il miglioramento dei treni per i pendolari.
– Ristorazione: in due estati consecutive di mia presenza turistica in Sicilia, sempre nella stessa località, ho visto sparire ristoranti medi ed essere sostituiti da finte “trattorie” con tanto di tovaglia bianca a prezzi molto superiori oppure da semplici bar che si organizzano alla meglio per servire menù molto, molto ordinari.
– Istruzione: aumenta la massa di chi non va o non termina la scuola, ma chi ha i mezzi va a studiare e a perfezionarsi all’estero.
– Politica: la vera classe politica media è osteggiata dalle ali estreme, le quali, pur di sottrarle voti, non esitano di definirsi con nomi e aggettivi che invece sono propri di quella classe.

Comunque, se mi sbaglio mi corigerete.

Riccardo Lucatti, responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista ITALIA VIVA TRENTINO.

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ACCADEMIA DELLE MUSE, Trento: 2008/09-2025/26

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Ottobre, 2025 @ 6:49 am

Circolo culturale privato PP-SAF-Passa Parola Senza Alcuna Formalità: se considerate che la nostra annata termina nel 2026, sono 18 anni: che “facciamo Accademia”: siamo maggiorenni!

Si iniziativa di Cristina Endrizzi, la nostra OP-Ospite Presidente, ci ritroviamo nella nostra “sede” (casa sua!) la sera del primo lunedì di ogni mese non estivo e per l’annuale Festa di Mezz’Estate nel suo bel giardino. Ognuno di noi offre agli amici l’arte sua: canto, musica, teatro, poesie, viaggi, fotografie, storia, cucina, etc.  Per anni, due eventi a serata. Dall’anno scorso, uno: tutti accompagnati da un momento enogatroastronomico. Quanti siamo? Nel mio indirizzario e-mail 150 ma – per fortuna – non partecipiamo tutti in contemporanea! Quanti eventi abbiamo realizzato? Centinaia di certo:  non fatemi fare il conto, dai …

Ieri sera saluto di Cristina e del suo vice – così dice lei – cioè io stesso che, per celebrare la maggiore età ho letto una breve poesiola i cui versi terminalo con un riferimento ai colori: ed ecco che ho fatto girare due foto a colori della gita sociale che abbiamo fatto nel 2008 nella Toscana “minore” – cioè quella rimasta più uguale a se stessa, nella provincia di Siena, insieme al compianto Ruggero Polito!

Fra le foto trovate il programma (musical canoro) della serata, quello annuale e la poesiola.

Buona Accademia a tutte e a tutti e Grazie alla POP-Presidente Ospite Pianista Cristina e alle quattro voci, in ordine di “apparizione”: Giovanna, Giacinta, Daniela, Luciano! (In ordine di foto, da sinistra: Cristina, Daniela, Giacinta, Luciano, Giovanna).

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CICLO-POST EUROREGIONALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Ottobre, 2025 @ 7:40 am

Ovvero dedicato al futuro del mio territorio, il Trentino.
A pagina 33 del quotidiano ilT di oggi 5 ottobre, Giuseppe Mendini, Presidente dell’Unione Ciclistica Val di Non e Assessore allo sport di Ville d’Anaunia, reclama la realizzazione di un “vera” pista ciclabile che unisca la ciclabilità della Valle dell’Adige a quella della Val di Sole.
Chi mi segue sui social saprà che io stesso sono un cicloturista. Tuttavia non intervengo in questa veste, bensì quale responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista di ITALIA VIVA Trentino.
Infatti l’obiettivo deve essere la realizzazione di una completa rete ciclabile di fondo valle, collegando fra di loro le varie tratte oggi isolate (esempio lodevole è il collegamento in corso di completamento fra la Valle dell’Adige a Trento e la Valsugana) di fronte al crescente aumento del numero di cicloturisti e di ciclo escursionisti, ed è innanzi tutto un intervento a favore dell’economia della provincia, sulla base di alcune considerazioni:
– l’avvento delle e-bike, biciclette a pedalata assistita, sta creando nuove fasce di tali categorie, persone più avanti con l’età e dotate di una maggiore capacità di spesa;
– il cicloturismo si sviluppa anche nelle due “stagioni belle” cioè primavera e autunno, contribuendo alla necessaria destagionalizzazione di un turismo oggi troppo concentrato nelle altre due stagioni,;
– un sistema completo di piste ciclabili di fiondo valle è complementare con il ciclo turismo “in discesa” che si creerà quando anche in Trentino si realizzerà un progetto analogo all’esistente Tirol Bike Safari (safari significa viaggio), regione che ha messo in rete una quindicina di impianti di risalita, realizzando circa 750 km di ciclo discese.

