LE CRONACHE DI KOROMASNIJA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Agosto, 2015 @ 6:55 pm

(Le “Cronache”? Lo confesso: ho copiato l’idea alla mia “madrina blog” Mirna e dalle sue “Cronache di Borzonasca”: mi perdonerà per il plagio …)

3 - il paese Koromasnia - Copia

Koromasnija alle sei del mattino …

Detto altrimenti: una manciata di casette su un’isola nel Parco Nazionale delle Incoronate in Croazia. Dopo due settimane di mio silenzio stampa ecco un post scritto e aggiornato “a rate successive”. Si tratta di cinquanta quadri di vita vissuta e di molte foto, relative alla mia vacanza nell’arcipelago delle Kornati. Insomma, un post scritto in modo progressivo, spontaneo, un po’ alla come viene viene, in un “ordinatissimo disordine” sulla base degli appunti presi e delle foto scattate durante detta vacanza.

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1 – I sentieri delle pecore

IMG_3521Croazia. Koromasnija, letteralmente “Finocchietto selvatico”, una piccola baia in un’isola lunga, stretta, che si stende anzi si allunga da nord est a sud ovest. Sassi. Muretti a secco. Scarponi da montana ai piedi intravedi, scopri, percorri sentieri. Gli unici esistenti: i loro, quelli delle pecore dell’isola. La poca terra battuta segnata dalle loro impronte, alcuni ciuffi di lana fra i rovi, i sassi avulsi dai muretti ad aprirne varchi, il marrone del loro colore sugli “stipiti” dei varchi. Seguendo queste tracce sali anzi “cali quei 100 metri di dislivello che ti separano dalla vetta.

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… e due ore dopo

La “conquisti” la vetta, in silenzio, riesci a non farti sentire da loro, intente a  mangiare i fichi sugli alberi. I fichi. Tu stesso ne raccogli, sentendoti quasi un ladro, tu, che sottrai loro un po’ del raro cibo. Altre volte le hai sorprese più “ a valle”, se di valle si può parlare delle pietraie più in basso, mentre cercano riparo dalla calura sotto le fronte delle piante. Ed allora, spaventate, sono fuggite galoppando fra rovi e sassi con una agilità sorprendente per te -  già alpinista del verticale – che invece ti  muovi lentamente, con difficoltà ed estrema prudenza, per evitare anche una minima caduta su quei sassi taglienti come lame d’acciaio.

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2 – Da una foto, da un appunto

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Con il teleobiettivo

In questa vacanza non ti sei portato il computer, anche perché non avresti saputo come ricaricarne le batterie. Hai preso appunti, scattato fotografie. Appunti e foto della vita a Koromasnja. Ci sei tornato dopo cinque anni di assenza e l’hai trovata cambiata. Come il personaggio sull’isola greca nel film “Mediterraneo”. Nella “tua” piccola baia hanno ingrandito il piccolo molo iniziale, hanno ancorato tre boe d’ormeggio, hanno aperto una piccola konoba (trattoria), ed ora a giorni alterni attraccano velieri e yacht per brevi soste. Peccato.

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Tuttavia ne vale sempre la pena: Koromasnija ricambia la tua fedeltà di turista innamorato con i suoi tramonti dorati: i migliori dell’arcipelago. Koromasnija, la capitale più piccola dell’isola maggiore, delle tante isole, di isole galleggianti sul mare, isole come “conchiglie capovolte”: così le ha descritte la cara amica Maria Grazia Bertagnolli in una poesia loro dedicata. Conchiglie sulle quali il tempo ha un altro valore, scandito dai colori del giorno e della notte, dalla musica delle cicale, dal respiro del maestrale e della bora.

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22 lug Dragan.

 

3 – Con la barca di Dragan

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Pane, mortadella, birra. Chi ne vuole?

Dopo circa 750 km d’auto, da Trento arrivi a Murter, isola anch’essa, collegata al continente da un ponte. Da Murter  l’ormai amico Dragan ti porta a Koromasnija. Due ore a sei nodi, per superare da nor a sud il Mare di Murter ed entrare nell’arcipelago: 12 miglia marine, circa 22 km, giusto il tempo per fare colazione. Entri nel parco, doppi il capo meridionale dell’isola versdo ovest, seconda baia a destra: le nove casette di pietra di Koromasnija accolgono il tuo sguardo. Non solo loro. Anche amici vecchi e sconosciuti nuovi – presto amici anche loro – scendono al moletto e formano una catena umana per trasbordare i tuoi bagagli lungo i 20 metri che separano l’imbarcadero dalla tua casetta. Poco dopo il saluto e Dragan riparte. Ma non restiamo “a piedi”: infatti nella traversata abbiamo rimorchiato la nostra “ auto a Koromasnija”: una lancia di quattro metri con un motore fuoribordo di 4 cavalli, con la quale potremo andare a fare la spesa e alla ricerca di calette ancor più isolate.

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Dragan Turcinov

 

 

4 – I Murterini

Sono  originari della Bulgaria. i loro cognomi terminano i –ov, come ad esempio  “Turcinov”, desinenza tipica di quella nazione. Anche le danze locali sono diverse dalle tipiche danze popolari croate.

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5 – La casa

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Casa Olga: parva sed apta nobis

Una delle poche altre. Tutte in pietra. Inizialmente ricovero per pescatori e agricoltori. Già, perchè fino a 20 anni fa le barche del posto erano soprattutto a vela e le case servivano per i Murterini che si recavano sulle isole per pescare, raccogliere le ulive, tosare le pecore, catturare pecore e agnelli che vi pascolavano allo stato brado. Poi, il turismo. Le pietre sono rimaste le stesse. Ad esse si sono aggiunti pannelli solari e pozzi per l’acqua, riempiti dalle piogge e dalle piccole navi cisterna chiamate dai singoli proprietari. Ogni anno la dotazione della casa si arricchisce: di ciò che vi aggiungono i proprietari e di ciò che i vari turisti vi lasciano o vi dimenticano. Noi stessi, dopo cinque anni, abbiamo ritrovato un nostro amato salta-pasta! Le isole appaiono brulle, ma le case non immerse nel verde. Giganti pini marittimi, pergolati d’uva selvatica, cespugli di more e pinte mediterranee ti regalano un’ombra confortevole.

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6 – Dalla testa …

 

 

 

 

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In crescendo, da sinistra a destra!

 

 

 

… ai piedi, sulla terra e sugli scogli …

 

 

 

 

 

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… e in  acqua, vecchie e nuove attrezzature (quelle vecchie sono le mie!)

 

 

 

 

 

 

 

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Il riuso dei barattoli: scaldati al sole,  sono ideali per invasare a vuoto le marmellate

7  – I grandi, piccoli oggetti d’ogni giorno

 

Qui tutto assume un grande valore: una bottiglia d’acqua fredda, un cordino, un pezzo di filo di ferro … quasi come in un rifugio di montagna. Non che qui si sia del tutto isolati come a 4.000 metri, ma qual tanto di distanza dal mondo civilizzato basta per farti scoprire che se hai bisogno di qualcosa la chiedi al vicino ed egli è più felice di te nel darti il suo aiuto di quanto non lo sia tu nel riceverlo.

