COSTI ECCESSIVI: NON SOLO DELLA POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Dicembre, 2013 @ 6:51 am

Detto altrimenti: anche della corte Costituzionale (Post 1151)

Ma insomma, che debbano essere i comici a denunciare che “alcune” cose non vanno!?

Ieri sera Crozza a Ballarò: la nostra Corte Costituzionale, di sole auto blu, ci costa €750,00 al giorno. Gli stipendi dei giudici costituzionali sono il triplo di quello dei loro colleghi europei e USA. Il triplo! E poi ha elencato una seri di incredibili benefit, quali il pagamento della bolletta del telefono di casa.

Propongo: si prenda un personal computer, lo si utilizzi per censire tutte le retribuzioni e i benefit corrisposti dai settori pubblici e dai privati che ricevano aiuti pubblici (banche in testa), si renda pubblico il risultato finale e si intervenga riportando queste “remunerazioni” al livello di quelle europee.

Nel frattempo la Corte Costituzionale ha rimandato la tanto attesa decisione sulla costituzionalità (o meno) del Porcellum! E poi ci si lamenta se si è criticati! Operando così l’è come anar col cul ne le pedate! (Espressione dialettale trentina, equivalente all’altra “anar col cul ne la brase”, nella brace, insomma, è come andarsele a cercare le rogne!)

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“SE MI SEGUONO IN MOLTI, VUOL DIRE CHE SONO NEL GIUSTO”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Dicembre, 2013 @ 6:37 am

Detto altrimenti: ma … la Storia … non ci ha proprio insegnato nulla? (Post 1150)

In particolare – oggi – ci sono due leader politici che insistono nel fondare la validità della loro azione sul fatto che “mi hanno votato in 8-10 milioni” o che “io riempio le piazze e comunque voglio la maggioranza assoluta”.

Josif Brodskji (S.Pietroburgo, 1940), premio Nobel per la Letteratura nel 1987, nel suo libro “Il canto del pendolo” (Adelphi) invita i giovani a “diffidare dei grandi eserciti, delle volontà unanime, delle folle accondiscendenti dei bilanci ben assestati … perché – se on altro – nei grandi numeri è più facile che si nasconda il male”.

Sotto il profilo della “logica del ragionamento e della intelligenza”, affermare “Mi seguono in molti quindi sono nel giusto” non è corretto. Anche Hitler e Mussolini, tanto per non fare nomi, erano seguito da molti, anzi, da moltissimi.

Ora, ammettiamo che uno dei due leader sopra adombrati raggiunga il suo scopo, e cioè una maggioranza tale da consentirgli di governare senza se e senza ma. Ciò non dovrebbe impedire a chi la pensa diversamente di continuare ad affermare, ad esempio, costoro non sono nel “giusto”; che la frode fiscale è un reato gravissimo; che chi ha responsabilità di governo dovrebbe essere d’esempio per i giovani anche sotto il profilo morale; che a mio sommesso avviso la salvezza economica e sociale degli stati europei può derivare solo dalla creazione deli Stati Uniti d’Europa.

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L’INCIVILTA’ DELLO SPRECO DEL PANE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Dicembre, 2013 @ 5:13 pm

Detto altrimenti: pane che avrebbe potuto sfamare una persona

Senza parole, sono rimasto senza parole!

Trento. Oggi pomeriggio, 3 dicembre 2013, verso le ore 16,oo, insieme al mio amico Daniele C., scendevo in città da Via Grazioli (“destra orografica”). Verso la fine della via ho scattato una foto (post 1149).

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L’ENEIDE LETTA A TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Dicembre, 2013 @ 1:31 pm

Detto altrimenti: l’Eneide “ragionata” a Trento con la nostra Prof (senza puntino, Prof e basta), l’amica Maria Lia Guardini) (post 1148)

Diversi piani di lettura dell’opera: quello attuale al tempo della narrazione e quello attuale al nostro tempo. Tre versi – tuttavia – per tutti (Eneide, VI 847-853):

Tu regere imperiò populòs, Romane, memento:
hae tibi erunt artes, pacisque impònere morem,
pàrcere subiectìs et dèbellare superbos.

