DECRETO SALVAROMA, MILLEPROROGHE, ETC.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Dicembre, 2013 @ 9:01 am

Detto altrimenti: percezione sensoriale ma senza una visione d‘insieme (post 1238)

Sono seduto sulla sommità di un’alta scogliera. Del mare ho la massima visione d’insieme e nessuna percezione sensoriale. I due valori si invertono man mano che scendo verso l’acqua. Se mi immergo in acqua e nuoto, del mare avrò la massima percezione sensoriale (qualche goccia salata in bocca) e nessuna visone d’insieme.

Rododactulos Eos, l’Aurora dalle dita di rosa. Questa mattina mi sono alzato (presto) per recuperare. Infatti sono due giorni che non pubblico post. Sapete, le feste, la famiglia …il Natale … Mi sono alzato presto e dalla mia finestra ho assistito allo spettacolo dell’aurora … l’Aurora che lascia ben sperare una bella giornata di sole, dopo la “tempesta di Natale”.

Tempesta di neve e di decreti. Che nomi! “Salvaroma”? E gli altri comuni italiani? Quelli che hanno anch’essi bisogno di aiuti? E quelli virtuosi, che avrebbero bisogno di potere spendere le risorse di cui dispongono? E poi “Milleproroghe”? Dai … già il nome …”proroga” di per sé ha un significato negativo …

Ma insomma, parlentene ciar (dialetto trentino: parliamoci chiaro): Letta sta operando al meglio di quanto gli è consentito dalle prassi (negative) consolidate da 150 anni di “italianate”  e dagli equilibri (politici) precari nei quali è costretto da una legge elettorale oscena ed offensiva dell’intelligenza e della democrazia di ognuno (ma perché la politica non ne ha eccepito l’incostituzionalità già dall’inizio?). Letta, aiutato nel mantenere la rotta da un galantuomo di nome Giorgio. Altro che re Giorgio: Galantuomo Giorgio!

Napolitano che ha bocciato un decreto perché non può contenere tutto ed il contratto di tutto; perché giustamente non può essere un bus omnibus sul quale ognuno fa salire qualsiasi contenuto; perché “era ora di finiamola” con l’assalto alla diligenza; perchè ha richiamato governanti e parlamentari a svolgere bene il loro lavoro, non male!

In una qualsiasi Spa, dirigenti che non rispettano il proprio ruolo; che non rispettano lo Statuto ed i regolamenti della società; che non rispettano l’ordine del giorno delle riunioni; che si muovono al di fuori delle loro competenze; che non hanno una visione d’insieme dei problemi; che non raggiungono risultati …. sarebbero licenziati in tronco per giusta, giustissima causa.

Tuttavia … sia chiaro … il mio vuol essere un esame oggettivo di certe situazioni, non una bocciatura di chi cerca si far uscire il Paese dalla melma del secondo (e spero ultimo) ventennio!

Chiarito ciò, procediamo con una “parabola”, così si capisce meglio.

Ero a capo della Direzione Amministrazione, Finanza e Controllo di Gestione di una grande SpA. Uno dei miei dirigenti era a capo del SOM – Servizio Organizzazione e Metodi. Un giorno viene da me: “Dottore, siamo subissati da mille richieste. tutti vogliono che il mio reparto automatizzi le loro procedure … ma non possiamo far fronte a una simile massa di lavoro ..”. Nessun problema, risposi. Convocai una riunione dei Direttori miei colleghi e chiesi loro di darmi un elenco delle loro necessità, in ordine di priorità. Furono felici. In due giorni ricevetti gli elenchi richiesti. Dopo di che il mio dirigente valorizzò in termini di tempo necessario per dare corso alle prime tre richieste di ogni direzione e valutò che la loro esecuzione avrebbe occupato il suo reparto per due anni. Quindi riconvocai la riunione dei Direttori e chiesi la presenza anche del Direttore Generale. Comunicai l’esito dell’esame delle loro richieste e quindi informai che non avrebbero potuto avanzare ulteriori richieste per due anni, a meno che il Direttore Generale non avesse autorizzato il raddoppio dell’organico del SOM.

Perché cito questo episodio di vita aziendale? Per significare come occorra avere e fornire a tutti una VISIONE D’INSIEME, il che non mi pare si stia facendo da parte del Governo e del Parlamento. “Mille” proroghe, tanti interventi a pioggia, ma la visione d’insieme no.

