IN GIRO AL SAX
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Settembre, 2015 @ 6:12 amDetto altrimenti: un concerto perso, uno trovato  (post 2127)
Trento, addì sabato 26 ottobre 2015. “I pomeriggi Musicali di Trento†Palazzo Calepina, Via Calepina, 1 – Ore 17,00 signori si suona: “Tango”: Cesare Chiachiaretta al bandoneon; Filippo Arlìa al pianoforte, Musiche di tale Astor Piazzolla. Concerto promosso dalla Associazione Culturale Limes di Limone sul Garda, da Serate Musicali di Milano e da Civica Società Musicale di Caldonazzo, con il contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
Siamo tutti lì, davanti alle tre entrate … già , perché trovando chiusa quella usuale, siamo corsi aventi e indietro per capire se l’entrata non fosse una delle altre due. E invece no. Pian pianel si scopre che gli addetti “si sono dimenticati†che c’era il concerto: porte chiuse. Aspettiamo 40 minuti, durante i quali ci godiamo il concerto. No, non quello, bensì un altro, un “concerto di strada†eseguito da quattro sax giovani, i giovani allievi del Conservatorio (?). I loro nomi? Ho dato loro le indicazioni del mio blog, me li diranno presto.
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Il loro ensamble di chiama “Giro al Sax†parafrasando il percorso cittadino “in giro al sassâ€. Originale, spiritoso e intelligente. Musica eseguita? Brani classici, altri moderni, altri di jazz. Molto pubblico, attento e grato di questo concerto involontariamente sostitutivo. Mi aspetto che i quattro giovani mi scrivano, mi anzi ci raccontino di loro, di come fare a contattarli … dai raga … fatevi vivi!
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E del concerto mancato (mancato alle 17,00, poi … magari … alle 18,00 c’è stato) che dire? Mah … forse è meglio non dire. Oppure dire che alles kann sein, alles kann passiert, tutto può essere, tutto può accadere, come a detto molto filosoficamente il M° Markus Berthold del Novalis Piano Quartet …
I prossimi appuntamenti dei “Pomeriggi” (speriamo non “mancati”):
- Sabato 3 ottobre, Novalis Piano Quartet (musiche di Fuchs e Brahms)
- Sabato 31 ottobre: Jubilee String Quartet (musiche di Schumann e Schostakovich)
Good music everybody!
P.S.: si sono fatti vivi! Li trovate nei commenti al presente post … ma no, dai … dai che riporto il loro commento qui sotto … è più bello ed immediato:
Inizia
Eccoci! Siamo i ragazzi del Velvet Sax Quartet (“Giro Al Saxâ€). I nostri nomi sono Chiara Biasioli, Lisa Anegg, Marco Porcelluzzi e Nicolò Anegg; studiamo tutti al Conservatorio di Trento. La ringraziamo per il suo ottimo articolo! Per altre info può contattarci su questa mail velvetsaxquartet@gmail.com o (a breve) sulla pagina Facebook Velvet Sax Quartet. Di nuovo grazie!   Chiara, Lisa, Marco, Nicolò.
Finisce
BRAVI RAGAZZI!
MOUNTAINBLOG IN GARA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Settembre, 2015 @ 5:05 amDetto altrimenti: Mountainblog, il fratello maggiore di Trentoblog è in gara: facciamo il tifo per lui!                           (post 2126)
Care lettrici, cari lettori di queste mie “sudate carte elettronicheâ€, lend me your ears, prestatemi ascolto, vi prego. Infatti …
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…. dal 7 all’11 ottobre a Macerata si terrà l’Overtime Festival, il primo ed unico festival in Italia a parlare di sport, etica e cultura sportiva, legando Cinema, Fumetto, Musica, Letteratura, Alimentazione.
Quest’anno, alla sua 5^ edizione, la rassegna sarà dedicata alle “Grandi Sfideâ€: dalle imprese dei campioni alle vicende dei grandi sconfitti, dai romanzi sullo sport ai convegni, dal racconto all’etica sportiva.
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Tra gli ospiti, l’alpinista e scrittrice Isabel Suppè, sopravvissuta nelle Ande boliviane, dopo una caduta di 400 metri dalla parete dell’Ala Izquierda del Condoriri. I due grandi amori della sua vita sono la letteratura, la montagna e … la bicicletta!
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La tematica è quindi legata a doppio filo con ciò che persegue Mountainblog e già così il festival può essere uno spunto interessante.
