CONCERTO SOSAT DEDICATO A RUGGERO POLITO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Aprile, 2014 @ 7:53 am

Detto altrimenti: da parte di più Associazioni … (post 1463)

Tino e Cristina

Tino e Cristina

.

L’iniziativa è stata della SOSAT, cioè del suo associato, l’amico  Tino Sangiorgi (e Signora) … l’iniziativa di mettere a disposizione la bellissima “Sala della Musica” della Sede della SOSAT di Trento. Ed allora diverse Associazioni si sono attivate per organizzare il concerto pianistico offerto dalla Professoressa Cristina Endrizzi: l’Accademia delle Muse di Trento (di cui Cristina è Presidente); l’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda (di cui Ruggero è stato Presidente per cinquant’anni, sino al 18 marzo scorso, data della sua scomparsa); la FIAB Trento, con il suo Presidente Guglielmo Duman.

.

L’idea, l’ambientazione, la disponibilità della gente (soprattutto della pianista), la partecipazione di molti, la musica, il ricordo.

.

.

.

.

genn. 2012. (4)

Ruggero Polito, Presidente Emerito del Tribunale di Rovereto

Il ricordo, la dedica del concerto a Ruggero che ho fatto su richiesta di Cristina. Commossa, breve: infatti non potrei parlare se non molto brevemente di Ruggero, per via di quel nodo alla gola che mi prende ogni volta … Ruggero per me – come per tanti di noi, direi per tutti quelli che lo hanno conosciuto e frequentato – è stato un padre, un fratello maggiore, una “fonte di umanità”, un Amico vero: cioè una Persona che ti ascolta, ti capisce, ti aiuta con le parole, le azioni, l’esempio. Se gli occhi sono lo specchio dell’anima e così il Volto, il Volto di Ruggero era un dono,  una fonte di vera “comunicazione”, di invito a comunicare, ad aprirsi, a confrontarsi. Il Volto, quella parte di noi sulla quale il filosofo Emmanuel Levinas ha costruito la sua filosofia: il Volto che ti interroga, che dialoga con te, che ti chiede e dà risposte. Ecco, questo era Ruggero e questo resterà sempre per noi.

.

.

1 -IMG_0012.

Alla fine del concerto la stessa Cristina ha ricordato il “Ruggero musicista, musicologo e musicofilo”, la persona che all’età di ottant’anni è arrivato al penultimo anno di Conservatorio (violino), che suonava il pianoforte a memoria ed anche leggendo la musica a prima vista, che spaziava dalla musica classica alle canzoni napoletane, che “dategli un pianoforte o un violino e sentirete …”

.

.

.

.2 - IMG_0020

.

Alla fine del concerto Tino ci ha brevemente riassunto la storia della SOSAT ed ha auspicato il ripetersi di iniziative analoghe. Che dire? Grazie, SOSAT! Grazie, Tino! Grazie, Cristina!

.

.

.

.

.

3 - IMG_0032.

E poi … la bellezza dello stare insieme. Con chi non c’è più ma è sempre con noi. Con tanti amici, vecchi e nuovi, riuniti dal piacere della condivisione delle cose belle. Dell’ Umanità, innanzi tutto; dell’ Amicizia; della Musica; della Convivialità. Già, perché alla fine del concerto, poiché non di sola musica vivono la donna e l’uomo, un ricco aperitivo enogastronomico organizzato dalla SOSAT con il contributo della FIAB.

.

.

.

Guglielmo e Cristina

Guglielmo e Cristina

.

Si, vabbè … ma del Concerto, direte voi, non ci dici nulla? ? Eccolo: musiche di Haendel, Mozart, Schubert, Chopin, Sinding, Monti + il bis con le arie delle operette più note. Ogni brano anticipato da una breve e significativa introduzione da parte di Cistina. La sala? Splendida e … piena di gente! E tanti fiori per Cristina: grazie, Cristina!

.

.

.

(Le foto? Mie, con la macchina fotografica di Tino)

.

1 Comment »

ANCORA SULLE RETRIBUZIONI D’ORO DEI NOSTRI POLITICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Aprile, 2014 @ 7:01 am

Detto altrimenti: gutta cavat lapidem … (post 1462)

La goccia fora la roccia … almeno speriamo che a forza di denunciali questi privilegi medievali … hai visto mai …

Inizia

WP_20140402_001

“Riposo fra i fiori” (la foto non è pertinente, lo so … è solo per alleggerire l’articolo!)

Signori politici super liquidati, state offendendo il nostro portafoglio ma almeno non offendete la nostra intelligenza! Infatti, a fronte dello scandalo delle super liquidazioni, ho letto alcune vostre “giustificazioni” che offendono l’intelligenza delle persone alle quali sono dirette. Quali? eccone alcune:

1 – “Lo prevede la legge”. Replico: ma chi l’ha fatta quella legge? E’ mai possibile continuare ad accettare che esista una categoria che si stabilisce da sola e direttamente il proprio emolumento?

