SFIDE E PROGETTI PER IL MIO OTTOBRE…sempre con libri appresso
pubblicato da: Mirna - 12 Ottobre, 2015 @ 7:44 amGià il cambiamento di stagione e di luogo è stato è stato per me un po’ faticoso. Non più lunghe giornate di sole caldo, uccellini, farfalle e verde,
ma la nostra città piccola e vitale che richiede di progettare e modificare il mio stato di languore di lettrice da sdraio o  divano!
Ci si rituffa nella saison  trentina ricontattando i cari amici. Una luminosa giornata al Grand Hotel di Levico , presto
Penelopi e Accademia e naturalmente il nostro LibrIncontri da organizzare.
Potremmo ritornare all’ex-Controvento, ora Galileo per parlare delle nostre letture estive, dei nuovi libri, delle nostre esperienze , dei progetti e delle “sfide” della nostra vita .
Parlo di sfide perchè per me, amante di quiete è stata una sfida andare all’Expo. Contentissima di averlo fatto. Ma che fatica.
Oceano di folla. File ovunque. Vitalità e rumori e colori all’ennesima potenza. Certamente però spirito cosmopolita, frenetico , futurista.
Mi sono calata  nell’atmosfera particolare del villaggio globale che cerca di mostrare il meglio di sè in una ridda di proposte, idee,
 colori, architettura, arte e naturalmente cibo.
Quasi tutto dall’esterno per me…io mi rifiuto di fare più di una fila. Già quella dell’ingresso è stata lunga mezz’ora e mi era bastata. Mi sono persino adeguata a mangiare la polenta al piccolo padiglione trentino (!) pur di non fare file per
assaggiare cibi esotici.
Ogni sedile o  sdraio liberi era per me punto di appoggio e riflessione.  Mi sono tuffata, compiaciuta di essere in una esposizione universale di cui si parlerà a lungo, sull’onda corale ed energetica del mondo che cerca di stare vicino.
Ma c’ero a modo mio. Uno dei pochi padiglioni in cui sono entrata (per il momento senza attese) è stato quello ungherese e che sorpresa…un
pianista  suonava su un pianoforte avveniristico musiche di Liszt.
Per fortuna con me al ritorno a casa della mia cara amica milanese c’erano i miei libri in cui fuggire e riposare( e dei quali parlerò nel prossimo post)
Ma tutto: pensieri belli, preoccupazioni, progetti, ricordi, sorrisi, fatiche sono
vita.
UNA STANZA TUTTA PER GLI ALTRI di Alicia Gimenéz Bartlett, Sellerio
pubblicato da: Mirna - 2 Ottobre, 2015 @ 1:01 pm
Chi non conosce il celeberrimo racconto- saggio  di Virginia Woolf “Una stanza tutta per sè”? E chi non conosce la magistrale scrittrice inglese che ha dato voce al romanzo moderno e al monologo interiore come James Joyce? La sua epoca, i suoi luoghi da Bloomsbury a Londra a Monk House in campagna, sono la cornice di un periodo e di un modo di scrivere che hanno conquistato milioni di lettori.
Oltre ai suoi bellissimi romanzi ci catturano l’ambiente di primo novecento, un po’ trasgressivo, ma sempre molto inglese e pieno di artisti all’avanguardia. Â Chi ama Virginia Woolf, come la sottoscritta, sa quasi tutto di lei. Della sua infanzia e adolescenza, del suo incontro con Leonard, di sua sorella e tutti gli altri artisti che gravitavano intorno a queste due sorelle particolari; sappiamo della sua malattia mentale, del suo suicidio, delle sue passioni forse soltanto platoniche per alcune amiche.
La immaginiamo mentre beve il tè, mentre è accudita dutante le sue crisi, mentre scrive nella “sua stanza”. Ma chi si prendeva cura di lei e della casa? Certamente Nelly che dal 1916 al 1934 vive con i Woolf e li  serve in tutto e per tutto con lo sporadico aiuto di Lottie.