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Maestrale!

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8 – I venti (Ruza Vjetrova, la rosa dei venti)

Quasi tutti i giorni, la mattina, da nord est, il borin” piccolo e innocuo nipotino della “bura” (bora). Il pomeriggio , da nord ovest il maestrale. Raramente la bora, quella vera. Talvolta un “neverin”, violento piccolo tornado dalla vita breve e intensa: un paio d’ore al massimo ma da “maneggiare con cura”. Per la previsione del tempo, ecco il mio “barometro a vento”.

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9 – L’acqua …

  • 1 - Tira su dal pozzo (1)… del mare: io, genovese nato in acqua, da 30 anni in Trentino, ormai sono molto abituato alle acque del Lago di Garda. Mi tuffo: mi sorprende il “sapore di sale che ho sulle labbra” e la maggiore spinta che l’acqua salata dà al corpo immerso, rispetto all’acqua dolce.

 

 

 

  • 2 - Butta giu in casa (2)… per la cucina e le docce: a fianco della porta di casa una scaletta. Si sale, si apre la botola del pozzo, si cala un secchio con il quale si riempie un bidone che alimenta i rubinetti di casa. La doccia? Solare, esterna, 20 litri fino a 45 gradi (fare attenzione al troppo sole!).
  • … per bere, in bottigliette da mezzo litro, gassate e non, portate da Murter.

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10 – Il vino

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La fin du vin …

Sentita a  Murter: “Quanto si fermano gli Italiani?” (ovvero noi). “Quaranta litri”, ovvero due settimane. No, ragazzi, calma: non è che mia moglie di io siamo avvinazzati! E’ che per esperienza sappiamo che ci saranno molte occasioni per fare tavolate con i vicini, anche fino a 30 persone! E noi “Italiani” ci premuniamo con scorte di pesto e sughi di pomodoro per le spaghettate. E vino. Vino locale, vino che io “affitto” insieme alla casa. Già, infatti io prendo in affitto “casa con vino dentro”. L’abilità sta nel dosarne la durata in modo che non manchi o che non ne avanzi troppo a fine vacanza. E quando finisce, gli facciamo il funerale. Di che vino si tratta? Bielo ovvero bianco, anzi color rame, malvasia o quasi, locale, non trattato, come natura lo ha fatto. Si digerisce bene e accompagna sia pesce che carne. Prosit!

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11 – I tramonti

IMG_3391Ognuno diverso dal precedente. Arrivando, credete che guardando verso la direzione lungo la quale si distende l’isola, voi siate rivolti a nord. No, quello è l’ovest, là dove tramonta l’oro rosso del disco del sole. Tutte le sere, lo spettacolo inizia verso le 20,30, poi 20, 25 … poi 20,20 etc. con il progredire della stagione. E noi ospiti dell’isola tutti sul molo ad assistere ai fuochi pirotecnici naturali. L’aria rinfresca e ci regala un altro piacere: quello di indossare la biancheria, raramente un maglione, ancora più raramente i pantaloni lunghi. Ogni gesto che a casa è “normale”, a Koromasnija è un regalo che facciamo a noi stessi.

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12 – Gli animali

100727_lucky_02Vi ho già nominato le pecore. Poi vi sono i gabbiani, i delfini, il gatto della konoba, ragni e farfalle d’ogni tipo. C’è chi dice che una volta vi fossero anche le tarantole. Una volta è “atterrato” sull’isola un gabbiano con un’ala ferita. Io l’o alimentato con pesce fresco fino a quando è guarito, pesce che veniva a prendere dalla mia mano (!). Dopo la guarigione, ogni mattina,  appena aprivo la porta di casa, planava sul gradino in attesa della colazione! L’ho battezzato “Lucky”.

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Profumo di pesce …

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Ed ecco qui il gatto della konoba

 

 

 

 

 

 

13 – I frutti e la frutta

 

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Capperi …

 

 

 

 

 

 

 

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… mandorle …

 

 

 

 

 

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…  susine gialle quasi irraggiungibili …

 

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… tante more ma soprattutto FICHI!

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14 – I pesci

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Li si  pescano soprattutto  con le nasse. Si tratta di gabbie in genere di metallo, vere e proprie trappole nelle quali il pesce entra per mangiare l’esca ma poi non riesce ad uscire. Esse vengono posate sul fondo. Alcune sono segnalate alla superficie con un cordino ed un galleggiante. Altre sono “libere”, ma dentro poniamo un piatto bianco per cui, rilevato il punto della loro collocazione attraverso due rilevamenti sulla costa, le vediamo dalla superficie del mare e le recuperiamo o immergendoci o calando un piccolo uncino. Se l’esca è pane, si catturano soprattutto pesci (Orate, dentici, etc.). Se l’esca è carne, soprattutto polpi, cronchi, murene. La pesca con fucili e nasse è vietata, ma l’unico a non pescare ero mio!

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15 – Il movimento nello spazio

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La scala, da casa al pozzo dell’acqua

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Lo “Spazio di Koromasnija” è diverso dai nostri soliti spazi. Per percorrere a piedi breve distanze occorre molto tempo: infatti non vi sono sentieri e strade. Per muoversi fra le barche o in casa, occorre “prendere le misure”: infatti le prime volte urti contro un qualche ostacolo, poi impari a riconoscere dove puoi camminare a piedi scalzi e dove no e rifletti prima di ordinare a braccia e gambe di mettersi in movimento. Anche in acqua: devi imparare dove sono gli scogli sommersi, dove vi sono ricci, etc..

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16 – Le sedie a sdraio e la controra

Le sdraio sono indispensabili. Ve ne sono di tipi diversi. se si rompono, le si aggiusta con un cordino nautico (v. foto). Esse servono per vivere bene la controra, alias la siesta, alias la pennica del dopo pranzo. In posizione più verticale poi servono per la lettura: anche i libri sono indispensabili a Koromasnija.

 

 

17 – Il pronto soccorso

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Il paziente sloveno

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Prudentemente, sono sempre munito di una ben attrezzata cassetta per il pronto soccorso. Un mio amico sloveno, Primoz, che negli anni scorsi ho curato per un taglio in una gamba, scherzosamente mi chiama “Dottore”. La voce si è sparsa. Una sera mi arriva in casa un papà con il figlio che era scivolato sulle rocce: “Doctor, we have an enjuried”, dottore, abbiamo un ferito. Io ho curato il ragazzo per alcuni giorni, fino alla suturazione delle ferite. Alla fine è emerso che io sono dottore in legge!