Un primo contributo importante in questa direzione sarà rappresentato dalla nuova cabinovia Trento-Monte Bondone. Su questi nuovi “prodotti turistici” nessuno potrà mai imporre dei “dazi”, anzi … sicuramente potranno richiamare ciclo turisti e ciclo escursionisti anche da oltre oceano. Sotto questo profilo, il progetto che propongo qui sopra – euroregionale in quanto attraverso analoga iniziativa del Sud Tirolo potrà collegarsi all’esistente progetto del Tirolo – sarà una positiva risposta economica straordinaria di livello europeo rispetto ad eventi economici negativi straordinari (i nuovi dazi USA) che possono colpire (anche) la nostra economia provinciale.
Riccardo Lucatti – Responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista – Italia Viva Trentino.

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FERSA O NEBBIA DEL CASTAGNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Settembre, 2025 @ 6:35 am

(Questo non è un post scientifico bensì solo curioso.)

La “fersa” è un fungo che attacca “a macchie” le foglie del castagno e dell’ippocastano, le fa rinsecchire e cadere: mi chiedo se il fatto che si chiami anche “nebbia” indichi che il termine fersa nel dialetto antico o recente del Trentino significhi anche nebbia.

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Infatti qui a Trento scorre il torrente-quasi-fiume “Fersina” affluente di sinistra dell’Adige e – si sa – lungo i corsi d’acqua si formano le nebbie fluviali. Ecco la domanda: il nome Fersina deriva forse dal fatto che lungo il suo alveo si formano le nebbie fluviali?

Nello splendido volume “La Fersina – Antica signora della valle” a cura di Lino Beber, Mario Cerato e Claudio Morelli edito nel 2018 dall’ “Associazione Amici della storia – Pergine”, alle pagine 13-14 si è cercato di risalire all’origine del nome ma i risultati non vanno in questa direzione.

Comunque in un suo lungo tratto cittadino la sponda destra del Fersina è incoronata e sormontata da splendidi ippocastani che dallo scorso luglio sembrano essere contagiati dalla “fersa”.

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AUTONOMIA: TRANSFRONTALIERA, NAZIONALE, REGIONALE, PROVINCIALE, CITTADINA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Settembre, 2025 @ 6:54 am

Prendo spunto dal recente intervento del Direttore Simone Casalini sul suo quotidiano ilT dal titolo “La metafora del ciclismo” e – più in generale – dal meritato successo del Tour dell’Autonomia organizzato da questo giornale.
Quando qui da noi in Trentino si parla di Autonomia, ci si riferisce alla nostra Autonomia Speciale Amministrativa Regionalprovinciale, ai suoi contenuti passati, presenti e futuri ed alla sua espansione verso l’Euregio, aspetti sui quali non intendo intrattenermi in questa sede.
Piuttosto mi permetto di richiamare l’attenzione di chi legge su alcune sottolineature che riguardano il gradino “cittadino” della scaletta dell’Autonomia ovvero sulla necessità di una riforma del “Rapporto di Autonomia” fra la nostra Provincia e Trento, la sua Città Capoluogo. Ciò se non altro per alcune considerazioni pregiudiziali:
– Trento ha una popolazione di 125.000 abitanti che di giorno si raddoppia per l’arrivo dei lavoratori pendolari, raggiungendo un totale pari a circa un quarto dell’intera popolazione provinciale;
– l’APT “Trento Monte Bondone e Pinè” è il terzo ambito trentino per numero annuo di arrivi turistici certificati (circa 500.000 pari al 10% del totale provinciale!)
– Nel territorio del Comune di Trento si trovano ampie aree urbane inutilizzate e/o dismesse, la cui gestione sorprendentemente non è comunale.
– Trento è un concentrato di funzioni la cui gestione oggi è invece soprattutto provinciale (sanità, università, trasporti, ricerca, istruzione, sicurezza, solo per citare alcuni ambiti).
– Trento è un concentrato di responsabilità a seguito di decisioni assunte in altro loco (emblematici sono il trasporto pubblico locale e la sicurezza) mentre invece occorre che il potere e la responsabilità facciano sempre capo allo stesso soggetto.

