SFOGLIANDO I GIORNALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Giugno, 2012 @ 6:32 am

Detto altrimenti: una sorta di rassegna stampa


I danni procurati dalle Agenzie di rating USA. L’Adige del 1 giugno 2012 a pagina 6, in un trafiletto a piè di pagina (io questa notizia l’avrei collocata in prima pagina!) ci informa che il Pubblico Ministero di Trani, Dr. Michele Ruggiero, ha concluso la prima tranche di un’inchiesta che potrà condurre al rinvio a giudizio sull’operato del Signor Deven Sharma (e altri quattro suoi impiegati), Presidente di S & P Financial Service, il quale, con una serie di artifici, avrebbe destabilizzato l’immagine, il prestigio e l’affidamento creditizio dell’Italia sui mercati esteri, avrebbe indebolito l’Euro e deprezzato il valore dei titoli italiani, cagionando alla repubblica Italiana un danno patrimoniale di rilevantissima entità. Il reato contestato è quello di “manipolazione del mercato, continuata e pluriaggravata dalla rilevante offensività dei comportamenti in quanto commessi in danno dello stato sovrano italiano. La S & P ha replicato. “Riteniamo le accuse prive di fondamento e non provate”.  Non se ne verrà subito a capo, ma comunque è un buon inizio! Nel mio post del 15 gennaio 2012 proponevo la creazione di ERA, European Rating Agency, per attribuire un rating alle Agenzie USA, ad esempio dopo che hanno giudicato “ottime” società (Parmalat) che dopo pochi giorni sono fallite.

Tesorieri, li vogliamo così ...

I tesorieri dei partiti. Prendiamone uno a caso, Luigi Lusi (L’Adige, 1 giugno 2012, pag. 8). Mancano milionate su milionate di euro, a non finire. Due considerazioni:
1) Chi avrebbe dovuto controllarlo non lo ha fatto, giustificandosi: “Avevo la massima fiducia in lui”. Ma provate un po’ ad immaginare una situazione del genere all’interno di una SpA il cui capitale azionario fosse a maggioranza pubblica. Si scopre che il tesoriere della società ha sottratto ingenti somme. Il Presidente Amministratore Delegato della Società si giustifica di fronte al suo azionista pubblico affermando: “Non lo controllavo perché avevo la massima fiducia in lui”. Il politico di turno si sarebbe scandalizzato, indignato, lo avrebbe “fatto nero” denunciandolo urbi et orbi ai Tribunali Ordinari, Amministrativi ed all’Inquisizione (ripristinata per l’occasione). Invece, nel caso delle tesorerie dei partiti, i politici adottano la scusante che in altra occasione li avrebbe indotti ad impalare il colpevole. La legge è uguale per tutti? Nel mio post del 7 giugno (“Categorie”) chiarivo: la legge è uguale per tutti gli appartenenti alla stessa categoria (di politici, in questo caso), non per tutti, purtroppo!

... o piuttosto così?

2) In questi giorni i partiti stanno discutendo se dimezzare i cosiddetti rimborsi spese a loro stessi e/o se fissarne un massimo e/o come fare per escludere alcuni possibili beneficiari. Ma vogliamo prima vedere se e come è violato il referendum che aboliva il finanziamento dei partiti? Vogliamo impedire ad un soggetto di fissarsi da solo i propri emolumenti e rimborsi? Vogliamo chiamare le cose con il loro nome, e cioè, chiamare rimborsi i pagamenti a fronte di spese pertinenti e documentate? Vogliamo prima controllare la gestione della tesoreria di tutti i partiti e non solo quella di oggi ma anche quella di ieri? E poi, se scopro un ladro che ha rubato 100 non posso comminargli, come pena, la sanzione che per il futuro potrà rubare solo 50! Ma via, ci siamo bevuti il cervello?

Adige, 1 giugno 2012, pagg. 1 e 63. A firma di Federico Rampini: le risorse infinite di chi è in pensione, come valorizzare gli ultra sessantenni. In estrema sintesi. Questi pensionati (io sono uno di questi) posseggono un ampio bagaglio di esperienza, che potrebbero mettere al servizio dei giovani, aiutandoli, indirizzandoli più di quanto non potrebbe fare un padre (nemo propheta in patria). Gratuitamente, s’intende. Concordo e mi metto io stesso a disposizione, alle stesse condizioni. Chiedo solo che la richiesta del mio contributo sia fatta attraverso questo blog. Ma voglio fare una ulteriore considerazione. La nostra deve operare su due fronti contemporaneamente: verso i figli, che non trovano lavoro e casa e verso gli anziani genitori, che non sempre possono permettersi rette di migliaia di euro al mese per farsi assistere e curare. Ora, fina a quando ci siamo noi, ultrasessantenni ancora “in gamba”, la cosa sta in piedi. Ma come andrà a finire al nostra società quando i futuri ultrasessantenni non avranno più le disponibilità che noi abbiamo oggi? Già oggi i matrimoni ( e i patrimoni!) diminuiscono, le nascite diminuiscono, il lavoro diminuisce. I Portoghesi vanno a cercare lavoro nelle loro ex colonie e nello stesso tempo le loro ex colonie stanno acquistando le azioni delle Spa portoghesi … Cerchiamo quindi di avere una visione di medio lungo periodo, non solo di qualche metro davanti al nostro naso, altrimenti fra non molto rischiamo di rompercelo del tutto il nostro bel nasino … ed avremo tutti un bel naso … profilato greco!

