LA RAGAZZA CHE HA SFIDATO I TALEBANI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Febbraio, 2013 @ 6:31 am

Detto altrimenti: Malala Yousafzai, una eroina moderna da sostenere firmando la petizione su  www.change.org

Giovanna Fiume (Palermo) ha lanciato questa petizione:

“Il 9 ottobre 2012 Malala Yousafzai, una ragazza pakistana di 15 anni, è stata gravemente ferita con un colpo alla testa sparato da un uomo talebano dentro al pullman scolastico in cui si trovava.
Malala è stata attaccata per la sua battaglia contro la distruzione delle scuole per ragazze in Pakistan. Ha rischiato la sua vita per aver difeso i diritti delle ragazze in tutto il mondo. La storia e il coraggio di Malala hanno ispirato un movimento globale e siamo convinti che debba vincere il Nobel per la Pace per il coraggio dimostrato.
Per prima cosa dobbiamo aiutare Malala affinchè venga nominata per il Premio Nobel per la Pace. Solo alcune persone, come ad esempio i Parlamentari, possono proporre le candidature. Per dimostrare che anche noi italiane e italiani sosteniamo l’incredibile lavoro di Malala, dobbiamo convincere tutti i leader dei partiti politici a sostenere insieme la candidatura di Malala per il Premio Nobel per la Pace. Malala non rappresenta solo se stessa, ma parla per tutti coloro ai quali è negata l’istruzione esclusivamente in base al loro sesso.

Giovanna Fiume

Mi chiamo Giovanna Fiume, insegno Storia moderna all’Università di Palermo; ho fatto parte del movimento delle donne degli anni ’70, dei movimenti per i diritti civili e del movimento antimafia. Ho sempre considerato l’istruzione e, per suo tramite, la cultura tra le più potenti armi di avanzamento della società in generale e della condizione delle donne in particolare. Per questo non posso restare indifferente di fronte al coraggio di Malala in Pakistan, e ho lanciato questa petizione perchè voglio che la politica italiana dimostri il proprio sostegno verso questa causa. Il Nobel per la Pace a Malala manderà un messaggio inequivocabile e darà coraggio a tutti coloro che si impegnano per la parità di genere e per il rispetto dei diritti umani universali, tra i quali il diritto all’istruzione per le ragazze.”

Coraggio, amici del blog, diamo una mano anche noi! Firmiamo la petizione!

Fine del post

“Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

 

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MPS E ALTRE AMENITA’: ITALIA MIA, BENCHE’ ‘L PARLAR SIA INDARNO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Gennaio, 2013 @ 3:41 pm

Detto altrimenti: Italia mia, benchè sia inutile parlare delle piaghe mortali che affliggono il bel corpo tuo …

G. Mussari: “Alle mie spalle, a mia insaputa …”

Così scriveva il Petrarca. Inutile. Forse il parlare. Meno lo scrivere. Assai memo fare chiarezza. Per nulla inutile poi, chiedere ed ottenere giustizia. Infatti alla fine del post trovate una mia pro-post-a, cioè una proposta formulata attraverso un post, appunto!

Giuseppe Mussari, già Presidente del MPS e dell’ABI. “A mia insaputa” dice Mussari (chissà se Scajola chiederà i diritti di autore … dovrebbe sentire cosa ne pensa la SIAE …). E prosegue:  “Il Responsabile estero Gianluca Baldassarri aveva la firma per operazioni sino a 2 miliardi di euro ed operava a mia insaputa, riferiva solo al Direttore Generale Antonio Vigni” (multato da Bankitalia di “ben” €64.555! Che lui nemmeno se ne accorge visto che ha incassato 4 milioni di euro di buonuscita che ora Bankitalia chiude la stalla “dopo”, nel senso che persegue i Consiglieri di Amministrazione che hanno deliberato tale corresponsione).

Ci hanno derubato. Ma che almeno non pretendano di offendere la nostra intelligenza!

Nel frattempo. Nel frattempo emerge che alcuni amministratori e dirigenti avrebbero sottratto “in proprio” decine di milioni di euro e provocato centinaia di milioni di perdite alla banca e che decine di amministratori e dirigenti della banca MPS nell’ultimo decennio avrebbero versato oltre 1,5 milioni di euro alla politica.

Nel frattempo. A Napoli i bus del Trasporto Pubblico locale sono fermo perché mancano i fondi per “fare il pieno”.