«Tu o Romano ricorda di reggere col tuo impero i popoli.
Questa sarà la tua regola nell’imporre la condizione per la pace:
risparmierai chi si arrende e sgominerai i superbi.

Traduciamo questo versi in chiave moderna:

 • sul piano personale, se di fronte ad un potente hai torto, il potente può perdonarti. Ma se hai ragione, sei finito;
• sul piano internazionale: esportiamo (con le guerre) la democrazia, la pace e  la civiltà; conquistiamo la terra promessa, sia essa il sud del mondo, il far West o la Palestina.

Virgilio ha scritto molte sue opere per assecondare haud molla jussa, i non deboli comandi di Mecenate e dell’imperatore Ottaviano Augusto, per la gloria della politica imperiale. Paragonarlo ad un D’Annunzio sarebbe forse sbagliato ma – a parer mio – sicuramente offensivo (per Virgilio!). Virgilio si è ispirato ad Omero (Iliade, Odissea), ma egli è “anche” poeta di corte, sia pure con alcune riserve.

Nell’Eneide, Virgilio ci racconta la fuga di Enea dalla Troia distrutta, il suo arrivo nel Lazio e le guerre sostenute per fondare Roma. Guerre che nessuno dei suoi personaggi vuole ma che tutti combattono in nome della (futura) pace, la pax romana, che però era imperialismo puro, come ci ricorda Tacito in “Agricola” laddove descrive i Romani come rapinatori di terra (banditi saccheggiatori) e di mare (pirati).

L’opera è intrisa di mito. E anche qui nulla di nuovo – oggi – sotto il nostro sole. Anche noi costruiamo i miti: del Risorgimento, della politica, dell’antipolitica, del successo economico o sessuale.

Questo ripetersi di “costanti letterarie” è stato ben colto da Umberto Eco che sottolinea come in autori assolutamente lontani fra di loro nello spazio e nel tempo, si trovino analogie letterarie (e anche umane, comportamentali, morali, immorali e amorali, n.d.r.).

Prossimo appuntamento nella sala della Biblioteca Comunale di Trento: 21 gennaio 2014 ore 10 Prepararsi con la pre-ri-lettura del libro dell’Odissea su Polifemo e del dramma satiresco “Ciclope” di Euripide.

A quest’ultimo riguardo, Maria Lia ci anticipa come il genere drammatico greco comprenda tre sotto-generi: la tragedia, intrisa di mito, con caratteristiche universali; la commedia, sulla vita ordinaria di tutti i giorni; il dramma satiresco, una tragedia rovesciata, in greco tragodia paidusa, una tragedia scherzosa, da ragazzi, ricordandoci però che il termine “”dramma” in greco significa solo “un fatto” e non “una sventura”.

Ciclope può essere oggetto di una lettura su tre diversi piani:
• in senso astratto ed “ingenuo”, cioè “ a prescindere (da Omero);
• in senso “omerico”;
• in senso profondamente moderno, il che può condurre taluno al riso ma molti altri al pianto.

All’anno prossimo, dunque!

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ACCADEMIA DELLE MUSE – CIRCOLO CULTURALE PRIVATO A TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Dicembre, 2013 @ 9:03 am

Detto altrimenti:  Trento, prima in Italia per la qualità della vita. Anche culturale (Post 1147)

Ieri sera ci siamo trovati per la consueta riunione mensile. Eravamo 55! Credo che occorrerà istituire il “numero chiuso” … – e parlo seriamente – data la capienza pur generosa della “sede”, che poi è la casa della nostra presidente Cristina!

Serata di auguri natalizi, serata eccezionale per quanto abbiamo sentito e visto!