Nelly viene spesso citata nei diari della Woolf e non sempre in modo amabile. Sembra che fra le due ci fosse una incompatibilità di carattere che lentamente andò degenerando.
La Gimenéz Bartlett che io conosco come autrice di gialli qui ci offre un romanzo interessante. Primo perchè cerca di mettersi con estrema empatia nella parte degli “altri”, degli umili, dei non famosi, nella fattispecie nella pelle della cameriera-cuoca Nelly. Tra ricerche e un po’ di immaginazione l’autrice trova l’escamotage di “far scrivere” anche a Nelly un diario. Il punto di vista cambia naturalmente, la nostra adorata scrittrice è umana, piena di difetti, è una snob, tutto sommato. Basti pensare alla frase scritta dalla stessa Woolf all’indomani della vittoria laburista da lei e Leonard sostenuta.
“Stiamo vincendo, ha detto Nelly all’ora del tè. Mi ha scioccato che entrambe desiderassimo la vittoria del Partito Laburista, Perchè? In parte perchè non voglio che Nelly mi governi. Sarebbe un disastro se Lottie e Nelly ci governassero!”
Lettura che consiglio alle amanti della Woolf, del suo periodo e del suo ambiente e a chi vuole capire tutte le sfaccettature di una vita e di un mondo.
A quando, cari amici, parlare delle nostre letture? Ne avete ancora voglia? E dove?
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AUTUNNO fra ricordi e libri
pubblicato da: Mirna - 23 Settembre, 2015 @ 4:43 pmIniziato l’autunno con pioggia, meno luce, città e tutto ciò che si ricollega ad un’altra parte dell’anno.
Ma è già finita la “distesa estate” con i suoi “gloriosi mezzogiorno”?  O torneranno ancora brevi giorni di sole a riportarci il brivido intenso dell’essere parte pulsante e immemore della meraviglia?
Intanto i ricordi sono vividi, chiudo gli occhi e rivedo ogni momento di una tranquilla villeggiatura di signora agée. E poi…mi rimangono più di settecento foto! Talmente intensi i “momenti d’essere” come scriveva Virginia Woolf da volerli fermare per sempre in immagini come se non mi accontentassi di vivere solo quell’istante, ma volessi dilatarlo.
Non una, ma due tre volte
voglio vivere lo stesso istante,
chè l’impeto del tempo in piena
si frantumi in mille schegge su di me
e mi sveli le infinite forme dell’esistere.
Voglio partorire versi su versi
per incatenare al mio sentire
i cerchi concentrici della possibilità ,
non un sorso voglio tralasciare della mia eternità .
Ho scritto questa poesia in un’estate del 1998 ispirata sempre dal mio giardinetto  dal quale riesco a partire per lunghi “viaggi immaginifici” grazie anche alla lettura .
Non è sempre necessario andare altrove per trovare avventure e me ne sto accorgendo sempre di più. Ogni libro è un
viaggio, ogni meditazione è un altro viaggio.
L’ultimo libro letto a Borzonasca è stato LA GATTA di COLETTE.
Da leggere sicuramente per capire a fondo non solo la psicologia del gatto , ma anche l’animo umano. In poche parole un giovane che ha una deliziosa gattina si sposa  ma alla fine si sentirà costretto a tornare a vivere con l’animale. La moglie non è sincera, nè amorevole come lui vorrebbe. E forse lui stesso non è ancora maturo per un tipo diverso di vita.
Strepitosa Colette.
Qui a Trento ho trovato in biblioteca  “TRE SASSI BIANCHI” di Lisa Genova italo-americana, neuropsichiatra. Un toccante racconto su un
bambino autistico. Le vite  di due  giovani donne che si incrociano sull’isola di Nantucket: una la madre di  Anthony un bambino autistico morto ad appena otto anni, l’altra che cerca di sopravvivere alla scoperta del tradimento del marito.