Alberto Sarra … sarà mica invalido questo capolista, dai … a chi c’a cunti? Vogliamo babbiare?

Nel frattempo. Che malalingua che sono io! Ce l’ho su con questi signori che accuso di avere emolumenti e pensioni milionarie! Ma via … Se leggete Corsera 31 gennaio 2013 pag. 10, vedrete ben che l’ex sottosegretario alla Regione Calabria Alberto Sarra, operato nel 2010 per choc emorragico e perfettamente guarito tanto che fa politica (Capolista Grande Sud Calabria!), lavora, partecipa a convegni e gioca a basket (v. foto su Capolista Grande Sud Calabria), percepisce una pensione di invalidità di soli €7.490,33 al mese, lordi per di più! E che quando la stampa locale lo ha “scoperto” lui ha “onestamente” chiesto che la pensioncina gli venisse sospesa. Mi chiedo: Sospesa fino a quando? Perché non revocata? E che dire dei 225.000 euro che ha incassato di arretrato, visto che la delibera è del giugno 2012 ma la decorrenza è il gennaio 2010?

MIA PRO-POST-A

Ecco la manovra correttiva: la magistratura ordinaria e quella contabile-amministrativa accantoni le decine di migliaia di processi per fatti tutto sommato assai meno rilevanti e si dedichi ad una indagine a tappeto circa l’operato delle caste politiche, bancarie e della grande industria pubblica. Si ricaverà molta più giustizia ( e denari) che non disperdendo le forze in mille rivoli minori. Dice … ma se nel frattempo la miriade di processi “sospesi” si interrompe per intervenuta prescrizione? A parte che si potrebbe fare una leggina che interrompa il decorrere della prescrizione, in ogni caso, anche in assenza di tale legge, nessun problema, dico io. Infatti, se non altro per una ragione di par condicio, anche i piccoli delinquenti e i piccoli contravventori hanno ben il diritto anche loro di giovarsi di un istituto che fino ad oggi è stato appannaggio solo dei grandi delinquenti, dei grandi contravventori, dei grandi processi assistiti dai grandi avvocati … e non facciamo nomi!  

Fine del post

“Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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CI DIRANNO CHE OCCORRE UNA NUOVA MANOVRA CORRETTIVA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Gennaio, 2013 @ 7:47 am

Detto altrimenti: … e che la colpa è degli “altri” (sempre e comunque degli altri). Me la sento colar giù dal naso …

Troppi scandali, troppi buchi nel … colabrodo Italia! Il partito “A” accusa il partito “B” di essere corresponsabile del MPS affair. L’accusato risponde: se insisti nell’accusarmi, ti sbrano. La sensazione che ne traggo che il partito “B” conosca elementi per accusare “A” di scandali, e che abbia inteso lanciargli un avvertimento. Ma se le cose stessero così, non mi andrebbe bene. Cosa sarebbe? Il mercato degli scandali?

Io temo che da questo gioco a “a calar gli assi dalla manica”, a questo emergere di scandali, che poi sono furti a danno del Sistema Italia, il Paese ne esca così tanto “ufficialmente” impoverito che qualcuno prima o poi ci dirà: che volete? Che si fallisca? Qui ci vuole una nuova manovra correttiva. E io pago …

Ma allora, “troncare e sopire, sopire e troncare, padre molto reverendo?” No di certo. Afferriamo gli iceberg per la loro parte emergente e facciamoli emergere completamente, tutti. Come far fronte al costo dell’operazione? Innanzi tutto riducendo il costo della politica e la spesa pubblica, a cominciare dai super benefici di tutte le caste. Quindi redigendo una diversa scala delle priorità di spesa (ad esempio, cos’altro di meglio si può fare con i fondi TAV?). Infine, contribuendo all’iniziativa dall’UE nei confronti della Svizzera, la quale è stata diffidata ad addivenire ad un accordo anti evasione fiscale entro sei mesi, pena l’iscrizione nella lista dei paesi malandrini.

Già, ma se poi vanno in GB? Fabio Riva si è costituito in GB, non in CH!

E allora, costituiamo gli Stati Uniti d’Europa, accordiamoci con gli USA e chiudiamo ogni possibilità di rapporto con i paesi che non rispettano diritti umani e civili, le norme fiscali, bancarie e finanziarie, le regole per la sicurezza sul lavoro, le norme per il rispetto dell’ambiente e per il risparmio energetico. e la libertà religiosa.

