CANONE DI ABBONAMENTO RAI TV E SUPER RETRIBUZIONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Gennaio, 2014 @ 10:15 am

Detto altrimenti: “è dovuto ma”. (post 1252 – 2/2014)

 Il canone RAI TV è dovuto. Ma che vuol dire “è dovuto ma”? Vuol dire che io lo pagherò, ma mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori tre sottolineature, Una morale, una tecnica, una politica.

1) Moralmente, non è accettabile che i compensi dei vari personaggi, compreso quello del mio apprezzato amico (televisivo) Fabio Fazio, (sia chiaro: io sono un “fazioso”, cioè lo stimo e lo apprezzo sinceramente) siano mantenuti agli attuali livelli milionari: la spending review deve riguardare anche loro.

2) Tecnicamente: dice … ma la mia trasmissione si paga tutta con la pubblicità, io non sono un costo per l’azienda … Eh, no, bello mio. Ognuno di noi è tenuto a dare il meglio di se’ all’azienda per cui lavora, non certo per pareggiare il conto – con la propria retribuzione – fra costi e ricavi, bensì per fare guadagnare l’azienda e per ricevere un compenso adeguato ma non stratosferico, fuori scala. Infatti il contributo individuale di una persona inserita in una grande azienda è produttivo di utili e risultati in genere, per la qualità della prestazione individuale (nessuno lo nega), ma soprattutto per il fatto che questo contributo è inserito all’interno di una  azienda grande.

3) Politicamente: sarà un caso, ma un personaggio di bassa statura (fisica) sta cercando di fare ridurre gli emolumenti dei “personaggi RAI”. Le male lingue dicono che se ci riuscirà, automaticamente potranno esserci fughe di cervelli dalla RAI verso le TV del suo Capo Politico, oppure anche che il suo Capo Politico sarà a sua volta legittimato a risparmiare sugli stipendi dei “personaggi” delle proprie TV. Della serie “a pensar male …”

Quanto alla terza sottolineatura, il proprietario di reti TV non dovrebbe poter fare politica. Tutto qui.

Perdonate ora se – relativamente alle prime due sottolineature, mi permetto di sottoporvi due esempi personali.

Anni ’70: ero responsabile della finanza Italia della STET, la maggiore finanziaria Italiana, a Torino. Fra le altre “cose” che feci, ideai e realizzai il sistema di controllo e gestione del rischi di cambio del Gruppo, che comprendeva decine di SpA (SIP,  ITALTEL, SIEMENS DATA, SGS ATES, SELENIA, ELSAG, SIRTI, ILTE, SEAT, CSELT, etc. etc.). Il Gruppo risparmiò miliardi di lire. Non per questo chiesi né mi fu offerta alcuna retribuzione milionaria (il lire) oltre al mio già buono stipendio (buono a livelli “umani” e non marziani).

Anni ’80: ero a capo di un’altra finanziaria importante (non così come la STET, ma niente male: possedeva banche, immobiliari, commissionarie di borsa, giornali, etc.). Ideai e realizzai la sistemazione industriale e fiscale del Gruppo, con risparmi di decine di miliardi di lire. Non per questo chiesi né mi fu offerta alcuna retribuzione milionaria (in lire), oltre al mio già buono stipendio (buono a livelli “umani” e non marziani).

In entrambi i casi io ero pagato bene e avevo agito bene. Fine. Nessun emolumento extra. I risultati li avevo ottenuti perché avevo usato la mia professionalità per la quale ero già pagato, ma soprattutto perché avevo operato all’interno società di grosse dimensioni.

Nessun emolumento, quindi, da “figlio di ministro” o da “Presidente di Unicredit o Montepaschi”. Montepaschi? Ne ho già scritto, ma ora mi “sta scappando” di riscriverne. Leggete il post successivo!

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Gli anni del “4” : 404 – 1400 – 1914 -1944 -1984 – 2014

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Gennaio, 2014 @ 9:15 am

Detto altrimenti: un po’ di storia e di cronaca (post 1251, ovvero 1/2014)

BUON ANNO, AMICHE LETTRICI! – BUON ANNO, AMICI LETTORI! BUON ANNO, COMMENTATORI DEI MIEI POST! BUON ANNO, REDAZIONE DI TRENTOBLOG! ma soprattutto … BUON ANNO, PAPA FRANCESCO E BUON ANNO PRESIDENTE NAPOLITANO! E … GRAZIE AD ENTRAMBI!