 

 

 

 

 

18 – I menu

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Ve ne sono di diversi tipi. Ve li elenco in progressione qualitativa:

  • tonno e pomodori
  • spaghettate
  • polipi (v. foto) o pollo con patate
  • konoba: calamari fritti
  • konoba: pesce di prima qualità
  • le cene con amici: antipasto, spaghetti, pesce, insalata di riso, ratatuie, zuppa inglese, macedonia di frutta.

 

 

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I colori della macedonia

 

 

 

 

 

19 – Lavare le stoviglie

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A Koromasnija l’acqua è preziosa ed allora si fa così: la mattina presto si va in riva al mare, ci si siede su uno scoglio piatto, piedi a bagno e si dà una prima pulitura alle stoviglie con l’acqua marina. Mentre le pulisci, molti pesciolini vengono a gironzellarti fra i piedi in cerca dei rimasugli di cibo: se qualche piccola parte di cibo ti si attacca al piede, nema problema (croato), nessun problema: i pesciolini, molto delicatamente, vengono a servirsi ugualmente! Dopo questa prima operazione si risale a casa e le si lava con il detersivo chi in casa e chi, come faccio io, nell’angolo doccia, spillando l’acqua dal bidone arancione (v. foto).

 

 

 

 

20 – Il bagno nel porto

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Il primo scoglio “tuffabile”, da casa, è quello sul porticciolo. Ma che, fate il bagno in un porto? Certo, acqua pulitissima, frequentata da polipi che ogni tanto riusciamo a catturare. Infatti, di spiagge neanche a parlarne ed allora, tanto vale … La dizione  “Il bagno nel porto” mi ricorda un libro, “Il rogo nel porto” dello sloveno Boris Pahor, una testimonianza bellissima anche se triste, leggetelo …

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21 – La barche in rada: a vela e a … motore!

 

IMG_3441Quelle a vela, soprattutto alla boa in rada. Quelle a motore, i cosiddetti “ferri da stiro”, sempre al molo, attaccati, anzi appiccicati. Dice … sei invidioso … ti piacerebbe eh? No raga, no. Quelle non sono barche, sono piccoli hotel di plastica con aria condizionata, congelatori, etc.. E poi, quello lo chiamate navigare? Schiacci un bottone e lo yacht parte; ne schiacci un altro e si ferma; ne schiacci un terzo e vira … per loro non ci vuole un capitano di mare, ci vuole un sarto! E poi, volete mettere la gente, come è diversa! I velisti sentono il vento, ne sono amici, osservano le nuvole e le onde, issano e ammainano vele e ancore. Gli “stiratori”, ovvero i proprietari dei suddetti “ferri da stiro”, regolano l’aria condizionata, verificano le scorte di champagne nel frigo, lo stato dei pesci nel congelatore. E quando scendono a terra! I velisti pantaloncini da vela, magliette magari un po’ sporchine, cappellino da sole bloccato sul retro da una molletta anti vento. Gli altri no. Elegantissimi,in particolare le signore: super truccate, tacchi alti, profumi da un miliardo la goccia. Poi, quando fanno il bagno in mare, scopriamo che nuotano con i braccioli! Gente dell’altro mondo! E non faccio i nomi …

 

22 – La lingua parlata

Una sorta di esperanto: infatti succede spesso che si inizi in inglese, si prosegua in tedesco e si finisca in francese, senza escludere qualche termine sloveno e croato. Il risultato è che tutti si capiscono alla perfezione! Un esempio. “How do you do? Prima! Je suis hereuse! Dobro, dobro”: una Torre di Balele al contrario!

 

23 – Murter e i suoi misteriosi muretti a secco

 

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Mi ero chiesto a che pro difendere una pineta con questi muretti. Dragan mi ha fornito la spiegazione: prima di essere una pineta era un oliveto e i muretti sono stati eretti per difendere le piante dalla bora.

 

 

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24 –  SUITE FRANCAISE

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Ne mancano quattro, peccato …

Suite in lingua francese, significa seguito, successione, continuazione.

Suite Francaise, un bellissimo libro di Irene Nemirowski

Suite, in musica, è un insieme di brani, per uno strumento solista, un complesso da camera o un’orchestra, correlati e pensati per essere suonati in sequenza.

Suite Koromasnja, un insieme “in successione d’età” di persone francesi, dai 14 anni in su, simpatiche e gradevolissime. In quattro casette, i nostri vicini. Il nostro soggiorno si è sovrapposto, per una settimana, con il loro. Suite, una successione di occasioni simpatiche, di reciproco ascolto, di comprensione, di condivisione. Una fortuna trovare compagni di vacanza simili.

Suite de l’histoire. Io ho raccontato la seguente storiella. Lui a lei : “Sei proprio una bella donna”. Lei a lui: “Tu vuoi solo portarmi a letto con te”. Lui a lei: “Bella e intelligente”. A questa mia storiella gli amici francesi hanno aggiunto la suite, ovvero la continuazione. Lei a lui: “E’ proprio perchè sono intelligente che non verrò a letto con te”.

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Jean Michel e signora

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Insieme, in successione: aperitivi, cene, danze, gioco delle bocce, fotografie, yoga, ginnastica, partite a carte, gradevolissimi colloqui. In particolare quello con Jean Michel Asselin, alpinista famoso, già ambasciatore del Nepal per il turismo. Di dove sei, mi chiede. Di Trento. Ah, io ho scalato molte cime in Brenta … la Via delle Guide sul Crozzon di Brenta, la via Fehrmann sul Campanil Basso, etc. Ed io, io che sono un ex Brentista … quante scalate in comune! E poi mi dice: conosci Roberto De Martin (già Presidente del CAI, oggi Presidente del Film Festival della montagna a Trento), conosci Gianni Calcagno? Roberto, abbiamo studiato insieme al’università; insieme il servizio militare; Gianni, mio istruttore di alpinismo a Genova: come è piccolo il mondo!

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DSCN1261In queste persone ho apprezzato la disponibilità al rapporto con le altre persone; la reciproca armonia che hanno saputo creare all’interno di un gruppo così eterogeneo (per età); la gioia di vivere. Questo loro modo di essere ha stimolato la mia fantasia, al punto che volendoli invitare (loro erano in 17!) per un aperitivo nella nostra veranda, ho scritto il messaggio su di un foglio che – legato ad un sasso – ho lanciato nel loro cortile. Dopo di che mi sono spaparanzato sulla sdraio per la consueta pennica. Al mio risveglio, ho trovato, posato fra le mie gambe di dormiente,  un analogo messaggio di accettazione dell’invito, anch’esso legato ad un sasso.

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Le partite a bocce. Due bocce a testa, di metallo. Le coppie si formano lanciando a caso una boccia a testa.

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Inès, la femme terrible (c'azzecca sempre!)

Inès, la femme terrible (fa sempre centro!)

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Il terreno di gioco? Quello che capita. Si vince ai 13 punti.