Fine del post

“Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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SOLO DUE ALIQUOTE IRPEF? ABOLIRE IL FINANZIAMENTO PUBBLICO DEI PARTITI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Gennaio, 2013 @ 7:07 am

Detto altrimenti: due “promesse elettorale” di Silvio. Cui bono? Cui prodest? A chi giova?

Dai Angelino, che se ci credono è fatta!

TG3 ore 19,00, 30 gennaio 2013: Silvio promette ma. Ma che vuol dire, due sole aliquote? A quali Livelli sarebbero fissate? Chi ci guadagna e chi ci perde? Nel mio post del 10 gennaio scorso io sottolineavo l’esigenza diversa e cioè suggerivo di aumentare l’ampiezza della scala delle diverse aliquote fiscali, ed applicare sgravi decrescenti man mano che si sale dalle fasce di reddito più basse a quelle più alte, e sgravi crescenti man mano che si scende dalla fasce più alte alle fasce più basse. Sino ad incontrarsi a metà percorso. Andate a rileggere il post citato. La proposta di Silvio appiattisce la tassazione dei redditi medio bassi, con probabili svantaggi per i redditi infimi e probabili vantaggi per il ceto medio, ma sicuramente con enormi vantaggi ai redditi alti.

Normalmente si dovrebbe fare il conto delle risorse disponibili e su questa base decidere le spese. Invece nei decenni precedenti si è speso ” a prescindeer” e si è finanziato il tutto con il successivo aumento del debito pubblico. Ora si vuole ridurre l’indebitamento, ed allora si aumenta la tassazione. Orbene, fermo restando che occorre ridurre la spesa e rivedere le priorità di  spesa, l’aumento della tassazione va fatto in maniera da incidere di più sulle fasce alte e di meno su quelle basse.

Abolire il finanziamento pubblico dei partiti? Silvio promette (o minaccia?). Minaccia … minaccia … infatti in tal modo si avvantaggiano i partiti che possono contare su di un presidente ricco. Andate a leggere il mio post del 17 gennaio scorso!

Fine di questo post.

“Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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MPS, SAIPEM, ANSALDO … (post molto importante, dai, leggetelo, ne vale la pena!)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Gennaio, 2013 @ 6:22 am

Detto altrimenti: la nostra crisi morale, politica e finanziaria ci mette a rischio di perdere i gioielli di famiglia. Corriamo il rischio di una “colonizzazione azionaria”

Anteprima

Ero Direttore di una importante finanziaria. Come tale partecipavo alle riunioni del consiglio di amministrazione, per rispondere alle eventuali richieste di informazioni dei consiglieri. Un azionista di minoranza avrebbe voluto acquistare il controllo della società. Durante una di queste riunioni, un consigliere di amministrazione a lui “vicino”, persona molto stimata nel mondo della finanza, improvvisamente, a voce bassa, quasi fosse uno sfogo naturale, voce dal sen fuggita, assumendo un’aria pensante, distratta, come se parlasse solo a se stesso, si “lasciò scappare” – proprio perché io la udissi – una frase che solo io potei udire, confidando che io mi sarei sentito lusingato di questa sorta di confidenza, ma soprattutto confidando che avrei fatto mio il concetto che mi stava esprimendo e che, inconsciamente, ne sarei diventato promotore in ogni sede, “forte” del fatto che avrei fatto bella figura vendendo come mia un’idea che in realtà era di cotanto personaggio. La frase? Eccola “Mah, io vedrei bene che la società fosse quotata in borsa, e che l’attuale maggioranza si limitasse a tenere un pacchetto di controllo, diciamo il 30% delle azioni …”. Bravo! Così poi il tuo amico va in borsa, fa un’OPA, Offerta Pubblica di Acquisto e diventa l’azionista di maggioranza assoluta della finanziaria!