Gli anni del “4”? Eccone alcuni

404 – Siamo al tempo delle invasioni barbariche che contribuirono al disfacimento dell’ Impero Romano di Occidente. Quello di Oriente sopravvisse sino al 1400 perché “pagava i barbari affinchè lo risparmiassero e si dirigessero verso Roma”. Conseguenze: l’Impero di Oriente restò monoculturale. Quello d’Oriente, con la propria morte, contribuì a fecondare il terreno dal quale nacquero le civiltà francesi, tedesche, italiane, europee in genere. Vi chiedo: chi erano i barbari?

Italiana? Si, anche la civiltà italiana: non abbiamo forse oggi la Longobardia? E i Normanni in Sicilia? Ma a Roma … dice, ma i barbari a Roma portarono distruzione … su, vabbè, ma che mi dite del detto “Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini”, ad indicare che la maggiore distruzione delle opere architettoniche antiche avvenne proprio per opera delle famiglie nobili romane, che usarono quelle pietre per erigere i propri palazzi? Vi chiedo: chi erano i barbari?

Barbari. Soprattutto le varie tribù germaniche. I Germani, che dopo l’inciviltà del nazismo e la loro distruzione da parte delle bombe alleate, oggi sono i primi in Europa. Barbari non più barbari. Forse oggi, in senso moderno, i barbari siamo noi, che lasciamo andare in rovina gran parte del nostro patrimonio storico, culturale, naturalistico perché … perché abbiamo altre priorità, quali il mantenimento dei privilegi alle varie caste e l’acquisto dei cacciabombardieri F 35. Vi chiedo: chi sono i barbari?

Lavoravo alla STET– Società Finanziaria Telefonica per Azioni, la maggiore finanziaria italiana. Fui traferito da una società “italiana” del Gruppo, ad una a maggioranza (51%) “tedesca”. Il mio gran capo di Roma mi disse: “Quella è gente che per ogni riunione, predispone l’ordine del giorno, chi è presente e chi assente, chi deve fare cosa ed entro quale data, chi redige il verbale, a chi viene distribuito il verbale della riunione”. Tanti anni dopo ero responsabile di una SpA pubblica italiana. Mi riunivo con il Sindaco di quella città, cioè con l’azionista di maggioranza, verbalizzavo le nostre riunioni e glie ne mandavo copia. Seppi poi che si arrabbiava per quanto io facevo. “Sa, noi politici … vedere verbalizzato ciò che diciamo …”. Vi chiedo: chi sono i barbari? …

Nel 1982 (dove è il numero “4”? Nei 4 goal segnati: 3 noi ed 1 la Germania!) ero in Germania: l’Italia vinse i mondiali proprio contro la Germania. In quei giorni in Germania cambiò il governo. Chiesi agli amici tedeschi cosa pensassero del nuovo governo. Mi risposero: “Aspettiamo di vedere come opera, per giudicare”. Fui sorpreso: infatti noi in Italia da sempre eravamo stati abituati a valutare i (numerosi) governi dalle “promesse”. Vi chiedo: chi sono i barbari? …

1400 – Caduta dell’Impero Romano di Oriente. Evvabbè … era anche ora … un po’ per uno …

1914 – … che poi per noi è diventato il 1915, l’inizio di una guerra vinta, anche se oggi, in Trentino, qualcuno dice: “Peccato averla vinta, la prima guerra mondiale”, facendo un confronto fra l’Austria di oggi e l’Italia di oggi (1914, data aggiunta a seguito di una mia dimenticanza, su segnalazione del lettore Edoardo di cui al commento del presente post). Vi chiedo: chi ha vinto?

1944 – Sono nato io, il 3 febbraio, fatto assolutamente di nessuna rilevanza storica.

1984 – Ne aveva scritto Orwell. Aveva anticipato l’attuale sistema globalizzato di spionaggio delle nostre telefonate …

Grazie, Presidente!

2014 – Comincia con il messaggio agli Italiani del nostro Presidente GN – Galantuomo Napolitano, che ringrazio di cuore. Grazie, Presidente, anche perchè se non altro mi semplifichi la vita: infatti a chi mi chiede perchè mai non aderisco a Grillo o a Berlusconi, mi basta rispondere: perchè loro sono contro Napolitano.

Alcuni lo criticano e lo contestano. Vi chiedo: chi sono i barbari?

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P.S.: TG del 1.1.2014: un partito politico critica l’attuale governo, perchè “non ha risolto i gravi problemi del Paese”. Vi chiedo: ma chi li ha creati questi gravi problemi se non quello stesso partito?

