IL MARKETING DEL VIVER CIVILE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Agosto, 2014 @ 11:29 am

Detto altrimenti: market, mercato. Marketing, studio del mercato, conquista del mercato. Marketing delle idee: diffusione delle (proprie) idee. Marketing del viver civile: diffusione del viver civile (post 1637)

thXCM8T2AJEro per strada, in bicicletta. Una mamma, in bici anch’essa con bimbo nel seggiolino, non riusciva ad attraversare la strada. Il flusso delle auto era molto lento ma continuo. Non vi erano strisce pedonali. Mi fermo, smonto, faccio cenno alle auto che sopraggiungevano di fermarsi per fare passare mamma e bimbo. Un’auto “ci punta”, ci sfida … all’ultimo momento sterza e ci evita di un soffio. Dal finestrino partono insulti e grida: “Non ci sono le strisce pedonali, brutti  … omissis … etc. etc.”

Sono in bici, da solo, situazione analoga ma con strisce pedonali. Smonto dalla bici e attraverso. Un’auto non ci crede: pensa che io mi sarei spaventato ed avrei rinunciato ad esercitare il mio diritto di pedone. Io rischio e proseguo. L’auto inchioda. Dal finestrino  … (vedi sopra).

Sono in hotel. Nel giardino prospicente l’ingresso un tale racconta ad un suo amico ad alta voce di quando si è in … arrabbiato con quel tal figlio di p …., evocando la divinità con appellativi vari. A voce alta.

Sono in spiaggia. Un giovane padre è in …arrabbiato con la giovanissima figlioletta che “gli ha rotto i c …”. A voce alta. Anzi, molto alta.

th[10]Direte: càpitano tutte a te, càpitano. No, il fatto è che temo che questi atteggiamenti siano diffusi, troppo diffusi. Ed allora iniziamo a correggerli e ad educarli negli “ambiti a maggiore frequentazione e diffusione”. Quali, direte voi?  Ad esempio sulla strada, nella circolazione stradale. Che gli organi di polizia non si limitino alla sosta vietata e all’eccesso di velocità ma anche e soprattutto a comportamenti come quelli sopra citati; che alle scuole guida si imponga di insegnare la materia “Educazione Civica Stradale”; che noi tutti non ci si “abitui” a sopportare il turpiloquio  e tanto meno la bestemmia, anche se – purtroppo – dal 2011 la bestemmia non è più un reato (per salvare da processo un Capo di Governo che ne aveva dedicata una ad una sua antagonista politica, avendole dedicato il maschile di “orchi-dea”, n.d.r.).

P.S.: ora me le tiro addosso, ma non ce la faccio a non scriverle. Infatti, pensare che persone con questa “sensibilità” (capi di governo compresi) vadano a votare esprimendo un voto con lo stesso peso specifico del mio, mi spaventa.  Direte: è un fatto di cultura, di educazione … e allora bene, bravo Matteo (Renzi) che ti stai occupando personalmente di una riforma seria della scuola!

 

 

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RIFORME ITALIA, RIFORME UE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Agosto, 2014 @ 10:19 am

Detto altrimenti: quis custodiet ispos custodes ? Ma poi, i controllori … chi li controlla? (post 1636)

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Giovenale, 50-140 d. C.  (1)

Bene ha detto Renzi: “L’Europa dei burocrati non mi serve: ne ho già tanti a casa mia di burocrati …” Bravo Matteo. Infatti all’UE serve una politica non solo di rigore ma anche di sviluppo economico.

 Quanto alle riforme ….  così come l’UE le chiede a noi, altrettanto noi le chiediamo a lei: che si facciano le “riforme UE”, e cioè che ci si muova concretamente verso la costituzione degli Stati Uniti d’Europa.

Quindi, riepilogando: non solo rigore ma anche crescita economica. Non solo riforme Italia, ma anche riforme UE.

(1) Giovenale: in una sua satira un amico suggeriva ad un tale di fare sorvegliare la moglie da alcuni custodi. Al che quel tale rispose: “Già, ma poi chi sorveglierà  i custodi?”

