SCHNALSTAL – VAL SENALES NEWS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Marzo, 2014 @ 10:23 pm

Detto altrimenti: … sciare a quasi 3300 metri … (post 1442)

Ma che vento fa …

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Mio nipote Enrico è venuto a trovarmi. Da Genova a Trento. Dopo avere sciato con me negli anni in Paganella, a Campiglio, al Tonale etc., mi ha chiesto una gita speciale,  diversa da tutte quelle che già aveva fatto. Ed allora siamo andati in Val Senales. Eccolo qui, nella foto accanto!
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Spazio … tanto spazio …

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Regola n.1: “Arrivare con l’auto negli ultimi km prima della stazione di partenza della funivia e vedere che gli addetti agli impianti sono fermi a bordo strada in attesa del pulmino che li porterà sul posto di lavoro”. Ecco,  … questo si chiama essere “bonorivi” (dialetto trentino: mattinieri!)
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Salita: 6 minuti, 1.600 metri di dislivello  –  Discesa: 8 km di pista!

 

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Nel bar di fronte alla stazione della funivia … seduti a sorseggiare un cappuccino … si avvicina un amico della Fraglia Vela Riva: “Ciao Riccardo, sono Maurizio … non mi riconosci?” Vestito così, in un ambiente così diverso … non ci avevo fatto caso … penso che non si è mai abbastanza sicuri … lo dico per chi avesse pensato di andare a farsi una sciata “riservata”, diciamo con … l’amichetta … ecco, sarebbe stato subito sgamato!
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Piste spaziosissime, pendenze “giuste”: puoi sciare lentamente oppure puoi “scatenarti”

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.Piste molto larghe, ben battute dai gatti e, oggi, dal vento! Sul “pianoro” a 3.000 metri, piste facili, adatte ad ogni sciatore. Ma non ci si annoia certo: infatti ve ne sono anche di “rosse”, intervallate e deviate con muri “neri”: tutte però molto ben battute, larghissime, per cui in ogni caso facilmente sciabili. Frequenti i posti di ristoro.
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Kevin e il gestore

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A pranzo … dove? Ci siamo fermati alla Teufelsegg Hutte, alla Baita della Seggiovia del Diavolo … a 2444 metri. Un ottimo piatto di gulasch ungherese con canederli a 8 euro. Molto bene!  Accanto a noi un ragazzo con la fisarmonica: detto fatto. Gli suggerisco Bergvagabunder, ed è subito festa. Molti si uniscono al coro. Chi è? Si tratta di Kevin Platzgummer, di Naturns. Bravo, Kevin! A noi si unisce il titolare della baita: foto ricordo. Consegno loro il biglietto del mio blog, con promessa di pubblicare un post.
(Dietro le teste dei due, notate i ganci a soffitto per appendervi i caschi da sci, altrimenti troppo ingombranti se posati sulle panche di una sala spesso affollata!)
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Il vostro ski-blogger nel muro che porta alla Teufelsegg Huette (in fondo a sinistra)

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Al momento di accomiatarmi, dico al gestore: “Potrò dire ai miei amici di “andare al Diavolo“, cioè alla Baita Teufel … praticamente, in tedesco “Geh zum Teufel!”. Approva, ringrazia … mi vuole offrire una grappa, ma … no grazie: niente alcool quando si scia!

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PAGANELLA NEWS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Marzo, 2014 @ 3:26 pm

Detto altrimenti: quelli che … (post 1441)

Il simpatico gestore del locale a Cima Paganella, Massimiliano, deve innevare i … secchielli dello champagne!

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Quelli che … l’innevamento artificiale se lo fanno da soli ….

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Ski vintage …

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Quelli che … sciano ancora così solo per mantenere vivo  il culto del ricordo

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Nipote con piatto trentino e birra e zio con … zuppa d’orzo e succo di mela!

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Quelli che … a pranzo mangiano cose diverse

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Malga Zambana News (ovvero, l’attesa …)

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Quelli che … il giornale se lo tengono ben stretto

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INVASIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Marzo, 2014 @ 6:43 am

Detto altrimenti: diritto e morale, oggi troppo distanti fra di loro (post 1440)

Un gruppetto di persone, non ostacolato dai commessi, ha interrotto i lavori del Consiglio Provinciale della Provincia Autonoma di Trento, in segno di protesta contro i super emolumenti della politica. Il fatto è contra legem, contro lo jus, cioè “ingiusta” e rappresenta una violazione della legge. L’erogazione degli emolumenti contestati invece è “secundum jus”, secondo la legge, legale, cioè “giusta”.

