TRENTINO DI IERI, OGGI, DOMANI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Maggio, 2013 @ 1:21 pmDetto altrimenti: riflessioni su “valli antiche†(ovvero, un sopralluogo a pedali)
Sono andato a pedalare nella Valle del Maso Limarò. Arrivato a Sarche, si prende per Madonna di Campiglio ed al quarto tornate, sulla sinistra si parcheggia su un ampio sterrato. La pista ciclabile inizia alcune decine di metri davanti a voi, sulla destra. state attenti ad attraversare la strada!
IERI – La pista è stata ricavata nella sede della vecchia strada che unisce le Giudicarie Esteriori (Bleggio, Fiavè, etc) alla Valle del Sarca dalla quale poi si raggiunge Trento. Mentre pedalavo su un asfalto liscio come un biliardo, ripensavo a Don Lorenzo Guetti, nativo di Vigo Lomaso, fondatore della Cooperazione Trentina e fra i primi autonomisti. Autonomista? Certo! Infatti scriveva: “Se un nostro contadino deve far valere le sue ragioni, a chi si rivolge, e soprattutto dove deve andare per trovare un interlocutore? A Innsbruck, naturalmente!” Ora nella prima metà dell’ottocento, v’erano solo i carri i quali percorrevano la strada che io stavo “pedalandoâ€, strada scavata nella roccia strapiombante trecento metri … quanto si impiegava per arrivare a Sarche? E poi, la salita sino a Cadine, la discesa sino a Trento, e da Trento a Innsbruck? Tanto tempo, tanta fatica, fame, sete, tanti denari … il tutto era troppo per i poveri contadini delle Giudicarie. Ed ecco la necessità di “decentrare†i poteri amministrativi quanto meno a Trento.
OGGI – La ciclabile è completata solo per circa 4,2 km, quelli che fanno evitare le gallerie. I tratti da Sarche all’inizio attuale e dalla fine attuale in avanti sono in costruzione. Al km. 2,6, a destra, il Maso Limarò (limes, confine – del Vescovato – infatti quel maso appartiene alla Curia di Trento e diverrà un bici grill). Tuttavia al km. 2,7 un cancello avverte: “Lavori in corso, divieto di transitoâ€, ma il lucchetto è aperto e io da bravo italiano, proseguo! La ciclabile, larga, asfaltata, sospesa su uno strapiombo di 300 metri, in una valle assolutamente selvaggia, con il Sarca che borbotta sul fondo, il vento del nord che chiacchera con la vegetazione e in alto, verso nord, ora appare ora scompare un’unica costruzione che mi richiama l’idea di un monastero tibetano … Più che una valle, un canyon, da percorrere anche a piedi, sul fondo, partendo da Sarche.
DOMANI – Presto, speriamo, la ciclabile sarà terminata!
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BICI UISP TRENTO IN TRASFERTA A BERGAMO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Maggio, 2013 @ 12:14 pmDetto altrimenti: BICI UISP fa le pentole ma non i coperchi, però … non tutto il male (“La pioggia nel … bergamasco!”) viene per nuocere! (Foto * : Edoardo Pellegrini)
Lungo la strada nach Berg-Heim (verso la casa sul monte), scrosci ingenerosi … ma siamo sul pullman. Arrivati, la pioggia “dall’alto†cessa ma permane quella “dal bassoâ€, quella delle pozzanghere, veri e propri laghetti, e soprattutto quella “orizzontale†generata dalle auto di passaggio. Pedalare “non è cosa†quindi, vestiti da città (tranne lo staccanovista autore del post, che molto disciplinatamente si era presentato all’appuntamento a Trento già con i fusò da bici!), a piedi nella Hutta Town: Largo di Porta Nuova, il Sentierone – l’equivalente del Veronese Liston – verso la Hura Town, la Città Alta, l’ “Acropoliâ€.