 

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LA TERZA GUERRA MONDIALE “A CAPITOLI”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Agosto, 2014 @ 7:49 am

Detto altrimenti: … così definisce la situazione internazionale Papa Francesco  (post 1635)

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Super politici, super manager, super finanzieri … tutti supermen che non sanno vedere oltre il proprio ombelico … eppure la Storia avrebbe dovuto insegnare qualcosa … anche la fisica: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria … E invece no. Oggi ci stupiamo se un elastico troppo tirato alla fine si spezza ed una sua estremità ci colpisce in faccia.

Terza guerra mondiale: le sue armi sono innanzi tutto la fame, le malattie, l’integralismo religioso, il nazionalismo, lo stragismo, il terrorismo, la criminalità organizzata, lo sfruttamento di popoli interi, la schiavitù, la distruzione della natura, lo spreco delle risorse naturali, le enormi disuguaglianze sociali, la disoccupazione, la corsa all’arricchimento comunque. Da ultime gli eserciti “regolari”.

Fino a ieri erano gli immigrati a metterci ansia. Oggi sono le molte guerre “incivili” che stanno distruggendo umanità diverse. Incivili, certo, perché mai mi sento di definire “civile” nessuna guerra, se non altro perché “le parole sono pietre” (firmato Don Lorenzo Milani) e la parola “civile” ha contenuti fortemente positivi.

th42X0AASUIn questi giorni sono in vacanza a Milano Marittima dove ieri il Vescovo ha parlato ai fedeli di Papa Francesco. Un tale ha commentato: “Ma perché la Chiesa non fa convegni anche su temi non religiosi?”. Io non ho voluto intervenire per non  iniziare sterile polemica. Intervengo ora, in questa sede: cosa mai si può desiderare di più di quello che già sta facendo Papa Francesco a livello della socio-politica mondiale?

La visione di Papa Francesco è una “visione d’insieme dell’insieme” ma allo stesso tempo Egli ha la “percezione sensoriale” dei mali presenti  (e del Bene Comune assente) dell’uomo.

Se siete in cima ad un alto scoglio, avete la visione d’insieme del mare e nessuna percezione sensoriale. Man mano che scendete verso l’acqua, diminuisce la visione d’insieme ed aumenta la percezione sensoriale. Se vi immergete in mare, avrete la massima percezione sensoriale e nessuna visione d’insieme. Papa Francesco riesce a porsi contemporaneamente in cima allo scoglio e fra le onde del mare.

E i nostri supermen di cui sopra? Be’ a mio sommesso avviso loro hanno un’ottima “visione d’insieme della loro piccola e limitata percezione sensoriale”. Un gioco di parole, direte voi, e vabbè, sit sane verum, sia pur vero, ma  … ricordate? Castigat ridendo mores, ovvero, lasciatemici scherzare sopra, purchè si comprenda il significato del mio riso amaro …

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Le strisce! Mettiamole le strisce!

Le strisce! Mettiamole le strisce!

Fino a qui la pars destruens. E la pars construens, direte voi? Be’ io comincerei dagli Stati Uniti d’Europa, i quali – forse – insieme agli USA, sarebbero  i “meno peggio” per cercare di condurre per mano il mondo verso la “politica” di Papa Francesco. Ma … dice … nel frattempo? Nel frattempo non vorrei che a risolvere la crisi economica fosse la corsa agli armamenti e la guerra, come avvenne in USA dopo la depressione del 1929 …

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ANDARE IN VACANZA … A PEDALI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Agosto, 2014 @ 1:21 pm

Detto altrimenti: evvabbè … ogni tanto … (post 1634)

Arena Palutina

Arena Palutina

Ciao diario, ieri ho attraversato (in auto!) tutta l’Italia, da ovest ad est, dal Tirreno all’Adriatico, dall’Argentario a Milano Marittima, rifuggendo superstrade, con sosta a Sarsina, per un omaggio ad un amico, tale Tito Maccio Plauto, Plauto da plotus (piedi piatti), così i Romani chiamavano gli Umbri, Ploti Umbri. Ma oggi Sarsina è in Romagna, solatia dolce paese, cui regnarono Guidi e Malatesta, cui tenne pure il Passator Cortese, re della strada, re della foresta!