Ben ritrovati a tutti…e le vostre letture, i vostri ricordi estivi?
IL PROBLEMA SPINOZA e UN PASTO IN INVERNO
pubblicato da: Mirna - 11 Settembre, 2015 @ 7:58 amIL PROBLEMA SPINOZA di Irvin D. Yalom, Neri Pozza
Un bel romanzo di 440 pagine letto perlopiù nella “cornice†in open air. I contenuti impegnativi per me necessitano di pause per assimilare i concetti e …cosa di più gratificante poterlo fare posando gli occhi su fiori, farfalle, rondini? Mi sembra di comprendere meglio anChe argomenti ritenuti ostici, come il pensiero di Spinoza.  Come sempre Yalom, scrittore magistrale e psichiatra ci introduce dolcemente nella Amsterdam del sec.XVII e nella mente di uno dei più illuminati filosofi. Conosciamo anche la sua vita di solitudine dopo la
scomunica della sua comunità ebraica ,ma anche la gioia di coltivare la sua Ragione e l’amore per la Natura-Dio.
L’escamotage dello scrittore di raccotarci anche la vita di  Alfred Rosenberg, un gelido nazista, antisemita da sempre, ma intrigato da questo Baruck Spinoza ammirato da Goethe – perfetto ariano - è geniale. Molta documentazione, molta psicoanalisi e immaginazione verosimile fanno di questo romanzo un altro successo come era stato per Le lacrime di Nietszche.
Fa bene rileggere i grandi filosofi di cui forse si è dimenticato molto. Spinoza ci ricorda che nulla avviene per caso, tutto è causato da qualcosa di precedente e più ci dedichiamo a comprendere questa rete causale più diventiamo liberi.
Pensieri che  aiutano a proseguire il nostro percorso, a capirci,a relazionarci con gli altri e con la Natura.
Un altro racconto che consiglio di leggere – molto molto più breve – èâ€Un pasto in inverno†di Hubert Mingarelli, ed.Nutrimenti
Da leggere in un pomeriggio. Siamo trasportati in Polonia nel gelido inverno di guerra del 1941. Tre nazisti escono in avanscoperta a “caccia di ebrei†per sottrarsi alla terribile routine delle fucilazioni.
Cornice esterna terribile che si sfalda per alcune ore nella preparazione di un pasto caldo preparato dai tre tedeschi insieme ad un polacco di passaggio e un giovane ebreo catturato.
Si entra nella freddissima casupola abbandonata dove per far fuoco occorre bruciare porte, mensole, sedie. La zuppa ,metafora di un momento di sospensione dalle atrocità ,si cuoce molto lentamente facendo sorgere tra i suoi vapori profumati e accattivanti consapevolezza della tragedia che si sta vivendo e pensieri che potrebbero aiutare a ritrovare un’umanità sorella.
CORNICI LIGURI
pubblicato da: Mirna - 7 Settembre, 2015 @ 6:20 pm
DENTRO LE NOSTRE CORNICI
Mi accorgo che Agosto è volato attraverso una luce diversa, giornate brevi e  aria frizzante della sera.
Agosto di cappelli di paglia rosa. di vestiti a fiori, di mare blu… Le mie sedie bianche in giardino testimoni di chiacchiere e confidenze, di tazze di tisane o di calici di Ortrugo …mi ricordano  August, un film che parla di zio
Vanja. Ed è facile intrecciare vita reale con letteratura per una bookblogger, come è piacevole continuare a leggere di Spinoza e di Marina Cvetaeva nella cornice del terrazzino delle surfinie.
Quante immagini in questa lunga estate calda. L’angolo palma-nespolo che anni fa mi ricordava il Doganiere Rousseau si è riempito di Belle di notte multicolori… e che fare dunque mentre si legge? Si deve smettere e guardare, assaporare tutto il colore, l’intensità della luce, il volo delle api e delle farfalle. L’altro giorno mi sono detta “Sono dentro una cornice perfettaâ€. Ma non era soltanto il momento oggettivo, la bellezza estiva, era una sorta di epifania  di estremo benessere e consapevolezza
dell’attimo.