2 – “Se le somme sono troppo elevate, ciò dipende da un errore dei tecnici che le hanno calcolate, non da noi politici” (“che le riceviamo”, n.d.r.). Replico: ma come potete pensare che noi si creda che un dirigente pubblico possa arbitrariamente decidere la durata della vostra previsione di vita ed il livello del tasso di attualizzazione? E anche ammesso e non concesso ciò, all’atto di incassare somme così elevate, non vi è passato per la testa di controllare quanto vi fosse realmente dovuto e se la vostra dirigenza avesse lavorato bene? Infine, in ogni caso resta una Vostra responsabilità oggettiva di (mancato) controllo, oltre a quella politica e morale..

3 – “Io restituisco i soldi se lo fanno anche gli altri”, Replico: gli altri? Quanti altri? Tutti gli altri? “Si, tutti gli altri”. Ma allora dico io… mai! La frase va quindi tradotta dal politichese all’italiano come segue: “Io non restituisco nulla”. Se non altro perché un/una politico/a ha detto …

4 – … “Questi soldi me li sono guadagnati!” (Ma no? davvero? Non ce ne eravamo accorti! N.d.r.).

5 – Un caso (leggermente) diverso: le elargizioni gratuite e non documentate fatte dai vertici provinciali in favore “di chi ne aveva tanto bisogno”. Negli anni superano il milione di euro. Ci dicono: “Ma facevano tutti così … da sempre”. Replico. mi viene in mente Craxi, quando accusato di finanziamento illecito del partito, in tribunale faceva la stessa dichiarazione: “Così fan tutte” (le tesorerie dei partiti, n.d.r.). Sarà l’amore per Mozart … all’epoca a Milano. Oggi soprattutto a Bolzano!

Finisce

1 Comment »

POST PROGRAMMATICO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Aprile, 2014 @ 6:40 am

Detto altrimenti: quali saranno i miei prossimi post? Ve lo anticipo. (post 1461)

1) Ancora sulle retribuzioni d’oro dei politici nostrani.

2) Concerto

3) Retribuzioni elevate a fronte di responsabilità elevate? Ma mi faccia il piacere!

4) Europa si/no – Le ragioni del dover diventare europei.

5) La (falsa) libera concorrenza all’interno delle tre compagini: compagnie di assicurazione, banche, gestori telefonici.

6) La democrazia nella giustizia.

7) L’insensibilità politica di fronte agli “omicidi stradali”.

Vi stupite di questo strano post? Sto copiando dalla TV, quando vi preannuncia i titoli dell’imminente telegiornale … così … per mantenere viva la vostra attenzione e non farvi cambiare canale. Ed io … io faccio lo stesso: restate con me, non cambiare canale … anzi, ops …. non cambiate blog!

Comments Closed

ACHTUNG BANDITEN!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Aprile, 2014 @ 6:27 am

Detto altrimenti: attenzione, Assicurazioni!             (post 1460)

Contratti di assicurazione: le mille clausole scritte in carattere “arial 8” … e chi le legge mai?

Se considerate un parcheggio interrato al cui ingresso sia apposto un cartello con le condizioni di parcheggio scritte in caratteri minuti, la giurisprudenza consolidata le considera come non apposte, essendo praticamente impossibile per l’automobilista che sta entrando nel silos la loro completa lettura.

Ma in materia di assicurazione voi siete a casa vostra, sul divano, avete a disposizione una bella lente di ingrandimento … quindi le clausole di cui sopra potrebbero e dovrebbero essere da voi lette! E invece nessuno le legge!

Ma veniamo ai casi pratici. Voi siete l’amministratore di una SpA pubblica dalla data “A” alla data “B”. La legge vi impone di assicurarvi per la responsabilità civile che potreste avere verso la Pubblica Amministrazione, in modo tale che se dalla vostra condotta derivasse un danno all’erario, l’erario sarebbe comunque risarcito. Il contratto che voi stipulate prevede la clausola “claim made” il che gioca a vostro favore e a vostro sfavore.

A vostro favore, nel senso che siete coperti anche per fatti compiuti “prima” del periodo A-B, ma denunciati durante tale periodo.

