MANAGER!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Novembre, 2015 @ 6:16 pm

Detto altrimenti: chevvordì? (Dal romanesco: cosa vuol dire?)      (post 2171)

“Manager”, temine anglosassone che si traduce con il nostro “direttore”. Solo che qui da noi in Italia occorre essere più precisi. Infatti vi possono essere (e vi sono) tanti “direttori” che non sono manager e viceversa. Ma allora, qual è il significato che attribuiamo noi Italiani alla parola che abbiamo importato dal mondo anglosassone?

Ecco, il manager (che sia direttore o meno non importa) è la persona:

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    No buono!

  • alla quale è affidata una posizione di responsabilità e di livello;
  • creativo;
  • efficace più che efficiente;
  • che non ha dipendenti bensì collaboratori;
  • che stimola la creatività dei collaboratori;
  • che sa motivare i suoi collaboratori;
  • che sa formare e far crescere i propri collaboratori;
  • che opera per funzionigramma più che per organigramma;
  • che nei rapporti con i collaboratori non applica il dìvide et ìmpera;
  • che non esita a discutere i problemi con tutti i suoi collaboratori riuniti;
  • che non usa il piano ferie e permessi quale strumento di potere;
  • che ha autorevolezza più che autorità;
  • che sa organizzare e delegare potere e responsabilità;
  • che accetta che su di se’ e sui suoi collaboratori il potere sia unito alla responsabilità;
  • che non si rende insostituibile;
  • che sa trasformare le necessità in opportunità;
  • che si organizza con più soluzioni;
  • che non persegue il miglioramento di un obiettivo, ma l’obiettivo migliore;
  • che affronta ogni fatto singolo – buono o cattivo che sia – come un fatto seriale;
  • i cui collaboratori sono lieti di andare a lavorare.

Quale è la dote più importante, se proprio se ne dovesse scegliere una? A mio avviso, dopo un’esperienza personale di 40 anni in quella posizione, la qualità segnata in grassetto. Infatti i fattori della produzione, in ordine di importanza, non sono “capitale e lavoro”, bensì

  • motivazione dei lavoratori;
  • capitale;
  • lavoro.

Infatti senza la motivazione dei lavoratori, capitale e lavoro fanno poca strada!

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I DIVERSI LUOGHI  E RUOLI DEL PENSIERO E DELL’AZIONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Novembre, 2015 @ 8:44 am

Detto altrimenti: multa paucis, cerchiamo di esprimere molti significati con poche parole  (post 2170)

  • La Gente: avverte esigenze, vuole soddisfare bisogni, nutre aspirazioni, esprime proposte.
  • La Politica: ascolta la Gente.
  • Gli Amministratori Pubblici: lavorano per dare risposte alla Gente.
  • La Politica: si rende tramite fra la Gente e la Politica.
  • Le Strutture Burocratiche, gli uffici pubblici: sono strumento degli Amministratori e al servizio della Gente
  • La Politica: semplifica l’iter burocratico che la Gente deve percorrere.

La Gente: soggetto, al centro, in senso “soggettivo”. Per converso, la Politica, gli Amministratori e le Strutture  sono tali in senso oggettivo, in quanto sono stati eletti e scelti dalla Gente per amministrare i problemi della Gente: non in senso soggettivo, in quanto “amministrano la Gente”. Si tratta di giochi di parole i quali tuttavia sottendono due diversi modi di interpretare e di interpretarsi: uno, “io sono al servizio di”; l’altro “vieni qui che ti dico cosa devi fare”.

P.S.: avrete notato, ho usato l’indicativo presente, senza l’utilizzo, per la Politica. gli Amministratori e le Strutture, del verbo servile “dovrebbe-dovrebbero”.

 

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TRENTO IN BICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Novembre, 2015 @ 6:54 am

Detto altrimenti: senza parole               (post 2169)

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 No … cosa avevate capito? Non sto cercando di vendere la mia bici!