Il motivo in più per cui credo meriti l soffermarsi sull’appuntamento è che quest’anno Mountainblog all’interno di questo festival partecipa anche a una “piccola†gara.
Nell’ambito della rassegna, si tiene anche l’ Overtime Web Festival, concorso nazionale per operatori di social network e siti internet specializzati sullo sport. MOUNTAINBLOG, è fra le 5 testate selezionate a contendersi il premio di categoria “sport individuali” , e unica testata outdoor ad occuparsi di montagna.
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E’ possibile votare il proprio sito web preferito fino alle ore 24 del 30 settembre 2015, una volta al giorno, collegandosi a http://overtimefestival.it/sport-individuali/ attraverso i propri social network.
Ci teniamo molto nel divulgare questa notizia, poiché la vincita di una testata che parla di montagna e di sport outdoor sarebbe un bel segnale rispetto a sport quali running, boxe e tennis, un po’ più “modaioliâ€.
E allora, che dire, care lettrici e cari lettori di questi post? Votate, votate, votate per la nostra testata!
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APRÉS MOI LE DÈLUGE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Settembre, 2015 @ 6:55 amDetto altrimenti: dopo di me il diluvio, il nulla … Così si era espresso tale Luigi XV, re di Francia, quasi ad indicare profeticamente l’avvento della rivoluzione del 1789 … (post 2125)
L’espressione è stata adattata e adottata nel tempo ad indicare che  chi la utilizza è il solo in grado di provvedere alle esigenze del sistema, ad esempio di una SpA o di un partito politico. Già … raga, io sono “uomo di SpA†avendo lavorato una vita in questi ambienti. Ed allora vi racconto come talvolta – nei fatti – viene concretizzato questo concetto. Il capo, un capo (che tale non dovrebbe essere, dovrebbero licenziarlo su due piedi! N.d.r.) si vuole rendere indispensabile e insostituibile per la SpA affidatagli, così da rendersi inamovibile e da potere forzare la mano ai suoi azionisti quanto alla propria remunerazione. Che fa?
Parcellizza eccessivamente i compiti dei suoi dipendenti;- assegna compiti giorno per giorno anziché operare attraverso deleghe di interi progetti;
- fa in modo che i dipendenti non possano dialogare fra di loro;
- rende se stesso unico punto di ogni possibile sintesi;
- non convoca mai i dipendenti insieme alle riunioni (perchè la loro unione farebbe la loro forza, e lui li vuole “politicamente†deboli!);
- separa il potere – che riserva a se stesso – dalla responsabilità – che scarica su di loro;
- non cura la loro crescita professionale;
- non stimola la loro capacità creativa, di auto gestione, innovativa;
- non stimola nè lascia sviluppare le loro idee;
- utilizza il sistema dei permessi e delle ferie come strumento di intimidazione anziché come diritto del lavoratore;
- non si preoccupa di valorizzare il primo fattore della produzione: la motivazione dei dipendenti;
- non si preoccupa di allevare e far crescere il proprio sostituto e/o successore.
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A quest’ultimo riguardo, quando lavoravo in Siemens, appresi che vi era un elenco di persone reciprocamente “incompatibili†nel senso di persone che non avrebbero mai potuto prendere lo steso volo, perché, in caso di incidente aereo quella che non era a bordo avrebbe potuto e dovuto sostituire quella morta nell’incidente. Insomma, la “sostituibilità †a tutti i costi … Già … ma quella era Siemens, non una SpA italiana …
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L’insostituibilità di un capo, che sia capo d’azienda o politico, garantisce la crescita del sistema solo fino al livello della sua stessa capacità , del suo stesso grado di adeguatezza ai tempi, alla sua stessa capacità fisica di lavorare (nessuno è eterno!). Ma a parte che nel frattempo i suoi dipendenti intelligenti vivono male (sotto di lui prosperano solo gli yes men), quando costui è superato dai tempi, invecchia, si ammala o muore, il sistema collassa. Ecco, che vi dicevo? Dopo di lui il diluvio!
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Ma vi è di peggio, ed è il caso di chi viene sostituito e – per ripicca – passa alla concorrenza oppure cerca in ogni modo di sabotare il proprio successore. Ma questa è un’altra storia ….