Così, la Cass. civ. Sez. III, 22-03-2013, n. 7273 (rv. 625899) Ryllo c. Compagnia Italiana Assicurazioni S.p.A. : la clausola cosiddetta “a richiesta fatta” (“claims made”) inserita in un contratto di assicurazione della responsabilità civile (in virtù della quale l’assicuratore si obbliga a tenere indenne l’assicurato dalle conseguenze dannose dei fatti illeciti da lui commessi anche prima della stipula, se per essi gli sia pervenuta una richiesta di risarcimento da parte del terzo danneggiato durante il tempo per il quale è stata stipulata l’assicurazione) è valida ed efficace, mentre spetta al giudice stabilire, caso per caso, con valutazione di merito, se quella clausola abbia natura vessatoria ai sensi dell’art. 1341 cod. civ. (Rigetta, App. Catanzaro, 24/01/2011)

A vostro sfavore perché non copre i fatti da voi compiuti durante il periodo A-B ma denunciati dopo tale periodo, a meno che voi non abbiate stipulato una ulteriore polizza, detta “postuma”. Orbene, le Compagnie di Assicurazione accettano di stipulare polizze postume per una durata massima di cinque anni, ma la Corte dei Conti vi può perseguire sino a dieci anni dopo la cessazione del vostro incarico. Quindi, la setta legge obbliga voi a stipulare polizze inadeguate alla finalità che essa si prefigge, nel senso che dal sesto al decimo anno compresi, voi personalmente e lo Stato sarete esposti a gravi danni non coperti da assicurazione.

Ma perché “Banditen”? Perché, stante l’obbligatorietà di legge della copertura assicurativa, il vantaggio di cui alla citata sentenza della corte di cassazione rappresenta un vantaggio “inutile” , cioè un vantaggio di cui non dovreste avere bisogno, in quanto per ogni periodo del vostro incarico, voi dovete essere comunque assicurati. Quindi la clausola “claim made” gioca sostanzialmente unicamente a vostro sfavore, nel senso che:

• Voi pagate il premio di assicurazione per il periodo A-B.
• Durante il periodo A-B compite un fatto che viene giudicato dannoso per la Pubblica Amministrazione.
• Qualche tempo dopo il periodo A-B vi viene contestato un presunto danno da Voi provocato durante il citato periodo.
• La Compagnia di Assicurazione ha incassato il premio per detto periodo ma non copre il rischio che voi state correndo per fatti compiuti in quello stesso periodo, denunciati dopo tale periodo in assenza di una ulteriore polizza postuma, oppure pur in presenza di una polizza postuma, ma dopo il quinto anno.

Non si tratta di banditi? E vabbe’ … ma resta comunque quell’ “Achtung!”, cioè la necessità che facciate “attenzione”. 

Comments Closed

QUELLO … RENZI, LASCIATELO LAVORARE … NON LO SABOTATE … SIATE COERENTI …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Aprile, 2014 @ 1:45 pm

Detto altrimenti: vi racconto una storia vera (post 1459)

Cengo-biblioteca-2007-006-224x300[1].

All’età di 30 anni fui nominato dirigente. A 32 fui assunto come tale alla STET, Società Finanziaria Telefonica per Azioni SpA, all’epoca la prima finanziaria in assoluto in Italia, nel ruolo di responsabile della “finanza Italia”. Mi accolse il mio capo, il Direttore Centrale dr. Ruggero Cengo Romano: “Dottore, sappia che io non volevo nessun dirigente sotto di me, ma la Società ha deciso diversamente e quindi lei in me non troverà nessun ostacolo”.

.

Per capire quanto (di buono) abbia significato per me quella Persona in termini di formazione umana e professionale, per capire quanto io abbia sofferto per la sua prematura scomparsa, leggete il post del 29 ottobre 2012 (“Un mio capo”).

.

.

Ecco, oggi chi cerca di fare i distinguo sull’operato del premier Renzi, chi cerca di ostacolarlo, di avanzare proposte diverse, chi sa sempre tutto, chi saprebbe bene come diversamente fare  … etc., ebbene, tutti costoro riflettano sul comportamento del mio carissimo e compianto ex capo ma soprattutto Maestro di Vita e di Lavoro Dr. Ruggero Cengo Romano, il quale, fra gli altri insegnamenti mi ha lasciato una sua frase (Ruggero era Uomo di princìpi): “Riesco a sopportare la malvagità, ma non l’incoerenza”.

Comments Closed

ERODOTO SECONDO MARIA LIA GUARDINI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Aprile, 2014 @ 1:20 pm

Detto altrimenti: lettura e commento dei classici presso la Biblioteca Comunale di Trento con la prof. Maria Lia Guardini  (post 1458)

“Certo voi … del classico (del liceo classico) …. gli snob”. Così pensavano e dicevano di noi dl Liceo Classico A. Doria i miei coetanei del “Nautico” a Genova, dove studiavo. Snob io? Io che, appassionato di mare, invidiavo loro … Io non capivo e continuo a non capire. Oggi posso affermare: i testi classici esistono anche nella traduzione italiana, e quindi sono accessibili a tutti. Sui tratta dell’evoluzione del pensiero, della continuità di questa evoluzione, di preziose testimonianze che la storia e la storia del pensiero “si ripetono” e che, se sappiamo “leggerle” esse sono veramente magistrae vitae, maestre di vita.