Flora Vedovelli

Flora Vedovelli, concerto d’arpa! Flora ha eseguito il seguente programma:
Domenico Zipolio, Sarabanda
Louis Spohr, Fantadia in dDo minore
Elias Paris-Alvars, Serenata
John Thomas, L’addio del menestrello alla sua terra natìa
Marcel Grandjany, Fantasia su tema di haydn
Deborah Henson-Conant, barque Flamenco

Flora ci ha letteralmente incantati, sia con le sue spiegazioni sulla storia dello strumento, sia sull’illustrazione dei singoli brani. E poi, “vedere” la musica sgorgare dalle sue mani … quelle dita che si muovevano magicamente come goccioline di pioggia che rapide e innumerevoli accarezzano le mille foglie di un albero, apparentemente senza toccarle ma in realtà permeandole di sé, diventanondo un tutt’uno con esse … Non so come altrimenti riuscire a descrive l’emozione che ho provato nel “vedere” così da vicino la musica sgorgare dall’arpa. Applausi a non finire! Bravissima Flora!

Flora è stata subito invitata dal Presidente dell’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda, Ruggero Polito, presente “in sala” a tenere un concerto a Riva!

E’ seguito l’”angolo delle anteprime”, nel qual ognuno ha segnalato le iniziative alle quali invita tutti i colleghi Accademici a partecipare (nell’elencazione esse sono intercalate a quelle già precedentemente segnalate):

Sabato 7 dicembre 2013, ore 20,30 – Preceduta dalla S. Messa, nella Chiesa Parrocchiale di Martignano, Concerto in Omaggio alla Beata Vergine, eseguito dal Coro Filarmonico Trentino, Sez. Femminile. Fra le altre, saranno eseguite musiche di Mendelssohn, Saint – Saens, Faurè, Filippi. Voci soliste: Isabella Pisoni, Daria Tosi, Rossella Filippi (soprano). Annalisa Filippi (contralto). Leonardo Carrieri (organo). Sandro Filippo, Direttore.

5 dicembre 2013, ore 15,15,  Circoscrizione di Povo, Cristina, Giovanna e Letizia, Omaggio a Verdi.

 8 dicembre 2013, ore 18,00 - Chiesa Collegiata di Arco ore 18,00, Concerto di Natale della Camerata Musicale di Arco. Fra le altre esecuzioni, Concerto di Haydn, violoncello solista Claus Broz.

8 dicembre 2013, ore 16,00 Chiesa di Villazzano, Il Circolo Bonporti organizza il Concerto di Natale, Coro da Camera Trentino di Borgo Valsugana, Maestro Colmar.

9 dicembre 2013, ore 20,45 al Museo Muse, “Storie di tango”, musiche di Piazzolla, Dini Ciacci, Rodriguez, etc. – J. Futura Ensemble: Olivier Manoury Bandoneon, Stefano Zanchetta, violino; Stefano Bianchini, contrabbasso; Maurizio Dini Ciacci, pianoforte.

12 dicembre 2013, ore 17,30, Biblioteca Comunale di Trento, recital concerto: Il Canzoniere del Petrarca nei Madrigali, ensemble corale oltre a  voci recitanti le poesie del Petrarca.

18 dicembre 2013, ore 17,30, Biblioteca Comunale di Trento, Alfonso Masi in “Gloria in cielo e pace in terra”, la Natività nelle laudi medievali con letture e canti.

Buon Natale, Presidente!

Lunedì 13 gennaio 2014, Accademia delle Muse ore 20,15, due giovani flauti traversi in concerto: Cecilia Bighelli e Maria Trainotti – Segue: Umberto Sancarlo, il mito della Gioconda.

19 gennaio 2014, ore 17,00, Villa mersi a Villazzano, Cristina, Giovanna e Letizia, ospiti del Circolo Bonporti, Omaggio a Verdi.

Lunedì 3 febbraio 2014, Accademia delle Muse ore 20,15, M. Teresa & C., Il carnevale nel teatro – Mexican- Brasilian Quintet: le più belle canzoni.