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DAL CUBO DI RUBIK A QUELLO DI LU-RIC
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Settembre, 2015 @ 1:27 pmDetto altrimenti; peccato che questa volta non si tratti di un gioco … (post 2124)
Lu-Ric, le iniziali del mio cognome e nome …
Politica … occuparsi della “polis†della città , dello Stato. Al servizio del pubblico. Raccogliere e fare sintesi delle istanze della gente, razionalizzarle, orientarle verso obiettivi concreti e raggiungibili. Solo che talvolta il politico e l’amministratore si interpretano “pubblici†in senso soggettivo: “Io amministro il pubblico, quindi lasciate che la gente venga a me che le dirò cosa deve fareâ€, anziché – correttamente – in senso oggettivo: “Io sono pubblico in quanto eletto, nominato dalla gente per amministrare i suoi beni, per garantire il suo suo futuro e quindi innanzi tutto per ascoltarne le istanzeâ€. Ed allora?
Allora innanzi tutto facciamo una breve analisi:
il politico (o l’amministratore) si pone obiettivi “politici†o pensa ai problemi reali della gente?- E poi: agisce per l’oggi; in vista delle prossime elezioni; o si preoccupa delle prossime generazioni?
- Infine: in lui è preminente la ricerca di un interesse suo privato; del proprio partito; o della collettività ?
Quante sono le risposte possibili? Guardate la figura qui accanto e calcolate voi stessi il numero delle possibili combinazioni.
A parte che il cubo che mi sono fatto non basta: occorrerebbe un’altra figura solida, con almeno due facce in più, ovvero un ottaedro, che consentisse di inserire altre due coppie di variabili:
- utilizzo di linguaggio comprensibile/non comprensibile;
- azione su di un piano ufficiale/occulto.
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A questo punto il calcolo delle possibili combinazioni si complica: fra tutti coloro che avranno calcolato il numero esatto delle combinazioni dell’ottaedro di LU-RIC, sarà estratto come premio un  Cubo di Rubik.
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FIAB: SCAMBI CULTURALI A PEDALI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Settembre, 2015 @ 9:06 amDetto altrimenti: La Federazione Italiana Amici della Bicicletta “fa reteâ€Â sulle ALI dell’amicizia  (post 2123)
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Già … infatti se ai primi di giugno gli amici di Fiab Mirano e Mira (Michele e Silvana conducendo) ci avevano fatto da guida nelle loro terre (la Riviera del Brenta), ieri abbiamo ben volentieri ricambiato guidandoli ” a pedali” da Riva del Garda per due giorni nelle nostre valli. Era con noi anche il Presidente di Fiab Catania, Prof. Giovanni Sanfilippo: insomma, una Fiab “dalle Alpi alle piramidi (o quasi!) …
Il 12 settembre, alle cascate del Nardis in Val di Genova … Val di Genova … forse che i Genovesi venissero qui a rifornirsi di alberi per le loro navi? Oppure “Genova†dal latino “ginocchio†(data la forma della valle) o da ianua, porta? Subito dopo, visita alla Chiesa di S. Stefano a Carisolo, edificata nel 1250 e affrescata dai fratelli Baschenis 200 anni dopo. E poi giù, fino a Ragoli, dando poi un’occhiata – data l’ora purtroppo  solo di passaggio – al Maso Limarò e al suo canjon.
Il 13 settembre sarebbe stato in programma l’intero giro della Busa del Garda (fino ai Laghi di Cavedine e Toblino), ma il tempo incerto ci ha suggerito di restare più vicini all’Hotel (S. Giorgio di Arco) e quindi li abbiamo accompagnati a visitare Riva del Garda, con le sue chiese (prima fra tutte la splendida Inviolata edificata da Alfonsina Gonzaga in Madruzzo), le sue viuzze storiche, i viali ottocenteschi, la Torre edificata dalla famiglia Apponale con il suo Anzolin de la Tore, la Rocca e il suoi giardini, la Fraglia della Vela, il Palazzo comunale con la targa delle dominazioni rivane.
Il motto sullo stemma  araldico di Riva? Eccolo: “Currit Benacum libere Ripa lacum†ovvero “Io Principe Vescovo autorizzo i Rivani a percorrere liberamente il Lago di Garda.
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Indi su e giù tutta la ciclabile a Lago, fino alla dogana austriaca di Arco con la spiegazione delle “galeas per montes conducendo†da parte dei Veneziani nel 1439, a far guerra ai Milanesi/Genovesi signori (pro tempore) della città , che impedivano ai Veneziani di correre in aiuto della alleata Brescia, assediata dai Milanesi. Da qui la spiegazione della Torre Veneziana (il bastione) e della sua semi distruzione da parte del generale napoleonico Vendome.