Le nostre accompagnatrici ci riepilogano brevemente la storia della città , città di Storia, d’Arte e di Musica (patria di Gaetano Donizetti). Primi insediamenti Celti (II sec, a. C.) – dominazione romana (197 a. C. – 568 d. C.); Longobardi (568 d. C. – 774 d. C.); Franchi (774 – 904); Vescovo (904 – 1098) – libero Comune (1098 – 1331) – Visconti (1331 – 1428) – Venezia (1428 – 1797) – Napoleone (1797 – 1814) – Austria (1814 – 1859) – Garibaldi, Regno d’Italia, etc. (1859 – …)
Bellissima la salita a piedi “per una di quelle straccioleâ€, costeggiate dal verde delle ville e dei giardini, pavimentate con ciottoli di fiume arrotondati. Indi le mura veneziane, la Porta S. Agostino, sormontata dal leone di Venezia, bianca splendente rivolta verso sud, verso la pianura, ben visibile per dissuadere improbabili assalitori. Dopo avere respirato l’azzurro del cielo (tornato a salutarci!) e passeggiato lungo il Viale delle Mura, eccoci nelle due Piazze centrali, Piazza Vecchia e Piazza Duomo.
Che dire del Duomo (che racchiude la Cappella dedicata a Papa Giovanni XXIII); della Basilica di Santa Maria Maggiore; della Cappella Colleoni, del Palazzo della Ragione, della Fontana Contarini, solo per citare alcune delle tante gemme da cui la Città Alta è incastonata? Si pranza in un localino “veramente†caratteristico, molto vicino a Piazza Vecchia: ottime le portate, ottimo il prezzo: €15,00 a testa!
Ma questo mio post non può e non vuol essere una estratto di una guida turistica, piuttosto tante altre “coseâ€:
1. Un apprezzamento per la città , per le nostre accompagnatrici ed in particolare per la Signora guida del Gruppo Guide Città di Bergamo tel. e fax 035 344205 – info@bergamoguide.it, www.bergamoguide.it. Ci è stato detto: â€Se sentite il desiderio di tornare, significa che la vista è stata proficuaâ€. E noi sentiamo il desiderio di tornare!
2. Un apprezzamento per come l’arte, il desiderio di conoscenza e perché no? Anche la bicicletta uniscano persone che fino al giorno prima erano reciprocamente sconosciute;
3. la costatazione di quanta ricchezza d’arte abbia il nostro Paese e di come poco (purtroppo!â€) sappia organizzarne a livello centrale, nazionale intendo, non certo locale, una politica statale di marketing internazionale. Al riguardo mi è venuto spontaneo il parallelo con una mia recente visita a Parigi, nel corso della quale, per visitare la Santa Cappella, ho dovuto prenotare in anticipo via internet, pagare un biglietto e sottopormi al controllo del metal detector. Niente di tutto ciò a Bergamo, ove i tesori d’arte sopra citati, offerti gratuitamente a tutti e senza alcuna protezione, nulla, ma proprio nulla hanno da invidiare alla Cappella parigina … anzi … semmai è vero il contrario, tanta è la ricchezza, la varietà di stili, le diverse armonie di volumi, colori e di luci che si presentano agli occhi del visitatore.
Eravamo in venticinque all’andata e in ventisei al ritorno, perché a Brescia abbiamo dato un passaggio ad una nostra collega BICI UISP. Gli orari? A Trento al parcheggio di Via Monte Baldo alle 07,00 la mattina ed alle 20,30 la sera. Dove siamo già stati quest’anno? A pedalare tre giorni sulla Riviera Ligure di ponente, fino a Sanremo. Le prossime uscite BICI UISP a pedali? Ogni anno, un tema, questanno, le ex ferrovie:
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2 giugno, nel modenese, 30 km in pianura con soste enograstronomiche
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22 giugno, Ora - Appiano – Caldaro – Ora, salendo lungo la ex ferrovia Bolzano - Appiano
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 30 giugno, sulla Mori-Arco-Riva
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14 luglio, lungo la ex ferrovia Schio-Rocchette-Asiago
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26-28 luglio, lungo la ex ferrovia delle Dolomiti, Dobbiaco, Cortina, Calalzo, Longarone, Belluno, Primolano
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15 agosto: nella ciclabile della Val di Sole
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24 agosto: sulla Ora-Predazzo per la “vecia feroviaâ€
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6-8 settembre, lungo la ex ferrovia pontebbana lungo il Natisone e sul Collio
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21 settembre, lungo la ex ferrovia cardano-Ponte Gardena
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29 settembre: pedalata da definire.