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Le foci del Bevano

Le foci del Bevàno

E oggi, via con la bicicletta, da Milano Marittima alle foci del Bevàno! E poi mentre ero indeciso sul da farsi, mi chiede un’informazione tale Maurizio briansè (brianzolo). “Per piacere, dove di va da questa parte?” “Dai, se hai voglia, vieni con me, ti indico la strada”. Solo che questo Maurizio si è rivelato avere un grosso imperdonabile difetto: oltre trent’anni meno di me! Imperdonabile veramente! Tuttavia, pedala pedala, io ogni tanto insistevo sulla mia età, sulla bronchitina che mi trascino appresso … lui rallentava ed allora io con uno scatto lo sopravanzavo! Le astuzie di una vecchia volpe!

Brianza … ed io da “mezzo brianzolo” per quei dieci anni vissuti a Monza …. con Maurizio a parlare di Monticello, Montevecchia, Carate, Monte San Primo, il Ghisallo, la Onno …

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Pineta ravennate (7).

Tutto per pinete e strade poderali. Uno splendore” Siamo arrivati fino alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe, sempre una emozione visitarla… una breve sosta al bar e poi via, verso “casa”. Già, perché Maurizio mi dice “Vedrai che ora comincia a squillare il mio telefono … mia moglie …”.

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Maurizio al ... telecontrollo di tappa!

Maurizio al … telecontrollo di tappa!

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Infatti il (suo) telefono squilla. Io gli dico: “Dai la colpa ai rallentamenti che ti ha imposto un vecchietto e se tua moglie non ci crede, dille che guardi questo blog!”. Detto fatto. Una foto, ripartiamo, io per Milano Marittima, Maurizio per Pinarella di Cervia. Totale, per me, 50 km. Grazie della compagnia, Maurizio! E domani? Domani Ravenna, Lido di Dante, totale 65 km.

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WP_20140810_004P.S.: prima di cena, mia moglie ed io … capelli scompigliati? Nessun problema! Piazzale delle Terme di Cervia (si scrive Cervia e si pronuncia Zervia, con la “e” stretta, mi raccomando!), happening bisex … nel senso noi due dal parrucchiere unisex, con accompagnamento della dolce cagnetta coccolina Malu’. Ciao Malù, sei molto simpatica! Per come intrattieni i clienti, la tua padrona dovrebbe regalarti un bel pezzettino di carne, questa sera!

L'amico Stefano

L’amico Stefano

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Ripreso il 22 agosto: con l’amico Stefano, altri 50 km (Pinarella, Lido di Dante, Cervia, etc.).

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Stefano e consorte Antonella ... più amici di così ...

Stefano e consorte Antonella … più amici di così …

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… e poi, la sera, tutti a cena da Stefano per una grigliata fra pedalatori!

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ANDARE IN VACANZA … A VELA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Agosto, 2014 @ 5:15 pm

Detto altrimenti: ma per chi già vive in Trentino, andare in vacanza altrove non è facile, tuttavia … (post 1633)

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Dal sellino posteriore di uno scooter in movimento …

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Già … , spesso mi chiedono: ma tu, tu …  vai in vacanza? Ma io vivo già in posti splendidi: in Trentino! Tuttavia ogni tanto, varietas delectat, ed allora ecco accettato l’invito di Gianfranco e Luciana per qualche giorno sul mare dell’Argentario. Qualche giorno perchè poi mi aspettano le pedalate nelle pinete del Ravennate, tanto per non impigrirmi …

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1 - WP_20140818_002Porto Santo Stefano, sul versante nord del promontorio, esposto al maestrale, riparato dallo scirocco. La casa, arroccata sulle prime alture, vista porto: sembra di essere in Liguria: scogliere, stradine strette che risalgono la  montagna, difficoltà a parcheggiare l’auto, ma tanto Gianfranco ha uno scooter e ci muoviamo con quello. Ci muoviamo, sì … perché la sua barca a vela, un J 24 da regata, è ormeggiata a 10 km di distanza,  Cala Galera sul versante sud, esposto allo scirocco.

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3 - WP_20140819_003 - Copia

… sempre dallo scooter, come prima …

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Porto Santo Stefano, ti affacci verso il mare e la lontana costa prospiciente (Parco dell’Uccellina, Punta Ala) ti sembra un arcipelago di tante isole!