Lunedì 3 marzo 2014, Accademia delle Muse ore 20,15, Letizia Grassi/Cristina, pianoforte/fagotto: Mozart, Concerto K191 . A seguire. la scrittrice Luisa Gretel Adamoli, autrice del libro “Tre punti di rosso”, presenterà la figura di una donna che visse fra il 1500 ed il 1600, Alfonsina Gonzaga, sposa all’ultimo di Madruzzo, capitano della Rocca di Riva del Garda, alla quale si deve, fra l’altro, la realizzazione della Chiesa dell’Inviolata di Riva. Riccardo cede lo spazio del proprio intervento relativo ai suoi post del suo “primo biennio” pubblicati sul blog www.trentoblog.it/riccardolucatti, che comunque vi invita a frequentare e a commentare.

Lunedì 7 aprile 2014, Accademia delle Muse ore 20,15, Letizia Grassi/Carlo Fierens, concerto per chitarra e fagotto – Marisa Postal, intervento sulla Trento “minore” – Luigi Sardi, presentazione del suo libro “I giorni della Portela”.

Lunedì 5 maggio 2014, Accademia delle Muse ore 20,15, Ruggero Polito al violino: Rode, concerto per violino e orchestra n° 7 – Luca Pedron, Mozart e il vino – Enrico Fuochi cede il suo spazio a Riccardo Lucatti e il suoi post sul blog www.trentoblog.it/riccardolucatti.

Lunedì 9 giugno 2014, Accademia delle Muse ore 20,15, le due Cristine in Recital: “Le quattro Stagioni” in poesia/musica/pittura.

Seconda parte della seratona:

Angela Passadori

La accordatrice, musicista e musicologa Anna Passadori ci ha intrattenuto sulla storia della nascita del pianoforte da clavicordo e attraverso il clavicembalo. Pianoforte “inventato” da Bartolomeo Cristofori, come testimoniato da Scipione Maffei su “Il giornale dei Letterati”, invenzione la cui paternità fu poi quasi “rubata” dal più accorto ed organizzato tedesco Silberman. Strumento via via modificato da numerosi brevetti, sino a quello del 1872 (Stenvei), con l’introduzione della cupola in monoblocco prefuso: un pianoforte a coda odierno contiene 240 corde che sopportano ognuna una trazione di 80 kg per un totale di 16 tons, ed è composto da 12.000 pezzi! Mi scuso con l’oratrice se non sono in grado di riferire meglio e più dettagliatamente la sua ricca esposizione, storico-tecnica, che ha ricompreso lo smontaggio (e il rimontaggio!) di un pianoforte verticale con l’illustrazione della relativa meccanica!  la sua esposizione è stata accompagnata da Cristina, la quale ha via via eseguito alcuni brani, ora al clavicembalo ora al pianoforte, al fine di condurci alla piena comprensione della (grande!) differenza dei due strumenti.

Che dire? Che dire del grande impegno richiesto a Cristina ed ai conferenzieri per la preparazione degli eventi? E poi, la preparazione della sala, il coordinamento del “vettovagliamento” etc.? Tutti noi abbiamo ringraziato – e ringraziamo – Cristina per la splendida organizzazione della serata che si è conclusa con una ulteriore sorpresa: lo scambio dei doni natalizi. Infatti Cristina, Anna e Gigliola hanno regalato ai presenti, rispettivamente, vasetti di marmellata adorni di centrino; sacchettini di stoffa confezionati a mano con caramelle e sacchetti di sali profumati. Tutti noi, a Cristina, un pacco regalo sorpresa da mettere sotto l’albero.

Null’altro essendovi da discutere e da approvare, la seduta è tolta ad ore 23,30.

Il Vostro Vicepresidente – Segretario Generale – Fotografo Ufficiale – Blogger
Riccardo

IMPORTANTI NOTE DI SERVIZIO 

Tutto eaurito: anche i posti in piedi!

1) Come avrete notato, ieri sera oltre dieci amici non hanno trovato posto a sedere. Pertanto, stante gli insuperabili limiti della capienza della nostra “sede”, nostro malgrado siamo tutti vivamente invitati a non estendere la partecipazione alle nostre riunioni ad ulteriori amici.