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DUM ROMAE CONSULITUR … MENTRE ALL’EXPO SI DISCUTE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Novembre, 2015 @ 6:30 am

Detto altrimenti: … Saguntum expugnatur!                              (post 2168)

“Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata”. Sagunto, alleata di Roma, è assediata dai Cartaginesi. Chiede aiuto a Roma. A Roma si discute. Troppo. E il generale cartaginese Annibale Barca la espugna.

th[4]Expo. Che farne dopo? Si discute, si propone. Mentre si discute …  a Roma? No, a Milano, ma fa lo stesso. Nel frattempo i nostri produttori di latte sono al fallimento e scendono in strada perché le multinazionali (Lactalis Italia, francese) del settore pagano troppo poco il latte “alla stalla”, tanto poco che non copre nemmeno il costo di produzione. Inoltre affermano che su tre pacchi di latte venduto come “italiano”, ben due sono di origine straniera. Evviva! Le multinazionali .. quelle che non avevano alcuno stand all’Expo …

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th34TIPAFOLatte? Olio! Olio extravergine di oliva … o quasi! Parte da Torino un’indagine a carico di sette grandi marchi di olio che sarebbe stato venduto come extravergine senza esserlo. Extravergine, chi era costui, direbbe il Manzoni!? Vediamo di orientarci un po’. Due oliveti, “A” e “B”. Oliveto “A”: dalla spremitura delle olive otteniamo un olio ottimo al gusto: extravergine, appunto. Oliveto “B”: dalla spremitura delle olive otteniamo un olio così cattivo al gusto da risultare immangiabile. Succede. Si chiama olio “lampante”, per legge non commercializzabile per uso alimentare.

E’ un po’ come con le ragazze: prendiamone due, entrambi vergini, ma una bellissima ed una bruttissima … Dice … sono entrambi vergini! Si, vabbè, ma non è la stessa cosa!

Insomma, ci siamo capiti! Ma che farne dell’olio lampante? La legge consente di operare come segue: lo si deodora e decolora, si ottiene un olio assolutamente bianco, trasparente, al quale si aggiunge una certa percentuale di olio extravergine (vero) del sud, di quello denso e carico di gusto, e si ottiene quello che tecnicamente e per legge è venduto come “olio di oliva”. Solo che non puoi venderlo come “olio extra vergine di oliva”. Né a quel prezzo.

Come andrà a finire?

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Tavolo di lavoro

Per il latte, il ministro “convoca le parti attorno ad un tavolo di lavoro”. E’ la formula di rito per trovare la medicina per la malattia, ma soprattutto,  mi auguro, per rimuovere le cause che a monte l’hanno provocata. Per l’olio … mi sento ringiovanire di 60 anni, quando il problema fu di smascherare gli olii esterificati … e dire che credevamo di esserne fuori. Si, oggi non si tratta di esterificazione, ci mancherebbe altro, tuttavia sarebbe sempre – se accertata – una enorme frode alimentare. Ci penseranno i NAS e i Laboratori Provinciali d’Igiene e Profilassi. Vedremo.

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ACCADEMIA DELLE MUSE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Novembre, 2015 @ 6:11 am

Detto altrimenti: seconda riunione dell’Anno Accademico 2015-2016   (post 2167)

Se volete saperne su di noi, navigate sul blog, ne scoprirete delle belle!

 

 

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Ieri sera eravamo in cinquanta! La prima parte della seratona – perché di seratona di è trattato! – è stata appannaggio di Luis Brunelli che, con il suo simpatico accento metà trentino e metà newyorkese, ha ripetuto l’esposizione che trovate nel post del 14 novembre 2014 (cfr. ivi) sulle origini storiche e la storia del Natale.

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Fra l’altro, ricordo volentieri che Luis Brunelli, la cui famiglia è originaria di Rango (TN), ha ideato, sta pubblicando e spedisca gratuitamentea ben 6.000 oersone in USA e canada la rivista FILO’ – A journal for Tyrolean Americans – Tirolesi? Ma Lui, Louis, non è Trentino? Si, spiega egli stesso, ma quando i miei sono emigrati negli USA, eravamo Tirolesi e tali ci piace definirsi anche oggi, semplicemente per non dimenticare le sue origini.

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WP_20151109_018E’ seguito il consueto, ricchissimo intermezzo enograstronomico e quindi – saltata per economia di tempo la fase delle anteprime – la parola è passata a Sam Floreani, un affermato dottore  chiropratico metà irlandese, metà italiano, metà australiano,  il quale ci ha spiegato come occorra intervenire a monte sulle cause dei nostri disturbi più che attendere la necessità di assumere medicine. Per chi fosse interessato ad approfondire, Sam esercita in Via Santa Caterina 94/C in Arco di Trento, tel. 0464521210 info@chiropraticanaturalmente.com – www.chiropraticanaturalmente.com

Per quanto concerne le iniziative diverse e il programma dell’Anno Accademico, rimando al post del 6 ottobre scorso.