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altAvPXvj6IJ3uoD3j_GxrsEoxa_5U-gRlxtXfv6E3U4rt0Ieri, sole e scirocco a 10 nodi. Siamo usciti per una breve messa a punto delle vele, io e lui. Una veleggiata di tutto riposo. Oggi è stata tutt’altra cosa. Intanto, avevamo a bordo due ospiti: suo nipote Giovanni con la fidanzata Michela. E poi … vento a 17 nodi ma soprattutto onde di un oltre metro! Che fare? Si esce ugualmente, noi velisti formati ai ventoni  dell’Altogarda trentino non ci lasciamo certo spaventare!

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(foto di repertorio)

(J 24: foto di repertorio)

Genoa intermedio e randa terzarolata (per i non velisti: vela di prua e randa un po’ ridotte). Onde, spruzzi, indossiamo subito cerate e giubbotti … si salta, ragazzi! Procedo di bolina non strettissima, “mure a dritta” (esponendo al vento il lato destro delle vele). Velocità 5 nodi. Grosso modo ci stiamo dirigendo verso Ansedonia. Con il timone cerco un dialogo con ogni onda, fino a quando una un po’ più impertinente si fa troppo vicino alla sua sorella che la precede e impatta sul mascone: lavata per tutti!

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altAhLwBu8YyDRLO2lFehKdDSPBQEL5gulsNpg_ZQfUlhp8Signori, si vira! Ora il vento ci “accarezza” il lato sinistro delle vele, siamo “mure a sinistra” cioè dovremmo dare la precedenza ad una barca che venisse all’incrocio con le mure a dritta, ma tanto … tanto siamo la sola vela sul mare: gli unici “temerari” che amano farsi lavare dalle ondate il viso e non solo quello! Io non posso certo pensare di mettermi a scattare foto: prego Giovanni di farne alcune … appena me le avrà mandate, le pubblicherò. La nostra prora adesso punta fra la Rocca che si trova a sud est di Porto Ercole e l’Isolotto. In un primo momento pensiamo di attraversare quello stretto e di ridossarci anche per concederci quei ricchi panini che avevamo preparato con l’acquolina in bocca. Tuttavia riflettiamo: infatti per rientrare avremmo poi dovuto affrontare una lunga bolina e il mare sta crescendo: infatti le nuvole sono scomparse, il sole scalda  molto la terra e allo scirocco si è aggiunto, nella stessa direzione, l’effetto “brezza di mare”. Decidiamo di saltare il pasto, laschiamo le vele, “poggiamo” e con alcuni veloci “traversi”, talvolta in planata, raggiungiamo Cala Galera.

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Io (gamba fasciata) e Gianfranco: 139 anni in due!

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Nel rimettere ordine in barca, tanto per cambiare (è una delle mie specialità marinare!) scivolo dentro il tambuccio (aperto!) di prua e mi graffio una gamba: è che sul mio FUN non ci sono tambucci a prua e sul J 24 si vede che ancora “non ho ancora preso le giuste misure”.

E domani? No, Maria Teresa ed io partiamo per Sarsina (visita all’Arena Plautina) e poi per il Ravennate, biciclette sul tetto. Al prossimo post, dunque!

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… un saluto al tramonto

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LE RIFORME

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Agosto, 2014 @ 7:21 am

Detto altrimenti: anche qui, come per gli investimenti, occorre redigere un elenco completo secondo un nuovo ordine di priorità …  (post 1632)

… del senato, della legge elettorale, dell’art. 18, della giustizia, del fisco, della pubblica amministrazione … tanti bei proponimenti ma. Ma cosa? Direte voi. Ma – dico io – tutti questi buoni propositi rappresentano l’elenco completo delle riforme da fare?

Le priorità omesse? Sono quelle espresse dalle parole “morale”, “serietà”, “concretezza”, “visione d’insieme”, “responsabilità per i danni arrecati”, nuovo ordine delle priorità, eliminazione delle caste, delle eccezioni, delle esenzioni, delle gestioni separate.

A mio avviso oggi l’entropia dell’informazione sui provvedimenti progettati o in corso ha raggiunto il suo minimo, nel senso che al di sotto dell’attuale livello l’informazione perde funzionalità.

Renzi incontra Draghi, riservatamente. Draghi insiste perché Renzi vari immediatamente provvedimenti economici. Infatti si afferma che “Dum Romae consulitur Saguntum expugnatur”, e cioè che – mutatis mutandis – mentre si discute e si attuano riforme istituzionali, l’economia crolla.