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UNA POESIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Giugno, 2012 @ 5:27 pm

Martha Medeiros

Detto altrimenti: forse l’avevo già sentita, ma non la ricordavo. Ieri me l’hanno inviata. Vale la pena di riflettere … che ne dite?

“LENTAMENTE MUORE”   di Martha Medeiros

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e chi non cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero sul bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno.
Lentamente muore chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Martha Medeiros, brasiliana, laureata  nel 1982 a Porto Alegre. Dopo aver lavorato in campo pubblicitario, si è trasferita per nove mesi in Cile dove ha cominciato a scrivere poesie. Tornata a Porto Alegre, ha  niziato a scrivere come giornalista proseguendo anche la sua carriera letteraria. La poesia di cui sopra è stata per lungo tempo erroneamente attribuita dai più a Pablo Neruda.

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CATEGORIE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Giugno, 2012 @ 7:35 am

 

Detto altrimenti, la legge è uguale per tutti (gli appartenenti ad una stessa categoria).

In Italia c’è chi può e chi non può. Alcune categorie, “può”, altre “non può”. Figuratevi un po’ cosa mai “può”  chi non appartiene a nessuna categoria!

La categoria dei petrolieri, quella degli industriali, quella dei burocrati pubblici e poi via via: avvocati, notai, commercialisti, giornalisti, superstipendiati e superpensionati dotati di “diritto acquisito”, politici con rimborsi spese (non fatte e/o non documentate) incorporate, parlamentari vicinissimi alla pensione (lo sono tutti, visto che a loro bastano 35 mesi di onorato servizio … bè, mi correggo … avete ragione … di servizio) etc.. Tutte categorie che “può”.

La legge è uguale per tutti all’interno di ciascuna categoria. Di cosa ci lamentiamo? Resta quindi il fatto che ogni categoria può avere una legge diversa da quella delle altre, ma cosa volete che sia quella piccola dimenticanza del legislatore, via … in realtà lui voleva scrivere “La legge è uguale per tutti gli appartenenti alla stessa categoria” e non solo “La legge è uguale per tutti”. Bazzecole, pinzillacchere … almeno sino a quando non usiamo correttamente i vocaboli della nostra bellissima lingua.

Infatti in  Italia dovremmo imparare ad usare correttamente il nostro lessico. Ad esempio, non dovremmo dire TAV, Treno ad Alta Velocità per giustificare la creazione di un treno che trasporti una maggiore quantità di merci (che poi sta diminuendo!). Infatti dovremmo dire TAC, Treno ad Alta Capacità che poi alle merci interessa arrivare “in orario”, non arrivare “presto”.

Analogamente non dovremmo parlare di “autorizzazione a procedere (procedibilità)”, bensì a punire un parlamentare. Infatti tale autorizzazione dovrebbe e potrebbe essere negata dai colleghi parlamentari solo ove essi fossero convinti che l’accusa fosse strumentale rispetto alla volontà di impedire all’interessato di esercitare la sua funzione. E invece loro dicono, scrivono e votano come segue: “Io voto contro l’autorizzazione perché sono convinto che il collega non abbia commesso il fatto o perchè io ritengo che il fatto non sia un reato” (punibilità, cosa diversa dalla procedibilità). Nel far ciò chi vota (parlamentare) si sostituisce arbitrariamente alla magistratura. Ma si sa, egli appartiene alla categoria giusta. Avete vistio che avevo ragione?

All’appello manca la categoria delle piccole imprese disastrate dai ritardi degli incassi da parte della Pubblica Amministrazione e dalla chiusura dei fidi bancari, quella delle vedove dei suicidi “economici”, quella dei minipensionati, delle false partite IVA (ma perché mai il Ministero delle Finanze non vieta l’attribuzione delle false partite IVA? Sarebbe così semplice!), etc..

Ma basta, va bin parei, va bene così, per dirla in piemontese, mi fermo qui altrimenti il post diventa troppo lungo. Tanto ci siamo capiti …

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ONE DAY BICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Giugno, 2012 @ 7:26 am

Detto altrimenti: un pensionato come me, una giornata infrasettimanale se la può ben riservare, o no?

Edoardo, le papere e l'uomo

E allora, eccomi qua. Anzi, eccoci qua, io ed il mio amico di pedalata, il Cavarenese Edoardo Pellegrini (“Cavarenese”? Si dice così? Ne dubito, lui comunque abita a Cavareno, Val di Non, TN).

Da miei post precedenti avete capito quali siano le difficoltà di un Trentino che voglia prendere un treno in Alto Adige. Quanto al resto, qui vi dò solo qualche dato tecnico ciclistico. Dal Passo del Brennero (arrivati al passo alle 10,40) a Bressanone, giretti extra per 10 km compresi, km. 62 di pista ciclabile. Molta discesa, alcuni strappi in salita niente male.