Visione d’insieme? 1 ) Abbiamo fatto un esame di coscienza sui diversi modelli di sviluppo possibili? 2) Quello attuale è quello “giusto” rispetto ai tempi? 3) Abbiamo fatto un riesame dell’ordine delle priorità reciprocamente valutate? Tanto per fare un esempio, i cacciabombardieri F 35 (con i miliardi di euro che ci costano) sono ancora prioritari rispetto ad investimenti nella sanità, scuola, occupazione, esodati, difesa idrogeologica del territorio?

Dice: le risorse recuperate dall’evasione fiscale saranno destinate alla riduzione del cuneo fiscale. Sembra un provvedimento positivo. E invece a mio avviso è negativo. Ve lo dimostro con una riformulazione della regola: “Alla riduzione del cuneo fiscale destinerò solo le risorse eventualmente recuperate dall’evasione fiscale, non altre. Non vi aspettate che io utilizzi quanto potrei con certezza risparmiare dalla rinuncia agli F 35”. Ecco, è solo un esempio di come ad una “esigenza sensoriale” si risponda con una “risposta sensoriale”, e non all’interno di una visione d’insieme di tutte le entrate e di tutte le uscite del bilancio dello Stato.

Amici, come me non accettatte di essere “distratti” dalla percezione sensoriale dei tanti interventi – che pur valutiamo positivamente – al punto da non avvertire l’esigenza che ci  sia fornita una visione d’insieme!

Dice: “ma tu vuoi sempre avere ragione, vuoi che tutti la pensino come te”. No, amici, il mio obiettivo è un altro: che almeno tutti si pongano il problema. Poi che ognuno – ovviamente! – la pensi come vuole. Chiarito ciò, tuttavia confesso: ho una debolezza e cioè confiteor che sarò felice se solo sarò riuscito a convincere anche una sola persona alla mia “causa”. Debolezze umane le mie … che volete …

BUON ANNO A TUTTI NOI! E ce lo meritiamo – se non altro statisticamente – un “Buon” anno, anche perchè  “O BONO TEMPO E O MALO TEMPO NON DURA TUTTO O TEMPO” (antico proverbio siciliano).

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LA SPENDING REVIEW “MORALE” E QUELLA “VERA”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Dicembre, 2013 @ 8:25 am

Detto altrimenti: quella in corso (spending review morale) .. si vabbè … ce vo’ … ma nun ce dimentichiamo l’antra, quella vera … quella economico finanziaria (post 1237)

Aho … stò a scrive ner dialetto de Roma sto e che te credevi? Mica stò a dormì! Così me capischeno mejo ‘sti Romani de Roma … si … quelli de la spendig reviù … quella che stanno a fa’ , taja de  qua, taja de là, quanno ce vo’ ce vo’ … dicheno che è ‘na questione moral … vacce  a capì …  vacce …  dicheno che  sarebbe tanta, tantissima moralità de più (anche se quantitativamente non risolverebbe il problema della finanza pubblica n..d.r.).

Moralmente (cioè qualitativamente)  va bene. Quantitativamente  invece la spending review significativa da operare è sopraattutto un’altra, quella della eliminazione dei costi della non politica. Mi spiego: quanto ci costano le seguenti non-politiche?

non politica industriale: €………………
non politica turistica:      €………………
non politica sociale:         €………………
non politica energetica:        € …………………

non politica del riordino delle priorità €………………
non politica ambientale €………………
non politica agricola €………………
non politica idro-geologica €………………
non politica della riduzione degli armamenti € ………………
etc. etc. €………………
Totale €………………. (somma milioni di volte maggiore di quella recuperata con l’attuale spending review morale)

Una controprova? Se avete un amico che lavora alla RAI, fatevi dare il seguente conteggio: quante (tante) sono state le ore dedicate ai processi di una persona; ai molti scandali; alla legge elettorale; alle alleanze politiche etc., e quante (poche) alle politiche di cui sopra.

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NATALE EUROPA, VERSO GLI STATI UNITI D’EUROPA: UNA PROPOSTA – 30 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Dicembre, 2013 @ 7:36 am

Detto altrimenti: un regalo di Natale alla nostra Europa, un percorso antropologico, comunicativo ed organizzativo (post 1236)

Trentesimo ed ultimo post natalizio, il più importante, quello del  “Buon Natale, Europa!

Chiediamo all’Europa di aprire uffici europei territoriali, magari ad iniziare qui, nel nostro Trentino: “Unione Europea – Ufficio Territoriale Trentino”…. ecco, la gente, passando per strada, lo vedrebbe, entrerebbe, si informerebbe, utilizzerebbe quanto l’Europa già offre, inizierebbe a vivere come vero Cittadino Europeo.