A Bolzano analoga protesta, questa però in piazza, scatenata dal fatto che un parlamentare locale ha inserito far i propri rimborsi spese l’acquisto di un vibratore! Vibratore … ovvero la goccia che fa traboccare il vaso …

La discriminazione degli Ebrei secondo le leggi razziste (razziali) fu “giusta”, cioè secundum jus, cioè legale. Mi direte: “Il paragone è un po’ forte, fuori luogo …” No amici, così almeno ci capiamo.

Ora, è pur vero che una cosa è la morale ed altra il diritto (sic, il filosofo austrico del diritto Hans Kelsen), ma la prima deve permeare di sé il secondo. Un famoso sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, stava assegnando le case popolari secondo equità. I suoi gli fecero notare che la legge prevedeva criteri di assegnazione diversi. Rispose. “Io assegno le case, voi andate a modificare la legge”.

Ciò che distingue la nostra razza (quella unica, quella umana) dalle altre (quelle animali) non è tanto la “ragione” quanto la “morale”.

De jure còndito, secondo al legge vigente; de jure condendo, secondo la legge che dovrebbe e deve essere emanata …

Est modus in rebus: sunt certi denique fines, quos ultra citraque nequit consistere rectum”, Orazio (poeta latino, 65-8 a.C.). C’è una misura nelle cose, un limite oltre il quale non può più esistere l’accettabile, il giusto, il corretto …

Erodoto, storico greco di “qualche” anno fa, nelle sue Storie fu il primo a ricercare la causa e gli effetti di ogni evento. La causa della protesta? L’abuso di potere, il senso di onnipotenza, di impunità, l’immoralità di un sistema … L’effetto della protesta? La punizione dei colpevoli (che comunque esistono!) e la revisione della legge.

Da Roma giunge notizia che saranno vendite all’asta moltissime “auto blu” e che saranno rivisti al basso i super stipendi dei manager pubblici. Mi auguro che tale revisione riguardi anche i super burocrati e – in ogni caso – anche i super cumuli.

La Terra e Marte. I Terrestri ed i Marziali. I Terrestri che faticano ad arrivare a … metà mese; i Marziani che si acquistano un vibratore con i denari pubblici. I Terrestri che anelano ad un anche minimo aumento di stipendio; i Marziani che affermano “Che volete che siano poche decine di euro in più nella busta paga del lavoratore” (firmato: tale Squinzi). I Terrestri che vanno in pensione a 67 anni; i Marziani che ci vanno a 50. I terrestri che non hanno né lavoro né pensione; i Marziani che ne hanno a cumuli. I Terrestri che non hanno futuro; i Marziani che hanno per sé e per le loro prossime generazioni.

Ma … tutto ciò … quo usque tandem? Fino a quando? La politica moralizzi se stessa, altrimenti sarà travolta dall’antipolitica. La Rivoluzione non è la causa dell’abbattimento dei sistemi politici, ma la conseguenza dell’auto distruzione dei sistemi politici. Historia docet … ce lo insegna la Storia e ce lo ricorda Paolo Mieli nel suo recente, interessante libro “I conti con la Storia – Per capire il nostro tempo” (Rizzoli).

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LA CARICA DEI 100 E LA “SCARICA” DEGLI F 35

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2014 @ 8:24 pm

Detto altrimenti: vos pudeat! (post 1439)

Vos pudeat!  Vos pudeat, voi, quei 100  franchi tiratori che dopo avere impallinato Prodi, oggi hanno impallinato le Donne.
Eh già … volete agire senza vincolo di mandato. E va bene. Ma poi … volete anche agire senza metterci la faccia, senza avere il coraggio delle vostre azioni … e questo non mi sta bene. Per me .. io abolirei il voto segreto.
Dice … “Ma ca commo … vossia vorrebbe che nautri masculi lasciassimo il nostro posto alle fimmine? Quando mai?! A casa hanno a stari ahh, commogliate (composte) …” Ah, ho capito, vabbè …se le cose stanno così …

Vos pudeat…! Vos pudeat, voi, voi  che volete acquistare gli F 35! E ve lo dice una persona che ha fatto il militare. Per una notizia cattiva (quella sopra) una buona: si inizia a discutere della riduzione dell’investimento nei cacciabombardieri F35. Era ora! Costosissimi ed inutili strumenti di guerra, pieni di difetti, spreco inopportuno di denaro.
Dice … “Ma la difesa del territorio li richiede!”. Dico: “Ma quale difesa? Quella idrogeologica a noi serve, e non si fa con i cacciabombardieri!”

