BICI UISP TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Gennaio, 2013 @ 8:36 am

Detto altrimenti: Trentinbici, il Trentino dei Trentini e dei … trenini!

Bici UISP – Unione Italiana Sport Per tutti, biciuisp.tn@hotmail.it – slowbiketrento.xoom.it – cell. 331 8370070

Alles zusammen …  nach Verona !

Dai, venite a trovarci, per e mail o sul sito! E poi iscrivetevi: pochissimi “euri” l’anno, il costo di qualche caffè! Siamo un gruppo di Trentini doc e non doc, tutti pedalatori con giudizio, assolutamente non competitivi, che ci facciamo delle bellissime gite giornaliere e non, secondo temi prestabiliti. L’anno scorso il tema erano “i corsi d’acqua” e noi abbiamo pedalato lungo l’Adige, il Danubio, il Delta del Po, la Laguna di Venezia, la Val Pusteria, la Val Venosta e la Valsugana. Abbiamo “navigato a pedali” lungo il Noce in Val di Non, siamo scesi sino a Lienz (A) e sino a Cortina d’Ampezzo, etc. etc.. Insomma, 17 giorni di gita per complessivi 1.000 km sociali. Poi ognuno di noi ha pedalato le sue ulteriori kilometrate individuali!

Il 19 gennaio si è tenuta la nostra Assemblea Ordinaria ed abbiamo approvato il programma 2013, che “pedaleremo” lungo le sedi delle ex ferrovie: “Dalle rotaie alle due ruote”. Vi cito solo alcune gite: in Liguria sul mare sino a Sanremo; la Dobbiaco-Cortina – Logarone – Belluno; la gita lungo la ex ferrovia Pontebbana con “sconfinamento” in Croazia! Uaaooo! Le bici che usiamo sono soprattutto mtb. Vi sono anche city bike e – se non sono previsti sterrati – qualche bici da corsa. Per le nostre trasferte talvolta prenotiamo un bus con bici al seguito, oppure utilizziamo la ferrovia con camioncino bici separato al seguito. I nostri “hotel”? Spesso ostelli, ormai non più solo per “giovani” ma anche per “giovanili”.

La nostra velocità media di gruppo? Direi 20 km/h, tenendo conto delle molte fotografie che scattiamo lungo il percorso. I più sportivi arrivano prima e aspettano i fotografi.

Nel nostro gruppo la “quota rosa” è più che rispettata … anzi, dovremmo iniziare a preoccuparci della “quota azzurra”! Tanto per cominciare, il nostro Presidente è “la” Presidente Monika Giacomozzi.

Ecco, vi ho detto. Ora a voi l’iniziativa ” to joint us”, di unirvi a noi: sarete i benvenuti!

2012 : non solo “lungo” i corsi d’acqua!

P.S.: v. foto a fianco

Comments Closed

VARIE ED EVENTUALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Gennaio, 2013 @ 8:23 am

Detto altrimenti: sfogliando la carta stampata (Post n. 500! Il n. 1 è del 6 dicembre 2011)

1 – Svizzera ed evasione fiscale (19.1.2013: 24 Ore pag. 17 – Corsera pag. 6).
Tanto tuonò che piovve! Era ora! Italia, USA, Germania stanno definendo con la Svizzera come evitare che faccia da sponda agli evasori fiscali. ma la grande novità è che la UE, per bocca del suo Commissario Semeta, diffida gli Stati a stipulare accordi bilaterali (e diversi, n.d.r.) con la

Elvezia il tuo governo … d’un popolo gagliardo leggi fiscali offende

Svizzera, in quanto l’UE punta ad un sistema unico per lo scambio automatico di informazioni e per la definizione di un unico accordo sulle cosiddette misure equivalenti per il trattamento fiscale dei redditi da risparmio dei non residenti 8in Svizzera).
L’UE prosegue: se entro sei mesi non so otterranno “risultati concreti”, l’UE potrà assumere “misure difensive” ed inserire la Svizzera nella black list dei Pesi non “certificati” ai fini delle transazioni finanziarie.
In miei post precedenti disegnavo un progetto. I have a dream: scrivevo che si creino gli USE – Stati Uniti d’Europa, ci si accordi con gli USA e si crei una comune frontiera chiusa ad ogni tipo di relazione con i paesi che non dimostrino di avere adottato le nostre regole quanto a diritti civili ed umani, finanza, fisco, banca, sicurezza sul lavoro e rispetto dell’ambiente.

2) ILVA – 24 Ore 19.1.2013 pag. 2. Il Governo in campo per salvare l’ILVA. Ho già esposto più volte la mia idea, e cioè non accettare di essere costretti a scegliere fra due mali: il sacrificio di posti di lavoro o la salute dei cittadini. Andate a cercare la mia proposta.

Cimoli in Alitalia: inaugura il volo diretto Roma … Zurigo!

3) ALITALIA. DANNI ERARIALE. Corsera citato, pag. 42. Finalmente! la Corte dei Conti chiude l’indagine si 17 amministratori, presidenti, consiglieri, dirigenti della compagnia di bandiera fra il 2001 e il 2007, accertando un (preteso) danno  erariale da loro mala gestio per tre miliardi di euro. Gli interessati sono tati invitati “a dedurre” le loro ragioni entro 60 giorni. Ove tali ragioni non fossero non accolte, costoro saranno citati in giudizio. Fra gli interessati spicca il nome di tale Cimoli (chissà dove nel frattempo ha depositato le decine di milioni di euro “guadagnati” – si fa per dire – in Alitalia e in FFSS …). Tutti costoro sperano nella prescrizione. Noi cittadini no.