Lungo il primo tratto, ricavato nella sede della vecchia ferrovia, una casupola, quasi una baracca, con tanti animali da cortile in libertà. Un vecchio, solo per scelta o solo al mondo, li accudisce. Ammiriamo gli animali, trascuriamo colpevolmete di riflettere sulla situazione di quell’uomo, quello che compare sullo sfondo della foto. Voglio tornare e parlargli, cercare di capire.

Su di una salita, mi si apre un anello della catena, il cambio si storce, la bici si ichioda. E’ finita (la gita) , penso. Nientaffatto! Edoardo ribalta la bici, cerca due belle pietre e a sassate fa rientrare il perno dell’anello neklla sua sede. Poi, a mano, raddrizza iol cambio ed io riparto. Magico Edoardo!

Il laghetto di Varna, quello dove andavo a fare il bagno nella pausa pranzo del mio servizio militare di 40 anni fa, non è accessiobile alle bici!

Prima di entrare in Bressanone, girate a sinistra per l’Abbazia di Novacella. Qualche centinaio di metri in discesa a vi trovate a visitare un posto incantevole. Poi, lasciando l’Abbazia, state sulla strada a sinistra che salirebbe verso la montagna, ma voi dopo una ventina di metri girate a destra nella stradina del tennis club: è la ciclabile che in leggera discesa vi porta a Bressanone centro.

Ora, visto che mi hanno suggerito di farli più corti i miei post, lascio parlare le fotografie. Per ora, le mie. Poi quella scattare da Edoardo con una macchina più seria.

Da nord verso sud non è detto che sia discesa ...

 

 

Ed ecco la prima:

 

 

 

 

 

 

Abbazia di Novavella, un gioiello!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Duomo di Bressanone: al centro le statue di tre Vescovi. Quello di sinistra, interogandosi mostrando il palmo della mano destra come chi non sa proporre una soluzione: “Dove andiamo a mangiare queta sera?”. Quello in alto, al centro, indica davanti a sè: “Al Ristorante Oste Scuro”. Il terzo, mettendosi una mano sul petto: “Ma io non pago, sia chiaro” (“Ich zole ne”, in dialetto sud tirolese).

 

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This is Trento too, Trento è anche questo …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Giugno, 2012 @ 9:19 pm

Detto altrimenti: Trentini musoni, un po’ chiusi? Ma quando mai …

Ieri sera: serata di chiusura delle riunioni del nostro circolo culturale privato. Il nome? Non ve lo dico, è privato, si entra se si è amici conosciuti. No, non è elitario, assolutamente, ma essendo ospitato in una casa privata, capirete che non può essere un “luogo aperto al pubblico”.
Dunque (lo so, lo so …non si inizia una frase con “dunque”, ma mi veniva così bene …)  dunque, dicevamo … si inizia con Paolo Malvinni che ci illustra la sua opera “La magnifica Intrapresa, galeas per montes conducendo”, l’impresa del condottiero veneziano Gattamelata che poi era umbro o marchigiano, che nel 1438 (ricordo bene?) trasportò via terra le sue galee dall’Adige sino a Torbole, per combattere i milanesi dei Visconti che occupando Riva del Garda e spadroneggiando su tutto il lago  gli impedivano di accorrere in aiuto di Brescia (alleata di Venezia) assediata dai Milanesi. La prima battaglia navale la vinsero i Milanesi (ah, i Milanesi  … al mare o ai laghi, sempre gli stessi!) perchè conoscendo i tempi del soffiare dell’Ora, si posizionarono sopravvento alle navi avversarie, ma poi, capito il trucco, i Veneziani si rifecero.
Poi musica: alcuni brani pianoforte e violino: al piano la padrona di casa, Cristina. Al violino un alunno del nono anno del conservatorio, quasi ottantenne ma still goimg strong, Ruggero Polito, Presidente Emerito del Tribunale di Rovereto.

Intervallo: un Grazie alla Presidente ospite Cristina, con regali, abbracci, e un po’ di commozione da parte di tutti!

Per finire il nostro editore, Andrea Bianchi, ci ha narrato la nascita di Mountainblog.it e di Trentoblog.it. Con l’occasione ho appreso che nei sei mesi della mia attività di “matricola blogger” sui miei 165 post ho avuto 60.000 contatti. Non so se sono tanti o pochi, ma io ne sono rimasto orgoglioso e in ogni caso e ringrazio tutti quelli che mi “cliccano” ed ancor più quelli che intervengono con il loro commenti. Ah … dimenticavo, il mio post più cliccato è stato “L’Iliade letta a Trento” del 29 febbraio 2012. Merito di chi? Della Biblioteca di Trento (Paolo Malvinni e Giovanna Laudadio) che hanno organizzato le letture, ma soprattutto della carissima professoressa ed amica Maria Lia Guardini che le ha gestite. Grazie, Lia! Il merito della maggiore “cliccatura” del post va soprattutto a te.

P.S.: mi hanno detto di farli più brevi, i miei post. Eccomi qui: obbedisco!

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Tremitalia

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Giugno, 2012 @ 8:44 pm

Detto altrimenti: no, non è un errore, è che scrivere Trenitalia mi pareva poco!