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PRIMAVERA ANDIAMO, E’ TEMPO DI VOTARE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2014 @ 6:52 am

Detto altrimenti: mi pare di cogliere un comune denominatore … (post 1438)

Tempo di Assemblee: politiche, sindacali, di associazioni sportive …

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Anteprima

Mi trovavo in Germania per imparare la lingua. Tanti anni fa, nel 1982, ricordate? Vincemmo i mondiali di calcio proprio contro di loro! Loro ebbero un cambio di governo. Chiesi: “Cosa ne pensate?”. Mi risposero sorpresi: “Per giudicare aspettiamo i risultati”. La cosa mi stupì, e mi accorsi che il mio stupore derivava dal fatto che noi Italiani eravamo stati abituati a valutare i nuovi governi non a posteriori dai risultati, ma a priori dai programmi, che pure ci vogliono …

Fine dell’anteprima

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Non voglio entrare nei settori politici e sindacali, rispetto ai quali mi limito ad una osservazione: mi pare che molte di quelle Assemblee, celebrate sulla base di documenti  troppo simili fra di loro (il politichese va bene per tutte le tesi!), lunghissimi, che solo pochi hanno letto e di cui pochissimi ascolteranno la rilettura in Assemblea, siano solo riti formali per poi servire in tavola un “cibo già precotto”. Che si tratti, insomma, di luoghi dove “pochi informano molti” ma dove “non si vive un momento di vera, democratica e costruttiva  comunicazione”, cioè di communis actio, cioè di azione e riflessione comune. A mio sommesso avviso invece le tesi congressuali dovrebbero sforzarsi di essere brevi, incisive e soprattutto “diverse” fra di loro, altrimenti non si tratta di confronto, di sana contrapposizione, di fruttuosa “gara al meglio”  senza risultati preconsordati a tavolino, ma solo di noiosi, inutili e dispendiosi riti formali.

Mi soffermo invece al settore sportivo. Io partecipo a due di queste associazioni. In una – ciclistica, la FIAB,  Federazione Italiana Amici della Bicicletta – è stato presentato il nuovo Statuto significativamente e democraticamente aggiornato ed il programma di attività annuale. Poi mi si è chiesta l’adesione. Ho aderito con convinzione.

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In altra – velica – in occasione del rinnovo della Presidenza e del Direttivo, taluno mi ha contattato così, semplicemente e semplicisticamente. “dai, votami …”, senza alcuna indicazione se non quella che “occorre cambiare”. Ed io, di fronte a questo deserto di programmazione e di motivazione, darò il mio voto a chi “ha comunque fatto qualcosa”, cioè al Direttivo ed al Presidente uscente, dal quale peraltro non mi è giunta alcuna “sollecitazione elettorale”. In altre parole,  non mi è rimasto che sostenere chi comunque “ha fatto” piuttosto che  chi mi contatta solo all’ultimo minuto, per di più  senza prospettare nessuna grande nuova idea. In ogni caso, a elezioni avvenute, continuerò a fornire lealmente ogni possibile collaborazione al Direttivo che risuterà eletto, ed al quale mi permetterò di suggerire, per il futuro, di convocare un’Assemblea pre-elettorale in  preparazione del prossimo rinnovo del Direttivo.

P.S.: nuove grandi idee? Eccole: … che l’ente pubblico capisca che nei confronti di  questo circolo velico deve “cambiare passo”, deve cioè ricercare uno sponsor di grandissima fama (tipo Prada), con il quale – ad esempio – co-organizzare il Film Festival Internazionale della Navigazione a Vela (ho pronto io un pre studio di fattibilità) e una Scuola Superiore (Internazionale) di Perfezionamento Velico Classe Crociera a metà fra i Glenans francesi e Caprera. Ecco, io sarei disponibile, chiunque vinca le elezioni, a contribuire alla realizzazione di queste mie idee.