Avevo scritto che in Italia abbiamo un problema (oltre a quello Morale e ai tanti altri!) da risolvere: quello antropologico, e cioè dobbiamo superare la concezione che lo Stato, il nostro Stato, sia tutto ciò che è al di fuori del nostro privato. Infatti lo Stato siamo noi, ognuno di noi, per cui – ad esempio – lo spreco o il furto del denaro pubblico non è un furto in casa d’altri ma un furto in casa nostra, nella casa di ciascuno di noi. Europa. Lo stesso problema. La sentiamo ancora “cosa non nostra”, cosa lontana, fonte esterna di vincoli, di imposizioni. In Europa la nostra politica manda i trombati della politica nazionale. La spending review la facciamo in Italia ma non ci poniamo il problema di farla anche in Europa. Non siamo nemmeno capaci di spendere le risorse che l’Europa ci destina.

Le stelle le abbiamo già: aggiungiamo le strisce anche noi!

Basta, “è ora di finiamola”. L’Europa siamo noi, l’Unione Europea siamo noi, gli Stati Uniti d’Europa saremo noi. Già … dice … ma questa Europa è zoppa … Si, certo, oggi è zoppa … è zoppa perchè è malata di incompletezza, e la malattia conduce alla guarigione, all’invalidità o alla morte. E noi dobbiamo farla guarire, la nostra Europa, nata doganale e monetaria e non (ancora) politica, la nostra Europa che si sta dando un’unica regolamentazione bancaria, che dovrà darsi un’unica regola fiscale, etc..

Dice … ma come fare per sentirla più “nostra”? Be’, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha iniziato a mandare in TV e alla radio una serie di spot pubblicitari esplicativi del “concetto Europa”. Bene.

Ma oggi è Natale: si può dare /fare di più: chiediamo all’Europa di aprire uffici europei territoriali, magari ad iniziare qui, nel nostro Trentino: “Unione Europea – Ufficio Territoriale”…. ecco, la gente, passando per strada, lo vedrebbe, entrerebbe, si informerebbe, utilizzerebbe quanto l’Europa già offre, inizierebbe a vivere come vero cittadino Europeo.

Trento, 25 dicembre 2013:  Buon Natale, Europa!

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LA GUERRA (IN)CIVILE DELLA POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2013 @ 5:58 pm

Detto altrimenti: la politica in guerra (in)civile (post 1234)

Guerra civile: entrambi le forze in campo si rifanno più o meno agli stessi valori,  ed accusano la controparte di averli traditi.

Guerra civile: si passa alle armi e quando si passa alle armi la conseguenza è l’estremizzazione cieca della propria ideologia, la chiusura totale al dialogo, la negazione dell’avversario, che da competitore da superare diventa nemico da uccidere.

Guerra civile. Le opposte fazioni sono guidate da un capo, che poi, se vince, diventa dittatore di fatto, anche se formalmente ambisce essere “eletto” dai suoi. Già … perché anche l’oligarca sente la necessità di farsi legittimare (formalmente) dal popolo (dei club, delle piazze, della rete).

Guerra civile. Il suo carattere semplificatorio è un programmatica esaltazione del non dialogo (“Noi non facciamo patti con nessuno! Vogliamo rompere con il passato, con gli ”incubi” prodotti dalla vostra prima, seconda, terza repubblica democratica”).

Guerra politica (in) civile: c’è chi grida “Siete comunisti!” facendo riferimento ad una categoria storica non più esistente. Altri gridano “Andate tutti a casa!”. Le armi … siamo passati alle armi della parola e le parole sono pietre (firmato Don Lorenzo Milani in “Lettera ad una professoressa”) … e le pietre sono armi, primordiali se vogliamo; medievali se scagliate dalle torri; moderne, se televisive o della rete …  ma sempre armi. Siamo alla esasperazione di neo-ideologie da parte di chi cerca di ottenere consenso – ed in parte ci riesce – con la promessa di fare uscire la popolazione dalla crisi nella quale essa si dibatte .

Tuttavia costoro dimenticano la lezione della storia: le stesse masse che hanno acclamato colui che si propone come il “salvifico mofidicatore miglioratore” della situazione attuale, sono poi quelle che dopo poco, con la stessa foga, lo depongono, ove non giungano tempestivamente – e ciò non avviene mai – i risultati promessi e sbandierati.