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Aperitivo e cene. Noi per loro: inalata di riso. Loro per noi, pesciolini fritti di cui alcuni caramellati: una prelibatezza. Dopo, tutti a cena da loro: salsicce alla brace e ratatuie. Se tutto questo vi pare poco …

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Voulez vous, voulez vous  dancer …

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Le barche. Loro ne avevano due, 150 e 200 cavalli. 17 persone a bordo: si salpa! in allegria! Io una sola, 4,5 cavalli, quanto basta …

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Pesca francese dal molo

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Ginnastica francese sul molo

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Stephan, il ritrattista francese dalla Polinesia

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Una bella coppia

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Il mio messaggio di saluto: fatto pervenire loro dentro una bottiglia, dal mare (p.s.: non ho mai studiato il francese, lo parlo e scrivo ad orecchio).

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Il loro saluto

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In una bottiglia che aveva contenuto olio di oliva, hanno poi risposto al mio messaggio di saluto di cui sopra, e poichè l’olio aveva reso illegibili le parole, mi hanno poi dato un foglietto:

Le mot sans huile! Chére Maria Teresa et cher Riccardo, merci pour ces beaux petites moments passés ensemble a Koromasnija. Nous aussi de notre coté nous espérons qu’au fil de la vie il y ait encore la place pour vous rencontrer. Bravo à vous deux pour votre jeunesse! – Jean Michel Asselin, elu démocratiquement grand chef.

La vie est belle avec des gens comme vous! Ciao ciao . Catherin

Alla fine ci siamo scambiati gli indirizzi e-mail … ed io attendo le loro fotografie all’indirizzo riccardo.lucatti@hotmail.it

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25 – I bagagli

Nella stiva!

Nella stiva!

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Ne abbiamo un elenco dettagliato, che utilizziamo per la preparazione del viaggio. Ogni anno lo aggiorniamo: qualcosa in più, altra in meno.  Poi smonto i poggiatesta dei sedili posteriori della station wagon (prima collocazione) , abbatto i sedili, e riempio l’ampio vano di quanto poi trasporterà nella stiva della barca di Dragan (seconda collocazione), quella che ci porterà da Murter a Koromasnija …

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… dove  – nella nostra casetta – saranno collocati (terza collocazione) nel letto a castello in un angolo della cucina, che noi non utilizziamo per dormire, visto che abbiamo la nostra bella camera matrimoniale.

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26 – La doccia

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La doccia c’è anche in casa, ma all’aperto è un’altra cosa!

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A Koromasnija l’acqua è preziosa. Ci i può quindi ritirare i una caletta riparata e farsi il bagno completo con sapone marino biodegradabile.  Indi, a casa, si fa una doccia “solare” da una ghirba sospesa all’esterno, alimentata dalle secchiate  che vi immetto dopo avere prelevato l’acqua dal pozzo sovrastante la casa. Ginnastica pura!”

 

 

 

27 – Fiori

 

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Mimose e …

 

 

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… rododendri la fanno da padroni

 

 

 

 

 

 

 

28 -Vista dall’alto

 

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Cliccate sulla foto, cliccate!

 

Senza parole! Vi lascia senza parole!

 

 

 

 

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29- Una tavolata prima…

 

 

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30 – Una tavolata “durante”  …

 

 

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.4 - Dal porto a casa

 

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31 – Dal porto a casa

 

 

 

 

 

5 - Rosso di sera.

 

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32 – Rosso di sera

 

 

 

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33 – Giochi di bimbe

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35 – La porta di casa

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36 – La dispensa esterna

 

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37 – Leggere libri

Maria Teresa ha letto “Frida” di Herrera (la vita di Frida Kalo); “La porta” di Magda Szabo; “I sogni di Trista” di Marco Ferrari”. Io ho letto il primo volumone della trilogia di Ken Follet “La caduta dei giganti”, relativo al periodo della prima guerra mondiale, libro che ho trovato interessantissimo per l’aspetto storico.

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Inoltre ho iniziato a leggere “La Mennulara” (la raccoglitrice di mandorle).di Simonetta Agnello Hornby, libro ambientato in … un albero di mandorle vere!

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38 – Canoisti di passaggio

 

 

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Nel passato  avevamo ospitato una coppia olandese.

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Quest’anno un signore di Recoaro Terme, Mariano Storti (tel.3331924191 – stortimariano@libero.it)  in una sosta della sua Fiume-Dubrovnik!

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Da ultimo Milan, un vispo 73enne sloveno, papà del nostro amico Primoz, con canoa autocostruita! Una roccia!

 

 

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39 – Koromasnija Transport Co. Ltd

 

 

 

 

 

 

 

 

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4o – No internet, no TV

 

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Se ve lo dico io che sono un blogger accanito! Se ve lo dico io che si vive benissimo anche senza computer al seguito! E senza TV? La sera subito dopo le otto, spettacolo assicurato: il tramonto del sole, le couche du soleil!

 

 

 

 

41 – Gli amici e le cene

 

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Gli amici (alcuni)

 

 

 

 

 

 

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L’aperitivo a casa nostra, 17 invitati!

 

 

 

 

 

 

 

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Pollo alla brace e patate

 

 

 

 

Cena slovena

 

 

 

 

 

 

 

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Alla fine, banane flambe!

 

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Cena francese

 

 

 

 

 

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Amici sloveni: Polona, Primoz, Aida

 

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Cena italiana (spaghetti a gogo!)

 

 

 

 

 

 

 

 

41 – Le gitarelle in barca

 

 

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La konoba  nell’isola di Pischera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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La konoba di Koromasnija

 

 

 

42 – Si mangia in konoba (a Murter l’ottima konoba Mate), E poi …

 

 

 

 

 

 

 

La konoba Roca, 10 km all'interno di Murter

La konoba Roca, 20 km all’interno di Murter

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L’ottima konoba Larus nell’isola Ravni Zakan (calamari alla griglia!)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Frankie

 

 

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43 – Pescatori locali

 

 

 

 

 

 

 

 

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44 – Marmellate

 

 

 

 

 

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45 – Salvia selvatica, ottima per frittate

 

 

 

 

 

 

46 – Architettura d’esterni

 

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Mi sono divertito ad indirizzare i rami della pergola d’uva selvatica a formare l’arco d’ingresso …

 

 

 

 

 

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… e l’inzio di una parete divisoria

 

 

 

 

 

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I nostri lampadari a gocce … di verde!

 

 

 

 

 

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47 –  Casinò Royal

 

 

 

 

 

 

 

 

48 –  Il Servizio postale

La posta aerea l’avete già vista: si lega il messaggio ad un sasso e lo si lancia nel cortile del vicino oppure lo si posa fra le gambe del destinatario addormentato. Un altro sistema consiste nel far arrivare il messaggio via mare, chiuso in una bottiglia, cosa che ho fatto, anche se non ho fotografato.

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… degli amici sloveni

 

 

49 – Partenze

 

 

 

 

 

 

Fra i due gruppi familiari scambio di doni: loro a noi un barattolo di marmellata mista di lamponi, mirtilli, albicocche, amarene; noi a loro un vasetto di marmellata di fichi di Koromasnija,

 

 

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La nostra

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Good night? Laku noch (in croato, leggera notte!)