 2) Amici Accademici, una preghiera: preparate cortesemente un biglietto scritto con il quale segnalare le varie vostre iniziative, per evitarmi il problema dell’oneroso sbobinamento della registrazione dei vostri numerosi e complessi avvisi. Grazie.

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POST 1146 – BILANCIO (post molto serio)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Dicembre, 2013 @ 7:04 pm

Detto altrimenti: destinato ai non addetti ai lavori. Gli altri saltino la lettura di questo post.


1 – Un bilancio si compone:

 a) di una parte patrimoniale netta (la somma dei miei beni e crediti al netto dei miei debiti. Un esempio: possiedo un appartamento che vale 300 ed ho un mutuo bancario di 100. Il mio patrimonio netto sarà di 200;

 b) di una parte economica: quanto guadagno (ricavi maggiori dei costi) o perdo (costi maggiori dei ricavi) nell’anno, e cioè di quanto alla fine dell’anno aumento o diminuisco il mio patrimonio netto.

2 – Oltre agli aspetti patrimoniale ed economici, ci sono anche gli aspetti finanziari

 a) Un soggetto può disporre di forti flussi finanziari anche se sta generando perdite. Un esempio: io ho un appartamento che a suo tempo pagai 300. Poi il mercato è sceso, io lo rivendo a 100. Ho perso 200 ma la mia finanza è “ricca” di 100, cioè dei soldi che incasso dalla vendita;

 b) al contrario, un soggetto può generare utili ma non disporre di mezzi finanziari. Un esempio. Io ho un appartamento che a suo tempo pagai 100. Ora il mercato lo valuta 300. Ho generato un utile di 200 ma io sono disoccupato e non ho alcuna entrata, cioè non dispongo di mezzi finanziari.

Il bilancio dello Stato in realtà è “l’insieme di flussi finanziari in entrata ed in uscita” a prescindere se sono generati incrementi o diminuzioni del patrimonio.

Se le uscite sono maggiori delle entrate, si ha un deficit di bilancio che va ad aumentare l’indebitamento. Oggi si vuole arrivare (quanto meno)  al pareggio di bilancio e cioè che le uscite non superino le entrate. Nel frattempo siamo soliti considerare solo il nostro passivo patrimoniale (debito pubblico, di poco oltre i 2000 miliardi di euro) e non anche l’attivo patrimoniale, e cioè il valore dei beni che lo Stato possiede, quali SpA, beni artistici, immobili etc..

Ecco perchè gli investitori (esteri) continuano a investire nei titoli del debito pubblico: perchè lo Stato italiano ha anche un forte attivo patrimoniale. Inoltre lo Stato può ulteriormente tassare la ricchezza dei privati, pari a circa 8.000 miliardi di euro. Inoltre esiste un “attivo patrimoniale” intangibile ma reale: la nostra capacità creativa, produttiva, il nostro potere di acquisto di prodotti esteri (ad esempio, di auto Volkswagen, Audi e Mercedes).

Chiarito ciò, una domanda: oltre che con la riduzione della spesa pubblica, come incidere sul debito pubblico (cioè, come diminuirlo) per potere disporre di mezzi finanziari da destinare agli investimenti produttivi ed alla creazione di posti di lavoro?

Il governo risponde: vendo parte del patrimonio, incasso finanza, riduco il debito e quindi gli esborsi per interessi e capitale e libero finanza da destinare agli investimenti.

Io mi permetto di dire: a mio avviso la “velocità di questo risanamento” è inferiore (cioè è insufficiente) rispetto alla “velocità del peggioramento” del debito a causa del maturare degli interessi. E propongo:

 1) rescheduling del debito pubblico, cioè per due anni non si restituisca più la quota capitale ma si paghino solo gli interessi. Insieme a questa misura …

 2) si emettano titoli del debito pubblico “irredimibili”, cioè a fronte dei quali lo Stato paghi solo interessi e non possa essere richiesto dalla restituzione del capitale. L’investitore che vuole disinvestire, venderà i suoi titoli in borsa.