Il fatto è che in un sistema nel quale si sono create sacche di inefficienza produttiva super retribuite o anche semplicemente retribuite, la loro eliminazione crea disoccupazione, riduzione dei consumi e quindi della produzione e quindi delle entrate fiscali etc., etc.. a meno che non si varino immediatamente iniziative sostitutive inquadrate all’interno di un Nuovo Modello di Sviluppo.

L’Italia ha 60.000.000 di CT della nazionale di calcio e rischia di avere un ugual numero di “premier”, nel senso che ognuno di noi ha la sua ricetta per il risanamento del paese, io compreso, lo confesso. Solo che – raga – poiché non ci resta che … pensare, riflettere, e scrivere …  allora, lasciateci e lasciatemi questo sfogo, anche perché una vita di lavoro a capo di molti gruppi e SpA pubbliche e private, piccole e grandi, nazionali e estere mi ha condotto a credere e ad agire secondo una  strategia globale, completa, secondo priorità aggiornate, di medio e lungo periodo unita all’azione dei piccoli passi concreti ed immediati.

Riporto la notazione UE in merito alla nostra lettera programmatica di utilizzo di €42 miliardi di fondi regionali”: “Manca una visione d’insieme; manca una politica di rivalutazione dei vostri beni culturali”.

Al che, da ignorante, cioè da colui che ignora il testo della nostra lettera, mi pare di poter intuire che si sono spalmati politicamente quei fondi un po’ su tutte le regioni, il che non sarebbe di per sé un male (anche se .. per quanto il Sud …), ma senza una visione progettuale unitaria strategica e strutturale, quale ad esempio avrebbe potuto essere quella del “cofinanziamento della manutenzione, marketing e vendita delle migliaia di siti turistici, storici, naturalistici … ai fini del rilancio del turismo nazionale”. O qualcosa del genere.

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GRAECIA CAPTA FERUM VICTOREM CEPIT ….

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Agosto, 2014 @ 7:01 am

Detto altrimenti: …. et artes intulit agresti Latio    (post 1632)

(oggi, 13 agosto 2014, piove. Ed io scrivo …)

Quinto Orazio Flacco

Quinto Orazio Flacco

Famosa frase di Orazio, a significare che la Grecia, conquistata militarmente dai Romani, a suo volta conquistò il feroce vincitore con la propria cultura della quale permeò la contadina terra laziale. Splendido esempio della sinteticità della lingua latina: multa paucis, capace di esprimere molto con poche parole. Particolarmente di questi giorni, nei quali anche la Germania (“Tu quoque, Gallia …!) avverte i sintomi della crisi, questa frase mi viene alla mente, unitamente ai “corsi e ricorsi della Storia” di quel tale Gian Battista Vico. Historia magistra vitae, la Storia (dovrebbe essere) maestra di vita, se non altro perchè essa “si ripete”.

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9788815233158[1]Ma veniamo a noi. Più volte nei miei post ho citato l’interessante ed avvincente saggio “Il predominio dell’Occidente – Tecnologia, ambiente, imperialismo”, del Professore (canadese)  emerito dell’Università di Chicago Headrick R. Daniel (Il Mulino, 2012). Un saggio rigoroso che si legge come un avvincente romanzo storico, con il quale l’autore ci racconta di come l’Occidente sia andato a colonizzare (rectius, sfruttare) il resto del mondo. Cito solo un episodio: le due guerre dell’oppio che a metà del 1800 gli stati europei portarono alla Cina, “colpevole” di avere vietato le importazioni dell’oppio che la nobile Inghilterra faceva produrre nella sua colonia inglese dagli schiavi (rectius, coolies, fa più fine) locali, e con il quale compensava e pagava le proprie importazioni dalla Cina di ceramiche, seta, tè etc..

Oggi, il vostro cappellino da sole, il vostro computer, la racchetta con la quale i vostri ragazzi giocano a ping-pong, la pompetta della vostra bicicletta etc. … sono tutti oggetti  “made in China”. Oggi, le ex colonie portoghesi stanno acquistando la maggioranza azionaria di molte SpA dell’ex potenza coloniale. Oggi, alcune squadre di calcio nostrane sono diventate “cinesi”. Oggi la Cina sta per aprire a Milano una filiale della Bank of China ed una della propria Agenzia di Rating, per capire se e quali nostre SpA acquistare e per finanziarne l’acquisto.