BICI UISP, Unione Italiana Bici Pertutti (si, Pertutti, così quadra con l’acronimo!), è un’associazione che vuole diffondere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto, di svago, di turismo lento, salutare e culturale, alla scoperta della nostra Regione (Trentino Alto Adige), del Paese intero e dell’Europa. Usualmente percorriamo piste ciclabili o strade a basso traffico, dormiamo in ostelli ed abbiamo sempre con noi accompagnatori esperti, tutti volontari. Le nostre gite sono preparate sotto ogni profilo: tecnico, paesaggistico, storico-culturale, gastronomico. A BICI UISP ci  si iscrive via mail scrivendo a biciuisp.tn@hotmail.it oppure presentandosi in sede, Largo Nazario Sauro, 11, tel. 0461 231128. Il costo della tessera annuale è di €10,00 (con copertura assicurativa €33,00). E’ possibile iscriversi anche “on …pedali” e cioè in occasione della partecipazione alla prima uscita! Per l’iscrizione occorre esibire un certificato medico attestante l’idoneità allo sport non agonistico. Per scaricare i moduli di iscrizione e per ulteriori informazioni visitate il sito  http://slowbiketrento.xoom.it Volete altre notizie, foto etc.? Cliccate nell’apposito riquadro del mio blog, un po’ sotto la mia foto, la parola “uisp†o “bici uisp†o “bici†o “biciletta†e troverete molti miei post con molte foto!
Link foto:Â http://fotoalbum.virgilio.it/slowbiketrento/gitaabergamo/ ( Cliccare sul link o copiarlo su un’altra pagina web)
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LA DEMOCRAZIA VERA E QUELLA “FILTRATA”
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Maggio, 2013 @ 6:28 amDetto altrimenti: proposta di legge per la democratizzazione dei partiti.
Demo-crazia, espressione e attuazione della volontà -popolare, organizzata dai partiti. Ma se questa “organizzazione†è tale da sostituire di fatto la volontà di pochi a quella di molti, se è tale da distribuire a larghe mani agli iscritti tanta democrazia formale sottraendo loro quella sostanziale, se attraverso “elezioni e votazioni web non controllate, non certificate, non verificate†alla fine il capo fa quello che vuole, quella non è più democrazia, ma quanto meno è “elusione della democraziaâ€.
Elusione fiscale, una forma sofisticata di evasione fiscale.
Elusione della democrazia, una forma sofisticata di autoritarismo.
Democrazia in fraudem legis, che “froda†la legge. Quale legge? Quella Costituzionale che pone i pilastri della vera democrazia, cioè di quella non solo formale ma anche e soprattutto di quella sostanziale.  E Dante nel suo infermo punisce i fraudolenti molto peggio dei violenti …
 Ben venga quindi una legge sulla democratizzazione dei partiti politici.
COME USCIRE DALLA CRISI? CON LA COOPERAZIONE!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Maggio, 2013 @ 12:58 pmDetto altrimenti: provo a dare un contributo di idee …
Nel brevissimo termine (pochissimi mesi): emissione di titoli di debito pubblico irredimibili (cfr, post precedenti) a decurtazione del debito redimibile, per far fronte alle cosiddette emergenze (peraltro previste e prevedibili) e per investimenti.
Nel medio termine (due anni): costituire gli Stati uniti d’Europa (cfr. post precedenti).
Nel lungo termine (tre anni e sgg.): vedremo in seguito.