Buona Accademia a tutte e a tutti!

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MALTRATTAMENTI O TORTURE?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Novembre, 2015 @ 4:17 pm

Detto altrimenti: le parole sono pietre, usiamole con attenzione      (post 2166)

Il reato di tortura non esiste ancora nell’ordinamento giuridico italiano. Peccato. Infatti la tortura è una azione gravissima. Dice … ma quando si configura la fattispecie? Quando è che il maltrattamento diventa tortura?

Trento. Un esempio di questi giorni: in una valle della nostra terra un tale è arrabbiato contro il proprio asinello perché l’animale si rifiuta di camminare. Lo lega al paraurti dell’auto e lo trascina sull’asfalto. Viene scoperto e denunciato per maltrattamenti ad animali. L’asinello, ferito all’inverosimile, viene abbattuto dal veterinario. Sul fatto mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcune sottolineature:

  • si è trattato di maltrattamenti (sia pure di animali) o di una vera e propria tortura?
  • il colpevole merita la stessa punizione di chi lega un cane alla cuccia con una catena troppo corta?
  • quale può essere il grado di pericolosità sociale (anche verso le persone) di un uomo che concepisce a attua una simile azione?
  • In definitiva, quale sarà sanzione comminata al responsabile? Una contravvenzione? Un’ammenda?

Roma. 4 anni di sconto della pena (!?), da 20 a 16, ad un uomo “maltrattante” che a forza di percosse ha massacrato e  ridotto alla inabilità irreversibile del 100% Chiara, la propria fidanzata diciottenne, infierendo su di lei a calci con scarpe antinfortunistiche con la punta rinforzata in metallo. Ecco, anche in questo caso la legge parla di uomo “maltrattante” e non “torturante”. Le parole sono pietre … dicevo, utilizzando un’espressione di Don Lorenzo Milani.

Quo usque tandem … fino a quando, insomma?

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MUSICA A RIVA DEL GARDA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2015 @ 9:21 pm

Detto altrimenti:  … da parte della Associazione Amici della Musica!   (post 2165)

 

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“Anne lacus tantos? Te, Lario, maxime teque / fluctibus et fremitu adsurgens Benace marino”  (Virgilio, Georgiche (II, vv. 159,160)

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Associazione Amici della Musica, Riva del Garda. Ci siamo ritrovati. La mattina, con il mio Fun “Whisper – ITA 526” e il mio Presidente Franco Ballardini (io sono il suo tesoriere) per tre ore a vela nel Garda (nella foto: di bolina verso  Torbole, con 25 nodi di vento “Sarca”!): ovvero, la Musica dell’acqua e del vento!

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“E che dire dei laghi tanto belli? Di te Lario, ma soprattutto di te, Benaco, che quando entri in tempesta hai onde e fremiti tipici del mare”.

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Di bolina, l’altro bordo, verso Riva del Garda, non più nei 25 nodi del “Sarca”, ma nei 15 del “Balinot”: la barca è molto sbandata perchè – essendo da regata – avrebbe necessitato del peso di un equipaggio di altre tre persone  sul bordo sopravvento a fare da contrappeso, e non di un fotografo accucciato sottovento!

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Ma veniamo all’ altra  Musica! Infatti …

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Sabrina Simonetto

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… infatti nel pomeriggio nell’Auditorium del locale conservatorio Bonporti,  “DONNE IN PRIMA LINEA”, ovvero concerto lirico dedicato alle grandi eroine della lirica. Con chi? Ecco: con Alessandra Rezza, soprano; Ida Maria Turri, mezzosoprano; Sabrina Simonetto, voce recitante testi di Federica Fanizza. Al pianoforte, Stefano Romani. Brani da: Aida di Verdi; Medea di Cherubini; La Gioconda di Ponchielli; Madama Butterfly di Puccini; Adriana Lecouvreur di Cilea; The Medium di Menotti.