Fine dell’anteprima. Ora possiamo cominciare …

Alessandro Profumo

Ecco cosa mi è venuto in mente quando ho letto che l’attuale Presidente di MPS ha affermato che “vedrebbe bene l’ingresso di un finanziatore estero (o esterno? ma fa lo stesso) nel capitale del MPS”. La storia si ripete. A pensar male, direte voi … forse si indovina, dico io. Già perché l’uomo non sarebbe nuovo ad idee del genere. Ricordo male o – in tutto silenzio –  fu “dimissionato” dalla posizione di Amministratore Delegato di Unicredit per aver fatto entrare nel capitale della banca tale Gheddafi sino alla ragguardevolissima percentuale del 7% del capitale sociale all’insaputa dello stesso presidente della banca? Profumo, genovese, come me, acquario (17 febbraio) come me (3 febbraio), stipendio milionario e buonuscita di 40 milioni di euro (non come me).

SAIPEM (al 43% di ENI). Crollo della azioni del 32,45% in un sol giorno!

 

Pietro Franco Tali

Elenchiamo nell’ordine alcuni fatti:

  • 5 dicembre 2012. Pietro Franco Tali ha rassegnato le proprie dimissioni dalle cariche di consigliere e Vice Presidente e Amministratore Delegato di Saipem, a seguito dell’indagine avviata dalla Procura di Milano in relazione a presunti reati di corruzione commessi entro il 2009 e relativi ad alcuni contratti stipulati in Algeria. Con Tali sono stati dimissionati altri dirigenti;
  •  cessione del 2,3% del capitale avvenuta pochi giorni prima del crollo;
  •  revisione al ribasso del 50% della previsione di utili;
  •  crollo della azioni in borsa;
  •  riflettori della CONSOB sull’accaduto.

Pensando male mi vien da dire: qualcuno sapeva dell’imminente crollo (informato da chi?) e si è liberato delle sue azioni prima di subire la perdita. Sarebbe un reato, si chiama “insider trading”.  Chi sta giocando con i nostri soldi? Forse qualche amministratore o dirigente “dimissionato”? Inoltre, vi sono certamente soggetti interessati a “comperarsi” la SAIPEM che fa ricerche e escavazioni petrolifere: non sarebbe la prima volta che l’Italia “dà fastidio” ai grandi del petrolio. Ricordate l’uccisione di Mattei?

ANSALDO. Anche qui, gravi “dubbi” sulla gestione … debolezza politica nei controlli ed ecco che si fa avanti la Siemens interessata al settore energia.

I CINESI A MILANO. Si, stanno per aprire a Milano una loro società di rating per valutare le nostre società alle quali “dare la caccia”. Non basta. Stanno per aprire anche una filiale della Bank of China. A pensar male …

ERA, EUROPEAN RATING AGENCY … Agenzia Europea di Rating, per controllare l’operato delle Agenzie e delle Banche d’Affari altrui (USA in testa: la cessione del pacchetto azionario Saipem è stata gestita da una Banca d’Affari USA, la Bank of America Merril Lynch, che ha venduto con procedura accelerata e riservata ad acquirenti ufficialmente sconosciuti!): no, non vi è sfuggita una iniziativa così rilevante … il fatto è che la ERA , “(“Era” è stata una mia idea; oggi non è; speriamo che presto sia una realtà), purtroppo è stata solo una mia idea, una mia proposta che sto avanzando da tanti post fa …

Ecco, torno all’impressione che provai al momento del fatto raccontato nell’anteprima. Quando sento parlare di “internazionalizzazione” da personaggi che se ne riempiono la bocca, che loro sì che sanno di cosa parlano, che se lo dicono loro … cosa possiamo capirne noi poveri cittadini comuni … mi viene in mente il Medio Evo, quando i vari signorotti italiani chiamavano questo o quello straniero a dar loro manforte contro il signorotto avversario …

Le stelle le abbiamo. A quando anche le nostre strisce?

Ecco, vedete, io sono favorevolissimo alla realizzazione degli Stati Uniti d’Europa (USE – United States of Europe, oppure EUE – États-Unis d’Europe), al cui interno, in un sistema bicamerale con una camera “paritetica” (ogni stato un ugual numero di rappresentanti) e con una camera “proporzionale” (ogni stato con un numero di rappresentanti proporzionale alla consistenza della sua popolazione). In un sistema del genere mi andrebbe bene che gli azionisti delle attuali “nostre” SpA non fossero solo o principalmente italiani (purchè degli USE). Infatti mi sentirei garantito a livello politico. Ma prima di quel momento mi sento semplicemente colonizzato sia dalla Siemens che dai Cinesi che dal misterioso acquirente delle azioni Saipem …

Chi mi segue avrà notato che sto scrivendo una serie di post dal titolo “2084”, una sorta di rifacimento del “1984” di Orwell. Forse il post che sto scrivendo ora avrebbe dovuto essere raccontato “ex post” (scusate il gioco di parole) cioè come un fatto visto dal futuro, retrospettivamente, dall’anno 2084, appunto, all’interno del mio immaginario racconto …

Fare i collegamenti, gente … fare i collegamenti!