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INIZIO DELLA FINE DEI CUMULI D’ORO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2013 @ 3:40 pm

Detto altrimenti: tanto tuonò che piovve (post 1233)

La favola del Natale

Cumulo ricco mi ci ficco!

C’era una volta un signore, Giuliano Amato, aveva dichiarato che con la sua pensione di 30.000 euro al mese non riusciva a far quadrare i conti. Viene quindi nominato giudice della Corte Costituzionale, il che gli fa incassare altrettanto. Ecco, ora, forse cominciava a pareggiare il saldo di fine mese. Sembra una storia a lieti fine, natalizia appunto. E invece no. Il mago cattivo …

Per taluni, il cumulo sta diventando un tempestoso nembo cumulo!

 … cosa ha fatto il mago cattivo? Cosa succede? Succede che nella Legge di Stabilità c’hanno (ci hanno) infilato un “comma sulla somma” che stabilisce il tetto massimo al cumulo tra pensioni d’oro e stipendi all’interno della pubblica amministrazione e riguarda anche i vitalizi dei parlamentari ma non si applicherà ai contratti in essere. Il tetto viene allineato alla retribuzione del primo Presidente della Corte di Cassazione (302 mila euro annui) (per fortuna di noi cittadini comuni, non hanno preso il tetto del Presidente della Corte Costituzionale che è a livello 450.000!).Tetti analoghi esistono negli Stati Uniti ed alcuni Stati europei.

Ora mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcune sottolineature:

 1) i contratti del Signor Amato sono già “in essere” e quindi salvi/esenti da questo odioso/equo ridimensionamento?

 2) Era ora che si intervenisse.

 3) Non è sufficiente, ma è pur sempre un inizio.

 4) A quando la riscalettatura delle aliquote fiscali, con un sostanziale alleggerimento delle fasce inferiori ed un sostanziale adeguamento (quando ci aumentano le tariffe, non parlano di aumento bensì di adeguamento) di quelle superiori?

 5) A quando l’allineamento delle mega retribuzioni italiane a livelli umani (cioè europei e USA)?

 6) A quando decidere di “calmierare” anche i Signori dell’anello (bancario), visto che le banche sono sopravvissute grazie agli aiuti UE, cioè dello Stato italiano, cioè nostri, dei cittadini?

 7) Si vis pacem para bellum, se vuoi la pace, preparati alla guerra … nel senso che se qualcuno dei “poveracci” impoveriti da questo atto di comunismo (eccoli, i comunisti! Ve lo diceva Lui …) protesta ed ottiene la dichiarazione di incostituzionalità del limite che lo riguarda, per favore, che si prepari una adeguata riscalettatura delle aliquote fiscali che sortisca lo stesso effetto.

 8) Ma se si stabilisce il tetto di 302.000 per chi “cumula”, perché non si frenano, limitandole, anche le singole retribuzioni ben superiori (tipo quella del Presidente della Corte Costituzionale) che da sola arriva a 450.000? O quella del capo della Polizia, che arriva ad oltre 600.000 euro, il triplo del capo della CIA USA!)? Infatti sarebbe importante limitare il totale della somma sborsata dallo Stato, sia che essa sia effetto di cumulo che di una unica fonte. O no?

 9) Il limite al cumulo vale solo per il cumulo fra pensione e retribuzione, o anche fra le due coppie “pensione e pensione”; “retribuzione e retribuzione”?

 10) la norma si applica anche alla pensioni/retribuzioni delle SpA pubbliche, oppure queste – allo specifico effetto – sono doppiamente private cioè di diritto privato e private del tetto?

 11) E se uno ha una retribuzione/pensione pubblica ed una pensione/retribuzione privata, si applica il cumulo o no?

12) A comporre i valori cumulandi, sono computati anche i benefit aggiuntivi. Si? Bene! No? Perchè no?

12) A quando un censimento completo delle super retribuzioni e dei super benefit (i quali spesso da soli valgono un’altra retribuzione?).

13) La norma … è sanzionata oppure no, e  succede come al Sindaco di Salerno (Salerno con la S, non con la P)  che non potrebbe cumulare le cariche ma lui se ne infischia e le cumula?

Completezza, completezza, primavera di bellezza …

Dice … ma ci sono i diritti acquisiti (di chi ha acquisito il diritto ad essere ricchissimo, n.d.r.). Rispondo: e il  diritto acquisito a esistere e vivere con dignità, sorto  in capo a tutti i cittadini a seguito della nostra Carta Costituzionale …. dove lo  mettiamo? A mio avviso ci stiamo dimenticando del “diritto  di molti ad avere diritti”.