Ma, direte voi, e nel breve termine, che fare? Possiamo uscire dalla crisi con la COOPERAZIONE. Noi Trentini sappiamo bene cosa significa … per carità , non che non ve ne siano anche altre forme in altre regioni, ma il modello che propongo è “universale”, cioè non è né â€bianco†né “rossoâ€. Mi spiego.
Ieri sono stato a vistare Bergamo insieme ad un gruppo di amici (pubblicherò presto un separato post ad hoc). Bergamo Alta, Piazza Duomo: il Duomo, la Basilica di Santa Maria Maggiore, la Cappella Colleoni (solo per citare tre “pezzi†della preziosa collezione di gioielli cittadini). Una bellezza “da urloâ€, da “pelle d’ocaâ€, da lasciare senza fiato. Entrata libera. Tutte le opere assolutamente non protette contro eventuali atti di vandalismo. In Duomo il Vescovo impartiva le cresime. Sulla Piazza antistante, giocolieri, banchetti, folla rumoreggiante (nella foto: una splendida “tarsia” – quadro composto da intagli lignei – nel Coro di Santa Maria Maggiore – 1522-1532, disegni di L. Lotto, Esecuzione di G.F. Capoferri).
Due osservazioni:
1) Recentemente sono stato a Parigi. La “Santa Cappella†è solo più “allungata†(nel senso di rapporto fra larghezza ed altezza) delle citate chiese di Bergamo, le quali hanno mille ricchezze architettoniche ed artistiche in più. Per visitare la cappella parigina ho dovuto prenotare in largo anticipo, pagando il relativo biglietto. All’entrata: controlli con il metal detector. Morale. i Francesi sanno valorizzare. difendere e vendere le loro opere d’arte e architettoniche. Noi no.
“) E poi, Signor Sindaco di Bergamo, via … tutto quel chiasso … lo udivano anche i cresimandi ed il Vescovo …
Ecco, che lo Stato costituisca decine di migliaia di cooperative giovanili per la manutenzione, il marketing e la vendita dei siti architettonici, archeologici, artistici e naturalistici di cui il nostro bel paese è ricco. Lo Stato ne finanzi lo start up, diciamo per due anni. Poi i giovani se la caveranno da soli. In parallelo lo Stato richiamo al centro tutte le risorse oggi (molto mal) spese in modo disorganico da Enti Pubblici locali e da Enit, ed organizzi una promozione via web centralizzata di quanto sopra. come fa la Francia.
Ecco, “inondiamo†l’Italia con questa fertile piena di limo vitale, con questo tipo di COOPERATIVE (per fortuna ve ne sono già alcune!), e non con cooperative (disgraziatamente ve ne sono già molte!) che troppo assomigliano a società di lavoro interinale!
Nel post del 6 maggio ore 08,01 a.m. scrivevo: Francia: Saint Paul de Vence (Provenza) – Italia: Lunigiana (anfiteatro di Luni, paesini circostanti). Due realtà molti differenti. La prima, dieci ristoranti, musei, etc., milioni di turisti l’anno. La seconda nessun ristorante, nessun museo, 10.000 euro di incasso l’anno. La prima, gestita dallo Stato centralmente via web. La seconda gestita (poco) solo localmente, e comunque con depliant di carta. Il nostro ENIT ha un bilancio di 15 milioni di euro l’anno di cui 13 spesi per il proprio mantenimento e solo 3 per la reclamizzazione del turismo italiano.
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FINANZIAMENTO DEI PARTITI : SOLO QUELLO PUBBLICO O ANCHE QUELLO PRIVATO?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Maggio, 2013 @ 7:33 am
Detto altrimenti: chiudere il rubinettino di una grande botte e perdere il vino dal “boron†(o “coconâ€), cioè dalla apertura che queste botti hanno per far entrare l’operaio addetto alla loro pulizia. E’ un detto trentino che mi pare si adatti all’attuale momento di discussione sulla abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. Un altro detto trentino recita. “l’è pezo ‘l tacon del busâ€, cioè è peggio la toppa del buco che si vuole rammendare …
Mi spiego con una sintetica analisi della materia sarebbe stato necessario esaminare, in ordinata successione:
- Controllo dei denari pubblici già erogati, spesi male, rubati o non spesi. Sanzioni di legge a tutti (tutti) gli eventuali contravventori e “accumulatori”.