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ESPULSI DAL PARTITO, IN MODO FORMALE O SOSTANZIALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Marzo, 2014 @ 8:16 am

Detto altrimenti: o così o così … ovvero “Chi non la pensa come me, fuori!” (post 1437)

Josif Brodskij

Pensiero Unico. Josif Brodskij, premio Nobel russo per la letteratura, poeta e scrittore saggista, innamorato di Venezia (dove è sepolto), nella introduzione al suo libro “Il canto del pendolo”, all’interno di una prolusione a studenti universitari, raccomanda ai giovani di diffidare del pensiero unico, delle volontà uniformi, dei bilanci bene assestati, delle votazioni all’unanimità, degli eserciti compatti … se non altro perché all’interno dei grandi numeri è più facile che statisticamente si annidi il Male. Di fronte al Male, poi, invita gli studenti a non scoraggiarsi, perché il Male dedica solo parte del proprio tempo a nuocere agli altri, mentre il debole dedica alla propria difesa ogni sua energia, per cui è possibile che a trionfare sia il Bene.

Nel recente passato ci si riconduceva alle ideologie. Di sinistra e di destra. Successivamente lo scenario si è “arricchito” all’esterno, di ali estreme, e, all’interno, di centro sinistra, di centro e di centro destra. Infine, dalle alture di Genova Nervi, la calata dei Grillini, paragonabile per certi aspetti alle invasioni barbariche negli spazi lasciati liberi dalla decadenza dell’impero dei partiti tradizionali.

E noi oggi ci troviamo fra due estremi: fra il “Pensiero Troppo Unico” e il “Pensiero Troppo Multiplo”.

L’analisi critica del Pensiero Troppo Unico è abbastanza semplice (Grillo docet): sembra di essere tornati al pensiero stalinista o hitleriano: il pensiero deve diventare “cieca fede” nel pensiero del Capo, il quale ha affermato “io sono per una dittatura morbida, la mia”. Più chiaro di così …

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Più complesso è il ragionamento sui confini del “Pensiero Troppo Multiplo”, ad esempio all’interno di uno stesso partito che ancora cerca di essere concretamente democratico. Qui si verificano due situazioni:

1) in alcuni casi, viene dato ampio spazio alla esposizione delle varie tesi, si vota, si raggiunge una maggioranza, ma poi la minoranza “sconfitta” non sostiene la decisione raggiunta dalla maggioranza;

2) in altri casi, si assiste alla passerella del Pensiero Precostituito dalla maggioranza, alla minoranza interna -. che pure legittimamente esiste – non viene lasciato spazio, le votazioni sono “precostituite”.

Ecco, “a me mi” viene in mente la Democrazia di Pericle in Atene, da me più volte citata (chi ne vuole sapere di più legga “Il mondo di Atene” di Luciano Canfora; “I conti con la Storia” di Paolo Mieli; “Le origini del fascismo in Italia” – Lezioni di Harward, di Gaetano Salvemini). In Atene, città stato imperialista, si gestivano circa 250.000 sudditi. Il diritto di voto era riservato a circa 30.000 cittadini. Alle Assemblee si recavano in circa 5.000. Prendevano la parola in dieci. Decideva uno solo.

Ma io, io cosa propongo, cosa osservo? Innanzi tutti dedico la mia attenzione solo ai partiti “intermedi”, cioè a quelli in cui non vige il “Pensiero Troppo Unico”. All’interno di questi mi permetto di sotto porre all’attenzione delle lettrici e dei lettori un’unica sottolineatura: nelle riunioni assembleari, nei dibattiti, a parlare sono innanzi tutti i “big”, nel senso che “forniscono informazione” alla platea. Alla fine, se ti sei prenotato, potrai (forse) essere chiamato ad esporre il tuo pensiero solo dopo, molto dopo, quando, verso la fine della mattinata o del pomeriggio, la platea è composta da cinque o dieci eroici “resistenti”, ben che vada. Quindi, solo “informazione dai big ai molti ascoltatori non big”, e non “comunicazione fra tutti, big e non big”. “Non big”, che sono estromessi dal sistema comunicativo, cioè “espulsi di fatto”.