Un altro gruppo (movimento, non partito) dice, anzi grida: “Sono tutti illegali!”. Certo che un ex comico, in quanto ben assistito da schiere di esperti, può a buona ragione avere la convinzione di essere in grado sostituire con il proprio giudizio quelli della Corte Costituzionale e di tutto il resto del Paese. Vi chiedo:  è così … o no?

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IL MIO DISCORSO DI FINE D’ANNO (nel 1250° post dal 6 dicembre 2011)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Dicembre, 2013 @ 2:50 pm

Detto altrimenti: “Orwell 2013” o meglio, non come sarà il 1984, bensì come è stato il 2013!  (post 1250)

  1. Un bene: Papa Francesco parla ed opera bene, ma …  un male:…  il mondo non ne segue subito gli insegnamenti.
  2. Un bene: la Borsa è andata bene. Lo spread scende ma …  un male: … la disoccupazione aumenta e i consumi diminuiscono.
  3. Un bene: la ricchezza c’è ma …  un male: … è male distribuita.
  4. Un bene: l’UE esiste ma …  un male: … non esistono gli USE – United States of Europe.
  5. Un bene: abbiamo un ordine di priorità ma …  un male: … non è più quello giusto.
  6. Un bene: cerchiamo di dare agli immigrati la cittadinanza italiana ma …  un male: … non riusciamo a sentirci cittadini europei.
  7. Un bene: abbiamo la democrazia ma …  un male: … spesso solo sulla carta.
  8. Un bene: abbiamo la libertà di stampa ma …  un male: … a leggere sono in pochi.
  9. Un bene: l’Italia è il Paese della cultura ma …  un male: … ciò vale solo per pochi Italiani.
  10. Un bene: panem va bene, ma …  un male: … troppi sono i  circenses.
  11. Un bene: l’UE ha aiutato le nostre banche ma …  un male: … le nostre banche non aiutano noi.
  12. Un bene: cerchiamo di tassare le slot machine, ma … un male: … abbiamo le slot machine.
  13. Un bene: cerchiamo di far fronte alle emrgenze idsrogeologiche e sismiche, ma … un male: … non facciamo prevenzione.
  14. Un bene: la spendig review va bene, ma …  un male: … non si applica a tutti.
  15. Un bene: comperare aerei a lungo raggio per ALITALIA, ma …  un male: … non comperarli ed in loro vece acquistare i cacciabombardieri F 35
  16. Un bene: migliorare i trasporti per i pendolari ma …  un male: … non migliorarli per privilegiare il TAV.
  17. Un bene: limitare e controllare il finanziamento ai partiti, ma …  un male: … consentire che  i partiti abbiano  le loro Fondazioni.
  18. Un bene: aiutare il prossimo, ma …  un male: … aiutare solo giovani e compiacenti ragazze.
  19. Un bene:condannare Roma Ladrona ma …  un male: … rubare anche al nord.
  20. Un bene: avere il Presidente Napolitano ma …  un male: …cercare di farlo dimettere.
  21. Un bene: le parole sono pietre per la costruzione, ma … un male: … possono essere macigni per la distruzione.
  22. Un bene: abbiamo sconfitto l’immoralità, ma … un male: … sostituendola con l’amoralità.
  23. Un male: siamo caduti in basso, ma … un bene: … storicamente, ci siamo sempre rialzati!
Buon Anno, dalla Malga Zambana in Paganella verso il Brenta!

ED ORA, CARE LETTRICI E CARI  LETTORI, CONTINUATE VOI CON I VOSTRI COMMENTI! NEL FRATTEMPO …  BUON ANNO A TUTTE/I!

(Ho deciso: per quest’anno non scriverò più alcun post!)

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CHIAMAMI NAPOLEONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Dicembre, 2013 @ 9:13 am

Detto altrimenti: una recentissima canzone di Bersani … no, cosa avete capito? Di Samuele Bersani! (post 1249)

Attenzione: “Chiamami Napoleone” non nel senso che “tu ti devi rivolgere a me come se io fossi Napoleone”, ma nell’altro significato: “Vedi un po’ se riesci a trovare Napoleone, chiamalo, digli che venga un po’ qui da me che gli devo parlare, gli devo chiedere alcune cose …”

Nonostante la foto, il vostro blogger Riccardo non si è montato la testa, state tranquilli, né è pronto per un ricovero alla neurodeliri … solo che scorrendo le foto dell’anno … mi sono detto: ecco, questa qui è abbastanza spiritosa, adatta per un saluto “leggero” alle mie lettrici ed ai miei lettori. E siccome quasi sempre pubblico più di un post al giorno, e l’ultimo sarà il prossimo, quello serio, quello del “mio” discorso di fine d’anno …. mi sono detto: dai, comincia a scrivere, tanto i concetti li hai chiari in testa e il grande Cicerone ci ha insegnato “Rem tene, verba sequentur” cioè, “abbi chiaro il concetto, le parole ti verranno spontaneamente”.