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Da sinistra, per chi guarda: 1) Fanizza, Turri – 2) Simonetto, Rezza – 3) Romani

I testi della Fanizza hanno “legato” i libretti alla musica, nobilitandoli. La recitazione della Simonetto ha introdotto una nota di teatro ad un palcoscenico necessariamente non allestito in quanto semplicemente non allestibile stante il suo usuale utilizzo. Già, perché in genere confessiamolo, i libretti delle opere non sono in genere apprezzabili al livello della musica che  li ha “adottati”. Fra i vari brani, tutti splendidamente eseguiti dal pianista e dalle cantanti, io ho particolarmente apprezzato Medea e Butterfly, per due motivi diversi: Medea, perchè vengo da una recente lettura delle Argonautiche e della Medea; Butterfly perché il dramma umano che rappresenta è molto più vicino ai nostri giorni che non le battaglie di Radames.

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WP_20151107_014Io non sono un musicologo, ma solo un amante della buona Musica: pertanto mi auguro che chi se ne intende ben più di me voglia intervenire con una sua autorevole critica. Io mi permetto solo di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcune sottolineature: la precisione tecnica di Alessandra Rezza e il trasporto emotivo di Ida Maria Turri, e, in entrambe, la qualità del timbro della voce. Che potreste volere di più, da un ignorantone musicale qual sono io?

In  chiusura, un bis: le due cantanti ci hanno offerto – anche per sdrammatizzare il concerto –  il duetto rossiniamo “Miao” .

Prossimo concerto dell’Associazione, 21 novembre, sempre a Riva del Garda. Non mancate!

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UNA BUONA AZIONE, ANZI DUE … NO … TRE … MA CHE DICO? QUATTRO!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2015 @ 7:34 am

Detto altrimenti: quanto bene può fare un po’ di attenzione all’Altro …    (post 2164)

 

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1 ) Trento, ore 12,00 del 5 novembre, Ponte dei Cavalleggeri, Caffè Bar Gelateria Pasticceria Il Ponte, C.so 3 Novembre: “Scusi, sto cercando lavoro, sono rumena. Sa mica se qualcuno ha bisogno di una badante …” La titolare,  pronta: “Rumena? Guardi che qui, tutti i giorni, alle 14,00, si riunisce un gruppetto di sue connazionali, provi a chiedere a loro”. “Grazie”.

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Oggi, 10 novembre,  R… inizia a lavorare a Verona. Io sono andato a prendere un caffè. Al ponte.

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2) Trento, ore 14,00 – “Salve, mi chiamo R…, potete aiutarmi? Sto cercando lavoro come badante”. Le Rumene: “Ciao, siediti qui con noi, bevi un caffè? Guarda, noi abbiamo questo numero di telefono, è un’agenzia di Verona … prova a chiedere a loro … sono brave persone”. “Grazie, il caffè … lasciate che lo paghi io”.

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3) Verona, il giorno dopo. L’agenzia si rivela essere un’Associazione di volontariato sociale (SOS Accoglienza). Tre incontri in tre giorni, con la stessa famiglia. Oneri a carico dell’interessata rumena: €28,00 di iscrizione all’ Associazione.

4) Verona, il terzo giorno. La nuova famiglia: contratto a tempo indeterminato, contributi di legge. Accompagnano R … alla stazione a prendere il treno per Trento, la salutano abbracciandola con affetto. Si comincia fra tre giorni.

 E’ tutto vero, di questi giorni.

P.S.: la badante R …? E’ stata per anni la badante di mia suocera … e per noi è diventata una di famiglia.

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IDEOLOGIE, IDEE, ETICHETTE e varie ed eventuali

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Novembre, 2015 @ 11:24 am

Detto altrimenti: antropologia del pensiero e varie ed eventuali                  (post 2163)

“Illo tempore”, in quel tempo … (dire “in” illo tempore è sbagliato, secondo la lingua latina), c’erano le ideologie: sinistra, destra (le più famose) e alcune altre, per cui se tu pronunciavi un giudizio di valore su di un fatto, venivi subito individuato ed etichettato in modo corretto: ovvero, il “giudizio di appartenenza” che veniva pronunciato nei tuoi riguardi ti descriveva esattamente per quello che eri, per il tuo pensiero, la tua convinzione, la tua appartenenza (politica).

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Oggi le ideologie sono cadute. Destra … sinistra … ci ha provato per primo Giorgio Gaber con la sua canzone “Destra sinistra” a rimettere un po’ di ordine e dopo di lui in parte anche Luciano De Crescenzo con il suo film “Così parlò Bellavista”, ma entrambi non ci sono riusciti a ristabilire l’ordine, a rimettere le cose ognuna al proprio posto.