- Eliminazione dei flussi di denaro pubblico ancora erogati ai “cari estinti”, cioè ai partiti estinti.
- Verifica e interruzione del finanziameno diretto da lobby a singoli parlamentari.
- Controllo dei sistemi di “fondazioni e associazioni†di diritto privato espressione di organismi non riconosciuti (i partiti politici) inventate un po’ da tutti i partiti per gestire “liberamente†importanti somme “politicamente motivateâ€: somme che possono essere rubate (sic, rubate) e che comunque sono utilizzate per influenzare l’orientamento dell’opinione pubblica.
- Riesame del finanziamento pubblico dei partiti (“an debeatur †e “quantum debeaturâ€, cioè se e quanto sia eventualmente loro dovuto di denaro pubblico).
- Controllo del finanziamento privato dei partiti (per cassa e con fidejussioni, che sono garanzie cha da tempo il proprietario di un importante partito rilascia alle banche in favore del suo partito; che poi tanto il partito riceve il doppio, che quindi la banca è più che tranquilla; che tutti ci guadagnano in commissioni ed interessi, che il suo partito si avvantaggia rispetto agli altri perché riceve liquidità prima degli altri; che nessuno ci ha mai pensato a questo aspetto che invece è importante che infatti non tutti i partiti hanno un proprietario ricco).
- Decisione sull’abolizione o meno o diversa regolamentazione del finanziamento pubblico dei partiti.
- Decisione sull’abolizione o meno o diversa regolamentazione del finanziamento privato dei partiti.
E invece tutti i partiti ora dicono “Aboliamo il finanziamento pubblico dei partitiâ€! Stop.
Alcuni lo dicono in buona fede. Altri perché non possono non dirlo. Uno, perché gli conviene, tanto c’è chi ci può pensare da privato perché è ricco che poi tanto i nomi dei finanziatori privati si devono dichiarare solo dopo tre mesi che poi se io uso una fondazione o associazione ancora meglio nessuno lo saprà mai. Uno, perché si finanzia sul web. Tutti, perché si finanziano dai privati che poi se io uso … (vedi prima).
Detto altrimenti ganz kurz (molto brevemente): l’abolizione tout court del finanziamento pubblico dei partiti farà vieppiù aggravare l’attuale malanno del finanziamento privato ed occulto ai partiti ed i parlamentari, sino ad essere potenzialmente anche fonte di creazione di fondi “neri”, nel senso che io li dò legittimamente ad un partito il quale poi “legittimamente”  li devia verso destinazioni sconosciute e occulte, non riscontrabili. Alla faccia delle altre rigorose regole sulla movimentazione del denaro contante e non.
Ma via, dico io, siamo seri! Basterebbe fare come fanno negli USA e in Europa, non come facciamo noi “furbeschi mercanti levantini†del tipo del pescatore greco che addormenta i nostri soldati e poi ruba loro i fucili†nel film “Mediterraneo†del 1991, diretto da Gabriele Salvatores, con Diego Abatantuono (con tutto il rispetto dovuto ai mercanti ed ai pescatori levantini eventualmente presenti in sala, s’intende, ci mancherebbe altro!).
P.S.: nel senso sopra “anelato” pare muoversi, almeno per una parte, la proposta di legge “Finocchiaro” per la democratizzazione dei partiti politici. Subito contrari: M5S!
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IN POLITICA: INFORMAZIONE – COMUNICAZIONE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Maggio, 2013 @ 1:35 pmDetto altrimenti: cerchiamo di capirne un po’ …
Nella gestione delle Spa e di ogni fenomeno umano, la IT, Information Technology è stata sostituita dalla ICT, Information Communication Technology.