 

A’ Iurà, che ce vo’ fa’? T’ha detto male …

3) LA QUESTIONE MORALE – Corsera citato, pag. 23. Uno scandalo al giorno leva il Paese (Italia, co fondatore dell’UE) di torno (dall’UE). Rispetto alla Grecia ce la stiamo cavando perché non siamo 12 milioni, bensì 60. Altrimenti … con i nostri scandali ed evasioni fiscali avremmo già “sforato” …. Il prefetto ed il vice capo della polizia di Napoli, i consiglieri regionali della Lombardia, i tesorieri dei partiti, il sindaco di Parma, il prefetto dell’Aquila, Giovanna Iurato. Ecco, quest’ultima non deve passare alla storia solo per le finte lacrime davanti ai morti della casa dello studente, ma anche perché è indagata per gli appalti Finmeccanica.La commissione antimafia? ma qua’ commissione? Ce ne vuole una antiscandali!

Per oggi basta così. Facciamo largo ai vostri commenti.

1 Comment »

CARTA STAMPATA O WEB?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Gennaio, 2013 @ 7:04 am

Detto altrimenti: come si evolve l’informazione

Lavoravo. Un quotidiano, due giornali finanziari al giorno. Era il minimo. Guai ad accumulare arretrati nella lettura! Eppure certe mattine, entrato in ufficio, venivo assalito dalle urgenze operative, ed ecco che il pacco dei giornali si ingrossava. Ma non poteva durare: dopo qualche giorno, anticipavo l’entrata e smaltivo.

Pensionato. Uno o due giornali al giorno. Sono molto ricchi di notizie e di cultura. Non riesco a leggere tutto, e mi dispiace. Lavoro e carta sprecata per chi scrive e pubblica. Tuttavia riseco ad estrarre le notizie che più mi interessano.

L’Ingegner De Benedetti ha affermato che sempre più le notizie ci arriveranno dal Web e la carta sarà per l’approfondimento. Accedo al Web: sui principali motori di ricerca trovo alcune notizie, ma meno di quelle che recupero dalla carta. Piuttosto imparo a collegarmi con alcuni “blog informativi”: ecco, lì trovo molto.

Anche il mio blog, in parte, sta diventando uno di quelli. Pillole di informazione e commento. Aperto agli interventi dei lettori, forse più di quanto non lo siano i cartacei, con le loro lettere al direttore. “Di più” non tanto quanto a numero di interventi, ma quanto alla “continuità” degli interventi, nel senso che sulla carta un lettore scrive, se va bene viene pubblicato, se va meglio il direttore gli risponde e se proprio va benissimo, suscita il contraddittorio di un altro lettore. La copia del giornale solo molto raramente viene archiviata. La cosa finisce lì.

Dice … ma c’è anche la radio e la TV … si, vabbè, ma la notizia “fugge” via, la senti, la archivi e non ci puoi riflettere subito con calma, a caldo,  come davanti ad un giornale o al computer. Comunque, guai se mancassero quelle fonti!

Per contro, nel caso dei nostri blog non c’è fretta nè archiviazione. I post sono sempre a disposizione dei lettori, gli interventi possono continuare a susseguirsi senza alcuna interruzione. Evviva i blog!

Comments Closed

L’INGANNO DELL’EGOISMO E DEL PORCELLUM

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Gennaio, 2013 @ 4:36 pm

Detto altrimenti: quando si crede di fare il proprio interesse

Una miscela esplosiva: la legge elettorale “Porcellum” (nitro) +  alcune promesse elettorali (glicerina) = nitroglicerina! Ma procediamo con ordine.

A) Il Porcellum, lo conoscete? Innanzi tutto ricordiamo che
• il premio di maggioranza per il senato è su base regionale: il che vuol dire che pur trattandosi di elezioni nazionali, ove nelle tre ragioni più popolose si voti “X”, tale voto prevarrà sulle altre diciassette, anche se tutte abbiano votano “Y”;
• molti parlamentari non sono eletti da noi elettori, ma nominati dai singoli Capi Partito;
• I partiti possono candidare la stessa persona in tutte le circoscrizioni elettorali. In tal modo un capo “famoso” si candida in tutte, alla fine ne sceglie una e in tutte le altre viene eletto il successivo nella lista (che ha compilato lui stesso). In tal caso, è l’eletto (il capo lista) che elegge, non l’elettore.

B) Certe promesse elettorali: aboliremo una tassa anzi due, etc.. Ciò mira a togliere di bocca la spiacevole percezione sensoriale del peso di quelle tasse, ma non dà all’elettore la visione d’insieme del sistema. L’elettore è distratto ed è portato a ragionare in una prospettiva di brevissimo periodo, parziale e non duratura. E accetta di ragionare così spinto dall’egoismo di un vantaggio sia pure limitato, ma diretto e immediato.

NO!!