Qualche post fa (16 maggio 2012, cfr. ivi) narravo della difficoltà di conoscere in anticipo gli orari ed i prezzi dei treni sulla tratta Bolzano-Trento. Sentite un po’ ora osa mi è capitato a me, che una mattina … (4 giugno 2012) volevo … ma ora vi dico.   Abito a Trento. Volevo conoscere gli orari ed i prezzi della tratta ferroviaria Bressanone-Brennero. Vado in internet. Ci sono molti siti. Ne clicco alcuni e mi si dice “Stazione di partenza o di arrivo sconosciuta”. Mi stanco. Inforco la bici e vado in stazione. Orari? Li abbiamo sino a Bolzano. Maccome, e dopo non è Italia? Si, ma noi li abbiamo sino a Bolzano. Biglietti? Mi dice: ma a Bressanone non c’è la biglietteria? Vada là. No, li voglio fare qui. Attenda. Va dal suo capo, Io attendo. Dietro di me si forma una coda. Ritorna e mi dice: un passeggero e la bicicletta, 14 euro. Ma, dico io, se per la tratta Trento-Brennero (tre volte tanto!) ho pagato 13 euro!? Si, risponde, ma in Alto Adige … E allora io non compero i biglietti. Il giorno dopo mi presento alla biglietteria di Bressanone: 14 euro. Faccio la stessa obiezione, Si, lo sappiamo, ma è così … Pensi che chi da qui si deve muovere in Alto Adige verso sud, ad esempio sino a Salorno, ha convenienza a fare il biglietto fino a Lavis in Trentino … spende meno …
Non è finita. Oblitero (cioè, timbro, ma parla come mangi!) i biglietti. Sul treno il controllore mi dice: lei li ha obliterati alla macchinetta blu (o gialla?) ma se li obliterava alla macchinetta gialla (o blu?) avevano un’altra durata. Vabbè, dico io, se questa è Italia … allora c’è proprio da tremare, e cambiare il nome a Trenitalia in Trem … Italia!
Tornato a casa, ho cliccato sugli altri siti e finalmente ho trovato l’orario del treno che … avevo già preso. Combaciava, che precisione!

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BANCHE, BANCHIERI E … ALTRI SCANDALI EVENTUALI? BASTA! Diamo vita ad un NUOVO RINASCIMENTO!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Maggio, 2012 @ 7:47 am

Detto altrimenti: Uno scandalo al giorno leva la credibilità di torno! Ma noi, noi … all’armi! All’armi, Italiani! L’Italia di deve “destare”! Usciamo da questo Medio Evo, coraggio, diamo vita ad un Nuovo Rinascimento! (Lo so che “anche” questo  è un post lungo, ma vi assicuro, è da leggere! Leggetelo,  commentatelo e reagiamo, nell’interesse di noi tutti.

Povero Medio Evo! Fucina di mille scintille di crescita! Eppure nella comune accezione, soprattutto se paragonato al Rinascimento, viene inteso come Era Buia. Ed in tale sua accezione (superficiale ma diffusa) che io lo cito qui. Ma lo faccio solo per cercare di essere capito appieno da tutti.

Finanza ( non solo) Vaticana. Montepaschi Siena. Calcio scommesse. Ed ora, Banca Popolare di Milano?

 

Anni ’70. Ero responsabile della Finanza Italia della Stet, Società Finanziaria Telefonica p. A., Torino, la Finanziaria dell’IRI per le telecomunicazioni e l’elettronica. La Banca Popolare di Milano era una delle nostre migliori interlocutrici, grazie anche all’opera del suo Vice Direttore Generale, Rag. Rizzo. Ricordo che a suo tempo notavo strano che una fra le nostre migliori finanziatrici non mettesse in campo per trattare con la prima finanziaria del Paese, il suo Presidente o almeno il suo Direttore Generale, al pari delle sue concorrenti. Ma a noi, a me stava bene così, con Rizzo ci si intendeva presto e bene.

Ed ora, invece, Banca Popolare  di Milano? Che delusione! Già in precedenti trasmissioni “Report” ed in miei post, era stato segnalato il finanziamento della Banca di 148 milioni di euro ad Atlantis World – controllata dal gruppo Bplus Giocolegale Ltd e titolare dal 2004 di una concessione (gestione delle macchinette mangia soldi del gioco d’azzardo) da parte dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato – il cui principale azionista è Francesco Corallo, figlio di Gaetano Corallo, assolto in Cassazione dall’accusa di associazione mafiosa e condannato a sette anni e mezzo per associazione a delinquere “semplice” (ah bè, allora … se le cose stanno così, possiamo stare tranqulli…) .  Circa un anno fa le fidejussioni della banca erano già finite nel mirino degli ispettori di Bankitalia, che avevano sollevato dei dubbi sull’opportunità di queste facilitazioni.