Non sarà facile ora che dobbiamo lasciare questo angolo piacevole riprovare momenti di intensità perché mi mancheranno luce e caldo, aria aperta e fiori, profumo di menta e salsedine.
E soprattutto quelle straordinarie nuvole bianche che in queste ultime settimane hanno ricamato il cielo.
Siamo andati alla Baia del silenzio di Sestri…una cornice perfetta con luce avvolgente e magica… già ci eravamo tuffate nel cielo del monte Crociglia a 1500 metri, incantate da ciò che ci circondava.
E poi Recco e il mare e il brusio lontano , oltre gli ulivi che allâ€allegra brigataâ€
intorno alle trofie al pesto di Renata  incitavano a declamare Montale “Esterina i tuoi vent’anniâ€â€¦Perché la cornice era perfetta, noi coetanee, le nostre figlie che hanno percorso parte delle estati dell’infanzia insieme, , una deliziosa nipotina che sembra uscita da un libro di fiabe.
Ancora pochi giorni qui a Borzonasca e poi il ritorno a Trento.
Osservo Mimilla che ogni mattina guarda con delizia la scaletta che la porterÃ
tra l’erba e gli alberelli e mi pare di provare una sua cocente nostalgia che forse lei – da gatta Zen – non proverà .
La proverò io dunque?
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LA FESTA di Margaret Kennedy, ed.Astoria
pubblicato da: Mirna - 29 Agosto, 2015 @ 10:47 am
Il consiglio di questa settimana: leggete questo bel romanzo edito Astoria, i soliti libretti rossi .scritti da autrici inglesi del Novecento.
E proprio ieri leggevo su Il Venerdì di Repubblica un articolo di Giulia Villoresi intitolato “Leggere cambia il cervelloâ€. Beh, noi lettori lo sappiamo già da un pezzo, ma ci piace condividere l’importanza che la lettura ha sul nostro divenire.
Chi legge perfeziona la propria “teoria della menteâ€, si sviluppano maggiormente  ciò che chiamiamo empatia. Capire il prossimo ci consente non solo di predirne le azioni, ma anche di accettarle. Comprendere quindi meglio gli stati mentali, i nostri e quelli degli altri e di metterli in relazione ai comportamenti.
In sostanza decifrare la mente altrui è come decifrare un testo scritto. E sono soprattutto i romanzi a sollecitare l’immedesimazione, l’immaginazione; le storie riproducono la vita e leggerle significa un po’ viverle. Naturalmente è meglio leggere buoni romanzi piuttosto che quelli letti solamente per evasione.
“ Ricercatori americani hanno rilevato effetti persistenti della lettura sui neuroni della corteccia somatosensoriale, quella coinvolta , ad esempio, nelle sensazioni fisiche e nel sistema di movimento
 il che suggerisce che il romanzo trasporti il lettore nel corpo e nei panni dei personaggi non solo mentre legge, ma anche nei giorni successivi.â€
E’ quello che mi è successo con La festa. di Margaret Kennedy.
 Coinvolta nella storia dei personaggi riuniti nell’albergo di una cittadina della Cornovaglia – e che sappiamo già dall’inizio sarà schiacciato da una enorme roccia staccatasi improvvisamente – ho continuato a pensare ad essi giungendo alla conclusione (non avevo letto il frontespizio) che tante persone rappresentavano i  sette peccati capitali. Iniziando dall’accidioso proprietario dell’albergo che non aveva neppure aperto la lettera del governo dove veniva chiaramente annunciato il pericolo della zona passando attraverso l’ odiosa  golosa Lady Gifford fino alla terribile Mrs. Cove che per cupidigia   farebbe morire le sue tre pallide figliolette. E la lussuria? E l’invidia? Ecc.
Chissà chi perirà sotto la roccia. (!!!)