Nulla die sine linea, nessun giorno senza che almeno si tracci una linea, un segno, un disegno, cioè senza che ci si eserciti almeno un poco. Nel disegno e nel pensiero. Infatti, “quello il pensiero”, se non lo si “allena”, muore. E la “morte del pensiero” significa schiavitù, povertà, dittatura nella mente, nell’intelligenza, nella logica, nella libertà, nella morale e nel corpo.

Erodoto, le “Storie”. Raccontava ciò che aveva visto, cioè che gli avevano riferito, ciò che omericamente e mitologicamente immaginava, come quando attribuisce all’intervento di un dio la pioggia che spegne la pira sulla quale stava per essere immolato Creso. Erodoto, assai diverso dal (successivo) Tucidide, rigoroso cronista razional-laico del “narro solo ciò che ho visto di persona”.

Erodoto: la fortuna e la felicità. Fortunati si può essere già “durante” la vita. Felici possiamo capire di essere di essere stati solo al momento della nostra morte. Ma chi è l’uomo più felice (gli chiede il ricchissimo re Creso)? Chi, alla fine della propria vita, lascia un buon ricordo, viene onorato. Quindi non il re Creso, che è solamente molto ricco. Olbos, in greco antico, significava l’uomo in buona salute fisica, con sufficienti mezzi di sopravvivenza, che avesse visto nascere e restare vivi (questo era il punto! Restare vivi!) figli e nipoti. Olbos, l’uomo felice, il più felice: l’Ateniese Tello, la cui “fine della vita gli giunse piena di gloria”. Ma dopo il Signor Tello (incalza Creso)? Non Creso che anelava almeno al secondo posto, bensì’ i fratelli Cleobi e Bitonte i quali, in mancanza di buoi, trainarono loro stessi il carro della loro madre in occasione di una grande festa, ed alla fine morirono (per lo sforzo, n,d,r,).

Erodoto, lo storico del Nomos, della legge, del rispetto dell’autorità (quella che poi sarà la pietas romana), coltiva e comunica l’idea di un mondo governato da un ordine la cui infrazione prevede una sanzione umana o divina. Egli ci spiega l’Olbos e anche la sua degenerazione: dall’Olbos (benessere) può derivare Koros (sazietà), da cui l’Ubris (tracotanza) ed infine la vendetta.

Ma torniamo ai “ricchi e poveri”: “L’uomo ricchissimo non è più felice di chi vive alla giornata, se non ha la fortuna di terminare bene una vita goduta in ogni bene. Molti uomini straricchi sono infelici, molti di modesti mezzi sono fortunati. Chi è ricco ma infelice supera l’uomo fortunato solo in due cose: nel soddisfacimento dei desideri e nella sopportazione dei disastri. Tuttavia, l’uomo fortunato viene tenuto lontano dai disastri, è sano, senza malanni, ignaro di disgrazie, ha buona prole ed un bell’aspetto”.

Cambiando argomento: guerra o pace? (Al tempo di Erodoto questa era l’alternativa della politica). Scrive Erodoto: “Nessuno è così pazzo da preferire la guerra alla pace. Infatti in pace i figli seppelliscono i padri. In guerra, avviene il contrario”.

Narrando della battaglia delle Termopili, Erodoto ci segnale che i Greci combattevano per il loro senso del dovere, per la loro “Aretè”, senso del dovere, (la pietas romana), cioè per amor di patria, per il rispetto che portavano all’autorità civile e quindi anche a quella militare. I persiani combattevano perché spinti a frustate in prima linea dai loro capi”.

Lo so che è “roba” di 2500 anni fa, ma … raga …. riflettiamo, riflettiamo … potrà solo farci del bene (n.d.r.)

P.S.: E io? Io non sono ricco. Sono fortunato (quindi felice) in quanto ho avuto due ottimi genitori; una splendida moglie; ho visto nascere e crescere figli e nipoti; ho i mezzi sufficienti al mio mantenimento; sono in buona salute. Il bell’aspetto? Be’ … non posso certo dirmelo da solo se ce l’ho o meno …

Comments Closed

RUGGERO POLITO E LA SUA ASSOCIAZIONE AMICI DELLA MUSICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Aprile, 2014 @ 3:34 pm

Detto altrimenti: un concertone dell’ Orchestra Haydn di Bolzano e Trento nel casinò di Arco di Trento (post 1457)

WP_20140401_009 (2)

L’altra metà della platea, fuori campo nella foto, applaudiva ugualmente

Molti applausi. I primi due quando i rappresentanti dell’Associazione Amici della Musica e della Camerata Musicale di Arco (diretta dal Maestro Giorgio Ulivieri) hanno ricordato rispettivamente il loro Presidente e il loro violinista, RUGGERO POLITO, improvvisamente scomparso all’età di 80 anni il 18 marzo scorso. L’applauso di fine concerto: 4 minuti interi interi! Il concerto … anzi, il concertone: uno di quelli nel calendario della citata Associazione, un concerto dal nome ammaliante “A Gershwin Night”, Una notte (con) George Gershwin (1898 – 1937). La sala del casinò? Quella delle grandi occasioni; piena! Un vero successo di pubblico e di entusiasmo!