Adieu, adieu my elective shore

fades o’er the water blue;

the night-winds sigh, the breakers roar,

and shrieks the wild sea-mew.

Yon sun that sets upon the sea

we follow in his flight;

farewell awhile to him and thee,

my elective land, good night!


 

50 – Conclusioni

Vacanza al mare, vissuta e testimoniata soprattutto come “vita di terra”. Cosa mi resta da fare? Raggruppare queste foto e molte altre e spedirle via e mail ai vari amici, sperando che a loro volta gli amici mi spediscano le loro. Per il resto, cliccate in internet “Koromasnija” e vedrete se ho torto o ragione a celebrarla!

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POST 2015 – PAUSA POST

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Luglio, 2015 @ 12:07 pm
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Koromasnija, arcipelago delle  Incoronate. Il nostro hotel è il secondo tetto da destra, in mezzo agli alberi

Detto altrimenti? Amiche lettrici ed amici lettori, anche i miei post vanno in vacanza, nel senso che per due settimane dal 25 luglio sarò su un’isoletta delle Kornati (HR) senza computer: potrò (forse) eventualmente leggere sul telefonino 0039 335 5487516  i vostri messaggi, ma non potrò pubblicare nulla.. Dai … dite la verità che tirate un respiro di sollievo!

Ciao e buone vacanza a tutte e a tutti!

Riccardo

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P.S.: VEDERE DUE POST PRIMA, LA FESTA DI MEZZ’ESTATE DELL’ACCADEMIA DELLE MUSE

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FISCO, PIU’ O MENO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Luglio, 2015 @ 6:33 am

Detto altrimenti: “Abbasseremo le tasse …                           (post 2014)

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( per quanto …  anche la corruzione … i corrotti mica fatturano …)

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… ed allo stesso tempo combatteremo l’evasione fiscale. Le due cose vanno fatte in parallelo.” Firmato il Ministro delle Finanze… Vabbuo’ …, concordo, “ma però” manca una terza “cosa”: manca l’abolizione dei privilegi, ovvero di quel sistema – costosissimo per le casse pubbliche – di “salvo che … eccettuati i … fatti salvi i …”, che consente a certi personaggi impiegati nel pubblico di percepire retribuzioni multiple di quella del Capo dello Stato. Chi sono? Andate un po’ a vedere le retribuzioni del top management delle grandi municipalizzate … andate!

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I cumuli possono scatenare una tempesta … sociale!

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E i Cimoli … ops, scusate, volevo dire i “cumuli” di pensioni, stipendi, pensioni e stipendi … Dice: ma so’ diritti aqquisiti (sic, “aqquisiti”). Si, vabbè, ma quann’è troppo è troppo!

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Dice … ma che vuoi, anche se con quel che ne avanza non risolveremmo il problema. Eh no, caro mio – dico io – ricordi come finisce il film Schindler List? Il protagonista, diventato salvatore degli ebrei, guardando la sua auto, con rammarico afferma: “Se avessi venduto quella ne avrei salvati altri due”. Ecco, se la revisione di quegli odiosi privilegi medievali portasse beneficio anche solo a due Cittadini bisognosi, ne sarebbe valsa la pena.

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thJCK8FUUOE poi, l’età del pensionamento! ce la prendiamo con la Grecia che li pensiona troppo presto! Eh già, noi no, no noi … noi tutti a quasi 68 anni, anzi, me stavo a sbaglià, quasi tutti a 68 anni. Infatti, 68 anni  “tranne i …. eccetto i …. fatti salvi i …. esclusi i ….” Chi sono tutti quegli “iiiiii”? Eh no cari miei, ecchè … vi devo dire tutto io? Trovateveli un po’ voi, che ci sono, ci sono, se ve o dice il vostro blogger .. Già, perchè anche questo tipo di privilegio, questo “eccesso di retribuzione posticipata” è un costo che può essere ridotto per convogliare risorse verso la riduzione del fisco per tutti, opprimente come l’afa di queste settimane. In sintesi: prima di prendersela con i baby pensionati greci, mettiamo in ordine in casa nostra: medice, cura te ipsum!

O no?

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SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZ’ESTATE  

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Luglio, 2015 @ 3:10 pm

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Detto altrimenti: … gli amici dell’Accademia delle Muse si incontrano … (post 2103)

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Una piccola parte degli intervenuti alla “festa a rotazione”,  aperta dalle 18,00 in poi …

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… per la consueta Festa di Mezz’estate nel giardino della Presidente Cristina. Un coccodrillo … già, sto scrivendo un coccodrillo. Di cosa si tratta? Anche se non siete giornalisti, se avete letto “Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi, dovreste saperlo. Si tratta di un  pezzo giornalistico scritto prima del relativo ’accadimento che riguarda una persona famosa, così, tanto per essere pronti la mattina successiva a pubblicare la notizia. In particolare si tratta del necrologio, ovvero del commiato di una “cosa” finita, in quel caso, di una vita.

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Accademia “a pedali”: quattro Accademici che sono anche sociclisti  FIAB: Paolo, Monika, Francesco, Mariangela

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Ora, scialla raga, tranquilli ragazzi, qui non sta morendo una persona, bensì sta per accadere un evento molto bell0, solo che io – che sarò in partenza per le vacanze – non farei in tempo ad aspettare che fosse terminato per scriverne in un post. Ed allora lo scrivo prima questo resoconto, salvo poi, all’ultimo momento, aggiungere le foto aggiornate in sostituzione di quelle provvisorie (relative a due feste fa).

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Già, infatti avrei dovuto partire il 24, e invece partirò il 25 … ecco cosa ti fa fare il senso del dovere di blogger!

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Alfonso Masi: autore, scrittore, interprete letterario e storico, attore, recita uno dei suoi pezzi coadiuvato dall’Accademica Giovanna

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Ma di cosa si tratta? Ve l’ho detto subito: del consueto appuntamento annuale  degli Accademici delle Muse, i quali si ritrovano per la Festa di Mezz’estate, ovvero per il “Sogno di un’Accademia di Mezz’estate”, nel giardino della Presidente Cristina.

Accademia delle Muse cosa? Se cliccate sul mio blog troverete molti post al riguardo, compresi quelli delle feste precedenti.

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Our President Cristina

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Ma veniamo all’ “oggi”. Ci siamo ritrovati oggi 24 luglio 2015 alle 18,00 e dopo un tuffo nella piccola ma accogliente piscina, parlando parlando è arrivata l’ora di cena ricca delle “portate” portate – è il caso di dirlo – dalle nostre socie Accademiche.

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Barbara e Patrik

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E’ seguita, ad esaurimento, animazione musicale con pianoforte, chitarra e fisarmonica. Il programma di sala al pianoforte? Eccolo

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… e non solo musica classica!