Cosa dite? Un “mio” discorso di fine d’anno? Sono presuntuoso? No, amici, no. Lo sarei se a fine d’anno l’unico discorso fosse quello del mio e vostro Presidente, cioè del GN – Galantuomo Napolitano. Ma siccome ce ne sarà anche un altro, quello del Grillo Parlante, allora nella scala dei valori c’è tranquillamente ampio spazio per chiunque altro, che comunque non avrà certo la pretesa di competere con il primo mentre sicuramente non sfigurerà per nulla di fronte al secondo.

Amiche, amici, sapete … ogni mattina non mi perdo l’ascolto di “Prima Pagina” a Radio 3 – Molte anche oggi le notizie. Io mi soffermo su una sola di esse: l’anno in chiusura registra un forte incremento dei valori di borsa (cioè un aumento del valore delle società quotate in borsa), una forte riduzione dello spread, MA un forte aumento della povertà e della disoccupazione … ma, ecco, scusate l’interruzione … di questo argomento vi parlerò nel discorso ufficiale. Nel frattempo è arrivato Napoleone.

Napoleone: “Ciao Riccardo, mi hai fatto chiamare? Sai, non ce ne sarebbe stato bisogno di chiamarmi, perché appena ho visto la tua foto a fianco del mio arco di trionfo … mi sono detto che avrei dovuto venire di mia iniziativa per darti una regolata …

Io: Ma no, Napoleone, dai … si è trattato di uno scherzo …

Napoleone: vabbè, perdonato. Ora dimmi, perché volevi parlarmi?

Io: Ecco, Napoleone, ricordi quando un tuo corazziere ebbe a dirti: “Maestà, io sono più grande di voi” e tu rispondesti “No, tu sei solo più alto”?

Napoleone: Certo che me ne ricordo …

Io: Ecco, vedi … l’Italia si dibatte in un gravoso problema. Abbiamo avuto un capo politico di bassa statura (che però per apparite più alto si era scelto un ministro ancora più piccolo di lui), il quale si credeva grande benchè non avesse preparato il nostro Paese ad affrontare una crisi preannunciata da mille segnali. Ma per di più, nel frattempo, costui ha diffuso una malattia, la “berlusconite”, una  “non cultura”, quella dell’elogio della violazione delle leggi; del “bravo che ci è riuscito ad evadere le tasse”; dell’arricchimento comunque, del sesso abbondante e vario come premio per il maschio vincitore; della politica dell’insulto; della costruzione di un secondo (virtuale) muro di Berlino (“attenti ai comunisti!”); del ghe pensi mi; del panem et circenses; del tette, culi e barzellette; etc.. cultura che ora sta dilagando – perniciosa metastasi – pervadendo di se’ nuovi ambiti oltre quelli originariamente infettati, virando in altre forme degenerative, la più grave delle quali è la “grillite”

Napoleone: Già … capisco, ma qual è il mio intervento richiesto?

Io: Ecco, Napoleone, non te la prendere sai, ma volevo sapere da te quali sono i prezzi delle ville con piscina nell’isola di S. Elena … e poi qual è il regime fiscale e valutario dell’isola  perché vorrei proporre al quel capo di eleggervi domicilio per trascorrevi gli arresti domiciliari ai quali è stato condannato.

Napoleone: Ma di cosa stai parlando? Io conosco bene quella condanna ma quel tizio continua a imperversare come se niente fosse. Dimmi un po’: quando verrà data esecuzione alla sentenza?

Io: E chi lo può sapere? Tu. comunque, vedi se mi sai dare quelle risposte …

Napoleone: Va bene. Nel frattempo però soddisfa una mia curiosità. In questi giorni sono tornato in Italia, in Toscana … sai, volevo fare un salto all’Elba, puoi capire … quell’isola mi è rimasta nel cuore. Orbene, in autostrada, durante una sosta all’Auto GRILL, mi sono detto: “Ma che? Il proprietario degli Auto GRILL si è messo in politica?”