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A proposito (o “a sproposito”? N.d.r.!) mi viene in mente quel tale rettore dell’Università (di Genova, io ero presente!) il quale, essendo intervenuto per sedare una possibile scazzottata fra studenti di sinistra e di destra, disse “Calma, liberiamo il passaggio del cortile: mettetevi alcuni a destra, altri  a sinistra del passaggio … (!!?? N.d.r.)

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Ma torniamo a  noi. Oggi le idee si sono moltiplicate. Già per bere un caffè al bar: “Ristretto/ lungo; in tazza grande/piccola/al vetro; macchiato caldo/freddo;  macchiato con/senza schiuma; corretto grappa/fernet; amaro/zucchero/dietor; normale/decaffeinato”: un esperto di matematica fattoriale potrebbe facilmente calcolare il numero delle possibili combinazioni senza ripetizione! Una fra le tante possibili combinazioni è la seguente: un caffè lungo, decaffeinato, in tazza grande, macchiato caldo, senza schiuma, con il dietor.

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thM5K8LLHPOggi “le idee moltiplicate” hanno sostituito le ideologie e – quel che più conta – si sono distribuite in modo disordinato nelle varie aree ex ideologiche, per cui spesso capita che tu esprima un giudizio di valore che oggi è uno dei tanti contenuti tipici di una certa corrente politica “A” e conseguentemente tu venga subito etichettato come esponente di quella corrente, anche se tu oggi ti senti più vicino ad un’area politica diversa.

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thRR9PAS3ZUn esempio. L’altro giorno mi sono dichiarato contrario al TAV, Treno ad Alta Velocità in Val di Susa. Mi hanno subito detto: “Ecco, abbiamo capito: sei un Grillino”. Eh no, cari miei, invece io sono solo uno che cerca di ragionare e che di fronte all’ affermazione dell’ex Ministro dei Trasporti Lupi: ”Il TAV serve perché da lì passa il 30% delle merci” avevo replicato: “30% di quanto? E il totale, negli anni, è in crescita o in diminuzione? Lo sa il signor (ex) ministro che alle merci non interessa arrivare prima, bensì in orario? Come può far viaggiare merci e passeggeri sulla stessa linea se insieme a treni merci che  sviluppano al massimo 90 kmh con treni passeggeri da 200 kmh? Etc.”

Ma tant’è … “Dai confessa, sei un grillo parlante … e poi … lo sappiamo … abiti a Trento ma sei nato a Genova … dai che a S.Ilario (quartiere genovese residenza di Grillo, n.d.r.) ci andavi spesso!” (Si, a prendere il sole, 50 anni fa, n.d.r.). “E  poi …

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Così non va bene, nemmeno se la fai rotonda!

e poi del TAV del  Brennero, che ci dici, blogger?” Che vi dico? Che per anni sono stato azionista e consigliere di ATT3 Alptransfer Ewiv Geie, (Gruppo Economico di Interesse Europeo), gruppo privato per il traforo del Brennero, con sede in Bolzano, costituito da circa 500 ingegneri e manager di Germania, Austria, Trentino, Sud Tirolo e Italia (v. post del 10 gennaio 2014, “Il traforo del Brennero”). Noi proponevamo un tunnel a tre canne uguali solo per treni merci  autoguidati e per i passeggeri l’attuale linea, ammodernata. All’epoca le Ferrovie degli Stati insistettero per una canna unica, la quale costava di più, era più pericolosa e assai meno funzionale ed efficace. Ora pare che abbiano deciso per le tre canne (è già qualcosa!) ma pare che mandino treni merci e passeggeri sugli stessi binari. Evvabbè … Comunque lasciatemi togliere il sassolino dalla scarpa e ri-elencare qui sotto vantaggi e svantaggi della nostra proposta:

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Quasi bene, perchè le tre “canne” dovrebbero essere delle stesse dimensioni! Infatti, in caso di incidente in una canna, la terza (normalmente usata per servizio) entra in funzione e il traffico non si interrompe.