Dice … no, la tua soluzione non va bene. Perchè, chiedo io? Se ne è discusso? No, non ancora (e forse non se ne discuterà mai). Ed allora che mi contestate? dai … almeno io ci sto provando …

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POST 1145 – UNA FOTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Dicembre, 2013 @ 4:37 pm

Detto altrimenti: post “leggeri” alternati a post seri …

“Da una banda trenta laghi …”

 … ed anche solo una semplice foto con allegata una breve considerazione e non solo post con foto allegate. Ecco raga … che fortuna essere vecchietti in pensione! Già, perchè questa mattina dopo avere pubblicato i due post precedenti; dopo essere “risalito” da Riva del Garda a Trento; “fra le ore” sono stato in Paganella a sgranchirmi gli … sci! Non c’era molta folla (quasi nessuno). Ho sciato tre ore con il mio amico Claudio. Abbiamo soccorso un tale che era caduto (telefonato ai CC di Cles che hanno mandato il toboga dei CC della stazione sciistica); abbiamo mangiato un’ottima zuppa d’orzo alla Malga Zambana. Tutto qui. La foto? ah. già … dimenticavo … il Lago di Garda come uno specchio d’argento! Lo so … lo so … nello scatto ho ripreso “troppa neve” … ma che volete … Claudio teneva una mano a riparare l’obiettivo dal sole, ed io, con il sole in faccia non riuscivo a regolare l’inquadratura. Ma quello che conta è il pensiero, vero? Ed io ho pensato a voi, mie lettrici e miei lettori, e mi sono detto: questo scatto lo devo regalare a tutti loro!

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POST 1144 – SUL BILANCIO DELLO STATO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Dicembre, 2013 @ 8:25 am

Detto altrimenti: … sul nostro bilancio, su un bilancio che è di noi tutti cittadini!

IMU, IUC, TARES, ETC (no, “ETC” non è una nuova imposta, aLmneo questa …ETC vuol dire eccetera eccetera!). Un amico mi ha detto: “Non sarà mai possibile mettere sotto controllo il bilancio dello Stato. Si tratta di un sistema troppo complesso, di troppe voci, di troppi numeri …”. No, rispondo io. No, almeno da quando esistono i computer! Infatti un qualsiasi computer può contenere e gestire miliardi di informazioni. Miliardi. Ed allora, a cascata, partendo dall’alto, prima si divide l’agglomerato totale per due, poi ogni parte ulteriormente per due e così via sino a dettagliare ogni minima spesa/entrata.

 Insomma, se i computer di oggi possono gestire i movimenti di miliardi di operazioni Bancomat, miliardi di informazioni sui dati di milioni di contribuenti, volete che non siano in grado di gestire qualche migliaio di voci di entrate ed uscite del “bilancio” dello Stato, che poi “bilancio” non è ma situazione finanziaria?

Ma allora, perchè non lo si fa? Io penso che non lo si faccia perché non lo si vuole fare, perché all’interno del caos ogni parte politica, economica e sociale che ha potuto, si è scavata la sua nicchia di privilegio, di potere, di proprio “diritto acquisito” a sopraffare l’altrui “dovere acquisito”. E nel caos tutti (coloro che possono) pescano.

Il risultato? E’ che i Cittadini non riusciranno mai a capire come stanno le (loro) cose, che i Cittadini sono come gli schiavi negri dell’America dell’800, ai quali era vietato imparare a leggere e scrivere, perché “dovevano” restare ignoranti, cioè “dovevano” continuare ad “ignorare” il loro mondo di essere (“mondo” di essere).

Problema per l’alunno Cittadino Italiano: “Ma se non si dà ai cittadini la conoscenza, cosa si può offrire loro in alternativa per far sì che restino (abbastanza) calmi? Soluzione: “Panem et circenses”: ovvero, quel poco da mangiare e i giochi del “circo” (della politica e  delle TV commerciali e non). Voto dato all’alunno: dieci e lode!

La differenza fra bilancio e situazione finanziaria? Ne parliamo in un prossimo post (ovviamente per i non addetti ai lavori. Gli altri, abbiano pazienza e “saltino” quel post, grazie).