Intanto le tre piccole Cove umiliate e vessate dalla madre non desiderano altro che dare una festa insieme a tutti i clienti dell’albergo e ai camerieri.Â
Rappresentano la bontà , la giustizia , la modestia? Fatto sta che intrecciati alle loro giornate estive appaiono i piccoli Gifford, la deliziosa cameriera Nancibel, Evelyn  la figlia bistrattata di un violento canonico, il figlio generoso dei proprietari dell’albergo.
E ci sono momenti di gioia anche per la dolce Mrs. Paley che ha perso una figlia ed è adombrata da un marito cupo e vinto.
Serate di luna sugli scogli, piacere di conoscere persone generose e desiderio di essere lieti in questa progettazione di una festa per tutti sul mare.
Da leggere.
Romanzo che fu adattato anche per il teatro..
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NUVOLE…a Borzonasca e dintorni
pubblicato da: Mirna - 23 Agosto, 2015 @ 11:14 am
Aristofane, De André , poeti, fotografi, artisti e tanti noi-bambini siamo rimasti incantati e incatenati dalla visione delle nuvole che vagano.
E questo agosto subentrato alla canicola di luglio regala visioni magiche.
Sia a Borzonasca che altrove.
Da piccola con il cugino Armando ( che è passato a trovarmi velocemente qui anche quest’anno – LO CHIAMO IL CUGINO VOLANTE perché ama spostarsi con la sua Smart per rilassarsi) stavo sdraiata ore sui prati di Merano a giocare con le nuvole.
Lui riconosceva una carrozza, io un pavone, lui un gatto, io chissà …tutto quello che volevo.
E’ così con le nuvole, specialmente in un cielo azzurro di fine estate: si può trovare ciò che si cerca, si può essere con loro, cioè  con i pensieri spinti un po’
alla deriva, ma abbandonati con fiducia  nel mare celeste.
E se poi c’è un angelo di pietra, come a Crociglia, vicino a Santo Stefano d’Aveto, (monumento a ricordo dei caduti della montagna), a 1500 mt ci si può affidare alla luce, all’aria fine, alle distese di erba e a quel bianco spumeggiante che corre e si scompone e ricompone come il nostro perenne vagare  esistenziale.
L’estate sta finendo, certamente ma non lo stupore della Natura che ci
circonda. E se le farfalle sembrano stanche della lunga estate e le rose fioriscono meno, i cachi sono già pronti a maturare nella loro vitalità arancio, le dalie rialzano il capo anche dopo i frequenti acquazzoni di questi giorni e loro…LE NUVOLE…sono ebbre come Le bateau ivre di Rimbaud…: corrono,si uniscono, si allontanano, cercano
l’essenza del cosmo e i brividi della Vita.
Noi possiamo guardarle, immergerci nel loro leggero spessore, provare una struggente dolcezza perché la Bellezza e la Felicità ci sono, ma sembrano sempre imprendibili proprio come le NUVOLE:
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LETTURE DI AGOSTO: Szymborska e Cassandra al matrimonio
pubblicato da: Mirna - 17 Agosto, 2015 @ 4:35 pm
Ho chiuso oggi la lunga ed esaustiva biografia di Wislawa Szymborska la poetessa polacca vincitrice del Nobel nel 1996. Mi ha fatto compagnia sulla terrazza dove consultavo anche le sue poesie su un altro libretto. Donna straordinaria, maestra di vita, illuminata, coerente, piena di elegante ironia.
Una Poesia particolare che devo ancora introiettare. Ma che leggerò con attenzione. Già alcuni versi mi avvincono e  rimescolano i miei gusti poetici.
Nata nel 1923 è stata la poetessa del partito comunista fin quando non ha capito di aver sbagliato. Ha vissuto modestamente, ma con grande gioia di vivere e amare. Carattere riservato, il pudore dei sentimenti pur intensi è la sua naturale condizione poetica.