Cosa propongo? Che nei convegni dei Partiti (ovviamente diversi da quelli a Pensiero Troppo Unico!), sia stabilito che a parlare siano big e “non big” alternati fra di loro: un “big”, un “non big”;, un “big”, un “non big”;etc..

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…POLITICI D’ORO E CITTADINI DI STAGNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Marzo, 2014 @ 3:53 pm

Detto altrimenti: nostri “regionali” (ed altri) oggi alla trasmissione di Massimo Giletti (post 1436)

Mauro Minniti (BZ, 55 anni): “dopo 20 anni di politica, mi viene preliquidato tot (€1,3 milioni di euro, n.d.r.) ma mi viene ridotto l’esborso futuro per cui la finanza pubblica ci guadagna” (ah … vabbè, se le cose stanno così …. n..d.r.)

Presidente Regione TAA-PAT, Rossi: “Abbiamo chiesto una consulenza legale per esaminare la possibile cancellazione dei cosiddetti diritti acquisiti; abbiamo eliminato le pensioni; abbiamo istituito un fondi sul quale fare affluire le rinunce volontarie. Seguirà una nuova legge”.

Uno spettatore 55 enne: “Ho lavorato per 35 anni, ultimo stipendio da dirigente €3.500. Poi la mia società ha chiuso. Ora, se io lavoro come giardiniere a 1000 euro al mese, la pensione (che riceverò a 67 anni) sarà calcolata dall’INPS sui 1000 euro ed io perderò 400.000 euro di miei contributi versati. Quindi ora o lavoro in nero o apro una (finta, n.d.r.) partita IVA con i relativi costi di 5000 euro l’anno.

Un altro spettatore: i parlamentari sono tassati al 19% – Gli “altri” al 39%.

Un altro spettatore: i parlamentari residenti a Roma ricevono la “diaria” per “lavoro fuori sede” (!?).

Politici d’oro … ma insomma … di chi è la colpa? Ve lo dico io: di tale Pericle che nel 450 a. C. ha introdotto (in Atene)  lo stipendio per i politici. Ecco di chi è la colpa!

E oggi … anzi, per il domani, che fare? Be’ io direi che occorre trovare il modo secondo il quale nessuno possa decidere il proprio stipendio!

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PISTE SOLO CICLABILI, CON LA PISTA PEDONALE A LATO, MA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Marzo, 2014 @ 3:49 pm

Detto altrimenti: spesso sono i ciclisti ad essere indisciplinati, ma anche i pedoni … (post 1435)

Oggi, 9 marzo 2014, ho iniziato la mia annuale  “stagione a pedali”. Pochi km, sulle ciclabili fra Riva del Garda e Torbole. Avrei voluto andare verso nord, verso Arco, Dro, etc. ma era troppo presto e spirava ancora un vento da nord molto forte (il “Sarca”) e come prima uscita non mi pareva di dovere affrontare una “salita”. Quindi mi sono limitato ad andare su e giù per la ciclabile costiera fra le due cittadine. Essa, nel tratto rivano, corre a fianco della pista pedonale. Ma non c’è stato verso: i pedoni indifferenti alle biciclette, sulla ciclabile. Per me è stato difficile “passare”, benchè suonassi continuamente e procedessi molto lentamente. In due occasioni ho dovuto “inchiodare” per non investore bimbi sfuggiti ai genitori. In un caso, per non impigliarmi in un guinzaglio lungo di un cagnotto.

L’estate scorsa avevo scritto una lettera al giornale locale, chiedendo che la Polizia Locale di Riva del Garda controllasse quelle piste. Fu risposto sullo stesso giornale che la circolazione era affidata all’autocontrollo degli utenti. Tuttavia successivamente qualche poliziotto locale una giratina ce la vidi fare. Ora che faccio? Riscrivo alla stampa? Vabbè, lo farò … ma soprattutto che qualcuno in Comune legga anche questo mio post … Nel frattempo mi concedo qualche osservazione:

  • A cosa è servito realizzare le due piste separate, ciclabile e pedonale?
  • Che dire dei ciclisti che percorrono la pedonale e dei pedoni che percorrono la ciclabile?
  • Che dire dei cittadini che letteralmente “ignorano” i cartelli, le prescrizioni, le norme, le regole? Sono piccole questioni, mi si dirà … ma questi comportamenti sono indice di una ben maggiore disponibilità alla violazione delle regole della civile conviveenza.