Costui non si rende conto che, per converso, se accettasse di porre come “prima priorità” la soluzione a cascata dei seguenti problemi: Morale; Giustizia Sociale; Questione Sociale; tutela dell’Ambiente; Economia per tutti; Pace, bè, allora il vantaggio che ognuno ne ricaverebbe sarebbe molto ma molto maggiore e duraturo di quello – illusorio ed effimero – che gli deriva dalla abolizione di un paio di tasse: invece di essere temporaneamente lenito da un paio di aspirine, vedrebbe sconfitta per sempre la malattia di tutti.

Non vogliamo leggere la proposta alternativa che io sto caldeggiando, sotto il profilo dei “Principi”, degli “Ideali”, dei “Grandi intenti” ma sotto quello di “a noi piace la concretezza”? Bene. Esaminiamola pure con la stessa lente interpretativa di chi, oggi, si farebbe sedurre dalle sirene politiche che, soprattutto localmente, gli offrono due tasse in meno. Nell’ipotesi alternativa da me adombrata i vantaggi concreti, finanziari, economici, occupazionali, di qualità della vita, sarebbero in un tempo assai ristretto ben superiori al vantaggi della sua ipotesi.

Infatti, immaginate un po’ se riuscissimo a abolire le fortissime disuguaglianze sociali, l’evasione ed elusione fiscale, scandali, sprechi, furti (non mi riferisco ai furti d’auto!): saremmo una Germania con in più natura, clima, arte, cultura, comunicativa. Per tutti. Risultati che mai i “separatisti economici” potrebbero raggiungere, oltre quello di rischiare di rendere ingovernabile il Paese, “grazie” (si fa per dire) al combinato disposto del Porcellum con un egoismo di corto respiro.

In Italia dobbiamo perseguire la convivenza delle nostre mini-regioni interne, non la loro “dividenza”. E ciò per riuscire tutti noi a contare di più e non di meno in una Europa al cui interno i singoli Stati sono sempre più regioni europee, Euregio (nes).

 

Comments Closed

NESSUN ALTRO CONTRATTO CON GLI ITALIANI, BENSI’ LA GIORNATA ONU PER LA GIUSTIZIA SOCIALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Gennaio, 2013 @ 10:17 pm

Detto altrimenti: la Questione Sociale in Italia comincia dalla Giustizia Sociale. E la Giustizia Sociale comincia dalla Morale Sociale. E allora risolviamo innanzi tutto la Questione Morale (Sociale) Italiana. L’inadeguatezza di un “Contratto con gli Italiani”.

Gli oratori e le moderatrici

Alcune associazioni religiose, cattoliche e valdesi (il MOVIMENTO DI RINASCITA CRISTIANA, che ospita Don Marcello Farina relatore centrale, e  il CENTRO EVANGELICO ECUMENICO nella persona del Presidente Salvatore Peri), nella prima giornata della “Settimana per l’unità dei cristiani” hanno promosso una serata di riflessione sul tema “Praticare oggi la giustizia”. Il dibattito si è svolto nella Sala Rosa della Regione Trentino Alto Adige a Trento, la sera del 18 gennaio 2012.

Il 20 febbraio ricorrerà la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale, un concetto promosso e riconosciuto dall’ONU come un “principio sotteso per la coesistenza pacifica tra i popoli. Per le Nazioni Unite “la ricerca di una giustizia sociale per tutti è al centro della nostra missione globale volta a promuovere lo sviluppo e la dignità umana”. Sono parole che non lasciano spazio ad alcun dubbio sull’importanza del concetto, che dal 2007 ha una Giornata Mondiale dedicata.

Questione Morale “Sociale”, in quanto ormai, purtroppo, è ormai coinvolta un’ intera “Società”: infatti una prima parte di essa viola le leggi morali ed una seconda parte non si indigna e non reagisce abbastanza di fronte al susseguirsi giornaliero degli scandali. E “scandali” non sono solo i furti, ma anche disuguaglianze retributive e fiscali, innanzi tutto disallineate rispetto alle medie europee.

(Qual è il rapporto fra l’iniziativa religiosa ed una esigenza innanzi tutto laica? Lo scrivo alla fine della mia premessa).

Premessa

Don Marcello Farina

Giustizia, giusto, secundum jus, conforme al diritto, conforme alla legge. A quale legge? Umana, Divina, Morale? Nel corso del dibattito è stato costante il riferimento alla morale cattolica ed alla morale. Orbene, la religione “ha” una morale, non “è”  una morale (in quanto la nostra religione è soprattutto “Creazione” e “Resurrezione”, n.d.r.). La morale è innanzi tutto un “valore laico”, preesistente alla venuta di Cristo. Il Codice di Hammurabi, 1850 a. C. stabiliva:  “non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te; fai agli altri ciò che vuoi sia fatto a te”. Cristo, con la sua venuta, ha testimoniato quei valori, che erano già insiti nella natura umana.

Giustizia, quindi, non nel senso di conformità alla legge umana: un famoso filosofo del diritto, l’austriaco Hans Kelsen, ebreo, fuggito dalla Germania, riconosceva “giusto”, cioè legittimo secondo la legge (tedesca) il regime nazista in quanto “voluto dal popolo”, mentre quel regime è la negazione della “giustizia innata, morale” e della “giustizia religiosa”.