.

.

thCAORVW2Y

“Capitan” Pierobon

Magistralmente diretta dal Maestro trombettista Professor Marco Pierobon, l’orchestra ha eseguito Rhapsody in blu secondo un arrangiamento di Timofei Dorkshitzer e dello stesso Pierobon; Songs per orchestra (arrangiamenti di Pierobon); Porgy and Bess (arrangiamento di Pierobon). Nel bis, “Maria” da West Side Story e un brano di Eddie van Halen. Pierobon: stupendo trombettista e “direttore corporeo”: seguirne la direzione è stato un po’ come assistere ad una brano di “Fantasia” di Walt Disney, film nel quale la musica “si vedeva”, tanto è la sua “mimica musicale”, la sua “partecipazione dinamica” al percorso dei suoi orchestrali, equipaggio di una nave magistralmente condotta attraverso la tempesta armonica delle note che planavano sulle onde dei folti, lunghi ondeggianti capelli del “capitano”.

WP_20140401_008Brava Haydn! Brava … che ti sei dotata di un musicista, compositore, Direttore completo, trascinante, dotato di una vera e propria “autorevolezza musicale” cioè di quella dote che ognuno si può dare esclusivamente da solo, di quella dote che non ti deriva dagli altri, nemmeno se ti mettono a capo di un’orchestra, che poi questa seconda dote – in quanto “donata” da altri – sarebbe “solo” autorità (musicale). Pierobon dirige con la sua stessa musica, con il proprio corpo e con … il piede destro che – premendo un pulsante a pavimento – utilizza per “voltare le pagine” del suo spartito elettronico!

Maura Bruschetti, genn. 2010.

Maura Bruschetti con il Presidente Ruggero Polito (foto 2010)

Molti musicisti dell’orchestra conoscevano personalmente Ruggero Polito: il contrabbassista Corrado Pastore, il violinista Renzo Michelini (Rivano, concittafino di Ruggero, mio amico e collega velista sul Garda!) ma soprattutto la violista Maura Bruschetti. Maura, che oltre che con la Haydn, si è esibita per gli Amici della Musica del Presidente Ruggero come voce (splendida!) e viola anche con il suo ensamble “leggero”, “Acusticando”, insieme al citato contrabbassista e al chitarrista Cristiano Giongo, in repertori di musica italiana-brasiliana. Maura, che è stata inoltre nostra compagna di camminate sulla neve per “fare musica” a 2.000 metri (Rastner Huette, Alpe di Rodengo, BZ).

.

.

SKMBT_C45112091211280

Xhoan (Gioan) Shkreli

Di Ruggero, che dire? Una per tutte. Un giorno si trovava a pranzo in un ristorante a Trento, insieme ad amici musicofili. Il gestore lo riconosce e gli dice che il cameriere ventitreenne che lo sta servendo a tavola studia violino al conservatorio di Bolzano. Detto, fatto! Ruggero lo vuole conoscere. Lo invita a casa sua a Riva del Garda. Apprende che da anni il giovane, un Albanese giunto a bari all’età di 18 anni e dopo due anni trasferitosi a Trento, dorme quattro ore per notte per conciliare lavoro e studio del violino. Apprende che il giovanotto ha già vinto un concorso e come premio ha ricevuto l’uso di un violino per quattro anni. Apprende che i quattro anni stanno scadendo. Quindi gli presta prima uno, poi due dei suoi preziosi violini (fra i quali un modello Tononi del 1728), da restituirsi “quando ti sarà possibile”. Oggi, quel giovanotto, Xhoan (Gioan) Shkreli è nei primi violini alla Fenice di Venezia, è venuto a Riva del Garda per suonare nella Messa funebre di Ruggero e vuole tornare a Riva per offrire un concerto in memoria di Ruggero.

Questo era … anzi, per tutti noi, “è” Ruggero Polito che, prima di morire, ha detto: “Non richiedete quei violini … li renderà quando potrà”.

1 Comment »

LIQUIDAZIONI D’ORO AI POLITICI del Trentino Alto Adige Sud Tirolo

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Aprile, 2014 @ 8:58 am

Detto altrimenti. parliamone (post 1456)

I nostri politici si sonio autoliquidati buonuscite da capogiro. Dice … ma è solo l’attualizzazione di quanto avrei percepito, mese per mese, nel tempo. Ah … vabbè … allora,,, se le cose stanno così … a saverle le robe … E invece no, cari miei. Io mi domando 1) an debeatur; 2) quantum debeatur. Cosa? Non conoscete il latinorum? Traduco: 1) se quelle somme vi siano dovute, 2) quanto vi sia dovuto.