Io: No, Napoleone, quello Grillo è altra cosa … faceva il comico …

Napoleone: E dal settore comico è passato al tragico? Vacci a capire, questi Italiani … Ma allora, dimmi un po’ com’è che parlano di bipolarismo se ora i poli sono tre?

Io: il fatto è che due capi politici arrivano entrambi dal mondo dello spettacolo. Uno cantava sulle navi, l’altro faceva il comico. Pare che – almeno idealmente – si riuniscano in un’unico polo … che potrebbe chiamarsi “repubblicano”. L’altro polo è quello dei democratici. Come in USA.

Napoleone: Ho capito … d’altra parte anche quel tale Reagan … Vabbè Riccardo, ciao, ora devo andare. Quanto alle tue domande, ti saprò dire presto. Ciao, salutami Maria Teresa … no, non quella d’Austria, cosa hai capito? Tua moglie, tua moglie … mona che non sei altro!

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BERLUSCONI, LA LEGA, MONTI, LETTA, RENZI, GRILLO e …. un po’ di Montepaschi! (post 1248)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Dicembre, 2013 @ 3:26 pm

Detto altrimenti: provo a sottoporvi qualche ragionamento … (post 1248)

Chi aveva le maggioranze necessarie NON ha fatto le riforme che avrebbero preparato il Paese ad affrontare la crisi internazionale (anzi … “La crisi non c’è!”).

Un partito che gridava contro Roma Ladrona, ora deve preoccuparsi dei propri ladroni.

Ieri Monti, oggi Letta, domani chi altro (Renzi?) sono stati, sono e saranno eredi (e  in  parte vittime) di quella situazione.

Letta sta operando a piccoli passi, gli unici che gli sono consentiti da. 1) sedimentazioni (ovvero, da privilegi di caste); 2) cattive abitudini (decreti e leggi omnibus, ma pare che ci stia pensando il mio Presidente Napolitano); 3) condizionamenti politici (della sua strana maggioranza, e qui ci vuole una nuova legge elettorale).

Letta sta operando meglio di Monti. Renzi forse potrà operare meglio di Letta, se no altro perché piano piano si sta uscendo sempre di più dal pantano. Dice … ma dimentichi Grillo! Dico: ne riparlerò quando smetterà di volere l’uscita dall’Euro e di insultare il mio Presidente Napolitano.

Quanto al n. 1)  e cioè quanto al problema dei privilegi di casta ed al ristabilimento necessario di una maggiore giustizia sociale e redistribuzione della ricchezza, mi permetto di suggerirne il censimento attraverso  l’attivazione di un cervellone elettronico tipo quello usato dalla Agenzia delle Entrate, per censire tutte le super retribuzioni, i super cumuli, le super pensioni, i super benefit etc.. Dice … ma anche eliminando tutti i privilegi di casta non si risolve la situazione. Eh, no, caro mio, dico io, e mi spiego. FUNZIONALMENTE, alle persone in posizioni di potere (e di connessa responsabilità!!)  devi stabilire retribuzioni interessanti, stimolanti ma “umane”, non “marziane extraterrestri” comunque sia. Cioè, devi far sì che esse avvertano la motivazione a migliorare la loro già pur buona condizione. Infatti solo in questo caso esse sono stimolate a fare meglio. In caso contrario, se tu dai una buonuscita di 40 milioni di euro ad un Presidente di banca che si fa bocciare la sua proposta di aumento di capitale, costui desidera solo mantenere lo status (retributivo) quo ante. E poi, MORALMENTE, con la tua argomentazione, non puoi pretendere che si mantengano privilegi inauditi in capo ad alcuni, mentre la massa dei cittadini soffre. Infine, FINANZIARIAMENTE, rileggete il mio post n. 1216 del 20.12.2013 sul passaggio dall’Euro all’Eso, cioè all’unità pari a €10.000 …

Monte dei Paschi, Mons Pascorum, Monte dei Pascoli … pascoli, pascoli fioriti, profumati, profumo di … soldi!