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  • Cristina al pianoforte – Yann Tiersen – Filastrocca di un pomeriggio d’estate
  • Giovanna – “Che farò senza Euridice” di Gluck
  • Stefano – Brano di Sarastro dal Flauto magico di Mozart
  • Sergio – Romanza di Tosti

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Cristina, dall’interno della casa, con le finestre aperte … al chiaro di luna

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Insomma, una allegra serata “Al chiaro di luna” fino all’ora di Cenerentola, ovvero alla mezzanotte, scoccata la quale è stato d’obbligo il tuffo di saluto, annaffiato dal “Brindisi dell’arrivederci”.  Amici colleghi Accademici, arrivederci al 5 ottobre, per la prima delle nostre serate culturali!

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P.S. 1): L’Accademia delle Muse è un circolo culturale privato nel quale si entra ad invito, senza altra formalità. Unico requisito: essere disponibili a fare partecipi i colleghi della propria “arte”, sia essa musicale, culturale, artistica, poetica, hobbistica, viaggistica, sportiva, etc., etc..

P. S. 2) Ed ecco il (mio) discorso di apertura della riunione:

Fare comunità

WP_20150724_20_59_04_PanoramaLasciatemi dire… “quanto è bello stare insieme”!  Cristina lo ha colto ed esaltato con la sua, ormai nostra Accademia, dando centralità proprio a questo aspetto anche di fronte ai pur validissimi contenuti delle nostre riunioni. Ritrovarsi, conoscersi, diventare amici: sette anni fa Cristina ha avuto l’idea giusta per realizzare tutto ciò, creando qualcosa di raro nel nostro tempo di internet e di corsa. Ormai siamo un centinaio e  – per fortuna – non siamo sempre presenti alle riunioni, altrimenti Cristina dovrebbe  allargare la casa! Ci conosciamo, ci trasferiamo reciprocamente conoscenze, abilità, passioni, aspettative, speranze. E se aprir casa e giardino a questa allegra brigata vi par poco, provate voi a …

 Fare cultura

Cultura è insieme di conoscenze. Di ogni tipo. Procedendo esclusivamente a vela (!) abbiamo navigato in un mare di musica, poesia, teatro, storia, arti figurative, fotografia, viaggi, volontariato, personaggi, sport, culinaria, letture e molto altro… Ma la conoscenza di gran lunga più importante a mio avviso è stata quella di ognuno di noi verso ogni Altro. La cultura dell’Altro, per la realizzazione di un Bene che si definisce “Comune” in quanto realizzato sin dall’inizio con il contributo personale di ognuno. Da qui un invito a tutti a proporsi quali relatori di un argomento, invito soprattutto rivolto a chi ancora non ha ancora calcato il nostro palcoscenico.

 Fare gli auguri

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Buon compleanno, Nadia!

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In questi giorni tre persone festeggiano una ricorrenza personale: oggi è l’onomastico di Cristina; tra due giorni lo sarà di Anna, la mamma di Cristina, e sarà anche il compleanno di Nadia. A tutte e tre il nostro abbraccio ed augurio più affettuoso! Che dite, lo vogliamo fare loro un applauso?

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 Fare organizzazione

La nuova Vicepresidente Giovanna e Cristina

La nuova Vicepresidente Giovanna e Cristina

Si tratta di una iniziativa mia, della quale non ho preavvertito Cristina intendendo fare anche a lei una sorpresa. Credo che la nostra Accademia abbia bisogno di un secondo Vicepresidente, un Vicepresidente Artistico che affianchi l’attuale Vicepresidente Organizzativo e della Comunicazione, cioè me stesso. Per tale ruolo propongo sia eletta per acclamazione la nostra carissima Giovanna, che ormai da anni è al fianco di Cristina in tantissimi momenti preparatori e realizzativi delle nostre riunioni. Mi pare che ciò sia il minimo da farsi per sottolineare con gratitudine il prezioso contributo che Giovanna fornisce a Cristina e quindi a tutti noi. Che ne dite? Applaudiamo?

Fare un avviso

Poiché domattina presto parto per le vacanze, ho già predisposto la traccia del post di questa nostra  riunione, alla quale aggiungerò in calce questa mia nota. Quindi da domani cliccate, cliccate, cliccate www.trentoblog.it/riccardolucatti!

 

 

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GRECIA O CINA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Luglio, 2015 @ 8:11 am

Detto altrimenti: … il “piccolo” fabbisogno greco ci distrae dal riflettere sulla bolla finanziaria cinese … (post 2102)

La storia maestra di vita? Quando mai!? La storia economica poi … men che meno! State un po’ a sentire … anzi, a leggere. L’8 gennaio 2013 pubblicavo un post dal titolo “Le crisi economiche negli ultimi 150 anni” (cfr. ivi). Ve ne riporto un passaggio:

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8-9 maggio 1873: panico a Vienna!

 La “Grande Deflazione”. Prezzi in caduta libera, recessione. Solo convenzionalmente se ne data l’origine all’8 maggio 1873, il cosiddetto “primo venerdì nero della Borsa viennese”: nello stesso giorno precipitò la quotazione di tutte le società quotate in borsa. Tutti si precipitarono a vendere. Fu necessario far presidiare la Borsa dalla polizia. Un esponente della famiglia Rotschild rischiò il linciaccio. Cosa era accaduto? Si era all’apice della fase del cosiddetto Grunderzeit, periodo di forti speculazioni, enfasi della new economy, sulla scia dello sviluppo delle reti ferroviarie europee. Le società ferroviarie prosperavano, idem le società dell’indotto, la gente si indebitava per comperare azioni e poi rivenderle con forti utili. Fino al crack del 10 maggio 1873, quando ci si accorse che “il re era nudo”. L’abuso del ricorso al credito fra l’altro aveva generato la mancanza di credito per le imprese. Si era generata una ricchezza fittizia. Le stesse banche si erano lasciate trascinare verso il facile guadagno, basato su finanza pura, su progetti fondati sulla sabbia. Le imprese senza credito ridussero la produzione, licenziarono. Il reddito dei lavoratori diminuì. Idem i consumi. La più colpita fu l’edilizia. La gente cercò di tornare alla terra, in campagna, ma la campagna era stata automatizzata e non assorbì mano d’opera. Ecco l’emigrazione come unica via si salvezza. Forte esodo verso il sud ed il nord America. Negli anni dal 1850 al 1874 Vienna rilasciò 4061 passaporti per gli USA. Nel solo 1875 ne rilasciò 4.974 di cui 97,2% a Trentini!

thD8EGAYQDDa Vienna alla Cina. La Cina negli ultimi anni ha registrato incrementi annui del PIL del 150%. Bastava acquistare azioni e dopo un po’ rivenderle  prezzo superiore e così via. Ma … quo usque tandem …? Fino a quando? Rileggete un po’ quello che è successo a Vienna nel 1873. Solo che se ora – come sembra –  a scoppiare è la Cina, scoppia la consumatrice del 50% dell’energia mondiale, la produttrice del …% dei prodotti mondiali, l’acquirente del …% delle infrastrutture industriali mondiali, etc.. Di fronte a tutto ciò, i nostri “soloni” dell’UE litigano per la Grecia. Litigano, discutono, tirano la coperta da ogni lato, invece di costituire gli Stati Uniti d’Europa e di occuparsi – insieme agli USA –  dei rapporti con i Paesi del Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa).