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Infine verso nord sulle ciclabili per Arco (visita al centro storico con declamazione di relativa poesia
ArcoÂ
L’impero / ha teso il suo arco / a scagliare / saette di pietra /nei fianchi bagnati /del Sarca. /Ghibellina / la rocca / troneggia la storia. /  Strapiombi di forze / graffiano il cielo / che vedi / dal lago lontano / e sposano / in duomo di pietra / le palme africane danzanti.
Das Reich / hat seinen Bogen gespannt / um Blitze aus Stein / zu schleudern / in die nassen Flanken / der Sarca. / Ghibellinisch / die Burg / beherrscht die Geschichte. / Felsueberhaengende Kraefte / zeichen den Himmel / den di siehst / von fernen See / und vermaehlen sich / in der Kathedrale aus Stein /    mit den tanzenden afrikanischen Palmen.
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Indi sulle ciclabili  di Dro con sosta e spuntino al bar della piazza e ritorno attraverso il Ponte Romano di Ceniga.
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Amici veneti, dovete tornare per rifare la ciclabile della Val Rendena, pedalare tutta la ciclabile del Maso Limarò e magari fermarsi a provare l’ebrezza dei suoi percorsi aerei su ponti tibetani e cavi d’acciaio, ed inoltre visitare le marocche con le orme dei dinosauri e gli splendidi laghi di Cavedine, Toblino e S. Massenza. Good Bike a tutte e a tutti e … care lettrici e cari lettori Joint us, iscrivetevi alla Fiab: adbtrento@libero.it — www.slowbiketrento.xoom.it
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IMMIGRATI, QUIRINALE, CASTEL GANDOLFO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Settembre, 2015 @ 7:19 amDetto altrimenti: … e pur si muove!         (Post 2122)
La frase fu pronunciata da Galileo Galilei al tribunale dell’ Inquisizione al termine del processo che lo aveva costretto all’abiura dell’eliocentrismo: eppure, nonostante la vostra condanna … la terra si muove!
E’ vero, la terra si muove. Si muove il nostro Presidente della Repubblica su voli di linea; si muove Papa Francesco che va a visitare e ad aiutare i poveri; si muovono – ovvero si aprono al pubblico –  le porte del Quirinale e di Castel Gandolfo.
Si muovono intere popolazioni alla ricerca di un riequilibrio della ricchezza del mondo. Ricchezza che non è solo in termini di denaro, ma soprattutto in termini di libertà , di dignità , di speranza, di futuro.
Si muove l’acqua nei vasi comunicanti: dal più riempito verso il meno riempito. Sino a pareggiare i due livelli.
Qualcuno potrà opporsi, emanare leggi, costruire muri, celebrare processi … tuttavia alla fine si constaterà che “e pur si muoveâ€.
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CONTRASTI STRIDENTI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Settembre, 2015 @ 5:58 amDetto altrimenti: non dovrebbe succedere       (post 2121)
Stessa località di villeggiatura sull’Adriatico. La mattina, nelle campagne circostanti, sono in giro in bicicletta.
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Pomeriggio:  vado in centro, accompagno mia moglie a fare una commissione. Parcheggio l’auto. L’aspetto. Per ingannare il tempo mi guardo intorno.
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Un giaciglio improvvisato di un senzatetto. A fianco della in differente “civiltà â€. Mia compresa.
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ISTANTANEE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Settembre, 2015 @ 5:55 amDetto altrimenti: amore è …  (post 2120)
Colta al volo. Amore è … chinarsi a terra nonostante l’età , con difficoltà , per allacciare una scarpa alla moglie.
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L’AUTONOMIA (TRENTINA) VIOLATA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Settembre, 2015 @ 10:30 pmDetto altrimenti: violata? Direi meglio tradita …..   (post 2119)
La nostra (trentina) è un’autonomia amministrativa. Solo che pare che noi ce ne dimentichiamo quando si vota per le provinciali, occasioni nelle quali si sente dire: “Qui da noi sono un po’ come le politiche nazionali … le amministrative qui da noi sono le comunali e quelle per le Comunità di Valleâ€. Ecco l’errore. Noi abbiamo lottato e alla fine abbiano ottenuto l’autonomia amministrativa, il che significa che i “nostri†partiti politici devono essere locali, territoriali, autonomisti per gestire l’amministrazione del nostro territorio. E invece sempre più dilaga in qualche partito la tendenza ad omologarsi ai partiti nazionali, a partire dagli orientamenti nazionali anzichè dalle esigenze e dalle potenzialità del nostro territorio. Con il che sempre meno ci si occupa della gestione autonoma dell’amministrazione del territorio e sempre di più ci si diluisce nella politica nazionale, con il risultato che la nostra dimensione – incommensurabile rispetto a quella nazionale – ci vede sempre di più perdenti, o meglio, sempre più “un po’ di meno vincentiâ€.