1) An debeatur. Mi e vi chiedo: ma è mai possibile che uno possa stabilirsi da solo il proprio emolumento?

2) Quantum debeatur. Attualizzazione dei flussi futuri. Spieghiamo per i non addetti ai lavori (finanziari). Io percepisco una rendita mensile, sino alla morte (per inciso: agli eredi una pensione di reversibilità al 100%? Anche in questo, non vi pare di esagerare, signori politici!?). Ora, se dico che accetto di abolire questo privilegio mensile (vitalizio) senza però nella sotanza abolirlo ma anzi aumentandolo, trasformo questa somma di erogazioni a mio favore (flusso finanziario) in un’unica erogazione anticipata, “attualizzando” il valore di quei flussi, il cui totale dovrebbe ovviamente essere minore della loro somma matematica, perché io incasso subito rate che invece avrei incassato negli anni, per molti anni, dopo molti anni. Ma come si fa a calcolare il valore della mega erogazione? Occorre stabilire per quanti anni io avrei incassato il mensile e definire il tasso al quale “scontare” cioè attualizzare le rate. Ora, basta stabilire che io sarei vissuto 100 anni e stabilire un tasso di attualizzazione molto basso che io mi faccio un ulteriore grande regalo. cioè incasso molto di più di quello che avrei incassato se avessi percepito le singole rate alla loro naturale scadenza mensile. E noi cittadini? Cornuti e bastonati …

Ma, dice il grande Durnwalder (Governatore emerito del Sud Titolo)… se ci sono “errori di calcolo” la colpa è dei tecnici, non dei politici. Maccome (maccome)?, dico anzi grido io, a chi la racconti? Ecchè (ecchè) … ci vuoi far credere che la durata annuale ed il tasso sono stati inventati dai tecnici a tua insaputa? Quando mai?! Eppoi (eppoi) così facendo ti cerchi di spostare il problema solo sul “quantum debeatur” mentre prima occorre risolvere l’ “an debeatur”. dai Durni, accà niusciuno è fesso … almeno, non insultare la nostra intelligenza … dai … per favore!

Eppoi (eppoi) Durni, ora la magistratura ordinaria sta indagando su queste erogazioni, mentre tu devi già occuparti della magistrature contabile (Corte dei Conti) che sta indagando su 1,5 milioni di euro che tu – negli anni – hai generosamente erogato ad libitum (vuol dire a tuo libero discernimento) per aiutare gente che aveva bisogno, senza una regola, un controllo, un criterio oggettivo, una ricevuta, spiegandoci che “si era sempre fatto così”, anzi, per dirla con Mozart, cioè che “così fan tutte” le persone che ti hanno preceduto in quella carica. Evvabbè (evvabbè) … se così fan tutti … a saverle le robe …

O muzos delòì (questo è greco antico: la favola insegna) … ecco, vedo Durni, il tuo comportamento (e quello di tutti gli altri politici, s’intende) mette a rischio la credibilità della nostra Autonomia, e quindi mette a rischio l’Autonomia stessa. Il che mi danneggia personalmente. Ora, vedi … il tuo collega Pericle (a capo di Atene per trenta- 30  anni filati) 2500 anni fa affermava.”Se una persona mette a rischio la città è bene che sia eliminata.  Infatti se si elimina lui, la città si salva; ma se cade la città, soccombono tutti i cittadini”.

Comments Closed

LETTERA APERTA AL COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE DI TRENTO: LA PRECEDENZA NELLE RITATORIE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Aprile, 2014 @ 8:22 am

Detto altrimenti: facciamo chiarezza sulla precedenza nelle rotatorie (post 1455)

Trento. Scendo in bicicletta da Via Grazioli. Arrivo alla rotatoria di  Piazza Venezia, mi fermo e ovviamente concedo la precedenza alle (due) autovetture che si trovano già all’interno della rotatoria, provenendo da Via S. Francesco. La loro fila si allunga. Io aspetto che passino altre tre autovetture, indi impegno la rotatoria con la mia ruota anteriore, lascio passare altre due auto (benchè avessero impegnato la rotatoria dopo di me), quindi all’ennesima auto che – come le altre – proveniva da sinistra e aveva impegnato la rotatoria molto dopo di me, con la mano faccio segno di fermarsi e di concedermi la precedenza, L’auto si ferma, io passo. Sono le ore 14,21 del 1 aprile 2014. Vengo affiancato da una panda della Polizia Locale guidata da una vigilessa dai capelli folti e bruni che mi dice “Lei avrebbe dovuto dare la precedenza”. Io le chiedo “Se la fila delle auto fosse stata di 100 autovetture, io avrei dovuto forse aspettare che passasse l’ultima? Ovvero, io devo dare la precedenza a chi proviene da sinistra ed è entrato nella rotatoria ben dopo di me?” Mi risponde “Non è proprio così” e se ne va. No comment.