Fra due amici. Informazione: “Che ore sono?†“Le cinqueâ€. Comunicazione: “Secondo te che ore sono?†“Non ho orologio, ma credo che siano le cinqueâ€. “No, guarda, il sole è ancora alto … saranno le quattroâ€. “Ma sì, forse hai ragione tu …â€
In una SpA. Informazione: “Io sono il capo: voi dovete agire secondo le informazioni e le istruzioni che io vi fornisco, senza discutere i miei ordini. Io ho il potere. Voi la responsabilità â€. Comunicazione: “Io sono il capo. Il problema è questo …… Riuniamoci … voi cosa ne dite? Che idea vi siete fatti? Che proposte avete da mettere sul tavolo? Chi si sente in grado di assumere il ruolo di capoprogetto? Chi avrà il potere di decidere, avrà anche la responsabilità della sua decisioneâ€.
Ecco, due esempi banali. La comunicazione prevede una “cosa†in più rispetto all’informazione, e cioè il ritorno, la risposta, il dialogo, un ragionare insieme, uno scambio di idee. In entrambi i casi (It e ITC) vi è omogeneità di genere fra “andata†e “ritornoâ€, fra ciò che stimola il dialogo e ciò che si risponde allo stimolo.
Oggi, in politica, la ITC si è trasformata, nel senso che non vi è omogeneità di genere fra l’informazione fornita e la risposta ricevuta. Sarebbe un po’ come se alla domanda “Che ore sono?†si rispondesse “Oggi pioveâ€. Eccone la dimostrazione:
1) Si grida nelle piazze contro i “comunistiâ€. Risposta: si ricevono voti.
2) Si grida nelle piazze contro tutti i politici: Risposta: si ricevono voi.
3) Si cerca di governare al meglio. Risposta: si ricevono critiche.                                                                   Come e perchè accade tutto questo? Proviamo a capirlo.
Nei primi due casi i messaggi lanciati sono messaggi “di pancia” del tipo: “la crisi non esiste, meno tasse per tutti, la colpa è dei comunisti, tutta la politica fa schifo, tutti a casa, Roma ladrona (ma lo yacht, dove lo mettiamo?), etc.. E’ un po’ come essere allo stadio: un piccolo gruppo di “gridanti” attiva una ola, un coro gigantesco che vive di se stesso, si autoalimenta, si bea della propria forza sonora (quanto siamo forti, noi!). In questo caso vince la non cultura, la superficialità , la visione – anzi, la non visione – dello struzzo: mettiamo la testa – con ovviamente dentro il suo cervello o quel che ne resta –  sotto la sabbia, tanto “ci pensa lui”, cioè “il lui di turno”. Questo “consenso della piazza”, questa “risposta di pancia e non di cervello”, ne ricorda un’altra, di nefanda memoria: quella della tristemente famosa Piazza Venezia. Anche allora al messaggio di pancia avevamo risposto con un “sì, ti voto” di pancia!
Nel terzo caso ci si trova di fronte ad un medico, chiamato un po’ tardi al letto del malato, ad intervenire con prescrizioni, restrizioni, medicine amare, a proibirci la “droga” di una informazione che – ne eravamo convinti – ci stava facendo star bene! E l’astinenza ci fa soffrire: rimpiangiamo quelle frasi rassicuranti, rimpiangiamo chi soffiava sul focherello della nostra scontentezza sino a trasformarlo in un incendio di rabbia, il nostro sfogo. E facciamo fatica a votare questo “messaggio di e al cervello”.
Come uscirne? Con la cultura, ove per cultura si intende “insieme di conoscenze”, cioè “conoscendo” di più la realtà , conoscendo di più il passato non recente e recente, e facendo i necessari collegamenti. Questa cultura non è un fatto elitario, deve essere invece un fatto di massa. Quando manca la cultura, il popolo è manovrabile come un gregge di pecore. Non per niente gli antichi Romani affermavano che per potere governare a piacimento il popolo bastava dare al popolo quel minimo da mangiare e i giochi del circo: “panem et circenses”. Oggi, eliminazione dell’IMU, nessun aumento dell’IVA e tanto calcio, tante veline, tanti gossip.