Aggiungiamole le strisce!

Aggiungiamole le strisce!

E noi, che facciamo? Noi Italiani discutiamo su euro si/no; litighiamo sulla elettività o meno del Senato, sull’art. 18, sui “vuccumprà”, (cito testualmente, scusandomi con quelle Persone alle quali non intendo assolutamente mancare di rispetto!). Noi Europei – o almeno una parte di noi – gridiamo ai quattro venti che l’Europa non serve …E invece, invece per il bene nostro e del mondo intero, gli Stati Uniti d’Europa servirebbero e come! Infatti questa nuova Unione, in accordo con gli USA, potrebbe imporre a buona parte del mondo il rispetto dei diritti civili e del lavoro, delle regole della convivenza internazionale; potrebbe assai meglio sconfiggere la crescente ondata dell’integralismo pseudo religioso (uso il termine “pseudo” perché il Corano non predica le stragi che nel suo nome si stanno perpetrando).

Semestre italiano in UE? Premier Renzi, compi uno sforzo di lungimiranza politica: redigi l’Ordinamento degli Stati Uniti d’Europa, stampalo in molti esemplari e regalalo ai parlamentari europei. Non si sa mai …

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La mappa dei paradisi fiscali

Ma quali sono le forze che più delle altre si stanno opponendo al processo di riunificazione europea? Sicuramente l’ottusità di breve prospettiva dell’ “io sono migliore degli altri” di marca GB e D, ma non solo. Infatti io non credo che siano solo forze autenticamente ed originariamente “politiche”. Credo piuttosto che siano forze economiche e finanziarie, ovvero quelle delle multinazionali della criminalità e da quelle che trattano le merci “denaro ed evasione fiscale”. Infatti così come una barca a vela procede veloce da qualunque parte spiri il vento, così queste entità prosperano soprattutto in presenza dei “venti delle eccessive disuguaglianze”, in presenza dei “luoghi delle diversità perverse”, ovvero dei luoghi ove – da una parte – si può fare estrarre materie prime e produrre medicine e generi alimentari a basso costo e/o con metodi industriali, e – dall’altra –  luoghi “altri” nei quali si può smerciare tali prodotti a prezzi esorbitanti. Luoghi della diversità dei minori costi di produzione, da un lato, e dei minori o assenti oneri fiscali, dall’altro.

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Colonialismo, di ieri e di oggi. Io ho già scritto che non sono assolutamente “contro” nessuna componente dell’unica razza umana, né sono “contro” alcuna religione. Tuttavia l’immigrazione di oltre 300 ebrei dagli USA in Israele, mostrata in TV come un avvenimento gioioso, in presenza delle stragi dei Palestinesi e della continua espansione a loro danno delle case dei “coloni” israeliani, si configura ai miei occhi automaticamente come una “conquista del middle east”, a fare coppia con la più famosa “conquista del west” da parte dei coloni europei. In allora si usava la cavalleria, le sciabolate e le carabine winchester. Oggi le bombe. E qui ho spesso citato un altro libro: “Con il vento nei capelli – Una palestinese racconta” di Salwa Salem (Giunti Ed. 2001), altro libro da non perdere.

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Dice … ma i razzi lanciati da Hamas? Ovviamente condanno anche questi, e. “Condanno e” e non “condanno ma”. Condanno e invito ad esaminare chi e come ha posto le precondizioni che stanno determinando tutto ciò: di fronte ad una malattia, non possiamo limitarci a prendere un’aspirina o un antidolorifico: dobbiamo eliminarne le cause scatenanti.

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VUCCUMPRA’?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Agosto, 2014 @ 7:51 am

Detto altrimenti: il ministro Alfano all’attacco dei “vuccumprà” (post 1631)

th[5]Anni fa acquistai un paio di scarpe da ginnastica marcate con un simbolo molto conosciuto, di quelli “strafighi” … Lo acquistai – con regolare scontrino fiscale – in un negozio trentino “regolare”, ad un prezzo incredibilmente basso: €50,00, laddove in genere quel tipo di scarpa veniva venduto ad un prezzo quadruplo. Sto usando molto queste scarpe con un utilizzo “duro”: ci pedalo in mountain bike, cammino su sentieri, le uso in barca a vela. Le scarpe stanno “reggendo” benissimo.