Fine del post

“Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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ILVA: SUMMA LEX, SUMMA INIURIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Gennaio, 2013 @ 5:20 pm

Detto altrimenti: (cioè tradotto in italiano) quanto più è perfetta una legge, tanto maggiore sarà il danno ingiusto che potrà recare danno ad alcuni …

Il latino, che lingua! Quattro parole … e noi diciotto! Ma veniamo alla sostanza.

Fabio Riva, il proprietario dell’ILVA

ILVA. Il GIP non dissequestra le merci pronte per la vendita. Glie lo impone l’applicazione puntuale della legge,  della summa lex … cui fa seguito la summa iniuria!

La legge. Troppo spesso fatta per dividere e non per unire. Per dividere chi se ne esce pulito e a fine mese riceve il suo stipendio, da chi a fine mese rischia di non a riceverlo. Legge fatta per deresponsabilizzare qualcuno e non per risolvere i problemi. Come in questo caso. Questa è la legge. Io la applico e sono a posto. Non mi espongo ad alcun rischio. Il resto non è affar mio (osservo: ma nei decenni precedenti, te, judice, quid fecisti? Che cosa hai fatto?)

Il Sindaco di Firenze Giorgio la Pira stava assegnando le case popolari secondo criteri di equità. Gli fecero osservare he la legge prevedeva criteri diversi. Rispose: “Io assegno le case. voi andate a cambiare la legge”.

Oggi ci vorrebbe un novello La Pira, che dissequestrasse le merci, anche a rischio di esporsi personalmente. Ed un legislatore che cambiasse la legge.

Già, direte voi, fai presto a parlare tu! Eh no, cari miei, io mi sono esposto quando è stato il mio turno, e come! Ero responsabile di una SpA mista pubblico-privata che costruiva un parcheggio interrato. La zona interessata dagli scavi era fra quelle considerate come potenzialmente esposte al rischio di ritrovamenti di residuati bellici (bombe, mine), ed allo stesso tempo considerata potenzialmente “archeologica”. Le legge statale sullo sminamento prevedeva una serie di trivellazioni esplorative peraltro non ammesse dalla legge provinciale a tutela dei possibili reperti archeologici. Quindi tutti fermi a meno che. A meno che cosa? A meno che il responsabile della SpA (io) decidesse di provvedere agli scavi “con estrema cautela” assumendosi in proprio la responsabilità di eventuali scoppi di ordigni inesplosi. Oggi il parcheggio è realizzato. Scoppi non ce ne sono stati. Mi è andata bene. Ma quelle leggi … vi paiono giuste? Leggi mirate ad escludere la responsabilità di alcuni (gli stessi legislatori, gli amministratori locali), di individuare comunque un capro espiatorio e non di evitare eventuali gravi danni.

Mi pare di cogliere una analogia con la “Situazione ILVA”. Anche in questo caso occorrerebbe l’iniziativa di un potenziale “capro espiatorio” che agisse a (possibile) proprio rischio ma a (sicuro) beneficio di migliaia di lavoratori.

Catone il Censore (non sono disponibili in archivio foto del personaggio)

Ricordate Catone? Nell’antico Senato romano, alla fine di qualsiasi discussione sulle materie più varie, soleva aggiungere: “Ceterum censeo Carthaginem delendam esse”, ed inoltre ritengo che si debba distruggere Cartagine. Ed io dico. “Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

Ma la legge? Ah già … dimenticavo: nel frattempo va cambiata.