Funzionalmente Montepaschi. Profumo ha visto bocciato dall’Assemblea degli Azionisti la sua proposta di aumento di capitale, “forte” del fatto che in assenza della ricapitalizzazione, aumenta di molto il costo del finanziamento statale in corso; che più il tempo passa, più costa ricapitalizzarsi sul mercato a causa della concorrenza delle altre banche, spinte a ciò dall’UE; che se MPS non restituisce il prestito allo Stato, viene statalizzata. Tuttavia il suo principale Azionista – la Fondazione Montepaschi – si è opposto in quanto avrebbe perso il controllo della banca. Ora, io stesso sono stato diverse volte Presidente e/o AD di SpA e prima di proporre un aumento di capitale ho verificato la disponibilità dell’azionista di maggioranza relativa. Altrimenti la mia sarebbe stata solo una provocazione per provocare (scusate la ripetizione) il mio allontanamento dalla Spa. E, nel caso di Profumo, allontanamento con la corresponsione a suo favore di un’altra buonuscita milionaria, dopo quella incassata da Unicredit da dove è uscito anche per aver comperato una banca estera kazaka per 2,5 miliardi (miliardi) di dollari USA ed averla rivenduta un anno dopo a – 200 milioni (“meno” duecento milioni), con una pertdita di 2,7 miliardi.

Ecco, vedete a che giochi e a quali conseguenze possono condurre le corresponsioni di buonuscite plurimilionarie? In un “sistema normale” il Presidente di una banca, verificata l’indisponibilità dell’Azionista di maggioranza relativa ad approvare le sue proposte, si sarebbe dimesso. In tal caso, però, probabilmente non avrebbe avuto titolo ad incassare liquidazioni particolari: né piccole, né medie, né gigantesche. A PENSAR MALE …

“Profumo di donna” … è stato un gran bel film. Ora se ne potrebbe fare un altro: “Profumo di soldi” …

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USCIRE DALL’EURO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Dicembre, 2013 @ 2:44 pm

Detto altrimenti: ma saremo mica matti … Dice … ma no, era la battuta di un comico … Ah, be’ … dico io … allora … comunque su certe cose io preferirei che non si scherzasse … (post 1247)

La moneta ha valore in quanto (convertibile in oro o in quanto) rappresenta la ricchezza prodotta da uno Stato.

L’Euro ha valore in quanto rappresenta mediamente tutto ciò, cioè, oggi, la media delle valute forti (marco) con quelle deboli (Lira).

Se l’Italia uscisse dall’Euro, automaticamente la Lira retrocederebbe ad un valore inferiore a quello dell’Euro, cioè sarebbe svalutata. I prezzi delle merci nazionali aumenterebbero di molto, il potere d’acquisto dei cittadini diminuirebbe di molto.

Dice … ma se svalutiamo agevoliamo le esportazioni … e … semmai, possiamo sempre stampare moneta.

Bravo merlo, dico io! L’Italia è un Paese he “trasforma” materie prime in prodotti, il che vuol dire che prima di esportare deve importare. E con la Lira debole, le importazioni ci costerebbero molto di più. Idem gli acquisti all’estero dell’energia e del petrolio. Stampare moneta? Potrebbe essere un intervento positivo e comunque solo di breve periodo esclusivamente a condizione che lo stampare nuova moneta fosse accompagnato da una riforma sostanziale del Paese quanto ai seguenti aspetti: burocrazia; giustizia; pianificazione pluriennale; struttura istituzionale; sistema delle caste; corruzione; evasione fiscale; rilancio delle specificità italiane, e cioè: agricoltura, cultura, arte, turismo, design, ricerca, etc..

Altrimenti stampare moneta è come somministrare un po’ di morfina ad un moribondo.

E poi, l’Euro è un mattone della costruzione degli Stati Uniti d’Europa, l’unica dimensione possibile che  consentirà a tutti i Paesi Europei (Germania compresa) di  non essere singolarmente schiacciati dal est, da ovest, da sud e da nord.

P.S.: piuttosto, al momento dell’introduzione dell’Euro in Italia, si sarebbe potuto disporre che i prezzi di merci e servizi, per almeno due anni, fossero indicati sia in Lire che in Euro.

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L’ITALIA SI ALLAGA, L’ITALIA TREMA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Dicembre, 2013 @ 6:43 am

Detto altrimenti: prepariamoci a prevenire e a riparare i danni di alluvioni e terremoti (post 1246)

Una famiglia. Appena può, accantona qualche risparmio per eventuali spese impreviste, per possibili emergenze.

La Famiglia Italia … sta accantonando fondi per prevenire le “emergenze prevedibili” delle alluvioni e dei terremoti e per riparare i relativi danni?

No? Dice … non ci sono fondi … Dico: ma a vostro parere, è prioritario l’acquisto dei cacciabombardieri F35 e la realizzazione del TAV oppure la prevenzione idrogeologica e sismica e la riparazione dei relativi danni ?