Ecco, vengo ai “vuccumprà”. Queste persone hanno due retrovie: una prima, quella di chi li comanda, organizza, gestisce, sfrutta. Una seconda, quella di chi vede compromessi i propri enormi margini dalla vendita di quella stessa merce venduta dai canali tradizionali.

Quanto alla prima retrovia, credo che occorrerebbe iniziare a ricercare e sanzionare queste organizzazioni criminali, e non i poveracci che ne sono le prime vittime. Qui può e deve  intervenire l’Italia.

Quanto alla seconda retrovia, occorrerebbe stabilire la tracciabilità della merce e verificare se essa sia confezionata in paesi che rispettano i diritti civili e dei lavoratori, ed inoltre stabilire la tracciabilità (anche fiscale!) delle diverse fette di utile, chiarendo cioè quanto vada al lavoratore, quanto al produttore, quanto ai trasportatori, quanto ai grossisti, quanto al proprietario del marchio, quanto agli importatori, quanto ai grossisti, quanto ai rivenditori finali (non possiamo preoccuparci tout court solo o principalmente del  “mancato utile globale”). Qui può e deve intervenire l’UE, o meglio, potrebbero e dovrebbero intervenire gli Stati Uniti d’Europa.

Dice … ma quello che tu prospetti è un’operazione difficile. Dico: si, vabbè, ma almeno impostiamone la soluzione, almeno proviamoci. Non limitiamoci ad infierire semplicisticamente e demagogicamente sui “vuccumprà”, che poi sono Persone come noi, solo con tanti, tanti problemi in più.

Solo per capire … mica per altro …

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STIME, PREVISIONI, PIANI PLURIENNALI, CONSUNTIVI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Agosto, 2014 @ 7:05 am

Detto altrimenti: il linguaggio aziendale trasposto nella realtà del Paese (post 1630)

Una SpA deve e può progredire solo sulla base di un Piano Pluriennale scorrevole, cioè aggiornato di anno in anno. Esso viene redatto sulla base delle indicazioni degli Azionisti, del mercato, dello Statuto della SpA. Le idee che vi stanno alla base si traducono innanzi tutto in “stime”, cioè in una visione del futuro quasi “ a braccio”. Seguono poi vere e proprie “previsioni”; “preconsuntivi”; “consuntivi”. Ciò chiarito, in una SpA l’Amministratore Delegato non potrebbe giustificarsi di fronte agli Azionisti affermando “Era imprevedibile;  non vi erano altre soluzioni; ho fatto del mio meglio; etc.” In caso di insuccesso egli sarebbe rimosso. Infatti gli Azionisti gli direbbero “Noi la paghiamo perché tutto ciò non avvenga, perché Lei pianifichi, preveda, prevenga, risolva, si crei delle alternative, gestisca le tendenze”.

Ora io mi domando: chi era al timone della nave Italia …

Nave sanza nocchiere in gran tempesta ...

Nave sanza nocchiere in gran tempesta …

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… quando non si prevedeva che il nostro indebitamento sarebbe cresciuto all’inverosimile?

Quando si costituivano quasi 7.000 Spa partecipate dal settore pubblico di cui 3.000 con un numero di Consiglieri di Amministrazione superiore al numero dei dipendenti?

Quando si andava accumulando un arretrato del recupero della evasione fiscale pari a 500 miliardi di euro (circa un quarto dell’intero debito pubblico)?

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Il governo delle tendenze … Alcide Degasperi affermava: “Il politico si preoccupa delle prossime elezioni. Lo statista delle prossime generazioni”.

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IL CICLO … DEI SOLDI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Agosto, 2014 @ 2:37 pm

Detto altrimenti: da dove vengono e dove vanno i soldi, (non le biciclette di cui al post precedente)  (post 1629)

La popolazione dello Stato “A” produce beni. Essi sono “rappresentati” dalla moneta di quello Stato. Tuttavia la macchina statale consuma per il proprio sostentamento e per gestioni non economiche e/o penalmente perseguibili una parte troppo elevata del reddito prodotto. Per pareggiare i conti, lo Stato si indebita e aumenta le imposte e le tasse.