RESPONSABILITA’
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Maggio, 2013 @ 1:09 pmDetto altrimenti: … dell’amministrazione finanziaria
1) Se io vengo citato in giudizio da un privato in quanto debitore di 10.000 e il mio creditore mi fa sequestrare cautelativamente beni per 200.000, io posso fargli causa per i danni che subisco come conseguenza della sua azione cautelativa assolutamente esagerata.
2) Spesso si legge sulla stampa che Tizio doveva molti milioni/miliardi di euro al fisco (un famoso corridore motociclista/una primaria SpA concessionaria di giochi automatici), ma che poi si è arrivati ad un “concordato†per molto, molto, molto  meno. In questo caso, delle due, l’una:
• o il fisco si muove con molta, troppa disinvoltura, ed allora dovrebbe incorrere in un tipo di responsabilità analoga a quella del creditore di cui al punto 1) della presente;
• oppure le maggiori somme sono realmente dovute, ed allora non si capisce perché i “grandi debitori†ricevano fortissimi sconti, mentre i piccoli debitori si vedono arrivare a casa accertamenti suppletivi di poche decine di euro.
RESPONSABILITA’: SOLO DEI GIUDICI O ANCHE DI ALTRI?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Maggio, 2013 @ 12:55 pmDetto altrimenti: non possiamo essere monopolizzati da quella dei giudici …
Governo, 1): forte maggioranza per tanti anni e riforme non fatte. Responsabilità ? Nessuna? No, si dice, c’è la “responsabilità politica†nel senso che la gente non vota più chi ha operato male. E invece lo votano lo stesso. E allora? Gli Italiani hanno il governo che si meritano.
Governo, 2): esodati. L’ex ministro dice: â€Le strutture del ministero mi avevano fornito i dati sbagliati … io ho commesso l’errore di non controllarli …â€. Responsabilità del Ministro? Nessuna … tanto non ci teneva ad essere candidata o rinominata … Responsabilità delle strutture del ministero? Qualcuno è stato licenziato? Non risulterebbe …
Io sono stato amministratore delegato di molte SpA.  Se avessi fornito dati sbagliati all’Assemblea degli Azionisti, se da ciò fosse derivato un danno (come è accaduto nel caso del ministro) ed io mi fossi giustificato come ha fatto il ministro, sarei stato licenziato in tronco e gli Azionisti mi avrebbero intentato una azione di responsabilità .
Legislatore, cioè il Parlamento. Avrebbe dovuto cambiare la legge elettorale. non l’ha fatto. Responsabilità ? Nessuna …
E allora? Chi fa parte direttamente e/o indirettamente del Governo e del Parlamento, prima di scagliare la prima pietra contro i “giudici irresponsabiliâ€, faccia un esame di coscienza e verifichi se lui stesso sia senza peccato. In altre parole: “medice, cura te ipsum!†                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       Â
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EQUITALIA: COMPORTAMENTI, DISCREZIONALITA’ O SOLO ERRORI?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Maggio, 2013 @ 6:50 amDetto altrimenti: grazie se qualcuno mi spiega …
Un piccolo imprenditore pugliese che aveva scritto alla `Gazzetta del Mezzogiorno´ il proprio proposito di suicidarsi perché sommerso dai debiti, in particolare quelli verso lo Stato, che Equitalia è tenuta per legge dello Stato a riscuotere.
L’amministratore delegato di Equitalia, Benedetto Mineo (chi lo la messo in quella posizione? Qual è il suo stipendio annuo?) dichiara:
“Siamo risaliti all’indirizzo, un nostro funzionario si è messo subito in viaggio e ha raggiunto in casa l’autore della missiva. La cosa che più ci interessava, in quel momento, era stare vicino a quell’uomo affinché non si sentisse abbandonato dalle Istituzioniâ€.