Bravi! (Si fa per dire, bravi!)

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Qui a fianco, il Solone vero (Atene, 600 a. C.), quello che per ristabilire l’equità sociale, riscrisse la costituzione e cancellò i debiti delle classi più povere.

Qualche post/giorno fa scrivevo che occorreva abbuonare parte del debito greco. Ieri e oggi sento che i soloni dell’UE mi hanno dato retta: si vede che leggono i miei post!…

Bravi! (Questa volta bravi sul serio!)

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P.S.: un amico mi dice fra il serio e lo scherzo che io sarei in tuttologo. Che dire … ci provo a tenermi informato. E poi, al limite, meglio essere un tuttologo piuttosto che un pocologo o addirittura un nientologo, non vi pare? Mi ribatte: sei molto, troppo  assertivo … Rispondo: io non ho la pretesa di esporre la verità assoluta, ma espongo con  chiarezza (e firmo!) le mie idee, giuste o sbagliate che possano essere. E comunque poi … se mi sbaglio, mi corrigerete …

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LA NAVE AFFONDA? O CHE M’IMPORTA, UN È MICA MIA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Luglio, 2015 @ 8:15 am

Detto altrimenti: com’è grave quel disinteressarsi …   (post 2101)

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Piero Calamandrei – Nato a Firenze il 21 aprile 1889, deceduto a Firenze il 27 settembre 1956, giurista e scrittore politico (v. internet). In un discorso agli studenti di giurisprudenza raccontava di un capitano di nave il quale, avvisando un suo passeggero che la nave stava affondando, si sentì rispondere così: O che m’importa, un è mica mia!

Anni fa – s’era all’inizio della crisi – alla TV vidi l’intervista ad un tale: Che ne pensa lei  della crisi europea? Non mi riguarda, io ho la mia impresa che sta andando bene.

L’altro giorno, sull’immigrazione, ho sentito un ”se ne stiano a casa loro, a noi che ce ne importa se muoiono di fame, malattie e guerre?”.

Ieri ho cercato di parlare con un tale della crisi greca. Mi ha risposto che della Grecia non gli interessa nulla, che a noi Italiani non interessa nulla.

Io mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura: il tempo e gli spazi della storia non sono quelli della vita di ognuno di noi, ma ben più dilatati. Il rapporto di causa ed effetto non si realizza nell’arco di una vita umana. E’ un po’ come se noi ci preoccupassimo di innaffiare e curare il nostro piccolo giardinetto di casa, incuranti del fatto che intorno a noi tutto l’ambiente di sta desertificando: non molto dopo  anche il nostro piccolo, privilegiato verde privato soccomberebbe.

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“LE PAROLE SONO PIETRE” …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Luglio, 2015 @ 6:00 am

Detto altrimenti: … firmato Don Lorenzo Milani     (post 2100)

Post 2100, un numero tondo, un concetto semplice, chiaro, breve: il Vicesindaco di Roma si dimette. Non è indagato. Se la prende “con i poteri forti che vogliono destabilizzare la giunta”.

Le parole vanno ponderate bene ...

Le parole vanno ponderate bene …

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Ma quali poteri forti? Caro Vicesindaco, non te la puoi cavare con affermazioni così generiche di fronte a decine e decine di precise e documentate contestazioni della magistratura! “Le parole sono pietre” scriveva Don Lorenzo Milani ad una professoressa. Ed allora usiamole con attenzione, maneggiamole con cura queste pietre perché altrimenti mentre stai per lanciarle ad  altri, esse  sfuggono di mano, ti cadono sui piedi e ti fanno male. Come in questo caso.

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GRECIA SERIAMENTE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Luglio, 2015 @ 2:41 pm

Detto altrimenti: provo a riflettere seriamente …. sperando di riuscirci (ma almeno ci provo)   (post 2099)

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    I tentacoli della finanza mondiale

    Cerchiamo le cause del dissesto: chi le ha generate?

  2. Quale responsabilità oggi ha chi ha causato il dissesto?
  3. Da quando è iniziato il dissesto greco?
  4. Cosa si sapeva del dissesto quando la Grecia è stata ammessa nell’UE?
  5. Dall’inizio del dissesto, chi ha investito in titoli pubblici greci e a quale tasso di rendimento?
  6. Gli esborsi UE dei due precedenti “salvataggi” della Grecia a chi sono andati?
  7. Ogni “salvataggio” è stato accompagnato solo da misure di spending review e di rigore o anche da misure di rilancio del modello economico-sociale?
  8. Salvataggio di questi giorni (il terzo): a chi vanno i denari? Si prevedono le misure del rilancio di cui al n. precedente?
  9. Perchè non ci si sono poste le domande precedenti?
  10. Salvo errore, pare che la tassazione degli armatori sia poi caduta nel dimenticatoio.

A mio sommesso avviso è quanto meno singolare che per mesi si sia “lavorato” ad un accordo che altro non è che le precondizioni per la concessione di un nuovo mutuo. Ora io molto umilmente, mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura. Eccola.

Io stesso sono stato per un decennio amministratore di un Credito Fondiario, ovvero di una banca che erogava credito a lungo termine (mutui pluriennali) con garanzia ipotecaria su un immobile esistente. All’inizio, quando il mercato immobiliare era in salita, si erogavano mutui via via per il 50-60-70 etc. % del valore dell’immobile. Poi la frenata di quel mercato ha indotto la banca a dare maggiore pesi alla capacità reddituale del debitore, nel senso che la banca non era interessata – in caso di insolvenza – ad espropriare l’immobile per poi cercare di venderlo sul mercato ma erogava mutui ipotecari solo a chi aveva anche una buona capacità reddituale. Questo (corretto) comportamento ha evitato in Italia che scoppiasse una bolla finanziaria tipo mutui USA sub prime.

Oggi l’UE presta nuovi denari alla Grecia facendosi dare in garanzia porti, aeroporti, isole per un valore di 50 miliardi di euro. Ora, a ciò si è arrivati per mancanza di fiducia sulla capacità reddituale del debitore (questa volta sì che i creditori hanno fatto i loro conti per benino!). Pertanto è prevedibile che queste ipoteche immobiliari siano prima o poi escusse e molti degli assets (attività) greche diventeranno proprietà dei creditori. A quel punto, come reagirà la politica e la popolazione greca di fronte a questo nuovo colonialismo finanziario per somministrazione di una overdose di credito senza una adeguata ricetta medica?