“Cianfrusaglie del passato†di Anna Bikont e Johanna Szczesna, ed.Adelphi, è un lungo racconto di una vita, di un’epoca, di uno spazio vicino-lontano un po’ diverso dal nostro.
Biografia accuratissima frutto di ricerche e lunghe conversazioni con la Szymborska stessa e con quanti l’hanno frequentata, ma che conserva quella discrezione elegante che apparteneva alla poetessa.
Amava scrivere Limerick con altri amici poeti, ma soprattutto è la poetessa della
consapevolezza, della “ragioneâ€, dello stupore , della gratitudine alla vita
“Questo orribile mondo non è privo di grazie,
non è senza mattini
per cui valga la pena svegliarsiâ€
Ho anche terminato il romanzo di Dorothy Baker “Cassandra al matrimonio†, Fazi editore.
Consigliato da Camilla ( che proprio oggi ha scritto un commento!)e comprato da Grazia che me l’ha prestato
Coinvolgente, interessante, forte.
Pubblicato nel 1962 ricorda l’intensità di sentimenti alla Sylvia Plath, quell’ansia distruttiva che accompagna il male di vivere.
Due gemelle identiche, Cassandra e Judith. Cassandra crede di poter vivere soltanto se in simbiosi con Judith e quando quest’ultima decide di sposarsi il dramma scoppia.
Le voci narranti delle due sorelle si alternano per cui la lettura è scorrevole e avvincente.
Ambiente intellettuale americano, alcuni  personaggi border line, dialoghi perfetti.
Che farà Cassandra per tornare a vivere con Judith e  risistemare il suo Io che sta crollando?
Sbalorditivo ma non troppo tra gemelle che il suo abito da damigella acquistato in un’altra città sia bianco ed uguale all’abito da sposa di Judith.
E poi pstfazione di Peter Cameron
Da leggere in questa fine agosto.
La vostra blogger
RIFLESSIONI DA BORZONASCA
pubblicato da: Mirna - 12 Agosto, 2015 @ 10:49 am
RIFLESSIONI BORZONASCHINE
Eh sì, ci sono giornate in cui si ha voglia di fermarsi a riflettere tanto più quando sul calendario  si confonde un giorno per un altro e ci si trova in un
luogo  sospeso come i miei giardinetti.
E’ ancora caldo, ma mi sono accorta che siamo oltre la metà dell’estate.  Un giorno solo con se stessi dunque è necessario  per assaporare i bei momenti vissuti, elaborare le preoccupazioni, progettare i giorni a venire ancora caldi, ancora azzurri.
Riflettere perché siamo diventate così, cercare di capire ciò che ci piace , ciò che ci fa star bene.
Mi meraviglio per esempio  del mio rapporto con certi animaletti, un tempo avrei strillato e sarei fuggita, ora mi ritrovo a prendere in mano un piccolo geco ed ammirare la sua perfezione, a guardare una farfalla notturna che si riposa sulla parete della mansarda, ad accettare stoicamente che Mimilla giochi a palla con uno scarabeo ormai defunto quando io pensavo fosse un legnetto.
E poi il diverso approccio davanti a una giornata senza impegni.
Non panico, ma ricchezza di inventare nuove coordinate esistenziali. Piccole cose (riguarderò i due nuovi abitini comprati con Grazia; leggerò sulla terrazza ) o pensieri importanti (traslocherò?), (Stefy negli States piena di soddisfazioni artistiche)
Mi spiace ovviamente che l’amica di Recco abbia spostato la sua visita e che
oggi sarò sola…ma il pomeriggio sarà una pagina bianca da dipingere (tanto per fare un po’ di retorica).
Intanto scrivo, poi leggerò,innaffierò quelle povere surfinie assetate,  assaporerò in pieno questa calda estate lasciando che il sole con la sua luce inondi tutto fino a sera quando forse nel buio voleranno stelle cadenti.
E poi qualche telefonata, qualche mail, una visitina su Facebook …questo nuovo grande palinsesto della comunicazione.