Per superare questi paradossi, Trento deve diventare formalmente “città metropolitana”, ovvero ricevere una maggiore “quantità” di Autonomia e le necessarie risorse finanziarie per gestirla.
Sull’altro fronte, nei confronti del suo capoluogo, la Provincia deve essere meno ente finanziario “operativo” (che opera al posto di -) e sempre di più ente finanziario “puro”, (che fornisce le risorse a -) per la gestione delle iniziative del Capoluogo.
In parallelo, un analogo cambiamento è auspicabile anche nel Rapporto di Autonomia fra la Provincia e i molti Comuni minori, nel senso di passare dalla tendenziale “politica con il cappello in mano” alla messa a loro disposizione di uffici centrali strumentali allo sviluppo dei progetti locali.
Riccardo Lucatti – ITALIAVIVA TRENTINO #italiavivatrento#italiavivatrentino#ItaliaViva

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ODIO ATTIVO E PASSIVO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Settembre, 2025 @ 6:10 am

Odio attivo: “Io odio i miei oppositori politici” (Trump)
Odio passivo: “I miei oppositori politici mi odiano” (Meloni)

Ottimo intervento a pag. 3 del “mio” quotidiano ilT di oggi

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ASSOCIAZIONE AMICI DELLA MUSICA – RIVA DEL GARDA.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Settembre, 2025 @ 5:01 am

Buon giorno, si riprende l’attività autunnale con questo evento organizzato assieme al Conservatorio F. A. Bonporti di Riva del Garda in forma di lezione concerto. Si ripresenta al pubblico rivano il violoncellista Christian Bellisario già docente di violoncello presso la nostra istituzione musicale Vi aggiorneremo dei nostri eventi che hanno subito alcune variazioni di date e programmi. Vi aspettiamo!

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CREATIVITA’ anche nella finanza

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Settembre, 2025 @ 2:32 pm

Il “mio” quotidiano locale, “ilT” oggi 17 settembre a pagina 2 pubblica un’intervista a Giovanni Emanuele Corazza (professore dell’Università di Bologna e fondatore del Marconi institute for Creativity) sul ruolo strategico della creatività.

Ieri ho ascoltato il richiamo di Mario Draghi sulla necessità di “creare” un comune debito UE.

Io, infinitamente terzo fra cotanto senno, da anni sto suggerendo di indirizzare volontariamente la ricca finanza privata (italiana ed estera, innanzi tutto UE) verso il settore pubblico, attraverso l’emissione di titoli pubblici irredimibili rendita. La mia sicuramente modesta “creatività” oggi mi spinge a suggerire l’emissione di Titoli UE Irredimibili Rendita.

Aggiungo: emeriti professori universitari insegnano la finanza pubblica multistrato, nel senso che io esprimo adottando e adattando le parole di un noto filosofo: “Finanza non facit saltus”: su tali collegamenti concordo in pieno. Tuttavia, se per qualcuno i pretesi salti da eliminare sono soprattutto quelli fra i diversi livelli della finanza pubblica, io sono molto attratto anche dall’eliminazione dei salti fra la finanza pubblica e quella privata.

Riccardo Lucatti – Italia Viva Trentino

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L’ AUTONOMIA “IN CANTIERE”?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Settembre, 2025 @ 6:58 am

Il “mio” quotidiano locale ilT ospita la rubrica “Opinioni”: recentemente quella di un importante personaggio politico che in passato ha ricoperto più volte primari ruoli di governo locale.  Il suo intervento – mirato alla “cantierizzazione” della nostra Autonomia – è lungo ed articolato: è un messaggio che attesta le esperienze maturate dallo scrivente, ma che difficilmente arriverà alla maggioranza dei cittadini, sia perché non tutti comprano il giornale; fra costoro non tutti questo giornale; fra costoro non tutti leggono l’intero pezzo; fra costoro non tutti lo comprendono.