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POST 1143 – MORTE A PRATO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Dicembre, 2013 @ 7:53 am

Detto altrimenti: è scoppiata la prevista emergenza

Morti e feriti in una fabbrichetta in nero a Prato. Pare che siano schiavi cinesi, che lavoravano e dormivano in fabbrica, anzi, in prigione perché le finestre erano sprangate! Ah, be’ … se sono cinesi … Alcuni commentano così. Molti invece si chiedono se sia accettabile ignorare, tollerare, accettare, anzi ricercare una situazione generalizzata a conoscenza di tutti ma tollerata perché – tutto sommato – dà lavoro. Ed allora … ce la caviamo con una giornata di lutto nazionale.

Ma se si intervenisse con un’azione a tappeto, che succederebbe? Succederebbe che tanti cinesi, tanti pakistani ed anche tanti italiani (!) perderebbero il lavoro. E allora … vabbè … se le cose stanno così … Vogliamo ragionare così? No, non possiamo ragionare così!

Questa tragedia mi ricorda l’approccio dello Stato verso il fenomeno della prostituzione, quando furono chiuse le case chiuse. Io sono del 1944 e sia per educazione familiare sia per oggettivi “limiti” di età non ebbi occasione di conoscere quelle “strutture”. Non che io sia favorevole alla loro riapertura, ma la loro chiusura tout court mi pare che sia stato un atto di ipocrisia politica: quell’antico mestiere, infatti, ha continuato ad essere esercitato, con l’aggravante delle minori garanzie sanitarie e della minore possibilità di controlli sulla dimensione del fenomeno quanto ad aspetti sociali e fiscali. Le “ragazze” infatti sono schiave abbandonate a loro stesse e ai loro protettori. E non pagano tasse.

Così a Prato, i lavoratori segregati da sbarre alle finestre, da orari impossibili, da retribuzioni in nero, da assenza di qualsiasi aspetto assistenziale, previdenziali e sulla sicurezza sul lavoro. Abbandonati a loro stessi.

 “E lo Stato che fa? Si costerna, s’indigna, s’impegna, poi getta la spugna con gran dignità…” (firmato Fabrizio De Andrè).

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POST 1142 – GIALLO ALL’ITALIANA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Dicembre, 2013 @ 7:57 am

Detto altrimenti: ma è tutto vero, purtroppo!

Fiat Croma: non è più in produzione ma continua a riservare sorprese!

In una città del nord Italia, dentro una Fiat Croma hanno trovato il cadavere di un carrozziere, ucciso a colpi d’arma da fuoco, risultato titolare di un conto svizzero sul quale sono transitate forti somme di denaro (sfido io! Con quello che costa riparare la carrozzeria dell’auto, direte voi! E invece no … state un poo’ a sentire), somme manovrate da …. (segreto istruttorio, indagini in corso). La vittima aveva lo stesso cognome del tesoriere di un importante partito politico del nord Italia inquisito per peculato. Indiziato dell’omicidio sarebbe un calabrese.

Senza

Senza coppola? Nonzi, la coppola niura non havi nenti acche fari co Piazza Affari, Wall Street e Londra ... nenti!

A me mi (lo so, lo so che “a me mi” non si dice, ma tant’è … a me mi pare che in questo caso sia un buon rafforzativo!) … dunque, dicevamo … dove ero rimasto? Ah sì … a me mi fa venire in mente quell’uno che molti anni fa hanno “suicidato” sotto i ponti di Londra … o quando qualcuno qualche anno fa ha rapito e ucciso il presidente di una importante finanziaria con sede a Milano, il cui cadavere fu poi ritrovato tagliato a pezzi. Della serie “Coi piccioli non si può babbiare“, con i soldi non si può scherzare. A buon intenditor …  poche parole. Chi sono queste persone?  Muto sto! Omo de panza sugno!

Ma poi, l’incriminato per l’omicidio del carrozziere, mica siculo è! Calabrese è … non facciamo confusione, ordine ci vuole. Solo che io del dialetto calabrese … nenti saccio!

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