P.S.: anni fa, a  Monaco di Baviera per un congresso … la sera .. due passi con un collega. Inavvertitamente abbiamo “invaso” una pista ciclabile cittadina: siamo stati aspramente redarguiti da un ciclista e da un poliziotto … Un altro mondo! Non ce la faremo mai …

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CDV-COMUNITA DI VALLE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Marzo, 2014 @ 8:23 am

Detto altrimenti: CDV – Comunità di Valle si o no? E se si, quali CDV? (post 1434)

Mi riallaccio all’intervento del Sindaco di Villa Rendena, Emanuele Bernardi, di cui a pag. 7 del Corriere del Trentino dell’8 marzo 2014, che fa una critica dettagliata all’attuale sistema delle CDV come segue:

1) non serve un ulteriore ente politico intermedio;
2) occorre valorizzare le gestioni associate;
3) informiamo le strutture pubbliche sul processo di “gestioni associate”;
4) stabiliamo scadenze e incentivi per le gestioni associate;
5) evitiamo di investire fondi per studi di settore, analisi etc.;
6) non appesantiamo l’apparato burocratico;
7) snelliamo il sistema della rappresentanza dei Comuni e delle Comunità nel Consiglio delle Autonomie.

Al che, io mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcune sottolineature.

Bene ha fatto Dellai ad iniziare a chiamare la nostra Provincia con il nuovo nome di “Comunità” e a sostituire un sistema che non funzionava (i Comprensori) con uno nuovo (le CDV).

Male si fa a non farle gestire dai Sindaci. A  chi dice che esse devono avere una valenza politica, mi permetto di rispondere: e i Sindaci, non sono essi stessi espressione politica? Mi si replica che molti Sindaci sono espressione di Liste Civiche. Appunto, dico io, liste “civiche”, del “civis-cittadino”, cioè della “civitas-cittadinanza”, cioè “del cittadino della città”, cioè “della polis”, cioè “politiche” anche loro quindi, soprattutto in quanto spontaneamente politiche, portate cioè alla vittoria da chi vuole poter votare “la propria preferenza locale”. In realtà, localmente si ripropone lo stesso problema nazionale: preferenze si o no? Le liste civiche sono tendenziale espressione di una “preferenza diretta ” del cittadino. Le altre tendono ad essere espressioni calate dall’altro (non dall’alto, ma dall’altro, cioè dai partiti tradizionali).

Inoltre l’attuale sistema di “doppia votazione” (quella comunale e quella per le CDV) genera due guerre fratricide:

1) una prima guerra fra i cittadini che hanno votato e vinto alle “comunali” e i cittadini che hanno votato e vinto alle elezioni delle CDV;
2) una seconda guerra fra il peso specifico della percentuale (maggiore) dei votanti alle “comunali” e il peso specifico della percentuale (minore) dei votanti alle elezioni delle CDV.

A mio avviso occorre invece procedere con ordine ed esaminare in ordine cronologico:

1) Esaminare le ragioni, le motivazioni, le spiegazioni, le giustificazioni della creazione di “queste” CDV.
2) Le CDV stanno funzionando? Perché si/no?
3) Alla luce dei risultati, se non sia il caso di affidare la gestione delle CDV ai Sindaci.

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8 MARZO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Marzo, 2014 @ 3:51 pm

Detto altrimenti: 8 marzo (post 1433)

Luce mimosa, a illuminare il grigiore machilista

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Lo so … molte Donne pensano che il “dover” riservare ”un” giorno alla loro festa sia limitativo … che in fondo sia un segale negativo … ma, raga, scialla, calma … mica io la sto istituendo questa festa! Me la sono trovata, ed allora ne approfitto e la celebro.

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Mi piace cominciare da un vento (di idee) di caduta, uno di quei venti che letteralmente “cadono” dall’alto, che non provengono da una delle direzioni (piane) della rosa dei venti … Ve ne sono, sapete? Il Foen, ad esempio, vento che “cade”, caldo, dalle cime delle montagne verso la loro base, dalla parte opposta nella quale si è verificato il temporale o la nevicata. Cade, caldo, ad esempio dal Passo del Brennero, dopo che ha “scaricato” il freddo e l’umidità (pioggia o neve) sull’altro versante, indifferentemente da nord e da sud, verso Bolzano, Trento e Riva del Garda, oppure verso Innsbruck. Una sorta di Foen, un forte vento di caduta, talvolta spira anche sul Lago di Garda, dalla Valle del Ponale: in tre secondi, improvvisamente, da zero a quaranta nodi! Noi velisti lo sappiamo bene!