Come si esce da questo impasse? Dando voce ai partiti che si organizzano ed agiscono democraticamente, che ascoltano la base, che prendono spunto dalle esigenze della base, che razionalizzano le istanze della base e che candidano amministratori pubblici ricettivi di queste sintesi.
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DEMOCRAZIA VIOLATA seconda puntata (la prima, due post fa)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Settembre, 2015 @ 7:05 pmDetto altrimenti: democrazia solo formale o anche di fatto?            (post 2118)
Leggete “Il mondo di Atene†di Luciano Canfora. Democrazia ateniese? Quando mai!? 250.000 “sudditi†dell’impero di cui 30.000 cittadini aventi diritto di voto di cui 5000 partecipavano alle assemblee di cui 10 prendevano la parola di cui uno decideva. Lui, Pericle, fattosi rieleggere anno per anno per un trentennio (altro che il nostro Ventennio!), così non aveva dovuto rendere conto annualmente delle mazzette per il lavori del Partenone (Direttore dei Lavori e RUP-Responsabile Unico del Procedimento degli appalti tale Dr. Ing. Arch. Fidia).
Dice … ma pure … Atene aveva tanti alleati. Eh, raga … con la loro potente flotta si presentava alle varie isolette: “Alleatevi con noi, ci pagate tributi e ci fornite soldati. Diverremo amici. in caso contrario vi assaliamo, distruggiamo la vostra città . uccidiamo gli uomini e rendiamo schiave le donne. Siete liberi di scegliereâ€.
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.L’anonimo Ateniese ha scritto alcune note che ci sono pervenute. Lui era contro al democrazia ateniese e si permetteva di criticarla essendone lontano, in esilio … Solo che poi spiega come qualmente essa potesse resistere, nonostante i propri difetti. da leggere (ne farò un apposito post).
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 Ma questa è un’altra storia.
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Tommaso Moro (oggi San Tommaso Moro) nella sua “Utopia†aveva disegnato il suo modello ideale di società e di governo. E noi, noi che Santi non siamo, proviamo a dare qualche contributo, qualche mattoncino alla costruzione del Grande Edificio Democratico.
La base, i cittadini. Sono delusi dalla politica e non vanno a votare. Primo vulnus: infatti le maggioranze che sortiscono da elezioni poco partecipate sono in realtà minoranze che conducono al “governo della minoranzaâ€, il che non è democrazia ma oligarchia.
I partiti politici. Dovrebbero “vivere della baseâ€, raccoglierne le istanze, proporre candidati al popolo, razionalizzare le proposte e proporle ai governanti. Invece i partiti politici popolare, del popolo, spesso  sono schiacciati  da altri partiti: dai partiti del guru di turno, del Presidente, del Segretario, del governante di turno. Tutto ciò esautora la catena della formazione ordinata, graduale e democratica della volontà popolare,  conduce ad una commistione dei ruoli, conduce anche in questo caso ad una oligarchia. Secondo vulnus.
La sconfitta di una pacata e ragionata comunicazione sull’altare di chi grida più forte, di chi assume atteggiamenti di supponenza, violenti, intimidatori, retorici, avulsi da obiettive constatazioni. E la maggioranza silenziosa spesso resta troppo silenziosa: e allora la valanga si stacca, aumenta velocità e potenza, è inarrestabile, travolge tutto. Anche la democrazia. Terzo vulnus.
La non violazione della democrazia bensì la sua elusione, tipo la legge è uguale per tutti tranne le eccezioni di legge. Quarto vulnus.
Una mission diventata mestiere. Il mestiere della armi della politica e del governo che la legge offre a chi ha raggiunto quel traguardo, armi per la difesa di privilegi medievali. Quinto vulnus.
Basta, per oggi. Allora, che fare, direte voi? Ecco, un avvertimento: non cadiamo più né mai più nel “purchè torni l’ordine†di tristisima memoria. I difetti della democrazia non si curano con la dittatura né vivendo pigramente una democrazia solo formale, bensì lavorando all’interno di ogni ambito sociale,  politico e di governo per la costruzione della democrazia vera, degna di essere definita con queste parole, parole che non possono e non devono essere utilizzate per le altre forme sopra ricordate, perchè  le parole sono pietre, firmato Don Lorenzo Milani.
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