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CONTROLLATE LE FONDAZIONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2013 @ 10:10 am

Detto altrimenti:

Espressione di base: “Controllate le Fondazioni” (senza punteggiatura alcuna)

Oppure: imperativo, “Controllate le Fondazioni!”

Oppure: interrogativo,  “Controllate … le Fondazioni?”

La magistratura sta controllando i movimenti di denaro sulla Fondazione Stamina. Ma allora si può! E allora, che si faccia altrettanto sulle Fondazioni di tutti i partiti politici! (Punto esclamativo)

P.S.: l’importanza della punteggiatura

Il cittadino dice: “Certa politica non capisce le nostre esigenze”.

“Il cittadino – dice certa la politica – non capisce le nostre esigenze”.

 

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NATALE, BUON NATALE DAL TRENTINO! -29 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2013 @ 9:26 am

 Detto altrimenti? Non c’è altro modo: Buon Natale alle mie lettrici, ai miei lettori … a tutti, anche a chi non legge il blog! (post 1231)

Il Gruppo del Brenta visto dalle piste della Paganella (cliccate sulla foto! Al cento, una  visione delle piccole grandi perle occidentali del Brenta centrale: il Campanil Basso, la  Sentinella, il Campanile Alto, gli Sfulmini, la Torre)

 

Lo so … lo so! Sci troppo uniti, all’antica, ma il 3 febbraio prossimo compio 70 anni, che andate “trovando”?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

6 dicembre 2013 dalla Cima Paganella (m. 2125): da sinistra, alta, piatta, innevata, la Cima Tosa (m. 3173). Verso dstra, la Cima Brenta (m. 3151)

 

 

 

 

 

 

 

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LE ETA’ DEL NATALE – 28 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2013 @ 8:42 am

Detto altrimenti: parliamo un po’ delle età … (post 1230)

Amiche lettrici, amici lettori … questa ‘ l’Età del Natale e il Natale delle età.  L’età dei trentenni disoccupati, dei quarantenni al governo, degli anziani proprietari di un partito …

Ma, chi è “giovane?” In Austria e in Danimarca ci sono ministri ventottenni, mentre qui da noi gridiamo “Giovinezza, giovinezza!” (non mi fraintendete, per favore!) quando a farsi spazio sono i quarantenni.

Ma cosa è bello? Giovane o anziano?

Il ricambio, soprattutto se generazionale, è utile, fruttuoso, necessario, proficuo. Con il ricambio avanzano altre idee, ulteriori idee, nuove idee, idee aggiornate. E’ un po’ come in un club sportivo: con il cambio della dirigenza, si ripulisce il magazzino da vecchie sedimentazioni; si organizzano nuove manifestazioni alle quali – prima – non si pensava; si fanno “cose nuove”. E’ un po’ come in casa nostra: a forza di avere sotto gli occhi una parete sbrecciata, non la “vediamo” più e ci conviviamo per decenni. Ma se traslochiamo, se andiamo in una nuova casa che non sia anche una casa nuova, la rinnoviamo, diventiamo “giovani” e vediamo ciò che prima guardavamo soltanto senza vedere.

Ma … dice … che ne facciamo della grande esperienza maturata dai “vecchi”? In Olanda hanno risolto così: vi sono organizzazioni governative che organizzano l’affiancamento di “vecchi” ai giovani, per evitare che l’esperienza di vite di lavoro sia persa con il pensionamento dei “vecchietti”.

Ma … dice … che è successo in Italia? E’ successo che abbiamo fatto i “salti” laddove invece “natura non facit saltus”. Mi spiego: la classe dirigente, politica ed industriale spesso non cura il proprio avvicendamento. “Ghe pensi mi”, ora e sempre, per tutti, in azienda e in politica.

Anche nelle piccole aziende … spesso un capo ha quasi “paura” di far crescere un delfino … preferisce rendersi insostituibile, unico depositario della verità e dei segreti aziendali.

Ma quali segreti? Al riguardo circola una storiella: muore il Grande Capo Amministrativo di una grandissima multinazionale, il quale, ogni mattina, per quarant’anni, sedendosi alla scrivania ogni mattina bonora, prima di iniziare la giornata lavorativa, apriva un cassettino, gettava un’occhiata dentro, lo richiudeva e solo dopo questo rito iniziava a lavorare. Alla sua morte i dipendenti vanno a vedere cosa mai ci fosse di tanto segreto e importante in quel cassetto. Aprirono e trovarono un foglio che recitava: “Dare a sinistra, Avere a destra” (con riferimento allo schema base del brogliaccio “dare – avere” della contabilità, n.d.r.).