La mia esperienza di vita e di lavoro è assolutamente diversa da quella dell’autore dell’Opinione alla quale mi sto riferendo: sul piano politico è incommensurabile; sul piano del governo di enti pubblici, la mia è inesistente: sono stato solo a capo di SpA o di funzioni centrali di importanti holding. Tuttavia ciò non mi impedisce di “pensare” e “ragionare con la mia testa” e di suggerire che si “cantierizzi” soprattutto anche il Rapporto di Autonomia fra la Provincia e la sua Città Capoluogo Trento di fatto Città Metropolitana, la quale rappresenta un unicum all’interno di una Provincia composta da poche altre città (peraltro tutte di una dimensione frazione della sua!) ma e soprattutto da decine e decine di piccoli paesi.

Concretamente, nei confronti di Trento la Provincia deve ricoprire sempre di meno il ruolo di “Provincia operativa” che di fatto opera al posto della città e sempre di più “Provincia finanziaria” che fornisce i mezzi per la realizzazione dei progetti “in città e della città”. In altre parole, si tratta di riunire in capo ad un unico soggetto, la Città capoluogo, il potere e la responsabilità, altrimenti in capo alla Provincia l’uno, alla città l’altra.

Lo stesso criterio deve essere adottato da una Autonomia frutto della cantierizzazione nei confronti delle altre città minori . Per i piccoli comuni delle valli poi occorre che si passi dalla politica “del cappello in mano” del comune che “chiede” progetti locali alla Provincia, alla organizzazione di uffici centrali che possano e debbano sviluppare tecnicamente i progetti di iniziativa comunale, rispetto ai quali i piccoli comuni non hanno le strutture e le competenze necessarie. Progetti che poi siano automaticamente finanziati dalla Provincia.

Riccardo Lucatti – ITALIA VIVA TRENTINO

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DEMOCRAZIA, AUTONOMIA “DIRETTE” ?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Settembre, 2025 @ 5:52 am


Più volte mi sono motivatamente espresso contro la democrazia diretta che – in un recente passato – un movimento politico avrebbe voluto instaurare.
Recentemente ho letto sul quotidiano Trentino ilT una “Opinione” di chi – sull’esempio della Svizzera – vorrebbe adottata l’ Autonomia diretta.
In questa sede mi permetto di sottoporre all’attenzione di chi legge alcune sottolineature.
– Occorre specificare se dovrebbero essere le leggi e/o i quesiti ad essere creati “direttamente” e/o se sarebbe la loro votazione ad essere effettuata direttamente.
– Per trasferire un sistema da uno stato all’altro occorre tener conto dell’eventuale diverso grado di maturazione della coscienza civica delle rispettive popolazioni.
– Quel “dirette” è il participio passato di un verbo – dirigere – della seconda coniugazione, il quale ha sempre significato passivo: orchestra diretta da – ; riunione diretta da – ; democrazia/autonomia diretta da -.
– Infine, occorre considerare che l’avvento dei media e delle tecnologie informatiche hanno dato un grande rilievo all’informazione e quindi un enorme potere a chi la gestisce creando una vera e propria “infocrazia” a danno della “narrazione”,  cioè della “storia”  dei fatti e delle proposte, ragion per cui  scelte politico-amministrative che prescindano dalla loro “narrazione” e dalla loro “storia” mi portano a citare ancora una volta il passo dei Promessi Sposi nel quale il Manzoni fa esprimere il proprio pensiero dal personaggio Don Ferrante (il marito di Donna Prassede):
“Cos’è mai la storia senza la politica? Una guida che cammina, cammina, con nessuno dietro che impari la strada, e per conseguenza butta via i suoi passi; come la politica senza la storia è uno che cammina senza guida”.
Concludo: panta rei, tutto scorre, tutto si evolve, ma … volendo restare sul Manzoni, mi viene da citare il famoso invito “Adelante Pedro con juicio” che l’autore fa rivolgere dal governatore spagnolo di Milano al suo cocchiere, il quale deve condurlo in carrozza attraverso la folla in tumulto. Lo stesso mi permetto di dire io a chi, oggi, inneggia tout court ad una democrazia e/o autonomia diretta, magari telematica.

Riccardo Lucatti – ITALIA VIVA Trento


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