E il vento caldo dell’amore e dell’attenzione per le Donne spira da Papa Francesco, a beneficio dei credenti e dei non credenti, ma soprattutto a beneficio delle Donne, di tutte le Donne. Mi piace parlare della laicità di Papa Francesco, della sua coraggiosa e moderna analisi, della sua forza comunicativa, della sua credibilità ed audience internazionale … c’è chi (io stesso!) lo vedrebbe bene a capo di una Federazione di Stati (ad esempio, degli Stati Uniti d’Europa), perché il principio della ricerca del Bene Comune che egli propugna, dopo essere stato codificato quale principio laico dal re Hammurabi 2200 anno prima di Cristo; dopo essere diventato il centro della morale Cristiana; oggi dovrebbe essere assunto come Regola laica del Governo politico e sociale del mondo.

(dove ci hanno portato le ideologie comuniste e liberiste è sotto gli occhi di tutti)

Papa Francesco vuole interpretare la Chiesa maggiormente “al femminile”. La Chiesa in senso letterale – etimologico di ecclesia, “assemblea”. Assemblea quindi: ecco, anche quella parlamentare: il nostro Parlamento.

La nostra religione non “è” morale, bensì “ha” una morale. Ma allora … cosa mai cosa diceva Hammurabi? Semplicemente “Non fare agli Altri ciò che non vuoi sia fatto a te: fai agli Altri ciò che desideri sia fatto a te”. Gesù Cristo, 2.200 anni dopo, l’ha “copiato”. Ora .. il non credente dirà che si tratta di un sentimento-principio innato nella natura umana; il credente di qualcosa ispirato da Dio. A me va bene in ogni caso.

Gli Altri. Donne e uomini, indifferentemente.

Emmanuel Lèvinas, il filosofo del Volto, del Volto dell’Altro che ti guarda, ti interroga,m ssi aspetta una risposta da te, un aiuto, la tua comprensione, il Volto dell’Altro, uomo o donna, indifferentemente.

Ma l’uomo, nei secoli, è stato maschilista in modo palese o occulto, in modo dichiarato o ipocrita … pensate un po’: quando è stato abolito in Italia il “delitto d’onore” che praticamente prevedeva forti sconti di pena per l’omicidio della donna? Quando è stato abolito il reato penale di “adulterio femminile” previsto a carico della sola Donna? Secoli fa? No, raga, nel millennio scorso, solo che oggi siamo poco più che a cavallo dei due millenni … il che vuol forse dire …“poche decine di anni fa”? Si, proprio così, risposta esatta!

E allora, Festa della Donna come Festa della Verità, del Coraggio della verità, della Coerenza: gli Altri sono “tutti” gli Altri, non solo “tutti coloro che appartengono al genere maschile, anche se tutti, proprio tutti i maschi, però …”

Donna e Religione? Si, proprio così, sarebbe una bella conquista: Donne sacerdote sposate anche con non sacerdoti e Preti sposati anche con Donne non sacerdote. Perché no? A quando? Dai Papa Francesco, avanti tutta!

P.S.: un ricordo indelebile. Ero ragazzino (12 anni?). All’oratorio. Riunione con Padre L. (gesuita) che inizia: “Oggi parliamo delle ragazze”. Su alza uno di noi (Giovanni B.)  uno di quelli che erano sempre primi nella gara delle bandierine sul pannello murale ad indicare urbi et orbi chi faceva più fioretti, chi stava vioncendo la gara della fede … “Per me le ragazze sono tutte stupide”. Io, soli 12 anni, ho pensato: non è vero … e poi, è chiaro che è tutto preparato, se si aspettano che io mi alzi a contraddire, che io  mi alzi e dica “No, io ne conosco alcune che  … io so che …”. Se credono che io prenda la parola e  “mi scopra” … stanno freschi!

Come sono cambiati (in meglio!) i Gesuiti da Padre L.  a Papa Francesco!

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