Lo stesso la nostra politica. Nessuna continuità armonica, basata sulla pretesa di taluno (anzi, di molti) di possedere in esclusiva perenne la scienza infusa dell’ ars politica. Oggi passiamo dai settantenni ed ultra, ai quarantenni. Stiamo saltando i cinquantenni, ignoriamo o quasi i venti-trentenni. Ovvero, questi ultimi c’è ben un movimento che non li ignora, solo che li strumentalizza, li “usa” nel senso che il tacon l’è pezzo del bus … cioè la pezza è peggio del buco, il rimedio è peggio del male.

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NATALE QUA QUA QUA -27 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2013 @ 7:47 am

Detto altrimenti: qua … nte cose da dire, prima della Santa Notte! (post 1229)
• Qua… rantacinque miliardi per due (novanta), l’evasione fiscale dei gestori delle slot machine
• Qua … ranta mila, la marcia d’ottobre dei colletti bianchi nell’ottobre 1980 a Torino
• Qua … ranta mila, gli Italiani con una dichiarazione sopra i 250.000 euro l’anno
• Qua … ranta diviso due, il secondo ventennio italiano
• Qua … rantenni, la carica dei nuovi politici-governanti italiani
• Qua … rantena della soluzione del Problema Morale
• Qua … le crescita … con lo stesso modello di sviluppo?
• Qua …nte pensioni troppo alte e quante troppo basse!
• Qua … nte caste, quanti privilegi!
• Qua … ci vuole un nuovo modello di sviluppo!
• Qua … nta gente che non ce la fa più!
• Qua … si (ri)fa l’Italia o si muore!

Qua … le dovrebbe essere la nostra reazione, di fronte ad un palazzinaro romano che candidamente sulla stampa afferma di avere sempre pagato tutta la politica … in parallelo agli affitti d’oro che la stessa politica gli pagava? Lui che afferma “Li ringrazio, se me li acquistano ‘sti palazzi … solo  che s’hanno da pijà pure  i dipendenti miei e un commesso del Parlamento ha un costo di 75.000 euro l’anno … e io di dipendenti ne ho 500 “.

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NATALE VIEWPOINTS – 26 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2013 @ 8:04 pm

Detto altrimenti: Natale diverso … a secondo da quale posizione lo  stai vivendo (post 1228)

Domani è la vigilia … figli in arrivo … avrò da fare … un gioioso da fare … aiutare in casa … preparare la loro stanza … stare insieme … ed allora questa sera “mi porto avanti” con i miei post.

Viewpoints, punti di vista. Incontro uno dei 40.000. No, non uno della “marcia dei 40.000”, a Torino, 14 ottobre 1980, quella dei colletti bianchi Fiat che volevano lavorare … Io lavoravo alla Stet – Società Finanziaria Telefonica per Azioni, a Torino, in Via Bertola 28 … Quei 40.000 passarono quasi sotto le mie finestre … No, non uno di quelli, bensì uno dei 40.000 italiani che ha una dichiarazione superiore a 250.000 euro l’anno. Mi chiede come va. Io dico che sono preoccupato della situazione nazionale. Lui mi dice che andrà sempre peggio. Dal suo punto di vista. Allora vuol dire che migliorerà. Dal mio punto di vista …

La crisi sta finendo firmato Saccomanni. Ci dicono:  il PIL ha smesso di scendere, risalirà. Peccato che:
1) l’aumento del PIL NON comporta maggiore occupazione;
2) anche se l’occupazione aumentasse, nel frattempo troppi sono i moribondi che abbiamo lasciato per strada. Traduco: posto 100 il livello occupazionale anti crisi, ammettiamo di essere oggi a 50. Se risaliamo lentamente da 50 a 51, 52 etc … “va bene ma”. Ma, nel frattempo, gli altri 49, 48, 47, 46 etc.. che fanno?
3) Crescita? Decrescita? Ma perché non si parla mai dell’alternativa fra “conferma dell’attuale modello di sviluppo” e “adozione di un diverso modello di sviluppo”?

Dice … ma allora tu ce l’hai con il Governo Letta?  No, ce l’ho con chi ha creato la situazione dentro la quale Letta sta lavorando.

Buon Natale a tutti, ai 40.000 cittadini  al di sopra e soprattutto ai 59.960.000 al di sottto dei 250.000 euro l’anno!

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