P.S.: ultima alluvione, Basilicata, danni per 65 milioni di euro. Aiuti ricevuti: zero. Costo di un solo cacciabombardiere F 35: circa 90 milioni di euro.

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CITTADINANZA: ITALIANA ED EUROPEA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Dicembre, 2013 @ 6:31 am

Detto altrimenti: italiana per gli altri … ma … per noi stessi, europea?  (post 1245)

Cittadinanza italiana agli immigrati … si discute … jus soli, si/no etc.. e nel frattempo ci stiamo dimenticando la cittadinanza europea … no, innanzi tutto non per gli immigrati, ma per noi stessi. Vogliamo fare un esame di ammissione alla cittadinanza europea? Vogliamo vedere quanti di noi lo superano? Proviamo un po’:

DOMANDE D’ESAME DI AMMISSIONE ALLA CITTADINANZA EUROPEA

 1. Chi era Altiero Spinelli?
2. Cosa è il MFE?
3. Ogni quanto si tengono le elezioni europee?
4. In che mese ed anno si terranno le prossime elezioni europee?
5. Chi può votare?
6. Come si è candidati alle elezioni europee?
7. A quali ruoli si è candidati?
8. Come si assegna la Presidenza della Commissione Europea?
9. Quanto dura in carica il Presidente della Commissione Europea?
10. Quali pensate che possano/debbano essere i principali temi da affrontare nella prossima legislatura europea?
11. Quanto guadagnano i parlamentari europei?
12. Come e dove ci si informa per accedere all’utilizzo dei fondi europei?
13. Quali sono i Paesi a deriva antieuropeista?
14. Quali sono i Paesi che maggiormente spingono per la creazione degli Stati Uniti d’Europa?
15. Quali sono i Paesi in lista di attesa di imbarcarsi sull’UE?
16. Quali sono i Paesi che aderiscono all’UE ma non all’Euro?
17. L’eventuale uscita dell’Italia dall’Euro, cosa comporterebbe?
18. Quale ruolo potrebbe avere una eventuale ERA – European Rating Agency?
19. A che punto è l’integrazione bancaria europea?
20. A che punto è l’integrazione fiscale europea?

Il giudizio di ammissione alla cittadinanza europea sarà espresso in relazione al numero di risposte esatte, come segue:

da 0 a 5: gravemente insufficiente (bocciato)
da 6 a 10: insufficiente (rimandato a settembre)
da 11 a 15: sufficiente (ammesso)
da 16 a 20: ottimo (ammesso e candidato alle elezioni)

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FUNFRALENUVOLE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Dicembre, 2013 @ 8:01 pm

Detto altrimenti: vela d’inverno, sul Garda, con il mio FUN (post 1243)

La mia barca a vela ha 23 anni. E’ un FUN, si chiama “Whisper”.- Numero velico ITA 526 – E’ una barca da regata di sette metri … Per lei e per le nuvole del Garda, una poesia “invernale”  (“Chi va in barca a Capodanno va in barca tutto l’anno”, antico proverbio gardesano):

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FUN FRA LE NUVOLE

Rotte fra i monti io vo’ percorrendo …

Nuvole amiche del ciel vagabonde
che non restate mai ferme un momento
onde d’un lago ch’è privo di sponde
madrine dell’Ora e figlie del Vento;

nuvole dolci se il sole v’irrora
voi sempre riuscite ad essere nuove
calde la tramonto più fredde all’aurora
liete col bello e un po’ tristi se piove;

nuvole diafane ai raggi solari
che v’arricchite di porpora e d’oro
e nel chiaror di regate lunari
fate del cielo un cangiante traforo;

nuvole buone che ‘l Garda ombreggiate
e che lenite l’arsura de’ campi
del Nastro Azzurro oppur corrucciate
dell’Intervela fra fulmini e lampi;

nuvole alte dai bianchi contorni
diademi regali a cime rivane
nuvole sparse in cui volano storni
nido incantato di cigni e poiane;

di tutte voi dal meriggio allorquando
io nacqui sul lago mi innamorai
da molti anni ormai sto veleggiando
senza potere raggiungervi mai!

… ed al gelo!

E la mia randa io sempre l’ho indosso
la tuga consumo al sole ed al gelo,
ma in Fraglia Vela star fermo non posso:
non voglio aver altro ormeggio che il cielo!

Rotte fra i monti io vo’ percorrendo
e in questo un poco ci assomigliamo:
nulla vi chiedo io nulla pretendo
se non poter dire quanto vi amo.

Eterna meta di tutta la vita
è il vostro porto che mai ho raggiunto,
è questa dura bolina infinita
che mi sospinge pur sempre a quel punto.