 

Massimo Ponzellini

A seguito di ciò, l’ex numero uno della Banca popolare di Milano e attuale presidente di Impregilo, Massimo Ponzellini, è stato posto agli arresti domiciliari (trattamento troppo di favore, i “domiciliari”!) assieme ad altri personaggi. A Ponzellini, tra l’altro, sono contestate presunte mazzette per 5,7 milioni di euro. Le accuse sono legate all’erogazione di finanziamenti concessi anche grazie alla presunta falsificazione dei procedimenti valutativi degli organi dell’istituto di Piazza Meda, in favore di diverse società, i cui amministratori avrebbero corrisposto e promesso somme di denaro per ricevere favori nei procedimenti di concessione e mantenimento del credito bancario. I reati ipotizzati sono infedeltà patrimoniale, associazione a delinquere finalizzata a corruzione, appropriazione indebita, oltre all’ emissione di fatture false e al riciclaggio.

 “Sponsor” di alcuni finanziamenti “forzati” sarebbero anche personalità politiche della passata legislatura (la stampa odierna cita Santanchè, Larussa, Romani).

Io osservo e mi domando:

1) Può una società (anche solo) in odor di mafia (Atlantis) vincere la gara per l’assegnazione di una (simile) concessione da parte dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato? Occorrerebbe indagare a fondo su come è stata gestita questa gara!

2) Atlantis era sta multata per circa 700 milioni di euro per infrazione al sistema dei collegamenti di controllo delle sue macchinette magia soldi con la Amminsuitrazione Finanziaria, nel senso che le aveva scollegate ed incassato “in nero”. Questa multa fu poi ridotta a meno di un milione di euro. Vogliamo indagare sul come e sul perchè di questo regalo?

3) Può uno Stato moderno e civile farsi strumento per la diffusione del gioco d’azzardo, solo perchè esso porta denari nelle proprie casse? Mi pare che ci si sia ridotti al livello di una ACC (Al Capone Company).

4) Gli scempi avvenuti nella gestione della BPM provocano un danno a tutti i suoi correntisti, anzi, a tutti gli Italiani. Dovremmo intentare una Class Action o, quanto meno, scendere in piazza a scioperare contro chi li ha perpetrati.

5) I Consiglieri di Amministrazione e le strutture della banca  (dalla Direzione Generale in giù) della banca che, con loro piena consapevolezza, furono “violentate” dai raggiri del loro presidente nulla fecero per impedire i fatti? O furono inetti o complici oppure sono dimissionari mancati.

6) Le personalità politiche coinvolte  si facciano avanti, smentiscano in modo assolutamente documentato, altrimenti si facciano da parte, scompaiano dallo scenario della civiltà, della dignità, dell’onore, della credibilità. Scompaiano! A parte che dai miei genitori a suo tempo imparai che “Essere onesti è assolutamente necessario ma non è sufficiente. Occorre anche “sembrare” onesti”.

7) Suggerisco la fondazione di un nuovo quotidiano il quale si occupi solo di tenere aggiornati tutti noi sull’evoluzione dei vari scandali e di come procedono le indagini ed i processi a loro carico. Infatti l’ultimo scandalo non deve e non può farci dimenticare il precedente. Ad esempio, che non accada che “grazie” alla Banca Popolare di Milano noi ci si dimentichi degli abusi commessi in Finmeccanica.

Uno scandalo al giorno non deve indurre in noi l’assuefazione. Non perdiamo la capacità di indignarci, di reagire, in ogni sede, in ogni momento … diamo vita ad un Nuovo Rinascimento! Altrimenti sperimenteremo a nostre spese e sulla nostra pelle le cause del (quasi) fallimento della Grecia.

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ROMA: TAGLIARE I COSTI INGIUSTIFICATI, GLI SPRECHI, NON GLI INVESTIMEMENTI E I SERVIZI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Maggio, 2012 @ 5:53 am

Detto Altrimenti: e noi, qui In Trentino?

Il Governo di Roma annuncia tagli ai costi superflui, ingiustificati, agli sperperi. Benissimo!.Purchè non si taglino investimenti e servizi ai cittadini …

Lorenzo Dellai

Il Governatore del Trentino, Lorenzo Dellai non cede alle richieste di alcuni Comuni di aumentare le somme destinate ai gettoni di presenza dei Consiglieri delle amministrazioni locali. Benissimo.
Ancor prima peraltro, altrii Comuni avrebbero inteso anticipare la manovra di equità, deliberando che il gettone è dovuto se il Consigliere presenzia almeno a metà riunione. Ma nel far ciò questi Comuni si sono autodenunciati: infatti ogni Consigliere adempie al suo dovere non assistendo a metà riunione, bensì preparandosi, studiando la documentazione, presenziando all’intera riunione e quindi intervenendo, documentando e motivando i propri interventi, dibattendo ogni ordine del giorno ed eventualmente alla fine, contribuendo con il proprio voto alla delibera. Quindi, l’aver presenziato “a metà riunione” lungi dal costituire il presupposto per il pagamento del gettone di presenza, dovrebbe essere la condizione per la sua non corresponsione.

Quindi, bene, Presidente Dellai, ben fatto.

P.S.: Metà, metà … metà rimborsi elettorali, metà riunione … chssà come si rivolta nella tomba Re Salomone, l’inventore della “soluzione a metà“… e Dante Alighieri, di costoro cosa mai avrebbe scritto se non “la metà van cercando ch’è sì cara/come sa chi la stessa mai refiuta” ?