WP_20140401_001

Un’ora dopo l’episodio narrato, l’ennesimo incidente in quella rotatoria!

La mala prassi più frequente? Se si è in colonna, si procede veloci senza rispettare la distanza di sicurezza e, in prossimità della rotatoria, si accelera l’andatura e ci si incolla all’auto che precede: si costruiosce in tal modo un flusso unico continuo che contando sulla ghrtande massa complessiva in movimento, spaventa e scoraggia chi, provenendo da destra, ha già inmpegnato la rotatoria prima di voi e avrebbe  diritto alla precedenza.

Domando: è cambiato il codice della strada? Mi sono perso qualcosa? Oppure è il caso che il Comandante della Polizia Locale intervenga chiarendo a tutti, automobilisti e poliziotti, come ci si deve comportare? Grazie.

Comments Closed

CAI SEZIONE LIGURE E … CAMOGLI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Marzo, 2014 @ 2:39 pm

Detto altrimenti: la “Ligure” (post 1454)

WP_20140329_020

Genova vista dagli scogli di Quarto dei Mille

.

L’ea za trent’anni e forse anche de ciù … erano già trent’anni e forse anche di più, recita la bella canzone ligure “Ma se ghe pensu”, ma se ci penso … Mi sono trasferito dalla mia città nel 1976, ed erano tanti anni che non mi facevo vedere alla “Ligure”.

.

.

.

.

Genova. Salite e discese. Genova, leva (militare) di mare e alpina. Genova, io ci sono nato. Poi il lavoro mi ha portato in molti “altrove”. Da ultimo, da venticinque anni vivo la mia seconda patria, Trento, città, territorio e gente che ho imparato ad amare. Tuttavia sono rimasto iscritto alla “Ligure” (non me ne vogliano gli amici della SAT!). Ieri sera, Assemblea annuale, consegna delle Aquile d’Oro a noi “vecchietti” cinquantenni. Cinquantenni di “bollino”, più venti di base di partenza, almeno per quanto mi riguarda, ed eccomi qui, settantenne del tipo “Ma no? Cosa mi dici? Ma dai che io direi sessanta!” “Grazie, troppo gentile lei …”.

IMG_2088

Il Presidente Paolo Ceccarelli mi consegna l’Aquila d’Oro

IMG_2078

Il Presidente Paolo Ceccarelli davanti al quadro di Lorenzo Bozano (1869-1918)

.

Per arrivare in sede (Galleria G. Mazzini, 7), ho preso la metropolitana. E’ la prima volta in vita mia che prendo la metropolitana. Quella di Genova. Le altre no, quelle di Londra, Parigi, Roma, Milano … quelle le avevo già prese qualche centinaio di volte …

.

Time flies like an arrow, il tempo vola come una freccia. Mi par ieri che io, ventenne, assistevo ad analoga cerimonia nella bella sede di Via SS. Giacomo e Filippo, ieri. Oggi, il mio sguardo ad indagare i volti … no, non quelli giovani … bensì quelli tipo il mio … Anche qualche altro volto si sofferma sul mio, quattro occhi che si interrogano, poi, improvviso, un sorriso anzi due, uno ciascuno: “Riccardo?!” … “Roberto, Gianni …”, etc. a secondo del caso. “Ma sei tu?” “Si … e anche tu sei tu?”. Emozioni antiche rivivono.

.

.

.

.

E poi, anche altre emozioni, moderne: quelle che si provano nel constatare che anche coloro che per te sono “nuovi”, come l’attuale Presidente Paolo Ceccarelli, ti stringono la mano e ti accolgono come un vecchio amico. E Paolo Gardino, direttore responsabile della rivista sezionale … lui non lo sa ma io sono stato consigliere di amministrazione della Fiera di Genova quando era Presidente sua sorella …

.

Vado nella stanza adibita a seggio elettorale a votare i nuovi dirigenti ed i delegati: “Lucatti? Parente del cardiologo?” “ U l’è me fre”, è mio fratello, rispondo in dialetto. Mio fratello Alberto, che non è “emigrato” come me …

IMG_2080

Il Presidente presenta Michele Pregliasco

.

La cerimonia si protrae dalle 16,15 alle 22,00. Bilanci, relazioni … una in particolare, tenuta da Michele Pregliasco (mpregliasco65@yahoo.it – www.digiliands.it, 0039 340 2816112) che ci illustra il “Nuovo Bidecalogo – Linee di indirizzo e di autoregolamentazione del CAI in materia di ambiente e tutela del paesaggio”, edito dalla “Ligure”. Su questo argomento io intervengo segnalando il quaderno del CAI Centrale sul ciclo escursionismo … già, io, ex scalatore ed oggi membro del direttivo della FIAB Federazione Amici della Bicicletta – Trento!