Don Lorenzo Milani affermava: non è sempre virtù l’obbedienza (alle leggi umane, all’ordine costituito, n.d.r.). Giorgio La Pira, sindaco di Firenze assegnava case popolari secondo criteri di “giustizia innata”. I suoi collaboratori gli fecero notare che le leggi (umane) prevedevano criteri di assegnazione diversi. Rispose: “Io assegno le case. Voi andate a cambiare le leggi”.

La sala della conferenza: tutto esaurito! (La poltrona vuota è la mia!)

La mia conclusione? Se una legge umana è contraria alla “morale innata”, (che è stata successivamente ribadita dalla morale religiosa, non viceversa: quindi siamo in campo laico, non confessionale, così tranquillizzo tutti i lettori!), essa non va violata: va cambiata!

Si è affermato che non vì è giustizia senza l’uguaglianza di ogni uomo, senza una “economia (planetaria, n.d.r.) dell’uguaglianza”, laddove invece la Banca Mondiale ha stimato che nella statistica degli esseri umani, circa un miliardo di persone sono “inutili” (sic). Usando la terminologia nazista, si potrebbe dire: un miliardo di “pezzi” inutili!

Nella vita quotidiana parliamo spessissimo di uguaglianza, concetto non pienamente realizzato nel nostro paese nel tessuto sociale del Paese, benchè esso sia anche (“anche”, non “solo”) un impegno costituzionale: l’art.3 della Costituzione Italiana specifica “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (ma la norma non è sanzionata, quindi spesso, purtroppo, è inefficace, n.d.r.).

Le 191 nazioni aderenti hanno l’ONU a che entro il 2015 sia dimezzata la povertà nel mondo: Ma, a mio sommesso avviso, questo obiettivo sembra non raggiungibile, se non altro per la intervenuta globalizzazione, che ha aggravato la situazione, decentrando produzione e discariche di rifiuti d’ogni genere in paesi nei quali non sono rispettati i diritti umani, civili e le regole per la salvaguardia della natura. La globalizzazione quindi ha accentuato gli squilibri preesistenti.

Per arginare i danni creati da queste problematiche, nel 2008 l’International Labour Organization pubblicava una serie di linee guida nella Dichiarazione dell’ILO sulla giustizia sociale e sull’equa globalizzazione, oggi rilanciata dalle Nazioni Unite.

(Nel frattempo nel mondo vi sono ben 30 guerre in corso. Il che ci fa dedurre la inscindibilità dei concetti di “non povertà”, “libertà”, giustizia sociale”, “pace”).

Rispondo all’interrogativo sul rapporto fra una iniziativa religiosa ed una esigenza innanzi tutto laica: nel corso della serata si è affermato che “solo una Cristianità unita in Concilio può richiamare il mondo alla piena attuazione dei valori di “libertà”, giustizia sociale”, “pace”. Comunque la “giustizia sociale” è una esigenza innanzi tutto autonomamente laica che a sua volta è “anche” religiosa in via concomitante: il che non la trasforma da esigenza laica in imperativo religioso, ma semplicemente allarga la platea dei suoi sponsor.

Intervento di Don Marcello Farina
(mi scuso con Don Marcello per l’inesattezza e l’incompletezza del mio modesto report)

Il problema della ingiustizia-disuguaglianza sociale riguarda ugualmente tutti i continenti: cambia solo l’enfasi con la quale si approccia il problema. Il profeta Michea (737 – 690 a.C.) nacque in un piccolo villaggio a sud di Gerusalemme e crebbe nell’ambiente di una classe sociale di poveri lavoratori, una piccola comunità rurale e fu il primo a difendere i diritti sociali (proprietà del campo e della casa) contro le classi dominanti ed “esproprianti”: nobiltà e sacerdoti, fonte primaria dell’ingiustizia sociale. La giustizia sociale di Michea “parte dal basso”, è quella reclamata dalla gente, non quella “elargita” dall’alto dell’ordine costituito, ordine peraltro “costituito” su ben ordinate disuguaglianze!

Michea prosegue: non basta parlare della ingiustizia sociale, occorre non tollerare, denunciare, “indignarsi”, come millenni dopo hanno fatto gli indignados spagnoli (15 maggio 2011), i gruppi di disoccupati, gli occupanti di Wall Street. Al riguardo decisiva è la lettura del libro di Stephane Essel “Indignatevi” edito a Torino nel 2011. Tensioni che la chirurgia d’urgenza delle misure di austerità ha aggravato. Scandali, disuguaglianze e relative reazioni sono in crescita esponenziale. La domanda che sorge è: quando e dove inizierà l’ “inaccettabile” sia in campo laico che in campo ecclesiale. Un Tale, duemila anni fa, denunciava: “Guai a voi che caricate gli uomini di pesi insopportabili, pesi che voi non toccate nemmeno con un dito!”