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E’ VENUTA MENO SOLO LA MORALE (altrui) O INVECE ANCHE L’INTELLIGENZA “RESIDUA” (nostra) E LA MEMORIA “RESIDUA” (nostra)?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Maggio, 2012 @ 6:37 am

Detto altrimenti: “Ma il re è nudo” gridò quel bambino nella favola di Hans Cristian Handersen!

"Vacanze romane"

Persone che ci hanno governato o che governano (non facciamo nomi!): una si è inventato le gare di burlesque ed ora, non ancora soddisfatto, insiste: infatti ne starebbe allestendo una ulteriore, la sua salita al Colle! Ma via …. Siamo seri! Un’altra va in vacanza utilizzando aerei privati, ville e yacht noleggiati e pagati da altri al prezzo di centinaia di migliaia di euro e ci spiega … “Quando si va in vacanza in gruppo, uno paga il viaggio, l’altro l’hotel, l’altro la villa, l’altro lo yacht, poi si conguaglia!” Ma quando mai? Come se si trattasse di una pizza fra ragazzi: “Dai, facciamo così: questa sera con le ragazze … tu paghi le pizze, io il cinema poi domani conguagliamo!” Ma quando mai …. Qui non si tratta di quattro birre e di quattro ingressi al cinema! … Però, a dire il vero, in quest’ultimo caso un progresso c’è stato: infatti tutto ciò non è  accaduto “a sua insaputa” …

Cosa ne penso?

Vacanze milanesi, ma non certo all'Idroscalo di Milano!

1) Innanzi tutto queste spiegazioni sono un’offesa alla nostra intelligenza residua. Ci dovrebbero chiedere scusa!
2) Non si devono confondere gli eventi con il loro pagamento e/o con la spiegazione del pagamento, cioè “cosa questi eventi siano”  con “come essi siano stati pagati” e con “perchè sono stati pagati in tal modo”. Infatti gli eventi citati, già di per sé, sono al di fuori di comportamenti accettabili sia sotto il profilo etico che economico finanziario. Sono “fuori scala” in ogni momento, in ogni tempo, sotto ogni profilo. Ma come? Concedersi vacanze da miliardari … da parte di amministratori pubblici … ma dove va a finire il controllo sul tenore di vita da parte del fisco, controllo che dovrebbe condurre all’accertamento induttivo di redditi ben diversi da quelli dichiarati, sotto il duplice aspetto qualitativo e quantitativo? Dice … “Ma mi ha pagato lui tutto … ed io a lui non ho fatto alcun favore ….” Si, posso anche crederci, nessun favore a lui, ma ad altri? Da quando in qua il mondo è pieno di gente che ti  regala vacanze da super nababbi?

 

 

“Il re è nudo”, gridò il bambino della favola, vedendo che il re era proprio nudo, mentre tutti gli astanti cedevano alla suggestione indotta in loro dal comportamento del sarto e del re stesso. Torniamo bambini anche noi, guardiamo in faccia la realtà, non cediamo alle suggestioni, … “l’Italia s’è desta”, o almeno, così si spera … vediamola per come è, nuda, e diamoci da fare per rivestirla di dignità, di intelligenza, di onestà, di memoria …

…memoria? Trascrivo qui tre commenti che potrete ritrovare  scorrendo l’elenco degli interventi ai post precedenti, ma tant’è … ho ritenuto che meritassero maggiore evidenza:

1) Lo sdegno per quanto accaduto (a Genova e a Brindisi, n.d.r.) non sembra sia sufficiente per testimoniare l’accaduto. Abbiamo ancora negli occhi le stragi di Falcone e Borsellino, di Moro, di tutti i servitori di questo Stato lasciati da soli nel momento del dolore, della sconfitta. Un popolo si risolleva con una forte coscienza civica, tutti uniti verso un comune obiettivo che è quello della sconfitta di tutte le mafie. Ma la necessità di un popolo che sia unito verso la realizzazione dell’obiettivo è imprescindibile. Persiste più di un dubbio, è vero, perchè ci sono due Italie, quella che cerca di uscire dalla crisi soffrendo e centellinando l’euro ogni giorno e quella che già si è arresa. Quando si arriva al terrorismo la bussola non riesce più a dare segnali, e il concetto di cittadinanza sociale e civile si smarrisce definitivamente. Ora il compito dello Stato è consegnare alla giustizia tutti coloro i quali hanno partecipato a questo efferato delitto. Un delitto, se mi permetti, di cui vergognarsi al cospetto del globo tanto quanto la nostra classe dirigente e politica degli ultimi 30 anni che ci ha lasciato in braghe di tela. E Pantalone continua a pagare…