E a tal proposito, penso che  forse lo stesso blog stia diventando obsoleto: occorre tempo per leggere una paginetta e motivazioni particolari per
interagire a tono. Molto più veloce il saluto, la frase riassuntiva di un momento, l’immagine in tempo reale che troviamo su FB.
E’ il nuovo modo per stare insieme, per condividere all’istante emozioni, sensazioni, pensieri.
Anche questo secolo continua, come il precedente, ad essere quello dell’ansia – come scriveva uno psicologo -. In fondo siamo sempre come Eva che vuole cogliere subito il frutto maturo per poi farlo assaggiare a chi ci piace..
LEGGERE MODIANO…DORA BRUDER
pubblicato da: Mirna - 9 Agosto, 2015 @ 10:24 am
LEGGERE MODIANO …
Leggere Patrick Modiano in questa lunga estate calda è una garanzia e un abbandonarsi al suo vagabondare nei meandri della memoria, del tempo e dello spazio.
E’ quasi rinfrescante tornare nella Parigi meno conosciuta alla ricerca di persone che hanno tutto il diritto di non essere dimenticate.  E’ quello che ci dice Modiano in DORA BRUDER, un piccolo grande romanzo pluripremiato
che  lo ha reso famoso  anche in Italia un po’ prima del Nobel.
I pensieri dell’ Io narrante sono turbati ed affascinati  da un articolo di Paris Soir del 31 dicembre 1941. Trovato per caso tanti anni dopo.
“Dora Bruder, 15 anni è sparitaâ€
Abitava nei pressi di Clignancourt, un quartiere in cui chi scrive ha abitato. Ed ecco che un imperativo categorico spinge quest’uomo ormai maturo a cercare le sue tracce. Inizia un viaggio a ritroso per riportare alla luce ciò che la vita e la storia hanno cancellato.
Ritrova una foto della quindicenne e scopre che era stata mandata in un istituto cattolico, lei ebrea. Forse per salvarla dai nazisti? Siamo già in tempo di occupazione. O forse per un suo probabile carattere ribelle che ha bisogno di disciplina ferrea ?’ Quante domande si pone questo io narrante che incrocia gli stessi luoghi della ragazzina che fatalmente infine sarà catturata dai tedeschi.
Modiano non vuole far cancellare nessuno, desidera quasi dipingere un affresco di tutta l’umanità , un’umanità che è presente sempre perché per ritrovare persone ormai scomparse basta infilarsi nelle fessure del tempo quasi che egli lo vedesse sfilacciato e volesse sentirsene dentro . Certamente i meandri di Parigi sono metafora dei meandri della mente, la città  si presta alla ricerca di persone che hanno percorso le stesse strade, osservato gli stessi monumenti o addirittura visto lo stesso film.
E qui Modiano è ineguagliabile: rivede un film del 1941, “Primo appuntamentoâ€, una storia leggera, d’amore, e lui è  sicuro che anche Dora lo avrà visto, forse fantasticando di una fuga romantica? Lui sente che il film è impregnato degli sguardi degli spettatori tanto che sembra che la sostanza della pellicola sia modificata. .
Ho iniziato un altro suo libro “BIJOU†che mi cattura: qui c’è la ricerca della madre creduta morta ma che riappare sul Metro, sarà lei?  E siamo ancora nella brulicante Parigi, nelle stazioni del Metro , precisamente sul tapis roulant di Chatelet (che io ricordo perfettamente)
I viaggi, le stazioni, le rincorse, l’andirivieni della folla, ogni persona una storia, le riflessioni sulla vita, i ricordi, la propria vita. Quella donna dal cappotto giallo è sua madre? Una foto datata riporta a quel volto.
E l’osservare sempre un po’ in disparte per capire a fondo ciò che è accaduto e ciò che si rimescola dentro di sé è un timoroso partecipare agli accadimenti.
Sento che anche questa storia mi piacerà .
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