Un altro contratto con gli Italiani? No, grazie …

Il ‘900 è stato il secolo della elaborazione dottrinale del concetto di giustizia. La si è identificata con “uguaglianza”, “condivisione”, “solidarietà”. nel secolo successivo (2011) con “equità”. Orbene, tutte queste parole sono “pietre” (direbbe Don Milani), ma non bastano, perché sullo sfondo c’è la “crisi delle relazioni umane”, nel senso che il positivo rapporto di alleanza si è trasformato in un “rapporto di contrapposizione contrattuale”: firmiamo un contratto, io di qua, tu di là del tavolo delle trattative. Contrapposti, non alleati. Un contratto, una legge fra privati che – al pari della Legge “pubblica” aiuta a separare anziché ad unire: “La mia libertà finisce dove inizia la tua”? Una grande stupidaggine! Infatti, o  si è tutti liberi o si è tutti servi. Non vanno bene le leggi scritte non per “stare insieme” ma per “dividere” gli uni dagli altri: da una parte i “diritti acquisiti” e dall’altra i “doveri acquisiti” (io ho diritto acquisito alla mia pensione d’oro di decine di migliaia di euro al mese; tu hai il dovere acquisito della tua pensione minima di 500 euro al mese. Lo dice la Legge dello Stato. Io, Stato Occidentale, compero a prezzo conveniente dal tuo Governo le ricchezze naturali del tuo territorio, e tu, popolo di quel territorio, muori di fame: lo dice la Legge degli Accordi Internazionali. N. d.r.).

Viviamo in un sistema (anche politico, n.d.r.) di “interessi contrapposti” anziché di “contributi anche diversi ma convergenti al perseguimento del bene comune”.

E. Lévinas

Don Marcello prosegue citando Emmanuel Lévinas (1906 –1995), filosofo francese di origini lituane, secondo il quale giustizia è il “volto” dell’altro, la sua “alterità”. Il “volto” che ti guarda e che tu – di rimando – osservi, conduce alla “signoria dell’altro”. Il “volto” ti guarda, paralizza il potere del tuo “io” e come prima cosa ti dice: “Non uccidermi”. Quindi, il “volto” ti chiede di “sapere rispondere” (anche se tu, poi, rispondi sempre in ritardo: questa è una caratteristica della risposta al “volto”); ti rende suo ostaggio; infine il “volto” ti porta alla scoperta dei “terzi”, fra lui e te stesso: l’epifania del “volto” attesta la presenza del “terzo”: l’Umanità Intera. Partendo da queste basi, Lèvinas attribuisce alla giustizia il primato sull’amore: l’amore fagocita, annulla se stesso o l’altro. La giustizia rispetta l’altro anche se lo ama. Amate i vostri nemici, disse quel Tale, perdonate le offese (Don Milani affermava: “Perdonare è da cristiani, dimenticare è da bischeri”, n.d.r.). Per Lévinas il perdono non è una concessione dell’offeso all’offensore, ma è l’offeso che si mette a disposizione dell’offensore per aiutarlo a rinascere. Per Lèvinas la giustizia “precede” l’amore perchè rivendica l’ “alterità”, mentre l’amore rivendica il possesso. Prima dell’amore viene la “responsabilità” che si ha nei confronti del “volto”. I due momenti, il volto che ti guarda e tu che rispondi, sono asimmetrici, non è un do ut des, non è un contratto (fra un politico e gli Italiani, n.d.r.): non ci sono limiti alla mia responsabilità verso il “volto”. Ecco che anche la giustizia non è solo distributiva o commutativa: è infinita, illimitata. Infine: “fare giustizia” oggi viene erroneamente inteso come giudicare e punire, mentre il “fare giustizia” è rendere l’altro giusto, far sì che sia giusto.

Infine, mi permetto di sottoporre al Vostro giudizio alcune sottolineature

Esiste un partito politico che in questa campagna elettorale abbia espressamente ed esplicitamente posto ai primi punti del suo programma la piena realizzazione dei principi fondamentali (morali, quindi socialmente giusti) della nostra Costituzione? Altro che un secondo “contratto”!

La Corte Costituzionale potrebbe intervenire contro una legge (elettorale) che di fatto viola il principio che stabilisce che “il potere appartiene al popolo” …

E noi, ma soprattutto i nostri “politici”, tutti noi che abbiamo ed usiamo il computer, abbiamo la forza e l’onestà morale di guardare e di rispondere al “volto” del padre di famiglia, disoccupato, che a sua volta non riesce a guardare e a dare risposte al “volto” dei suoi familiari?

Infine, quando accadrà che, di fronte al nostro stesso “volto” che ci interroga da uno specchio,  sia pure tardivamente gli risponderemo con la nostra indignazione verso la non-giustizia?

5 Comments »

IMU SI, IMU NO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Gennaio, 2013 @ 8:26 am

Detto altrimenti: promessa abolizione dell’IMU, “falso scopo”

In artigleria il puntamento può essere diretto, cioè mirato al “segno”, all’obiettivo reale, oppure indiretto, cioè mirato al “falso scopo” (non al “segno”).

Ora l’IMU sulla prima casa vale circa 4 miliardi di euro (abolire gli F35 e la loro gestione vale 30 miliardi. Il TAV-(v. post precedente – vale decine di miliardi. E poi, quanto vale abolire gli scandali e gli sprechi della politica, delle PP.AA. e dei privati?).  Orbene, lasciare monopolizzare la nostra attenzione sull’abolizione dell’IMU è come farci mirare ad un falso scopo, condurci a badare ad un particolare, ad una “percezione sensoriale” e farci perdere di vista la visione d’insieme, il vero “segno”, vero obiettivo della nostra intelligenza.