2) Due “Italia”, è vero. Quella per la quale 2+2 fa 4 ed anche presto, e quella che di fronte ai furti delle segreterie dei partiti (superiori ai bilanci destinati ad esempio, alla tutela dei beni archologici e che “grazie” ad una leggina che non ne vincolava l’erogazione al completamento della legislatura, sono stati pagati anche due volte nel corso dello stesso anno!), quell’Italia la quale dicevo, di fronte a questi furti, dice che “sono cose che sono sempre successe, che i veri problemi sono altri, che bisogna capire il contesto …” (ho udito io queste affermazioni!) Certo che se questa è la morale, c’è da aspettarsi di tutto! Eppure cantiamo “l’Italia s’è desta!”. Speriamo che sia la volta buona! Certo che se ai suddetti furti si vuol porre rimedio anzichè arrestandone i responsabili e chiedendo conto del malloppo sottratto, bensì dimezzando per il futuro rimborsi di spese ancorchè non sostenute e/o non documentate, è un po’ come se la pena comminata ad un ladro che ha rubato 100 fosse: “Ti condanniamo, per il futuro, a rubare solo 50″. Il terrorismo dichiara che vuole colpire Finmeccanica, le Banche, et.. Ma questo cosa vuol dire? Che noi, noi che terroristi non siamo (Dio ne guardi!), noi che siamo assolutamente contro ogni forma di violenza e di terrorismo, vuol dire che noi non potremmo più criticare ad esempio, gli stipendi fuori scala di banchieri, superburocrati, supermanager nè gli sperperi di Finmeccanica e Co.? Oppure che d’ora innanzi dobbiamo impiegare le nostre energie a condannare il solo terrorismo, distraendoci e trascurando le milionate di euro che mancano all’appello, non rilevando che la legge è “quasi sempre” uguale per tutti? O non rilevando che non c’azzecca che il parlamento decida da solo il proprio emolumento? E che nemmeno c’azzecca che parlamentari nominati ministri contribuiscono a votare la fiducia “a se stessi”? No. Il mio hard disk mentale ce la fa, può benissimo occuparsi contemporaneamente dei due filoni di problemi.

3) Dinanzi ai fatti di Brindisi c’è stato il silenzio assordante dei deputati, che siano essi colonnelli o gregari. In realtà, questi non pensano proprio a ciò che accade in Italia. Ricordo che durante la vacatio di B. ne incontrai molti sparsi un pò ovunque per la capitale: chi a fare shopping, chi ad accompagnare la moglie e chi l’amante; chi al convegno di Tizio e Caio ed altri con la mazzetta dei giornali (mazzetta? Dei giornali, cosa avevate capito? N.d.r.) sotto il braccio. Ma le commissioni lavorano? E’ la domanda che mi sono posto in quel periodo, invano. Occorre considerare poi che questi signori hanno tutti un doppio (se non triplo) lavoro: basta guardare i loro redditi. Per avere una controprova basta guardare le foto immortalate dalle agenzie di stampa mentre loro “lavorano”: chi al cellulare, chi sull’Ipad, chi legge i giornali, ecc.. E si arriva alla riflessione, forse comune: sono andati al Parlamento solo per lo stipendio? Ma non è possibile che un cittadino che delega un proprio rappresentante in seno al Parlamento venga trattato così!! Si dice: il vento sta cambiando anche per loro. Infatti, non siederanno più sullo scranno di onorevole. Ma intanto potranno fruire della pensione di deputati mentre in Italia si continua a morire di crisi: oggi un altro suicidio dalle mie parti.

Angela Merkel

E cambiamo argomento. Angela Merkel sta predisponendo un progetto di piano di crescita per l’Europa, praticamente un insieme di regole che, ove adottate, migliorerebbero la capacità di crescita dei Paesi che ne hanno bisogno (e non facciamo nomi, per carità!)

Al riguardo mi permetto di formulare due sottolineature, una negativa ed una positiva. Di negativo c’è che in ogni caso questo metodo avrebbe effetti di medio e lungo periodo, mentre a quei Paesi (niente nomi, s’è detto!) servono interventi “a miccia corta, rapida” cioè che producano effetti in tempi assai rapidi. Di positivo: comincia a farsi avanti un concetto. Se io sono proprietario di una SpA e non la so amministrare, non c’è nulla di male se mi proccuro un bravo amministratore (anche straniero, ovviamente) e mi faccio amministrare. Ma … dice … la sovranità del paese, etc.. dove la mettiamo? Retorica, dico io. Io resterei sempre proprietario di quella SpA e cittadino di quel Paese, amministrati entrambi bene anziché male. Un amico che vive in Trentino ai confini dell’Alto Adige, confrontando la qualità dei locali Governi Provinciali con quella dell’ultimo “ventennio” nazionale, l’altro giorno mi ha detto, quasi per burla (ma non tanto): “Peccato che l’Austria abbia perso la guerra (la prima guerra mondiale, n.d.r.)!”

Memoria residua, dicevo. Eccomi a voi. Già, perché pare che il nostro cervello (quasi un hard disk, hard in senso letterale, cioè “duro” … a capire e soprattutto a ricordare certe cose!), non abbia più capacità residua, nel senso che pare fatichi a ricordare da chi e come siamo stati governati nell’ultimo ventennio, il secondo, tristissimo “ventennio” della nostra amata Italia. Memoria minuitur nisi exerceas, la memoria diminuisce se non la si esercita, ed allora, cribbio, esercitiamola! Cribbio? Ho detto cribbio? Oddio, … aiuto! Cosa mai mi sta succedendo?