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MONTEPASCHI E STATI UNITI D’EUROPA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Gennaio, 2013 @ 7:06 am

Detto altrimenti: signori della politica e della finanza, lend me your ears, datemi ascolto! Traducete il tutto in termini comprensibili dalla massa dei cittadini, non solo da una elite di addetti ai lavori …

Se elencassimo giorno per giorno tutti gli scandali …. e invece pare che chiodo scacci chiodo. L’Italia non è la Grecia. Infatti siamo 60 milioni e non 12. Abbiamo tanto lavoro nero, fondi neri all’estero, industrie e artigianato d’ogni tipo. Altrimenti …

La stampa ne parla poco, ma in Slovenia … idem. Il governo è sospettato di intrallazzi. Alcuni ministri si dimettono. Crisi politica. Nel frattempo, le due principali banche sono in crisi per i soliti motivi, sia “da crisi economica”, sia “da speculazioni rischiose” sulla cui base però esse hanno pagato rilevanti premi alla propria dirigenza . Risultato: misure anti-crisi di tipo greco, la gente nelle strade.

Le stelle le abbiamo già. A quando anche per noi le nostre … strisce?

Io ho sempre detto che poichè nessun partito probabilmente può rappresentare tutte le istanze personali di ognuno di noi, ognuno voti per il partito che esprime la sua principale aspettativa. A mio avviso essa è la fondazione degli Stati Uniti d’Europa. Ma mi chiedo: quando arriveranno? Arriveranno in tempo? E nel frattempo, cosa diciamo a chi è senza lavoro, senza pensione, malato senza assistenza, giovane senza futuro?

Credo che occorra una immediata fortissima accelerazione verso GLI USE o, alla francese EUE. Noi Italiani siamo creativi. Ed allora, creiamo una commissione di studio che rediga il modello politico degli USE-EUE e poi sottoponiamolo alla UE. Di corsa! Quanto meno avremo “smosso le acque”.

E nel frattempo, ILVA: espropriamola, paghiamola al netto dei denari per il risarcimento dei danni, l’adeguamento degli impianti, il risanamento del territorio e le paghe ai lavoratori anche se costretti a casa. E paghiamola con ILVA bond irredimibili, serie speciale ILVA 2%. 

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DORIAN, “solo” un gatto, ma …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Gennaio, 2013 @ 2:37 pm

Detto altrimenti: … ma molto di più …

Ancora giovane … in vacanza a Riva del Garda

Nel primo anniversario della tua scomparsa. Avevamo notato che non stavi bene. Prima visita lunedì 23 gennaio 2012. Blocco intestinale. Nonostante una settimana di cure in “clinica”, il 29 gennaio 2012 ci hai lasciato. Avevi solo 10 anni.
Dicono che voi gatti non avete un’anima. Non ci credo. Poi, dicono che siete molto più indipendenti da noi umani rispetto ai cani. Che sapete quello che volete. Che non fate le coccole “a comando”, che vi fate vivi soprattutto per ottenere il cibo. Non era il caso tuo. Tu mi cercavi di tua iniziativa, mi seguivi per casa come un cagnolino, ecco … e non per chiedere cibo, ma per dare e ricevere affetto. Per il cibo, ti sedevi dignitosamente ed in silenzio davanti alla tua ciotolina vuota e chi voleva capire capiva.

La musica che preferivi? Quella di Mozart!

La sera, ovunque tu stessi già dormendo (divano o poltrona di turno), percepivi il momento in cui Maria Teresa ed io ci ritiravamo in camera per la notte. Mentre mi spogliavo,  ti presentavi all’appello sull’uscio, seduto, in silenzio, dignitosissimo con lo sguardo solo apparentemente assente. Ma non appena noi due ci eravamo infilati sotto le coperte, tu ti materializzavi sul letto, con un salto, dalla parte di Maria Teresa, in quanto la “montagna” delle coperte sollevate da lei era meno erta di quella che sollevavano le mie gambe. Anche perché il lettone, vecchio toscano autentico in ferro battuto, era già alto di suo. Fatto questo, ti accoccolavi sui miei piedi che mi ribollivano quasi fossero avvolti in una termocoperta. E la mattina, mi davi la sveglia con il solletichìo dei tuoi baffi che mi accarezzavano il volto … dai, sveglia, Ric … cosa aspetti! Il caffè? Ma si che ora arriva … e nel frattempo mi accoccolo sul tuo petto, tanto per far capire a tutti che sei il mio umano.