Navigazione in solitaria, in planata verso sud (Palau)

Quando navigate a vela, in mezzo al mare e siete diretti ad un punto preciso della costa lontana 100 miglia (uso una scala di grandezza “mediterranea) è inutile che vi sforziate di mantenere la rotta vera esattamente, al “primo di grado” sul valore bussola che – teoricamente – vi condurrebbe alla vostra meta. E’ inutile concentrasri su questo particolare, perché nel frattempo avrete cambiato 100 volte la vostra direzione e la vostra posizione prevista (punto nave). Ciò a causa dei salti di vento e delle correnti. Quindi, sarà sufficiente che procediate grosso modo nella direzione giusta, correggendo via via la rotta con interventi sempre più precisi man mano che vi avvicinate alla meta. In altre parole: dovete avere la “visione d’insieme” della vostra rotta.

Altogarda Trentino, in regata: equipaggio al completo

Analogamente in regata, risalendo il vendo di bolina. all’inizio potete tirare bordi lunghi, via via più corti e precisi man mano che vi avvicinate alla boa di bolina.

E così nelle decisioni della politica: innanzi tutto guardiamo se nel complesso la politica si muove nella direzione giusta (ad esempio a nord anziché a sud!), e cioè se si muove nel complesso correttamente circa l’insieme delle imposte e l’insieme del loro impiego. Non facciamoci tascinare a discutere di un solo dettaglio, per quanto importante esso sia (e l’IMU sulla prima casa lo è!).

Non lasciamo monopolizzare la nostra attenzione da un singolo prelievo fiscale, dalla conclamata promessa abolizione di un singolo prelievo fiscale (o da una singola allocazione di risorse pubbliche). Infatti, mentre ci occupiamo di gestire una singola “percezione sensoriale” di un atto della politica, perderemmo di vista la visione d’insieme della Politica (Politica, ben diversa dalla politica!).

Roma, in Senato: equipaggio non al completo

Comments Closed

IL TAV – TRENO AD ALTA VELOCITA’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Gennaio, 2013 @ 7:37 am

Detto altrimenti: preveniamo i problemi anziché attendere il verificarsi delle “emergenze”

Tutti dicono: “la Amerigo Vespucci”. In realtà, fra i marinai della nostra MM, si dice “il Vespucci”, cioè il legno Vespucci. Così “la” TAV, che in realtà è maschile. Ma questa è solo l’anteprima.

Lo sviluppo della sigla TAV ci riporta alla Alta velocità ed il pensiero corre alla Torino – Lione. Poi ci si dice: per trasportare una maggiore quantità di merce. Al che si obietta che
• alla merce non interessa viaggiare velocissima ma arrivare in orario;
• i treni merci, molto più pesanti dei treni passeggeri, non possono essere fatti viaggiare ad alte velocità,  non danneggiare la linea (binari, scambi, massicciata); per l’ececssivo inquinamento acustico; per la difficoltà delle frenate; etc.;
• far viaggiare sulla stessa linea treni lenti (merci) e veloci (passeggeri) è pericolosissimo: avete sicuramente notato che in certi tratti autostradali viene indicata anche la velocità minima, non solo la massima, al fine di uniformare la velocità delle auto;
• la quantità di merci in movimento sulla direttrice est-ovest del nord Italia è da tempo in costante, forte diminuzione;
• l’attuale linea ferroviaria è utilizzata al 25% della sua attuale capacità-merci;
• il costo finale della tratta Torino-Milano è stato di sei volte il preventivato.

Ma la Torino-Lione non è l’unica linea “ad alta velocità”. Vi sono quanto meno la linea del Brennero e la Milano –Firenze –Roma – Napoli (Cristo si è fermato a … Napoli, perchè non voleva nemmeno avvicinarsi alla tratta Salerno-Reggio Calabria … nemmeno avvisinarsi!)

Il tunnel del Brennero. La quantità delle merci sulla direttrice sud-nord cresce col l’aumentare del traffico marittimo dall’Asia, attraverso Suez, al porto intermodale – da navi grandi a navi piccole – di Gioia Tauro, ai successivi porti regionali italiani. Nel passato io stesso ero azionista e amministratore di un GEIE privato (ATT3) che proponeva di realizzare tre separate canne (gallerie) ferroviarie, una per ogni senso di marcia ed una di servizio, nei quali far transitare solo i treni merci teleguidati. I passeggeri avrebbero utilizzato la vecchia linea esterna, rimodernata. Il sistema a tre canne era di assai più rapida ed economica realizzazione, consentiva il trasporto di maggiori quantità di merci e soprattutto erav molto, molto  più sicuro del sistema ad unica canna. All’epoca (una decina d’anni fa) esso non venne perso in considerazione dal GEIE pubblico delle Ferrovie degli Stati e noi (eravamo centinaia di soggetti italiani, austriaci e tedeschi) sciogliemmo il nostro GEIE. Recentemente ho letto sua stampa (L’Adige 15 aprile 2012, pag. 63, Traffico merci e tir, “Tunnel del Brenenro, la soluzione migliore” a firma di Paolo Valente) che si riparlerebbe delle tre canne. Me lo auguro. Ma … mi domando: che abbiano copiato il nostro brevetto? Mi sono perso qualcosa?