Indi Mineo scrive una lettera ai suoi direttori della società di riscossione:
“Occorre rafforzare il dialogo con i cittadini e valutare caso per caso, persona per persona, in quanto non possiamo permetterci un comportamento non adeguatamente orientato alla sensibilità … Siamo consapevoli che l’arrivo di una richiesta all’agente della riscossione, in un momento come quello che stiamo vivendo, possa infrangere equilibri già instabili. Di fronte a queste situazioni non possiamo permetterci di commettere errori o di avere un comportamento non adeguatamente orientato alla sensibilità che queste circostanze richiedono. In questo modo possiamo vedere riconosciuto il nostro lavoro al servizio di un Paese che vogliamo più giusto, la nostra professionalità , l’imparzialità nel rispetto delle leggi e, non ultima, la nostra umanità â€.
Ma – osservo io – Equitalia è una società di riscossione che opera in esecuzione di titoli esecutivi (sentenze passate in giudicato o atti ai quali la legge riconduce la stessa esecutività ). E allora mi domando quale sia il senso della lettera di Mineo:
1. E’ un tentativo di migliorare l’immagine personale di chi l’ha scritta?
2. E’ un tentativo di migliorare l’immagine della Società Equitalia, senza però nulla cambiare della sostanza?
3. E’ un invito a non usare maniere brusche, senza che però nulla cambiare nella sostanza?
4. E’ un invito a non commettere errori? (Ne sono stati commessi tanti, n.d.r.)
5. E’ un invito a ciascun direttore ad usare discrezionalità , cioè  a modificare arbitrariamente la legge in vigore a suo personale giudizio, sostituendosi al Parlamento?
LA PIENA DE LA FERSENA, A TRENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Maggio, 2013 @ 1:26 pmDetto altrimenti. piove da giorni … (PINOCCHIO! V. spiegazione alla fine del post del 16 .m. ore 06,41: “Crisi italiana …)
Davanti casa scorre il fiume Fersina che scende dalla Valle dei Mocheni, la Mochenthal, unica valle tedesca in territorio Trentino. In dialetto trentino “La Fersenaâ€. Piove da giorni e il fiume si ingrossa. Ma … nessun pericolo, il suo alveo è costantemente mantenuto pulito … mi domando cosa sarebbe successo se in luogo dei suoi poderosi argini si fossero trovate case, le case che a Genova è stato consentito edificare a tre metri (tre metri!) dall’alveo del torrente, peraltro privo di argini. Cosa “sarebbe†successo? Lo abbiamo visto l’anno scorso, a Genova, cosa “è†successo, purtroppo …
Ma bando alle tristezze e lasciamo spazio ad una mia poesiola … fra una foto e quattro passi lungo il Viale Trieste, un suo argine, con in mano ombrello e macchina fotografica …
La piena de La Fersena
…
impregna di sé
erba paziente
rocce assetate
asfalti insidiosi
….. (onda) …
erosa montagna
disciolta da un cielo
colore di terra …
… (gorgo) …
galoppo sfrenato
liquidi pensieri
… (fotografia) …
spazio scolpito
forme sospese nel nulla
… (altra fotografia) …
lingua di acqua
attrae lo sguardo
al pari
di onda di fuoco
danzante
dal ceppo
e invita il tuo corpo
a librarsi
in una vertigine alpina.
… (concerto di onde) …
Sfuggono a valle
saltando
tronchi rubati alle sponde
avulse membra stillanti
dal corpo indifeso del mondo
tratti bizzarri
su perenne dipinto vivente.
… (mia sosta) …
E tu
vorresti che l’onda di piena
dei tuoi sentimenti
non passasse mai
sotto i ponti di Trento
ove Fersena scorre
oggi
violenta.






















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![th[3] (2)](http://www.trentoblog.it/riccardolucatti/wp-content/uploads/2013/05/th3-25-240x300.jpg)
![th[3] (3)](http://www.trentoblog.it/riccardolucatti/wp-content/uploads/2013/05/th3-32-150x150.jpg)
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