Vantaggi:
• maggiore sicurezza per le merci e soprattutto per i passeggeri, perché è pericolosissimo mandare treni merci a 90 kmh e passeggeri a 150 kmh sulla stessa linea!
• Maggiore puntualità del servizio. Alle merci non serve arrivare presto, ma arrivare in orario.
• Maggiore funzionalità.In caso di incidente in galleria, migliore e più rapida possibilità di intervento e minor tempo di interruzione della linea.
• Minori tempi di realizzazione: le “talpe” che scavano gallerie di quella dimensione sono molto più veloci.  Inoltre, si può iniziare a scavare da più punti contemporaneamente.
• Minori costi di realizzazione (ad esempio, non servono sistemi di areazione ed altre cautele riservate al traffico passeggeri). Inoltre canne di quel diametro sono autosostentantesi, ovvero sulle loro pareti interne basta una gettata di cemento per evitare la caduta dei sassolini e null’altra opera di sostegno interno è richiesta.
• Maggiore piacevolezza del viaggio: i passeggeri (turisti) possono ammirare la bellezza dei luoghi senza subire lo stress di una corsa in una galleria di oltre 50 km.

Svantaggi:
I passeggeri non avrebbero recuperato quell’ora in meno di viaggio che pareva fosse “assolutamente indispensabile”  (?) nel tragitto da Trento a Innsbruck!

Dice … “Ma come, caro il mio blogger, sei contrario al TAV in Val di Susa e ti applichi tecnicamente per realizzare il TAV del Brennero?”  Rispondo: questione di flussi di merci, ragazzi, che sull’asse nord-sud sono in aumento, non in diminuzione, ed al fatto che già ora l’A22-Autostrada del Brennero è al limite del collasso quanto al traffico merci. Tuttavia io non mi riferisco principalmente ai volumi di traffico, quanto all’ attuale grado di usura e di sopportazione dei manufatti autostradali, in particolare dei ponti, ormai al limite. Di questo passo che facciamo fra non molto? Chiudiamo l’autostrada per rafforzare i suoi ponti? O aspettiamo che ne crolli uno per poi far vedere a tutti quanto siamo bravi nell’individuare il responsabile del disastro?

TAV … Treno ad Alta Velocità per trasportare velocemente i passeggeri, salvo poi giustificarlo per la maggiore quantità di merci trasportabile a velocità ridotta (la sola alla quale possono viaggiare i pesantissimi treni merci)? Qualcosa non quadra, non pare anche a voi?

Dice … “Ma tu non eri laureato il giurisprudenza? Che c’azzeccano questi tuoi interventi da ingegnere civile?”  Rispondo: eh, cari ragazzi, è la vita … è la vita che spesso ti porta ad imparare tanti mestieri, soprattutto se “tieni famiglia”!

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UN PETTIROSSO, UN MARTIN PESCATORE, UN AIRONE CINERINO: A TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Novembre, 2015 @ 11:27 am

Detto altrimenti: Trento, città meravigliosa     (post 2162)

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Questa mattina, attraverso il vetro della cucina …

Pettirosso. Ogni volta che ne vedo uno mi torna alla mente una poesiola che avevo studiato in seconda media 60 anni fa:

“The North Wind doth blow, / And we shall have snow, / And what shall the poor robin do then? / Poor thing! / He’ll sit in the barn, / And keep himself warm, / And hide his head under his wing, / Poor thing!” (Soffia il vento del nord e presto sarà neve. E che farà allora il pettirosso, povera creatura? Si riparerà dentro il granaio per tenersi al caldo e metterà la sua testolina sotto l’ala, povera creatura).

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01-11-2015 16.15.29_0028 - Copia.

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Martin Pescatore. Si, fra le fronde del Fersina, fotografato dal mio amico Luigi Zullo. Siamo a circa 1 km da Piazza del Duomo!

 

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Negli anni scorsi Luigi aveva fotografato (ed io pubblicato qui nel blog) un airone cinerino con il suo pesce in bocca, appena pescato qui, davanti casa, sul Fersina, in Viale Trieste a Trento, sempre ad 1 km da Piazza del Duomo!

E che dire di quando un cerbiatto, seguendo il letto del Fersina,  era sceso in città dall’alta Val dei Mocheni, là dove il Fersina nasce, per poi essere catturato e riportato in montagna, a casa sua dove i suoi  lo stavano aspettando in ansia? (Non ho la foto … se qualcuno me la manda la pubblico volentieri)

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… da visitare in bicicletta, naturalmente!

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Ed eccola qui a fianco, la citata Piazza del Duomo …

 

 

 

 

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Che dire? Trento, città meravigliosa!

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