Che dire. Non aveva mai avuto una bestiola, né in casa né tanto meno mia … anzi, mi correggo, una bestiola di cui io fossi stato “suo”: infatti eri stato tu a “scegliermi”, ad eleggermi “tuo”. Ora sento un vuoto. Potrei cercare un altro micio, ma … potrà mai essere la stessa cosa? Maria Teresa pensa di no. Io vorrei provare … sempre che tu non sia geloso. Fammi sapere. Alcuni amici mostrano di comprendermi. Altri, bonariamente mi canzonano un po’ … dai, era solo un gatto, dopo tutto … con i problemi che stiamo vivendo, che il mondo sta vivendo … Io non replico. Fra me e me penso solo che la sensibilità di una persona sia una ed una sola, unica, indivisibile: o certe “cose” le senti o no, verso tutti gli esseri viventi, siano essi (innanzi tutto) persone, animali o piante.

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TRENTO: CHE FATICA PAGARE LA TASSA AUTOMOBILISTICA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Gennaio, 2013 @ 2:34 pm

Detto altrimenti: provare per credere!

Caro diario ti scrivo, così io mi sfogo un po’. Oggi avevo deciso di pagare il “bollo” delle auto di mia moglie e mia, di una vespa e di un carrello-rimorchio. Infatti avevo ricevuto i relativi avvisi di cortesia da parte di Trentino Riscossioni SpA.
Mi sono detto: andiamo agli sportelli pubblici, così risparmio le commissioni. Prendo l’auto e vado alla Motorizzazione Civile: niente da fare: il bollo si paga solo all’ACI. La cosa mi sorprende un po’ in quanto l’ACI a mio avviso dovrebbe essere complementare, non sostitutivo dell’Ente Pubblico (nel caso, della Provincia Autonoma di Trento). Pazienza. Nuovo trasferimento in auto, faticosa ricerca del posteggio ed eccomi all’ACI di Via Brennero.

Coda italiana: avanzata centrale in ordine sparso con accerchiamento sulle ali

Sulla porta un cartello: “Causa problemi alla procedura, ci sono ritardi nella accettazione del pagamento bolli auto. Vogliate scusare”. Entro. la sala è strapiena, non si capisce se vi sia una coda o una ressa. L’aria è “spessa”. Mi dico: non vale la pena. Vado a casa e uso l’home banking.
Sono a casa. Utilizzo l’home banking. Ho quasi terminato la procedura ma invece di ricevere una videata di conferma (stampabile) appare una scritta: il pagamento per questo periodo è già stato effettuato. Nel dubbio, esamino l’estratto conto della banca, ma gli addebiti non compaiono.
Provo ad utilizzare la procedura dell’ACI (www.aci.it). Mi si chiede se sono persona fisica. Rispondo di si. Mi si chiede il Codice Fiscale. Lo scrivo. Salto la casella della partita IVA (che non ho). Vado avanti, ma la procedura mi ferma: non hai indicato la partita IVA. Fine.
Telefono all’ACI. Mi dicono che devo chiamare il PRA. Telefono al PRA. Una segreteria telefonica mi avverte che mi possono rispondere solo dalle 08,00 alle 12.00. telefono a Trentino Riscossioni: idem.
Oggi è il 28 gennaio. I pagamenti scadono il 31. Ho perso una mattinata. Domani ne dovrei perdere un’altra. Decido di dare fiducia al mio estratto conto: oggi pomeriggio andrò alla posta ed effettuerò i pagamenti, sperando di non pagare due volte il dovuto.
E dire che siamo nel “profondo nord”, gli eredi della efficiente Amministrazione Austro-Ungarica, quella di Maria Teresa d’Austria, solo che lei non s’era posto il problema dei bolli delle auto e le carrozze a cavalli non erano immatricolate …

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TUPARUNTO TUVAI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Gennaio, 2013 @ 2:31 pm

Detto altrimenti: Tuvai Tuparunto

Cosa significa? Si tratta forse del nome di un diplomatico giapponese accreditato presso la città di Firenze? No, niente di ciò. E’ solo un’espressione toscana che si scrive così: tu vai tu pari unto, cioè, tu sei così veloce che sembri unto, oliato di fresco!

Me lo ha detto la mia nuora, la mi’  nora toscana doc quando s’andiede a sciare insieme col mi’ figliolo all’Alpe Lusia, quella che dall’altra e sc’è Bellamonte. Bellamonte, e gli è davvero bellino quel monte, il Cimon de la Pala, che io scalai tre volte, una volta con Luciano Righetti (VR), una tirandomi dietro Alfredo Fanara (GE) ed una in solitaria.

Insomma, questo gli è un post di intervallo, tanto per prendere fiato fra tanti post impegnati … ovvia …

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