Il settore privato per reagire cerca di diminuire (evadere, eludere) le imposte.

th[5]Quanto va in imposte viene destinato dal settore pubblico  in misura prevalente ad alimentare le caste, a  pareggiare le spese di gestione e di mala gestione e solo in parte minore in investimenti. Maggiori imposte, minori investimenti, minore occupazione, minori consumi, minore produzione, minori tasse, minori investimenti, etc.. e tutto si scarica sull’aumento del debito pubblico.

Nel frattempo lo Stato ha adottato la moneta europea. Gli Stati Europei virtuosi NON possono accettare che il debito dello Stato “A” aumenti ulteriormente e che la sua produttività diminuisca, altrimenti – se non altro – lo Stato “A” potrebbe acquistare beni con una moneta che non è più “anche” sua, nel senso che esso non contribuirebbe alla creazione della ricchezza che quella moneta rappresenta. Ma allora, che fare?

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Dice … ora … qui da noi per troppo tempo si è lasciato spazio a caste, corruzioni, privilegi, rendite di posizione. Ora, chi è impegnato a ordire trame (legali o illegali) e/o a conservare privilegi di casta ed esenzioni medievali (tutte “cose”  che gli assicurano masse enormi di denaro e di potere) non usa la sua intelligenza e le sue capacità  nel cercare di risolvere i problemi del pubblico. Ma allora, che fare?

Dico: che fare? Interveniamo iniziando dall’  “alto.

thB1NH9PQCUn mio amico va poco in bicicletta. Tuttavia alla ruota ha rapporti da giovane atleta allenato. Io gli ho detto: inizia ad intervenire sul maggiore dei rapporti … sostituiscilo e fatti montare un “29” e poi via via, scendi verso il basso, verso ruote dentate sempre più piccole: 28, 27, 26, 25, 24, etc.”. Infatti non serve che tu sostituisca le ruote dentate più piccole, visto che non hai la capacità di misurarti in velocità nelle discese, bensì aspiri solo a riuscire a superare le salite.

Ecco, allora, anche nello Stato “A”

1)      iniziamo dai “rapporti” maggiori; dall’alto; dalle caste; dai detentori di privilegi; dagli “esentati per legge da -” ; dai beneficiati di gestioni separate; dai superstipendiati/superpensionati con multipli dei livelli USA ed UE; etc.

2)      ristabiliamo l’ordine delle priorità, ad esempio non cacciabombardieri F35 ma difesa del suolo da incendi e alluvioni; non TAV in Val di Susa ma raddoppio delle linee ancora ad un solo binario; etc.

3)      aggiorniamo il nostro modello di sviluppo;

4)      finanziamo lo start up di piccole aziende/cooperative per il rilancio del settore agricolo, della PMI, artigianale e della manutenzione dei siti naturalistici, artistici, archeologici e storici e del nostro patrimonio musicale;

5)      rilanciamo il nostro turismo (basta copiare da Francia e Austria);

6)      etc. (indichino le lettrici e i lettori del post le loro priorità)

Dice … ma la priorità sono le “riforme” istituzionali. OK, ma “in parallelo” si deve fare anche quanto sopra elencato, altrimenti quelle riforme sono un falso scopo, un “fare comunque una cosa” solo per distrarre la gente dal fatto che invece non si faccia quanto è immediatamente necessario alla popolazione per vivere.

Dice … ma la disoccupazione?  Dico: fino a quando dei disoccupati si occuperà chi è occupato … cosa ne sanno gli occupati della disperazione del presente e del senso della mancanza di un futuro dei disoccupati? E’ un po’ come se dei problemi delle donne si occupasse un comitato di soli maschi, o come se dei problemi delle famiglie si occupasse chi famiglia non ha.

Dice … ma tu stai criticando il premier Renzi? Dico: no, anzi, per la gran parte di ciò che sta facendo lo ammiro … ci ha messo la faccia … ci sta provando … Io sto solo cercando di dire che non ci è permesso rinunciare ad avere una visione realistica, d’insieme e delle urgenze.

Dice … ma come vedi tu la politica di rigore? Dico: in parte interrompe prassi  disoneste. In parte sacrifica situazioni (economicamente passive ma) oneste. In ogni caso riduce i consumi e quindi … (vedi sopra). Ecco perché occorre riscrivere l’ordine delle priorità e dare precedenza al finanziamento di nuove iniziative produttive (v. sopra).

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