.

.

.

.

.

.

.

IMG_2089

La mia divisa: non “conservata”, bensì “usata” per 50 anni!

.

Ma il colpo di scena viene dopo, alla consegna della “mia” Aquila. Mi presento a ritirarla portando in mano la giacca a vento arancione che cinquant’anni fa era la mia divisa, quella di tutti noi istruttori della Scuola di Alpinismo Bartolomeo Figari! E con questo, strappo una standing ovation: conservata ed usata per cinquant’anni! Un applauso se lo meritava proprio la mia giacca!

.

.

.

.

.

Val di Funes, febbraio 2014

Val di Funes, febbraio 2014

.

Altro intermezzo: la proiezione del film “Nanga Parbat” che ripercorre i momenti salienti della drammatica conquista di quella vetta da parte dei fratelli Messner nel 1970, scalata nella quale perse la vita Gunter, il fratello del famoso Rehinhold, originario della Val di Funes (Val di Funes? Leggete qualche post addietro …).

.

.

.

thCAZ5EMHR (2)

Torre Castello (Val Maira)

.

CAI Sezione Ligure, Alpi Marittime,  cima Maubert, Torre e Rocca Castello, Colletto Gregory, Cima Margherita, Corno Stella, Monte Matto …. a memoria cinquanta anni dopo … rifugi Questa, Remondino, Bozano …

.

.

.

.

.

A dormire. Dove? A Camogli. In dialetto, Camuggi, ca’ de muggiè, casa delle mogli (le mogli dei mille mariti armatori di altrettanti velieri!) o ca’ a muggi, case a mucchi, addossate l’una all’altra.

.

.

IMG_2124.

.

Camogli, le case. Tutte verticali, e molto! Tutte scale dentro e fuori, senza ascensori, dipinte di rosso con il minio che avanzava dalla pittura degli scafi delle barche da pesca.

.

.

.

.

.

.

.

.

IMG_2121.

.

Camogli, dove le corde per stendere i panni al sole sono necessariamente inter-condominiali.

.

.

.

..

.

.

42 anni doppu ....

.

Camogli, dove, oltre quarant’anni fa, Maria Teresa ed io sposini, il sabato o la domenica mattina venivamo in inverno dalla vicina Genova, a goderci il sole addossati al muro della Chiesa.

.

.

.

IMG_2123

Il bar del “13”

.

.

.

Camogli, dove tanti anni ancor prima il mio babbo aveva “fatto” tredici al totocalcio con la schedina di Meazza, vincendo ben 1.500 lire!

.

.

.

 .

.

.

.

.

.

.

IMG_2119

.

.

Camogli, marzo,  fichi d’india quasi maturi sovrastano la spiaggia

.

.

.

.

.

.

WP_20140329_013.

Genova medievale. Intorno all’anno 1000. Le famiglie si riunivano in gruppi, denominati, ognuno,  “Compagna”, la cui riunione portò successivamente alla costituzione della “Compagna Communis”, cioè al Comune. “Compagna”, da cui “Compagnia”, la “Co.” anglosassone. Ma quella del pesto alla genovese non potranno mai copiarcela!

.

.

.

.

IMG_2125.

Camogli, alla Trattoria del Duca, tel. 0185 773464, Arredata con equilibrio, servizio veloce, prezzi alla carta nella media, si pranza anche a prezzo fisso (€12,00): un ottimo primo, un secondo (entrambi di pesce), pane, acqua minerale, buon vino, frutta e caffè!

.

.

.

a culasciun ca figassa ...

.

Camogli, focaccia (figassa) mangiata al sole, la mattina, per colazione, sul muretto, seguita subito dopo da un gianchettu (dicesi bicchiere di bianco).

.

Camogli, dove aveva la macelleria tale Pastorino, alpino là, in Piemonte, dov’io – 1969 – ero Sergente AUC, alla Brigata Alpina Taurinense prima di essere promosso Sottotenente alla Tridentina.

.

.

IMG_2134.

Camogli, bambini dipingono per strada alla Galleria “Il Tritone”.

.

.

.

IMG_2132.

..

.

.

.

Camogli la rete: per la tonnara.

.

.

.

.

Camogli? Cammina! Tu che vai sempre in bici, con gli sci, in barca a vela. Ma a piedi, se non ora, quando?

.

.

.

IMG_2129

.

.

Camogli antifurto: a frutta e verdura in pausa pranzo.

.

.

.

.

.

.

IMG_2143

.

Camogli il tramonto: da dietro la chiesa.

.

.

.

.

.

.

IMG_2130

.

.

Camogli la nuit

.

.

.

.

.

Domani, 29 marzo, rientro in Trentino. … E presto aggiungerò   la storia della “Ligure”.

.

.

.

.

.

Comments Closed