Quanto alla Milano – Napoli è stata aperta un’inchiesta sullo smaltimento (presunto illegale) dei rifiuti derivanti dagli scavi delle gallerie che si stanno aprendo nell’Appennino Toscano. Vi sono già 31 indagati tra i quali funzionari pubblici e dirigenti delle ferrovie. Le ipotesi di reato vanno da vanno dalla truffa ai danni della Pubblica Amministrazione alla corruzione, alla gestione abusiva dei rifiuti e all’associazione a delinquere. Lo riferiscono il Corpo Forestale dello Stato e fonti giudiziarie. Smaltiti secondo gli inquirenti in maniera abusiva, i rifiuti sono il frutto delle perforazioni fatte sullo snodo dei lavori dell’alta velocità nei pressi di Firenze, nel tratto interessato dagli interventi infrastrutturali previsti per la realizzazione della linea Alta Velocità/Alta Capacità Milano-Napoli.

La Forestale spiega: “I vertici di una importante società di settore davano indicazioni e direttive puntuali ad altre ditte minori coinvolte nel traffico illecito pertanto la Rete Ferroviaria Italiana pagava gli elevati costi di smaltimento alle ditte, ma in realtà i rifiuti non seguivano la corretta procedura prevista dalla normativa vigente, creando quindi un indebito profitto a favore delle varie ditte interessate. Dal punto di vista ambientale, la gravità del reato consiste nel fatto che i suddetti materiali (soprattutto i fanghi) venivano scaricati direttamente nella falda acquifera posta nelle vicinanze dei lavori con il rischio di contaminazione della stessa e del suolo”.

Ora, questo “incidente di percorso” (di percorso ferroviario, è proprio il caso di dirlo!) mi fa sorgere una domanda: come si farà a smaltire legalmente le migliaia di tonnellate di materiale di scavo della costruenda galleria di oltre 50 km della Torino – Lione, considerando che si tratta di materiale di scavo radioattivo, come è già stato accertato? E’ questa una ulteriore obiezione che si somma a quelle elencate all’inizio del presente “trattatello”.

Last but not least, è prioritaria la Torino – Lione o piuttosto il destinare quelle decine di miliardi di euro a esodati, pensionati al minimo, occupazione giovanile, muti casa a giovani coppie, sanità ed istruzione pubblica, difesa del suolo da eventi alluvionali e sismici.  etc.?

2 Comments »

RIEQUILIBRARE IL SISTEMA DEL CALCIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Gennaio, 2013 @ 5:37 pm

Detto altrimenti: vabbè “panem et circenses”, ma di questi tempi si sta esagerando un po’ troppo …

Decimo Giulio Giovenale, 50-127 d. C.

Non tutti conoscono il latino. Ed allora spieghiamo. La frase è da attribuirsi al poeta latino Giovenale: “… duas tantum res anxius optat, panem et circenses”, cioè, “(il popolo) solo due cose desidera ardentemente: il pane e i giochi circensi (la corsa delle bighe). Questo poeta fu un grande autore satirico: amava descrivere l’ambiente in cui viveva, in un’epoca nella quale chi governava si assicurava il consenso popolare con elargizioni economiche (il “panem”) e con la concessione di svaghi ai cittadini.

Lo so che le semplificazioni non sono significative, ma pochi anni fa raccolsi una testimonianza: nel confinante Veneto si faticava a trovare giovani disposti ad impegnarsi in ruoli di responsabilità nelle imprese, perché “assorbivano troppo tempo libero”. Molti preferivano ruoli più bassi, stipendio fisso (panem) e tanto tempo a disposizione per i “circenses”.

Oggi purtroppo il panem sta mancando a troppi, anche a molti volonterosi. In compenso abbondano i “circenses”. E vengo al dunque. Ho appena letto dei compensi annui pagati ai migliori commissari tecnici del calcio: 15,3; 13,5; 10,0; 7,0; milioni di euro l’anno. A questi costi si sommano quelli che le squadre sopportano per l’acquisto dei giocatori: centinaia di milioni di euro.

A mio sommesso avviso, in un mondo (occidentale, Europa USA) che sta vivendo una fase di crisi, non ancora avviata alla soluzione (ovvero verso la scelta di un diverso modello di sviluppo, perché “errare humanum est, perseverare diabolicum!) si tratta di valori “fuori scala”.

Fuori scala innanzi tutto moralmente e socialmente, oltre che economicamente e finanziariamente, che si frappongono pesantemente alla soluzione del primo problema, quello Morale, prodromo alla soluzione del secondo problema, quello Sociale. Inoltre ottenebrano le menti (“Luce dona alle menti, canta Stille Nacht!) trasformando una realtà “esagerata” e per quasi tutti assolutamente irraggiungibile, in una “realtà da invidiare, sognare, sulla quale discutere, per la quale litigare, aggredirsi, insultarsi”, realtà che occupa (abusivamente) molto, troppo spazio mentale, distraendolo dai veri problemi, dai veri obiettivi: morali, sociali, politici, lavorativi, alcune volte anche familiari. Di vera vita, insomma.

Genoa F.C.

Don Lorenzo Milani riteneva di dovere insegnare a leggere anche a chi sapeva leggere e soprattutto capire solo la pagina sportiva del giornale. Per quel Sacerdote infatti costoro erano – e lo diceva con tristezza – veri analfabeti, al pari degli altri, che nemmeno sapevano leggere quella pagina. E insistette fino a condurre i suoi allievi della scuola di Barbiana a comprendere i discorsi dei politici, dei sindacalisti, degli economisti e dei vescovi. Ai suoi ragazzi non concedeva il pallone, proprio per questo motivo, per la forza distraente che avrebbe esercitato sulle loro menti. In compenso realizzò una piccola piscina per l’estate e per l’inverno acconsentì che “sciassero” lasciandosi scivolare giù per i prati scoscesi su sci che erano poco più che assi di legno.