Quale l’alternativa? A mio sommesso avvio una alternativa (che mi permetto di definire seria nel medio lungo termine e non punitiva-speculativa nel breve termine) sarebbe stata:

  • un abbuono di una parte del debito a gravare proporzionalmente sui paesi che più negli anni hanno investito e quindi lucrato gli alti tassi di rendimento;
  • una riduzione del tasso di interesse del debito;
  • un riscalettatura delle scadenze;
  • un piano di riforme non ulteriormente penalizzanti la popolazione;
  • due separati piani di nuovi finanziamenti UE, espressi in due valute diverse: uno in “€F-Euro Finanziari” per far fronte alle scadenze del debito; uno in “€C-Euro Commerciali” destinato ad investimenti produttivi;
  • un sistema UE di pianificazione e controllo “in itinere”, cioè  non dopo che i buoi (ovvero gli “Euri”) sono scappati dalla stalla.

O no?

 

 

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BANCHE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Luglio, 2015 @ 9:17 pm

Detto altrimenti: Ban …de?                            (post 2098)

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thVYZ2S8AEMoldavia, prima dell’arrivo delle badanti, chi la conosceva? E una sua regione, la Transinistria? Men che mai. Eppure la distanza dai nostri confini alla Moldavia è grosso modo quella che esiste dal Brennero a Reggio Calabria … Per iniziare a conoscere queste regione mi permetto di suggerire la lettura di due libri, “Nel sonno non siamo profughi” di Paul Goma (Hoepli Keller)  e Educazione Siberiana di Linin Nicolai (Einaudi).

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Ma torniamo alle badanti. Una di esse è riuscita con fatica a portare (legalmente) in Italia i suoi risparmi moldavi. Appena in tempo perché molte banche moldave, compresa la sua, stanno fallendo. Falliscono ma. Ma nel frattempo i loro super manager si sono pagati lauti stipendi e super liquidazioni,  hanno concesso importanti  crediti a chi non li meritava, a chi ci ha lucrato sopra ed ora non restituisce quanto dovrebbe. Che fare? Signori si chiude per fallimento. E i piccoli risparmiatori? Evvabbè … se ne faranno una ragione.

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Dalla Moldavia alla Grecia. Gli investitori finanziari tedeschi (e non solo), banche e privati,  hanno effettuato importanti investimenti in titoli del debito pubblico greco stante il loro elevato rendimento ben superiore ai miseri rendimenti della finanza tedesca (occorrerebbe poter disporre del quadro complessivo della composizione di questi creditori, n.d.r.). Ad un certo momento, la Grecia non riesce più a pagare interessi e a restituire i capitali a scadenza. Nessun problema: interviene l’UE e le banche UE e le prestano i denari necessari a soddisfare i diritti dei creditori finanziari (tedeschi e non solo). Poi … poi è troppo ed allora: sotto con l’austerity a carico della povera gente!

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Banche. Che fanno? Dice: “Raccolgono il risparmio e prestano soldi a imprese e famiglie”. Benissimo ma. Ma poi si mettono a “fare finanza”, ovvero a speculare con investimenti finanziari e non hanno più soldi per famiglie e imprese. Soprattutto se gli investimenti finanziari, fatti con i soldi dei risparmiatori, sono andati male.

Che fare?

Grecia: aiutarla a uscire da questo loop micidiale. Banche: separare le banche vere dalle banche “finte” (finanziarie); quelle private da quelle pubbliche; quelle per il credito a breve da quelle per il credito a medio lungo termine.

Questo post è troppo serio, per nulla estivo”? Prometto che il prossimo sarà del tutto vacanziero!

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EUROPA, GRECIA, ITALIA … IERI, OGGI, DOMANI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Luglio, 2015 @ 8:23 am

Detto altrimenti: “Quo vadis, Europa?”     (post 2097)

Io stesso, ieri e oggi e domani sono stato, sono e sarò un  europeista convinto (da poco meno di quarant’anni, ovvero da quando aderii al MFE – Movimento Federalista Europeo di Altiero Spinelli).

th[3]Noi oggi ci lamentiamo del fatto che la Grecia che non riesca a pagare i propri debiti. Mi permetto di sottoporre alle mie lettrici ed ai miei lettori una sottolineatura: quando la Grecia è stata ammessa nell’UE, l’abbiamo accettata pur conoscendo le colpe che oggi le imputiamo e cioè, solo per citarne tre, la falsificazione del bilancio dello Stato,  la prassi delle baby pensioni e l’esenzione fiscale per i suoi armatori. E poi … chi fino a ieri sottoscriveva titoli greci o prestava denaro alla Grecia, non era in grado di proiettare di uno-due anni l’andamento economico finanziario di quello Stato?

Dice … investitori tedeschi lucrano forti interessi dal debito pubblico greco che se poi la Grecia non ce la fa a pagare tali alti interessi chiede aiuto all’UE che le presta denari che servono a remunerare gli investimenti tedeschi. Ed allora, Germania, di che ti lamenti?

Vai in Grecia da turista e ti dicono: “Italia Grecia, mia faccia mia razza”, ove quel  “mia” significa “una sola”, infatti è il femminile di uno: eis, mia, en (maschile, femminile, neutro: uno, una, una cosa).

Italia oggi: anche noi abbiamo al nostro interno la nostra “Grecia” fatta di evasione fiscale, corruzione, irresponsabilità  e disuguaglianze (rectius, ingiustizie) sociali diffuse, ma soprattutto fatta di due mondi, quello del Nord e quello del Sud. Intendiamoci, che è causa del suo mal … e noi l’unità d’Italia abbiamo realizzata non con la “liberazione” del sud, ma con la “conquista”  (e spoliazione) del sud, così come l’occidente ha “liberato” ovvero conquistato (e spoliato) il sud del mondo. Ma questa è un’altra storia,

In Europa ieri ci lamentavamo della arretratezza del mondo balcanico, che era tale in quanto strumentalizzato per secoli (alcool e coltello facile) dall’impero Austro Ungarico contro la minaccia ottomana. Il silenzio USA di oggi sulle stragi delle spiagge tunisine mi lascia perplesso: quasi che il terrorismo debba restare un problema europeo, di una Quasi Europa che può fare da cuscinetto verso l’integralismo islamico …

Avete mai visto come funziona un radar collocato in posizione elevata? Io ho visto e manovrato quello posto sul terrazzo della Fiera Internazionale di Genova: manovrando una manopola,  potete scegliere il raggio visuale dello strumento: 100 metri, 1 km, 10 km. Se poi l’antenna è posta più in alto, il raggio di azione aumenta in proporzione. Ecco, tutti noi oggi dobbiamo porre la nostra “antenna radar” ben più in alto e cercare di avere una visione d’insieme, non solo e non tanto più una somma di percezioni sensoriali. Noi domani: impariamo a ragionare per “blocchi” significativi, ovvero, USA, Sud America, Sud Est Asiatico,  Mondo Arabo, India, Cina, Russia e … Stati Uniti d’Europa (veri e non pro forma).

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