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BORGHESIA E CETO MEDIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Maggio, 2012 @ 6:52 pm

Detto altrimenti: la scomparsa di due pilastri sociali

Giuseppe De Rita

Il Professor Giuseppe De Rita (Censis) individua buona parte delle cause della nostra attuale crisi socio-politica-economica nella scomparsa della borghesia, ove con questo termine individua una classe di persone colte, cresciute ed educate alla missione del Servizio alla collettività e ad esso dedicatesi non per motivazioni economiche bensì per puro spirito di servizio.

Come si è arrivati a ciò? Non voglio ragionare sul processo che ci ha condotti a questa situazione, bensì mi soffermerò sulla situazione attuale, sul dato istantaneo quindi, non “di periodo”. Oggi ad avviso di molti di noi, il numero dei parlamentari è troppo elevato. Essi poi sono troppo pagati. Ciò genera una enorme massa di candidati “aspiranti, prima, e di parlamentari “disponibili”, poi, spinti soprattutto dal richiamo dello stipendio e della pensione facile, preoccupati soprattutto del raggiungimento di questi traguardi (che si ottengono con 35 mesi – mesi – di … onorato servizio) , costi quel che costi, anche se si tratta di votare a favore o contro un provvedimento che non si è nemmeno letto, anche se si confonde il deficit di bilancio con l’indebitamento, anche se non si conosce il livello dell’indebitamento pubblico o il significato del termine “esodato”.

Ed allora, cosa fare? Proviamo a ipotizzare alcuni possibili interventi.

1. Investire molto di più sulla scuola, sulla cultura, sulla formazione civile e sociale dei cittadini;
2. ridurre di molto il numero dei parlamentari (si consideri che in Italia siamo 60 milioni di abitanti ed abbiamo 315 senatori e 630 deputati. In USA sono in 300 milioni ed hanno 100 senatorie 435 deputati!);
3. fare in modo che gli emolumenti di chi governa e delle assemblee legislative non siano decisi dagli stessi interessati;
4. ridurre comunque i loro emolumenti, ma non tanto da non consentire anche a chi ricco non è di partecipare attivamente alla Politica;
5. rivedere i regolamenti parlamentari, al fine di verificare la effettiva partecipazione attiva di ogni parlamentare alla vita pubblica alla quale lui stesso, volontariamente, si è dedicato, mettendo in relazione presenze, attività e remunerazione;
6. in applicazione del principio della separazione dei poteri, se un parlamentare è chiamato al governo, si dimetta dal ruolo di parlamentare;
7. limitare fortemente l’attività legislativa del Governo affinchè il Parlamento si riappropri della sua funzione.

Ceto Medio, chi era costui, scriverebbe oggi Alessandro Manzoni? Uno, nessuno, centomila, per dirla con Luigi Pirandello? Il Ceto Medio (d’ora innanzi per brevità chiamato anche CM), è stato la meta, l’obiettivo della maggior parte degli Italiani. All’inizio del secolo scorso non si aveva nulla e si aspirava ai “beni del CM”: uno stipendio fisso (le famose mille lire al mese), una casetta, il frigorifero, la TV, la Seicento, le vacanze al mare, etc. e poi via via, sempre più in su, senza sconfinare nell’area dei capitalisti. Un male? No di certo, il CM consumava e risparmiava e l’industria produceva. Ma nel frattempo il giocattolo si è rotto. Taluno dice: perché vivevamo al di sopra delle nostre possibilità. Ma chi viveva in tal modo? A nessun operaio è stata regalato il televisore, la Seicento, la casa, etc.. mentre a un certo numero di persone sono stati riservati volumi di beni e di denaro ben superiori a quanto ciascuno di questi privilegiati potesse mai consumare, stimolando quindi la produzione, etc.. Sta di fatto che il seguente mix: globalizzazione (il computer sul quale sto scrivendo è un ex IBM stato fabbricato in Cina!); concentrazione della ricchezza su poche persone, a livelli centro americani; livello insopportabile del debito pubblico; sperpero del denaro pubblico; evasione ed elusione fiscale etc., ha generato minore lavoro, maggiori tasse, minori consumi, minore produzione e così via. Da qui, la tendenziale scomparsa del CM, quindi dei consumi, quindi della produzione quindi dell’occupazione, quindi delle entrate fiscali, quindi l’impossibilità di abbattere il debito pubblico etc..

Che fare? Io mi permetto di suggerire: siamo tutti più curiosi, più analitici, più critici, più esigenti e rigorosi verso noi stessi e verso gli altri, più attenti alla relazione fra causa ed effetto e leggiamoci un libro: “Meno e meglio. Decrescere per progredire” di Maurizio Pallante, Bruno Mondadori Editore. Dopo che l’avremo letto, ne potremo discutere.

Altri, nel breve termine, più concretamente di me, propongono l’emissione da parte dello Stato di un prestito irredimibile con un rendimento del 5%. Cioè, chi ha un capitale invbestito in titoli di stato, lo trasforma in una rendita interessante, e quando rivuole il suo capitale, va a vendere i suoi nuovi irredimibili titoli in borsa. Lo Stato sarebbe esonerato dall’obbligo della restituzione del capitale. Di questo abbiamo già parlato in un post precedente pubblicato il 30 aprile 2102.

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