 Io non sono contrario al gioco del calcio, anche se l’ultima partita che ho visto in uno stadio è roba di oltre 50 anni fa, a Genova: Genoa-Fiorentina, 3 a 1 a fine campionato. Genoa imbattuto in casa. Fiorentina (Sarti, Magnini, Cervato, Chappella, Gratton, Segato,  Rosato, Julihno, Virgili, Montuori, Prini) già vincitrice dello scudetto annuale. Io nato a Genova, mio babbo toscano: per forza che mi ricordo al formazione della “sua” squadra! E poi mio figlio, Edoardo, già giocatore in squadre giovanili, ora 31enne, fa il mister. Come potrei essere “contro” il calcio?

Solo che a mio sommesso avviso il tutto dovrebbe essere (molto) ridimensionato e sicuramente anche (molto) moralizzato anche per quanto riguarda il problema del “calcio scommesse”. Non vi pare? Anche per liberare spazio sull’hard-disk della nostra mente, da dedicare a cose serie, quale la comprensione del momento elettorale e della fase economica che stiamo vivendo, tanto per fare un esempio, anche da parte di una massa di persone  troppo spesso distratte da altro. Panem et circenses, si diceva …

P.S.: … fra l’altro, alcune banche spagnole stavano per fallire perchè non riuscivano a recuperare i finanziamenti erogati a squadre di calcio, le quali avevano pagato prezzi di acquisto e stipendi milionari a calciatori e allenatori.  L?UE ha dato loro i fondi necessari a non fallire. Gli Stati hanno dato all’UE quei fondi. Noi tutti abbiamo dato agli Stati quei fondi, con le nostre tasse = gli stipendi ai calciatori ed allenatori li abbiamo pagati noi tutti, anche se non andiamo allo stadio.

Comments Closed

ASSICURAZIONE AUTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Gennaio, 2013 @ 1:55 pm

Detto altrimenti: una gradita sorpresa

Scade l’assicurazione RCA della mia auto.
La mia consueta attuale primaria compagnia mi manda l’avviso di scadenza e di pagamento: €750,00.
La nuova legge (Governo Monti) stabilisce che non vi sono più rinnovi automatici.
In pochi minuti, su internet, trovo un’altra primaria compagnia che mi assicura ad €360,10.
Stipulo e pago (home banking) nello spazio di mezz’ora.

2 Comments »

BERLUSCONI AFFERMA: ABOLIRO’ IL FINANZIAMENTO PUBBLICO DEI PARTITI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Gennaio, 2013 @ 1:39 pm

Detto altrimenti: cui prodest? Cui bono? A chi gioverebbe? A pensar male … un mio amico, genovese, commerciante ed ebreo (con il massimo ripetto per le tre “categorie”, s’intende!) ebbe a dirmi: “Quando ti fanno una proposta, un regalo, domandati dov’è la fregatura”.

Solo gli stupidi non cambiano mai parere. Il Presidente Monti ha “confessato” che nel 1994 aveva votato Berlusconi.

Elettori, ecco, vi restituisco i “denari dei partiti”. Cos’altro di più potrei fare?

Anch’io devo fare una confessione: nel recente passato sostenevo che si dovesse abolire il finanziamento pubblico ai partiti (se non altro per rispettare nella sostanza e non solo nella forma l’esito del referendum abrogativo). Poi, aiutato in questo anche dall’affermazione di Berlusconi (cui sono grato, limitatamente all’avere richiamato la mia attenzione),  ho riflettuto ed ho cambiato idea sulla base di due ragionamenti:

 • Se vi sono grossi furti di pane, non si abolisce il pane: si arrestano i ladri.
• Se si abolisce quel finanziamento, si concede un enorme vantaggio ai partiti che possono contare su capi partito “ricchi”.

Quindi a mio avviso il finanziamento deve restare, sotto forma di rimborsi a fronte di spese pertinenti e documentate.Ma anche qui due osservazioni:

• il totale dei rimborsi va comunque ridimensionato, ad esempio stabilendosi un massimo nella metà delle somme precedentemente erogate, salvo però, entro tale massimale, erogare i rimborsi solo a fronte di spese pertinenti e documentate;
• con il sistema dei “rimborsi a posteriori” si agevolano i partiti i cui capi siano ricchi e quindi disponibili a rilasciare fidejussioni bancarie per consentire al proprio partito di finanziarsi presso le banche ben prima di avere effettato le spese.

Quindi la soluzione potrebbe essere la seguente, referendum abrogativo permettendo: fermo restando che si erogano rimborsi solo a fronte di spese pertinenti e documentate e solo entro il massimale pre-stabilito, è consentita l’anticipazione ai partiti di pre-finanziamenti da accreditarsi in un conto speciale, utilizzabile solo per spese dirette e non utilizzabile, ad esempio, per finanziare fondazioni o altro che si frappongano fra il partito e i beneficiari finali dei suoi acquisti di beni, servizi.

Comments Closed