Quando dall’alto del monte Brione
la vela mia bordeggiar non vedrete
ed intonar questa alata canzone
voce planante di Fun non udrete,

amiche nuvole non lacrimate
poiché veliero del ciel diverrò
fra Dolomiti di neve imbiancate
prora di nuvole e cielo sarò.

Whisper

Note per i non velisti

Ora: brezza termica da Sud
Vento: tramontana
I campi sono quelli di regata
Nastro Azzurro ed Intervela: due regate
Randa: vela principale, main sail
Tuga: il ponte,  la  coperta della barca
Bolina: andatura per risalire il vento
Bordeggio: andatura a zig zag per risalire il vento
Planare: scivolare sull’acqua “fuori dall’acqua”, come un surf, come un sasso piatto che rimbalza
Prora: rotta, direzione della barca (spesso erroneamente intesa come prua, parte anteriore della barca)

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ANTROPOLOGO – ANTROPOLOGIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Dicembre, 2013 @ 2:46 pm

Detto altrimenti: L’antropologo, chi era costui? post 1243

Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, cap. VIII :
“Era da poco calata la sera: in casa di don Abbondio regnava il silenzio. Don Abbondio, costretto a rimanere in casa per far credere a tutti che fosse veramente malato, stava sfogliando un libro e si era fermato leggendo il nome di un antico filosofo greco, Carneade, che gli era sconosciuto. “Carneade! Chi era costui?” ruminava tra sè don Abbondio seduto sul suo seggiolone, in una stanza del piano superiore, con un libricciolo aperto davanti, quando Perpetua entrò a portargli l’imbasciata. “Carneade! questo nome mi par bene d’averlo letto o sentito; doveva essere un uomo di studio, un letteratone del tempo antico: è un nome di quelli; ma chi diavolo era costui?”.

Carneade, chi era costui? Frase entrata ormai a far parte del lessico di molti di noi, per indicare un personaggio di cui proprio non si sa nulla. E l’antropologo, chi è costui? No, non è l’uomo primitivo che vive in un “antro” … no. L’antropologo è lo studioso di antropologia. Già, diranno alcuni, bravo merlo … e cos’è l’antropologia? Eccovi accontentati: antropologia, termine composto dal greco άνθρωπος ànthropos = “uomo” e dal suffisso – λόγος, lògos = “parola, discorso”: trattasi di disciplina che studia l’essere umano sotto diversi punti di vista: sociale, culturale, morfologico, psico-evolutivo, artistico-espressivo, filosofico-religioso e in genere dal punto di vista dei suoi vari comportamenti all’interno di una società.

All’interno di una società, appunto, Questo è l’aspetto che maggiormente mi interessa.

Ma noi Italiani, “antropologicamente”, come ci rapportiamo con il “nostro” Comune, con il “nostro” Paese? La verità? Eccola: purtroppo ancora oggi il pubblico non si sente parte del pubblico. Ovvero: il pubblico dei cittadini non si sente parte della propria Società, bensì al massimo, si interpreta come interlocutore della Società. Interlocutore che paga le tasse, che le evade, che contribuisce alla sua crescita, che la sfrutta, che la ignora. Assai raramente come un soggetto che la interpreta come “cosa propria”. Se domandate a costoro cosa sia il settore pubblico, potranno rispondervi: ”Tutto ciò che è al di fuori del mio privato”. E invece no.  Il Comune siamo noi, lo Stato siamo noi, tutti noi, ciascuno di noi.

Già una persona aveva proferito la frase L’état, c’est moi, e cioè Luigi XIV , il re francese famoso per aver instaurato una Monarchia Assoluta. Ma noi, al contrario, adottando ognuno questa frase, vogliamo instaurare una Democrazia Assoluta, proprio perché l’affermazione dovrebbe rispecchiare il modo di essere e di interpretarsi di ognuno di noi, di tutti noi.

Pensate un po’ … se operassimo questa trasformazione antropologica … se ognuno di noi sentisse il Paese come parte di se stesso …allora probabilmente scomparirebbe l’assenteismo elettorale, insorgerebbe in noi la giusta indignazione di fronte a chi – nei confronti dello Stato, cioè nostri, – commette furti o, quando va “bene”, si rende responsabile di costose omissioni

Ecco, a mio avviso il Problema Antropologico viene ancor prima del Problema Morale, che a sua volta viene ancor prima del Problema del Lavoro, che a sua volta …  etc. etc

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